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31 marzo 2012

30 marzo 2012

Libertà di scelta non è libertà

La libertà non esiste.

Da qualche anno ci rifletto in modo continuo e ieri mi sono venuti i brividi nel vedere dei bimbi correre (cosa bella, quindi), ma all'interno di un recinto, ovvero dietro alle sbarre di una scuola (cosa brutta).
Loro si divertivano perchè erano fuori dalle aule nelle quali sono obbligati a stare per ore e ore ogni giorno, anche quando fa caldissimo, senza che loro ne facessero richiesta. Obbligati, SBAM!, poi come contentino gli si danno le vacanze, le gitarelle, l'educazione fisica. Anche qui, educazione impartita, non richiesta, si fa spesso ciò che dicono i maestri, mica i ragazzi fanno ciò che vogliono, gli sport che vogliono loro. Un bambino non può mai fare ciò che vuole, perchè è costantemente seguito dai dannati educatori statalisti stalinisti e dai familiari cattotalebani, così poi queste varie figure totalitarie assassine dell'individualità dei singoli, si perpetuano una volta che i bimbi son cresciuti e una volta che anche loro diverranno maestri e genitori.

All'interno delle prigioni c'è una libertà, ma è solo di scelta fra due cose che non ti portano ad evadere (nel caso dei bimbi: vuoi correre o fare la gita?).
E all'interno di queste scelte ci sono altre prigioni: infatti se al posto di un gelato scelgo un ghiacciolo, esempio stupidissimo, non potrò comprare, senza sentirmi in imbarazzo, un ghiaccolo, che ne so, dal colore viola (o pensando al gelato, non posso prendere senza vergognarmi il gusto "puffo"), perchè mi comporterei in modo diverso dalla massa che prende il ghiacciolo bianco e nei casi più "estremi" quello arancione o verde.

Così, se all'interno della prigione più grande un singolo dice che vuole uscire dal sistema e fare il contadino eremita (o eremitico?), non verrà visto come una persona saggia che vuole vivere in modo tranquillo senza fare del male a sè e agli altri, ma come un asociale malato di mente che "se fossero tutti come lui, la società crollerebbe". Ma che crolli pure, mica genera felicità questa società, genera solo gabbie, omologazione, stress, depressione, suicidi e ammazzamenti vari per soldi o per incidenti.

Ogni giorno dal sistema produttivo/produttivista veniamo spronati a fare tutti le stesse scelte, subendo i gusti della massa ignorante e pecorona (doppiamente ignorante se pecorona). Se dicono che bisogna prendere la patente a 18 anni la si prende, altrimenti, per non sentirci asociali, diversi, strani, esseri immondi, possiamo sempre prendere la patente per le moto. Se dicono che la canzone del momento (del momento!! Ovvero una canzone spazzatura, usa e getta) è "Underground cazzeround", non puoi non ascoltarla dalla mattina alla sera, altrimenti rovini la gioia del gruppo, anzi, di tutti i gruppi di giovani pecoroni (il cui pecoronismo è preso pari-pari dai genitori che guardano e leggono e fanno le stesse cose), però hai una via d'uscita: puoi leggere un libro senza sentirti un secchione, infatti grazie a Moccia i libri son stati sdoganati e quindi puoi rientrare in società (che culo, eh?) appendendo in giro millemila lucchetti con l'illusione che così facendo, quella persona che ami (ami? ma per piacere!) rimarrà sempre con te, provando gli stessi sentimenti e magari rimanendo sempre bella com'è ora.

Tutte spazzaillusioni patriarcal-capitalistiche!

Veni, vidi, fidi, fido, Fede

Ma perchè Emilio Fede, che votava il partito cattonazionalista Forza Italia (poi PdL), se ne voleva andare ogni tanto in Svizzera?

Non è un controsenso?

27 marzo 2012

Wanna Marchi va e viene dal Messico

 Ma perchè non va a la-vo-ra-re???

