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4 gennaio 2020

Travaglio fa chiarezza sul caso della nave Gregoretti

Nell'editoriale di oggi, Travaglio ci spiega per bene il caso Gregoretti, quella nave militare italiana bloccata da Salvini (o, come dice l'ex ministro degli Interni, da lui su approvazione del capo del governo Conte e dal ministro Di Maio).

Il giornalista de Il Fatto Quotidiano (che in edicola vende meno del Tuttosport, che vergogna!) ci fa sapere che il Tribunale dei ministro chiede di processare soltanto Salvini, in quanto il possibile reato, costituito dal sequestro di 131 persone a bordo della nave di cui prima, è ministeriale.

Ci dice anche che il leader leghista afferma di aver agito da ministro dell'interno (ma va?), che la decisione venne presa dal governo collegialmente e che l'obiettivo non era politico ma di interesse pubblico per evitare un incontrollato accesso di migranti nel territorio dello Stato italiano.

Al che Travaglio gli e ci fa notare che l'aver agito da ministro non è certo una giustificazione per non ottenere l'autorizzazione al processo, perché tutti lo sanno che agì da ministro; poi che una decisione presa dal governo non può certo sempre considerarsi legittima, altrimenti non esisterebbero i REATI MINISTERIALI, e comunque degli atti/reati ne risponde il ministro competente; infine che Salvini difficilmente può dimostrare che uno sbarco compiuto il giorno dell'arrivo della nave, anziché 6 giorni dopo, avrebbe minato l'Ordine e la Sicurezza.
E comunque non c'era alcun interesse dello Stato costituzionalmente rilevante.

La nave bloccata, tra l'altro, appartiene all'Esercito Italiano.

Secondo Travaglio, il premier Conte non avallò la scelta dell'ex ministro, ma si azionò subito con l'Europa per la redistribuzione dei migranti.
Di Maio, invece, se la prese con Salvini perché non si può bloccare una nave militare italiana.

Una differenza importante tra la nave Diciotti e la Gregoretti, è che la prima raccolse i migranti che Malta non volle, mentre la seconda li salvò in un'operazione tutta italiana.

Inoltre, la prima nave è adibita ai soccorsi e può ospitare persone per più giorni, mentre la seconda no, infatti i migranti 'sequestrati' da Salvini (o da Salvini e il governo, chissà, vedremo), dovettero stare quasi una settimana sul ponte sotto il sole cocente!

Come se non bastasse, sempre secondo Travaglio, il meccanismo dei ricollocamenti in Europa era già ben oliato, per cui non c'era alcun pericolo che i migranti sarebbero rimasti in Italia.

Pregi e difetti del Reddito di Cittadinanza

Credo che il Reddito di Cittadinanza (RDC) sia un'ottima iniziativa per aiutare tutte quelle persone in difficoltà economica che, effettivamente, sono in un numero per nulla esiguo, anzi.

Se non ricordo male, si diceva che gli italiani poveri fossero 5 milioni.
E sempre se la memoria non mi fa brutti scherzi (ma voi potete fare tutte le ricerche del caso), gli italiani che hanno beneficiato di questa entrata di assistenza statale sono stati circa 1 milione.

Il bello del RDC è il suo essere 'abbinato' alla ricerca attiva di un posto di lavoro.

C'è un problema: i posti di lavoro disponibili non sono tanti, di sicuro non 1 milione, ma soprattutto queste persone povere non hanno l'istruzione adatta a trovare un impiego decente.

Sono però convinto che, proprio per questo motivo, le persone povere e poco istruite, debbano ricevere dei soldi per poter sopravvivere. Altrimenti continueranno a farsi mantenere dalla famiglia oppure a lavorare in nero con tutte le insicurezze e pericoli del caso, oppure che ne so a prostitursi o a rubare.

Ma in Italia, terra di furbetti (e grandi evasori!), può forse non esserci il rischio di dare soldi a chi non li merita perché un lavoro e una casa ce l'ha?
Esiste eccome, infatti ogni giorno vengono beccati 100 furbacchioni!

Questo fatto è sia positivo che negativo. Negativo perché questo regime di controllo continuo e totale può scoraggiare tutte quelle persone povere che, comunque, stanno cercando di incassare piccole cifre lavorando e che per questo motivo, rischiano/rischierebbero di perdere la tessera PostePay ricaricata mensilmente dallo Stato.

Ad esempio ci sono donne che lavorano in nero nei saloni di bellezza che vengono denunciate e che perdono il RDC. Ma un lavoro in nero non vuol certo dire non essere poveri. Prima di toglierglielo bisogna capire quante spese hanno e quanto prendono in nero. Se una donna ha 3 figli, vive da sola, il marito non le gira nulla e deve fare fronte a mille spese, vuoi negarglielo solo perché 'lavora'? Ma se è in nero non sta ufficialmente lavorando, quindi è come se non lavorasse e fosse veramente povera al massimo.

Trovo che si stia esagerando con questa caccia al finto povero, perché molti o cmq alcuni sono davvero pochi anche se lavoricchiano.

1 gennaio 2020

TELEGIORNALISTI LECCACULI VERSO I POTENTI

Non se ne può più di tutti questi telegiornalisti che non fanno altro che leccare il culo a tutti i vari personaggi della politica.

