Oggi chissà quanti buoni samaritani degli U.S.A. ricorderanno gli attentati alle "Torri Gemelle" di New York di 9 anni fa.
Chissà se dal 20 marzo 2004 commemorano anche la guerra criminale degli U.S.A. contro l'Iraq, iniziata l'anno prima?
E chissà se piangono per i finanziamenti americani ai dittatori di mezzo mondo, per il semplice motivo che il popolo aveva scelto presidenti socialisti che andava contro la libertà d'impresa delle mega aziende americane?
PS: sempre stato d'accordo nel voler eliminare Saddam Hussein, ma la guerra è iniziata con la scusa del legame fra il dittatore irakeno e Al Qaeda, tutta da provare, e la presenza in Iraq di armi di distruzioni di massa mai trovate.
Inoltre, caso strano, la guerra iniziò poco dopo che Saddam Hussein decise di vendere il petrolio in cambio della valuta europea.
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11 settembre 2010
10 settembre 2010
Silvio: ogni occasione è buona
Ogni occasione è buona per sentire/subire le solite frasi ad effetto (ad effetto forse una volta, ma pur sempre crimonose) di Silvio Berlusconi.
Ogni evento viene usato a sproposito da Berlusconi che anziché parlare del tema del convegno, inaugurazione, etc., si esprime sempre con toni duri contro i magistrati. Comizi, videocassette registrate nel suo studio e diffuse a reti unificate, telefonate nei talk-show televisivi, interventi in Rete e nei club della Brambilla e, come bomba atomica, i ritrovi internazionali dove, come oggi, sparla della Magistratura, anzi la accusa pesantemente di azioni eversive, infatti secondo lui questa cerca di modificare i risultati elettorali, quindi di andare contro la democrazia, e indaga sempre senza alcun motivo (contro di lui, ma non lo dice, perché il suo senso del pudore ha un limite, uh), se non per scopi politici di cui prima.
Peccato che i magistrati non facciano tutto di loro spontanea iniziativa, infatti è stata la Bresso a chiedere il riconteggio dei voti delle Regionali 2010 in Piemonte, e peccato che se un magistrato indaga qualcuno per corruzione, tanto per dire un reato facile-facile, un motivo penso proprio che ci sia e penso inoltre che questo indagato farebbe eticamente bene ad entrare in politica (con la quale uno spavaldo può intascare mazzette o fare leggi per le sue aziende) solo dopo il terzo grado di giudizio il cui esito lo scagione da ogni accusa, senza però badare a prescrizioni o amnistie/indulti.
Qualche giornalista televisivo e non solo dovrebbe replicare affermando che se qualcuno ha truffato nelle elezioni regionali piemontesi, quelli son stati degli alleati di Cota (Lega Nord), non la Sinistra e i magistrati. Se qualcuno ha preso schede elettorali degli italiani all'estero e le ha bruciate con gli amici ndranghetisti questi son stati politici-criminali a lui vicini, non Prodi, Veltroni o i magistrati.
Ovviamente quando è la destra ad accusare di brogli l'avversario, è tutto giusto, normale, quando una cosa legittima come la richiesta della Bresso proviene da sinistra, allora si grida al golpe anche se son state rispettate tutte le procedure democratiche.
E i moderati italiani (in realtà dei cattotalebani)? Non si accorgono di questa (una della tante) incongruenza e continuano a votare per questi "buffoni"!
Dicevo della corruzione, delle indagini su gente che ha usato ogni metodo per arricchirsi, fra questi rientra ovviamente Berlusconi che ha ancora alcuni processi in corso. I pidiellini, compresi i finiani, vogliono che il presidente del Consiglio non debba sentire su di sè il peso di questi, ovvero vogliono che questi vengano sospesi. Fantapolitica vorrebbe che in questo modo la gente potrebbe benissimo votare un ladrone o un mafioso inquisito, per questo dico che se uno ha processi pendenti deve farsi da parte fino a che non finiscono.
Essere contro questa mia regola, è andare contro la legalità!
