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24 luglio 2010

Guido, il santo dalle mani bucate

Pochi minuti fa è apparso al Tg1 Guido Bertolaso, però ne lui ne i "giornalisti" han parlato dei soldi che ora mancano all'Aquila perché ne son stati scialacquati in gran quantità per le super case da 3.500 Euro al mq, così come non han parlato dello scandalo della finta bonifica della Maddalena e delle tante emergenze, vere o false che siano (sicuramente fra le false emergenze rientrano i campioni di nuoto, ciclismo, le visite del papa), atte ad appaltare agli amici della cricca, Anenome and friends.

Due articoli recenti che il Tg1 non si degnerà mai di portare alla conoscenza dei milioni di italfessi che seguono sempre e solo questo "giornale":

"I debiti di Bertolaso prosciugano L'Aquila" - Il Manifesto

"La corte dei conti indaga sulle spese per le bonifiche" - La Nuova Sardegna

E un mio vecchio post
"Scoop Espresso Maddalena" - Italiasenzavalori

22 luglio 2010

Il benpensante motorizzato condanna solo l'ubriaco

Non esiste solo il problema dell'inquinamento legato ai mezzi di trasporto, ma anche quello degli incidenti e relativi morti!

Tutti inquinano, ma solo gli ubriachi uccidono?
Non direi: se ad un'invadente scatoletta di acciaio ed altro concediamo il lusso di viaggiare oltre i 50 km/h le conseguenze sono talmente ovvie che non le elenco.

Ieri c'è stato un super incidente in cui un'auto, guidata da un ubriaco, s'è scagliata contro quattro ragazzini in bici.
I benpensanti sicuramente lo condannerebbero alla pena di morte, perché una volta uscito dal carcere potrebbe commettere nuovamente un simile terribile incidente.
Ma non è che molti la pensano così per sentirsi meno in colpa delle volte in cui, guidando in ottime condizione psicofisiche, commettono infrazioni?

Punendo un criminale, non si condanna l'uso dell'automobile e le industrie che cercano di farcele piacere attraverso le loro prestazioni, le pubblicità in cui corrono veloci e attraverso le gare "sportive" motoristiche.
Tutti gli automobilisti, anche i più prudenti, possono recare danno ad innocenti pedoni e ciclisti: basta che la strada sia costellata di buche o stretta (in realtà son le automobili ad essere larghe), basta che i freni improvvisamente smettano di funzionare, basta uscire dal parcheggio senza controllare il traffico nella via, basta non usare la segnaletica di posizione e così via.

Il problema è sia umano che del mezzo, ma verrà sempre e soltanto evidenziato il primo, questo perché il nostro sistema è al soldo delle industrie che ci inducono ad inutili acquisti (per i quali lavoriamo come deficenti per anni) e alla velocità che annienta la vita, la annienta anche quando non si commettono incidenti. La velocità infatti non è altro che immotivata aggressione verso chi cerca la pace. Chi cerca la tranquillità non disturba il prossimo, mentre chi produre rumore inonderà dei propri rutti tutti quanti, vicini e lontani i quali, però, penseranno che l'unico modo per far sentire la propria voce sia emettere altri rutti. Come gli animali: perché evolversi sforzandosi di parlare quando è facile ruggire? Ovvio che un ruggito sia meglio di un rutto (del motore, brum brum), così come è preferibile l'ignoranza degli animali che non la vuota conoscenza direi scientista degli umani che producono senza sapere bene il perché. Si guida, si va in giro, senza emozioni, senza motivazioni, semplicemente per fare qualcosa di diverso, per usare/sprecare/perdere tempo.

Non mi stupisco se non si condannano le automobili, perché crollerebbe il Pil, si perderebbero migliaia di posti di lavoro e altri migliaia se non milioni di posti legati al motore e all'acciaio, ma è innegabile che sia un lusso dannoso usare tutti quanti l'automobile. Ci fa perdere tempo anzichè guadagnarlo (si pensa: vado ad abitare fuori città, tanto per andare a lavoro uso l'auto..e poi ci si stagna nelle code immense dentro a quella alienante scatoletta), distorce l'ambiente (più andiamo veloci e meno notiamo cosa avviene e cosa c'è nell'ambiente circostante, divenuto semplice sfondo, magari astratto, che quindi crea disinteresse, menefreghismo verso i problemi del territorio), distrugge il rapporto col prossimo (sia perché si è chiusi, sia perché si è abituati a voler sorpassare e a lamentarsi), etc.

Adoro pedalare in salita, ma non l'ho mai fatto per "rimanere in forma", ma per misurare la mia mente (la concentrazione deve rimanere alta; bisogna resistere al dolore, non si deve cadere in sconforto; il superamento di momenti difficili, affrontati con calma, ci aiuterà ad affrontarne altri extra-sportivo, etc.), oltrechè i miei muscoli che devono evolversi e non, appunto, rimanere.. Mi piace anche andare veloce in discesa. Se cado il male è solo mio. Ed è difficile che possa, da solo, cadere in pianura o in salita, a differenza degli automezzi che rischiano sia nei rettilinei che nelle curve.