Ecco 2 recentissimi esempi:

1) Il discorso del Presidente della Repubblica viene diffuso su tutte le principali emittenti televisive nazionali.

Il loro non è di certo un gesto di apprezzamento verso l'essere umano Sergio Mattarella, ma verso la figura del pres. della Rep.

Ai giornalisti piace genuflettersi dinnanzi alle figure importanti, amano mostrarsi acritici, accettando come sacro e inviolabile il cosidetto ordine costituito. "Le cose stanno così e così devono e dovranno stare". Che noia, che assenza di fantasia totale.
Non sto ovviamente pensando ad atti di terrorismo e rivoluzione, ma semplicemente a relativizzare e ad abbassare il grado di importanza alle cose che per la massa rappresentano il massimo e l'inviolabile.

La figura del presidente della Repubblica è importante per lo Stato, ma lo Stato, e questo è un pensiero anarchico, non è stato di certo creato dalle persone. Per cui lo Stato, ogni Stato, non solo quello italiano of course, non mi rappresenta, non centra nulla con me, al pari dei partiti e delle religioni (sono ateo).

Lo Stato attuale, ad esempio, non è altro che la prosecuzione degli enti che hanno plasmato e guidato i regimi precedenti dei secoli passati.
Semplicemente, col tempo, è stato reso un filo democratico, ma alla fine, a ben pensarci, tale non è, perché è veramente difficile avere voce in capitolo. I cittadini possono avercela, e per ciò intendo esprimersi su un tema/problema ben preciso, solo attraverso i referendum che sono una recente concessione (ma guarda un po' che caso!).

Lo Stato serve per controllare un territorio molto vasto e per guidare i sudditi/cittadini. Non a caso durante la festa della Repubblica, la festa verte principalmente sull'esaltazione delle cosidette Forze dell'Ordine. Forze e Ordine ben evidenziate con le iniziali in maiuscolo, mi raccomando, che se non sei forte e non ami l'ordine (qua ce ne sarebbe da dire ma lascio stare) non vai bene.

Quindi è ovvio che chi lavora al fianco dei potenti come i giornalisti, si genuflette e lecchina automaticamente certe figure come i vari presidenti. C'è da dire che questo atteggiamento non lo si nota solo con chi guida i vari Stati, ma con qualsiasi direttore, presidente, industriale.

Sottomissione totale alla gerarchia.

2) Il gesto di stizza di papa Bergoglio è stato reso... simpatico.

Finalmente, dopo tanti concetti banali, il papa fa qualcosa di interessante: protesta e schiaffeggia la mano (mi pare si sia trattato della mano, spero non il volto, ma non credo, boooh, fatemi sapere) di una credente, una sua grande fan, che mentre lui se ne sta andando, gli afferra la mano per portarlo vicino a sé per salutarlo.

E cosa hanno detto certi giornalisti in TV?
Che il suo gesto lo rende più umano e vicino alla gente.

Eh sì, perché la gente è una massa indistinta di pecore che accetta ogni stronzata detta o fatta da un personaggio potente. Beh, d'altronde, se la gente si beve certe balle come le varie favole sul cosidetto Cristo e gente simile, ci stupiamo di altre 'bevute'?

30 dicembre 2019

Il PAPOCCHIO contro INTERNET

Il papocchio, ovvero il papa (scusate il minuscolo ma sono ateo e anticlericale) e tanti bacchettoni si scagliano contro Internet, contro il suo uso smodato.

C'è addirittura chi parla di leggi sia nazionali che internazionali per vietare non ho ben capito cosa.

Vabbé, si tratta di chiacchiere di qualche 90enne, come Alberoni, che reputa il passato migliore del presente.

Ce l'hanno con la Rete e i telefonini perché secondo loro le persone, all'interno delle loro famiglie, ma non solo, avrebbero smesso di parlarsi pure quando sono a tavola.

Questa accusa mi ricorda quella di chi si dispiace di vedere le persone dentro i mezzi pubblici con lo sguardo fisso sui display. Forse non ricordano che anche 20 anni fa ognuno si faceva i fatti propri tra giornali e walkman. Anche perché, provatevi voi a parlare con degli sconosciuti. Da me, al Nord, la gente non parla con nessuno per natura.

Prima di dire queste scemenze, quindi, bisognerebbe avere dei numeri, derivanti da sondaggi approfonditi (non certo da ispezioni di vigili o servizi sociali lol).
Ad esempio dovremmo sapere effettivamente (quando scrivo questo avverbio mi viene da sorridere, perché lo utilizza spesso Odifreddi, seguito da un 'è vero') quanti figli adolescenti o meno lo utilizzano anche a tavolo, per quale motivo e prendendo spunto da quale adulto?

Intendo dire che magari sono i genitori stessi a restare muti a tavola perché intenti ad ascoltare i programmi televisivi.

Ma dato che tutte queste persone, questi critici contrari al web, sono cresciuti con la televisione e sono diventati famosi proprio grazie a questo orrendo massmedia in cui la gente comune non ha assolutamente una voce (se non il plaudire o dire ciò che fa comodo ai proprietari dei canali e direttori vari, oltre che ai loro amici politici e industriali), ecco che non dicono nulla contro la TV, infatti la usano, la sfruttano, per diffondere le loro stronzate.