Scommetto quello che volete che se al potere ci fosse un'altra personalità della destra non ci sarebbero questi processi che, infatti, non nascono per le sue idee politiche ma per fatti ben concreti legati al suo portafoglio.
E se la sua fosse una tattica per distrarci? Ci pone un problema che non esiste (quello della magistratura che esiste, ma per altri motivi), così la gente più pigra ed ignorante prende le sue difese e fa circolare questo parere che però diventa sempre più oggettivo, così nel frattempo lui può compiere altre porcate, ovvero comprare parlarmenti o fare affari messi in piedi grazie alla politica, come i soldi che probabilmente ha da guadagnarci tramite i gasdotti libici e russi (parola di diplomatico USA).
Ogni evento viene usato a sproposito da Berlusconi che anziché parlare del tema del convegno, inaugurazione, etc., si esprime sempre con toni duri contro i magistrati. Comizi, videocassette registrate nel suo studio e diffuse a reti unificate, telefonate nei talk-show televisivi, interventi in Rete e nei club della Brambilla e, come bomba atomica, i ritrovi internazionali dove, come oggi, sparla della Magistratura, anzi la accusa pesantemente di azioni eversive, infatti secondo lui questa cerca di modificare i risultati elettorali, quindi di andare contro la democrazia, e indaga sempre senza alcun motivo (contro di lui, ma non lo dice, perché il suo senso del pudore ha un limite, uh), se non per scopi politici di cui prima.
Peccato che i magistrati non facciano tutto di loro spontanea iniziativa, infatti è stata la Bresso a chiedere il riconteggio dei voti delle Regionali 2010 in Piemonte, e peccato che se un magistrato indaga qualcuno per corruzione, tanto per dire un reato facile-facile, un motivo penso proprio che ci sia e penso inoltre che questo indagato farebbe eticamente bene ad entrare in politica (con la quale uno spavaldo può intascare mazzette o fare leggi per le sue aziende) solo dopo il terzo grado di giudizio il cui esito lo scagione da ogni accusa, senza però badare a prescrizioni o amnistie/indulti.
Qualche giornalista televisivo e non solo dovrebbe replicare affermando che se qualcuno ha truffato nelle elezioni regionali piemontesi, quelli son stati degli alleati di Cota (Lega Nord), non la Sinistra e i magistrati. Se qualcuno ha preso schede elettorali degli italiani all'estero e le ha bruciate con gli amici ndranghetisti questi son stati politici-criminali a lui vicini, non Prodi, Veltroni o i magistrati.
Ovviamente quando è la destra ad accusare di brogli l'avversario, è tutto giusto, normale, quando una cosa legittima come la richiesta della Bresso proviene da sinistra, allora si grida al golpe anche se son state rispettate tutte le procedure democratiche.
E i moderati italiani (in realtà dei cattotalebani)? Non si accorgono di questa (una della tante) incongruenza e continuano a votare per questi "buffoni"!
Dicevo della corruzione, delle indagini su gente che ha usato ogni metodo per arricchirsi, fra questi rientra ovviamente Berlusconi che ha ancora alcuni processi in corso. I pidiellini, compresi i finiani, vogliono che il presidente del Consiglio non debba sentire su di sè il peso di questi, ovvero vogliono che questi vengano sospesi. Fantapolitica vorrebbe che in questo modo la gente potrebbe benissimo votare un ladrone o un mafioso inquisito, per questo dico che se uno ha processi pendenti deve farsi da parte fino a che non finiscono.
Essere contro questa mia regola, è andare contro la legalità!
Scommetto quello che volete che se al potere ci fosse un'altra personalità della destra non ci sarebbero questi processi che, infatti, non nascono per le sue idee politiche ma per fatti ben concreti legati al suo portafoglio.
E se la sua fosse una tattica per distrarci? Ci pone un problema che non esiste (quello della magistratura che esiste, ma per altri motivi), così la gente più pigra ed ignorante prende le sue difese e fa circolare questo parere che però diventa sempre più oggettivo, così nel frattempo lui può compiere altre porcate, ovvero comprare parlarmenti o fare affari messi in piedi grazie alla politica, come i soldi che probabilmente ha da guadagnarci tramite i gasdotti libici e russi (parola di diplomatico USA).