Il papa attuale, come il suo predecessore, in nome dell'evangelizzazione e della diffusione di una moralità inventata di sana pianta dall'istituzione che presiede più per vanto e gloria che per vocazione, gira sempre il mondo e pontifica e spara tante belle cazzate, ma questo già lo sapete.

La cosa odiosa è che i telegiornali italiani parlano sempre delle sue fuori-uscite e dei suoi viaggi e delle sue apparizioni, con vaste adunate di popolo-bue che lo accolgono plaudenti. E' una superstar.
Come ogni altra persona che vive sopra la massa viene ampiamente rispettata da questa, nonostante questa, la massa, non ci guadagni nulla a farsi più o meno comandare, ma è lo spirito non del tempo ma dei tempi patriarcali quello di rispettare, per vari motivi, il capo o i vari capi degli Stati, eserciti, istituzioni, ecc., vuoi per paura, vuoi per il fascino emanato, vuoi per educazione impartita atta a non rovesciare lo status-quo (aaaaah l'im-prin-tin-g che te fà!!), ecc.

Perchè non sopporto questa diffusione di notizie a senso unico? Perchè non si parla mai di chi non crede nella sua religione o ancora meglio in tutte le religioni. Perchè sembra che nel mondo i buoni sia solo i cattolici (tra l'altro, vorrei sapere quanti italioti cattotalebani sono a conoscenza dell'esistenza dei protestanti, dei valdesi, ecc.), fronteggiati purtroppo da orde di musulmani e magari anche di buddisti da sfottere (chissà quante risatine avrà dovuto subire Roby Baggio).

La religione del papa è una fra tante, considerando la storia dell'umanità potrei dire una fra centinaia di migliaia.
Quindi perchè mai darle così tanta importanza? Solo perchè è quella attuale di questa parte di mondo, e purtroppo anche di altre, non significa che sia la più buona e la più giusta, che provenga da fonti di verità e che sia rispettabile. E' una, ce ne sono mille altre, allora parlate anche degli altri capi religiosi o dei popoli che credono in altro o nella stessa cosa ma in maniera diversa. Se non si diffondono notizie dell'altro, si alimenterà solo lo scontro fra i popoli che non conoscendosi si guarderanno con sospetto e, per colpa dei pregiudizi, alimentati dalle superstizioni e dall'oscurantismo, si odieranno.

Comunque,
non capisco perchè Wanna Marchi, che almeno vendeva qualcosa di tangibile, sia finita per colpa della credulità popolare in galera, mentre il papa e i suoi accoliti che si nutrono della stessa credulità (creduloneria) popolare e che non vendono nulla se non fuffa, siano liberi e mai finiti in gabbia neanche per 5 minuti per le migliaia di casi dei preti pedofili e violentatori, i cui casi son stati da loro tenuti ben nascosti

25 marzo 2012

La guerra di tutti i giorni

Ogni volta che muore un soldato italiano, in guerra, mica per cancro, son tutti tristi, si parla e riparla di loro, dei funerali, si mostra lo Stato in lutto. Eppure è gente che ha invaso con le armi una parte di mondo, allora, forse, si doveva già pensare che avrebbero corso dei rischi, visto che gli autoctoni, forse, si incazzano leggermente per via di quest'invasione e non m'interessa se sono o meno talebani o altro. In Italia, 70 anni fa, la gente mica accettò l'invasione nazista. Per me è normale che molti afgani vedano gli eserciti "occidentali" in quel modo, cioè da nazisti e che quindi alcuni di loro si organizzino in oscure bande per farli fuori.

E che si parli con lo stesso tono cupo e con la stessa attenzione, dei morti civili afgani, o di qualsiasi altro Paese, morti ad opera degli eserciti invasori.

Inoltre, che è tutto sto dramma per un soldato che crepa ogni tanto se questo sistema non sa fare altro che generare 3 morti al giorno sul posto di lavoro più un sacco di morti, mutilati e feriti di ogni tipo per le strade? E non contiamo i malati di cancro per l'inquinamento!