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30 marzo 2012

Libertà di scelta non è libertà

La libertà non esiste.

Da qualche anno ci rifletto in modo continuo e ieri mi sono venuti i brividi nel vedere dei bimbi correre (cosa bella, quindi), ma all'interno di un recinto, ovvero dietro alle sbarre di una scuola (cosa brutta).
Loro si divertivano perchè erano fuori dalle aule nelle quali sono obbligati a stare per ore e ore ogni giorno, anche quando fa caldissimo, senza che loro ne facessero richiesta. Obbligati, SBAM!, poi come contentino gli si danno le vacanze, le gitarelle, l'educazione fisica. Anche qui, educazione impartita, non richiesta, si fa spesso ciò che dicono i maestri, mica i ragazzi fanno ciò che vogliono, gli sport che vogliono loro. Un bambino non può mai fare ciò che vuole, perchè è costantemente seguito dai dannati educatori statalisti stalinisti e dai familiari cattotalebani, così poi queste varie figure totalitarie assassine dell'individualità dei singoli, si perpetuano una volta che i bimbi son cresciuti e una volta che anche loro diverranno maestri e genitori.

All'interno delle prigioni c'è una libertà, ma è solo di scelta fra due cose che non ti portano ad evadere (nel caso dei bimbi: vuoi correre o fare la gita?).
E all'interno di queste scelte ci sono altre prigioni: infatti se al posto di un gelato scelgo un ghiacciolo, esempio stupidissimo, non potrò comprare, senza sentirmi in imbarazzo, un ghiaccolo, che ne so, dal colore viola (o pensando al gelato, non posso prendere senza vergognarmi il gusto "puffo"), perchè mi comporterei in modo diverso dalla massa che prende il ghiacciolo bianco e nei casi più "estremi" quello arancione o verde.

Così, se all'interno della prigione più grande un singolo dice che vuole uscire dal sistema e fare il contadino eremita (o eremitico?), non verrà visto come una persona saggia che vuole vivere in modo tranquillo senza fare del male a sè e agli altri, ma come un asociale malato di mente che "se fossero tutti come lui, la società crollerebbe". Ma che crolli pure, mica genera felicità questa società, genera solo gabbie, omologazione, stress, depressione, suicidi e ammazzamenti vari per soldi o per incidenti.

Ogni giorno dal sistema produttivo/produttivista veniamo spronati a fare tutti le stesse scelte, subendo i gusti della massa ignorante e pecorona (doppiamente ignorante se pecorona). Se dicono che bisogna prendere la patente a 18 anni la si prende, altrimenti, per non sentirci asociali, diversi, strani, esseri immondi, possiamo sempre prendere la patente per le moto. Se dicono che la canzone del momento (del momento!! Ovvero una canzone spazzatura, usa e getta) è "Underground cazzeround", non puoi non ascoltarla dalla mattina alla sera, altrimenti rovini la gioia del gruppo, anzi, di tutti i gruppi di giovani pecoroni (il cui pecoronismo è preso pari-pari dai genitori che guardano e leggono e fanno le stesse cose), però hai una via d'uscita: puoi leggere un libro senza sentirti un secchione, infatti grazie a Moccia i libri son stati sdoganati e quindi puoi rientrare in società (che culo, eh?) appendendo in giro millemila lucchetti con l'illusione che così facendo, quella persona che ami (ami? ma per piacere!) rimarrà sempre con te, provando gli stessi sentimenti e magari rimanendo sempre bella com'è ora.

Tutte spazzaillusioni patriarcal-capitalistiche!

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