Femminilità antifemminista
Grandi messaggi quelli lanciati dagli spot che compaiono ogni mattina, ogni giorno sulle reti Mediaset, in particolare su Canale 5, il canale seguito dalle donne un pò casalinghe e un pò in carriera.
Oggi arrivo a casa e sul 5 c'è una pubblicità di creme di bellezza, anzi, scusa, di trucchi, della Avon mi pare e sento dire alcune frasi tra cui queste due:
Ovvero, se sei maschio lo sappiamo tutti che più sei brutto più sei potente, ma se sei donna per fare carriera dovrai piacere ai maschi (chiamarli uomini è un insulto), quindi trasformati da femminona e vedrai quanti bei soldini in più prenderai.. Un invito alla prostituzione?
Ringiovanirai? Beh, col trucco sono bravi/e tutti/e, ma non tutti sono così fissati come il boss dei venditori, Silvio.
Lo scenario di questo spot è fantastico: una donna tutta tirata che, con toni amichevoli, elencava tutte le qualità di questi nuovi trucchi ("all'avanguardia!"), insegnando in modo spicciolo come guadagnarsi da vivere in questo mondo patriarcarle (ringraziamo la Bibbia che non si discosta tanto dal Corano, capito ignorantoni religiosi?).
Oggi arrivo a casa e sul 5 c'è una pubblicità di creme di bellezza, anzi, scusa, di trucchi, della Avon mi pare e sento dire alcune frasi tra cui queste due:
"Non solo maggiori soddisfazioni economiche, ma anche estetiche";
"Ringiovanirai e avrai nuove amicizie con cui ridere"
"Ringiovanirai e avrai nuove amicizie con cui ridere"
Ovvero, se sei maschio lo sappiamo tutti che più sei brutto più sei potente, ma se sei donna per fare carriera dovrai piacere ai maschi (chiamarli uomini è un insulto), quindi trasformati da femminona e vedrai quanti bei soldini in più prenderai.. Un invito alla prostituzione?
Ringiovanirai? Beh, col trucco sono bravi/e tutti/e, ma non tutti sono così fissati come il boss dei venditori, Silvio.
Lo scenario di questo spot è fantastico: una donna tutta tirata che, con toni amichevoli, elencava tutte le qualità di questi nuovi trucchi ("all'avanguardia!"), insegnando in modo spicciolo come guadagnarsi da vivere in questo mondo patriarcarle (ringraziamo la Bibbia che non si discosta tanto dal Corano, capito ignorantoni religiosi?).
9 settembre 2010
Contestazioni e sciacalli sul PD
Contestazioni a Schifani e a Bonanni alla festa torinese del PD, ma la gente e i politici alternativi alla Beppe Grillo devono fare attenzione, infatti non tutti i presenti han protestato, lanciando clamorosamente un bengala contro il sindacalista (ciò può essere paragonato ad una minaccia mafiosa), ma i "soliti noti", ovvero alcuni membri del "Popolo Viola" (e in quel caso gli ho dato ragione) e degli squatter (non certo degli operai), il tutto mentre la stragrande maggioranza dei presenti voleva semplicemente ascoltare e magari alla fine fare domanda ed esporre le proprie opinioni, invece grazie a questi geni non è stato possibile.
Il Partito Democratico non ha organizzato comizi per i suoi elettori, ma una festa composta di convegni aperti a tutti i cittadini, in cui il servizio d'ordine è sicuramente meno teso rispetto ad un singolo evento, meno impegnato nella scrematura che secondo Bersani non dev'esserci. Alcune pecche, mancanze, anche da parte della polizia ci possono stare, e questi incidenti non sono certo stati causati dal PD, e chi dice ciò dovrebbe allora anche accusare la Lega Nord di avere teppisti (ehm, mi sa che è vero) fra le sue fila, solo perché degli ultrà han lanciato delle molotov alla festa di Alzano Lombardo, così come il PDL di avere come sostenitori dei naziskin nostalgici del duce (altra cosa purtroppo vera).