Quando condanneranno sia i motori che l'alcol sarà ormai troppo tardi!
Ovvio che l'automobile sia indispensabile per andare a trovare persone care lontane, per andare in ospedale, per viaggiare in autonomia per lavoro o per svago, per chi non può muoversi con le proprie gambe, etc., ma ognuno di noi deve sentirsi responsabile in ogni istante della guida, deve sapere che basta poco per provocare feriti e morti e deve sapere che il tempo alla guida di un'automobile per raggiungere il posto di lavoro è tempo sprecato, perchè basterebbe non allontarsi troppo dal centro città o dai siti industriali per poter fare a meno del mezzo privato e usare quel tempo finalmente risparmiato per fare una migliore colazione, per riposare più a lungo, etc.

Link:
Elogio della bicicletta - Ivan Illich (
saggio economico-sociologico-politico sul declino della nostra idea di mobilità)

21 luglio 2010

Te la dò io la soluzione


No, semplicemente riducendo il consumo di carne.
Io, molto meglio di Syngenta che si ciuccia chissà quanti bei miliardoni, eheh

20 luglio 2010

Aiuto, torna Scajola

Fresca fresca, ecco quest'indiscrezione dell'ottimo Carlo Ruberto sul possibile ritorno di Claudio Scajola grazie ad una leggina passata inosservata che gli consentirebbe di divenire presidente dell'Agenzia per la sicurezza nucleare.

Sicurezza? Agenzia per la sicurezza? Ma come, fino all'altro ieri sembrava che le centrali nucleari fossero sicure per loro stessa natura, senza bisogno di controlli (ahah), e ora salta fuori che c'è bisogno di un tot personale di un'agenzia (dove non può mancare un presidente che ovviamente guadagnerà 100 volte più di un tecnico qualunque, gnam gnam)
oltre all'ovvio personale adibito a ciò all'interno delle centrali.

Come già scrissi in passato le centrali nucleari non sono sicure, perchè il personale, i tecnici devono stare sempre all'erta, non si autocontrollano da sè. E in quei Paesi avanzati come la Francia di incidenti ne capitano spesso, anche se di lieve entità: 100 in un anno, figurarsi in Italia dove c'è gente che mette sabbia dentro il cemento e non fa i dovuti controlli sulla sicurezza delle ferrovie..

Tornando a Scajola, cliccate qui

Link:
http://carloruberto.blogspot.com/2010/07/nucleare-senza-vergogna.html

19 luglio 2010

Non si è sacrificato, l'hanno ammazzato

L'estate è terribile: toglie forza ai cittadini comuni, me compreso, ma non ai politici che vivono in ambienti sempiternemente climatizzati e questa sicurezza climatica ben si allea con la loro sicurezza dialettica.
Sanno sempre tutto, compreso il saper mentire.

Oggi è il 19 luglio e si ricordano i 18 anni della scomparsa di Paolo Borsellino, ucciso tramite esplosivo so
tto casa di sua mamma a Palermo.


Sono due le cose che non capisco: perchè continuino a chiamarlo sacrificio e perchè si parli solo di Mafia.

Non è stato un sacrificio perchè, pur sapendo che qualcuno stesse tramando contro di lui, mica si offrì ai criminali con la vana speranza che tutto sarebbe cambiato in meglio, infatti chiunque abbia una minima idea dell'uomo, formatasi attraverso qualche intervista o il suo passato professionale, è conscio del fatto che fu un lottatore che cercò i legami fra i mafiosi, i politici di Roma e gli imprenditori del Nord, quindi non certo uno che potesse decidere di immollarsi rinunciando alla verità.
Spero di essere stato chiaro.


Per il Tg1 venne ammazzato solamente dalla Mafia e nessuno parla di trattative fra pezzi dello Stato e della Mafia, di presenze inquietanti di agenti dei servizi segreti deviati nel castello da cui si vede via d'Amelio e di altri, compreso Contrada, in una barca sul mare appena al largo della città.
Non mi risulta, magari son stato poco attento, che siano stati intervistato Salvatore Borsellino e/o Gioacchino Genchi.

Notate la finezza del Tg1: anzichè parlare del mistero intorno a questa morte, si è subito intervistato Maroni che ha parlato delle vittorie dello Stato contro la criminalità organizzata.
Mi fanno piacere tutti questi arresti di boss delle varie organizzazioni mafiose, ma questa era la giornata giusta per parlare di ben altro, non di cose che già sappiamo e che non ci rincuorano, considerando certe leggi vergogna come lo "scudo fiscale" e la "vendita dei beni sequestrati ai mafiosi".

Stendo un velo pietoso sulle parole dei vari politici. Anzi no, ecco questa "chicca" di Fabio Granata (PDL, ex AN): "Nel governo c'è chi fa di tutto per bloccare la verità su via d'Amelio" (fonte: Corriere)