Il Partito Democratico non ha organizzato comizi per i suoi elettori, ma una festa composta di convegni aperti a tutti i cittadini, in cui il servizio d'ordine è sicuramente meno teso rispetto ad un singolo evento, meno impegnato nella scrematura che secondo Bersani non dev'esserci. Alcune pecche, mancanze, anche da parte della polizia ci possono stare, e questi incidenti non sono certo stati causati dal PD, e chi dice ciò dovrebbe allora anche accusare la Lega Nord di avere teppisti (ehm, mi sa che è vero) fra le sue fila, solo perché degli ultrà han lanciato delle molotov alla festa di Alzano Lombardo, così come il PDL di avere come sostenitori dei naziskin nostalgici del duce (altra cosa purtroppo vera).
Che uomo medio Eugenio Scalfari
In questa società la solfa è la solita: se mi trattano bene e se mi pagano pure, perché dovrei lamentarmi per questioni etiche e giudiziarie, rischiando di perdere tutti quei bei soldini e privilegi vari?
Vito Mancuso, noto teologo che scrive articoli per Repubblica e libri per Mondadori, s'è rabbuiato venendo a conoscenza del fatto che quest'ultima casa editrice abbia approfittato di una "legge ad aziendam" del governo Berlusconi per risolvere un contenzioso con il Fisco (darà poco più di 8 milioni di Euro, anzichè 350).
Scrisse su Repubblica ad agosto:
"Come posso fare dell'etica la stella polare della mia teologia e poi pubblicare i miei libri con un'azienda che non solo dell'etica ma anche del diritto mostrerebbe, in questo caso, una concezione alquanto singolare?"
Inoltre:
"..non si tratta più di accettare una proprietà che può piacere oppure no ma che non ha nulla a che fare con le scelte editoriali, cioè con l'azienda nella sua essenza. Stavolta è la Mondadori in quanto tale a essere coinvolta, non solo il suo proprietario per i soliti motivi che non hanno nulla a che fare con l'editoria libraria. Quindi stavolta come autore non posso più dire a me stesso che l'editrice in quanto tale non c'entra nulla con gli affari politici e giudiziari del suo proprietario, perché ora l'editrice c'entra, eccome se c'entra, se è vero che di 350 milioni dovuti al fisco ne viene a pagare solo 8,6 dopo quasi vent'anni, e senza neppure un euro di interesse per il ritardo, interessi che invece a un normale cittadino nessuno defalca se non paga nei tempi dovuti il bollo auto, il canone tv o uno degli altri bollettini a tutti noti."
Siccome la Mondadori passò nelle mani di Berlusconi negli anni '80 attraverso atti non limpidissimi (condannati per tangenti i suoi avvocati Previti, Pacifico, Acampora e il giudice Metta), ovvero quando questo non era ancora un politico, era lecito, per Mancuso, scrivere per essa alla faccia della legalità, perché evidentemente il problema per Mancuso sorge solo quando, come scritto da lui, questo non è dettato dal proprietario e basta ma da tutta l'azienda come in questo caso (dovrebbe dimostrare che la nuova legge è stata voluta anche dai suoi dirigenti, come fa ad esserne sicuro? Se il Fisco mi dice che ora possono pagare di meno io lo farei subito e non è certo per questo che sono un furbo o un ladro); cioè prima vedeva di buon occhio tutti i vari dirigenti, ora invece no.
Ma fra questi non era possibile vedere già anni fa, quando mise piede a Segrate (1997), la felicità di lavorare per Berlusconi, nonostante tutti sapessero del "lodo Mondadori"? Ma dove viveva Mancuso?
Al momento non sembra voler scappare dalla Mondadori, infatti dalle pagine di Repubblica chiede a suoi esimi colleghi di penna, Scalfari, Saviano, Augias, Odifreddi, Zagrebelsky e altri, semplicemente dei pareri. Evvai col solito salotto buono!
E vabbè, almeno lui dei dubbi se li pone.
Veniamo a Scalfari (scrive per Einaudi, controllata da Mondadori): il fondatore de "La Repubblica" scrive che come autore è ben felice di essere lì perché nessuno pone limiti alla sua parola e, inoltre, i dirigenti Einaudi non coincidono con quelli Mondadori (da cui però dipendono).
"Se i dirigenti Einaudi si piegassero a richieste politicamente scorrette e per me incompatibili, non esiterei un istante ad andarmene. Finché questo non avverrà, alla Einaudi mi trovo benissimo e ci resto".
Lui si trova benissimo, lui non ha problemi di espressione, lui riceve tanti soldini. Quel che capita ad altri non è affar suo..
Forse Scalfari non è conscio del fatto che un certo Saramago venne censurato dalla Einaudi, alla faccia della libertà di espressione garantita da questa casa editrice. Siccome la sua non gliela tocca nessuno, per lui il problema non si pone: complimenti!
E siccome ha la pancia piena grazie ai soldi che riceve per i suoi libri di dubbia utilità (sembra che ogni anno ne debba sfornare uno, come fa Vespa, più per esigenze editoriali, cioè economiche, che di cuore), fa come tutti noi, fa come ogni uomo medio, chiude gli occhi sulle digrazie altrui se non ne viene colpito.
Anche Prosperi (non lo conosco) dice la sua: "Mettersi ad aprire una discussione in termini moral-editoriali lascia il tempo che trova". E in termini politici-liberal-economici?
Che gente stolta, anzi, amorale!
Se un imprenditore per divenire sempre più grande acquista a mani basse tante case editrici, non è forse una limitazione al libero mercato (che evidentemente libeor non è), mercato spartito fra soli 2-3 grandi gruppi? Quindi un economista già non dovrebbe scrivere più per Mondadori. E se questo imprenditore, non contento di aver rovinato il mercato editoriale, entra in politica (e ci è dentro direttamente da 16 anni, indirettamente dal doppio), nessuna "grande mente", dedita ad illuminarci coi suoi scritti, pensa che potrebbe legiferare a favore suo e della sua mega-ditta?
Vito Mancuso, noto teologo che scrive articoli per Repubblica e libri per Mondadori, s'è rabbuiato venendo a conoscenza del fatto che quest'ultima casa editrice abbia approfittato di una "legge ad aziendam" del governo Berlusconi per risolvere un contenzioso con il Fisco (darà poco più di 8 milioni di Euro, anzichè 350).
Scrisse su Repubblica ad agosto:
"Come posso fare dell'etica la stella polare della mia teologia e poi pubblicare i miei libri con un'azienda che non solo dell'etica ma anche del diritto mostrerebbe, in questo caso, una concezione alquanto singolare?"
Inoltre:
"..non si tratta più di accettare una proprietà che può piacere oppure no ma che non ha nulla a che fare con le scelte editoriali, cioè con l'azienda nella sua essenza. Stavolta è la Mondadori in quanto tale a essere coinvolta, non solo il suo proprietario per i soliti motivi che non hanno nulla a che fare con l'editoria libraria. Quindi stavolta come autore non posso più dire a me stesso che l'editrice in quanto tale non c'entra nulla con gli affari politici e giudiziari del suo proprietario, perché ora l'editrice c'entra, eccome se c'entra, se è vero che di 350 milioni dovuti al fisco ne viene a pagare solo 8,6 dopo quasi vent'anni, e senza neppure un euro di interesse per il ritardo, interessi che invece a un normale cittadino nessuno defalca se non paga nei tempi dovuti il bollo auto, il canone tv o uno degli altri bollettini a tutti noti."
Siccome la Mondadori passò nelle mani di Berlusconi negli anni '80 attraverso atti non limpidissimi (condannati per tangenti i suoi avvocati Previti, Pacifico, Acampora e il giudice Metta), ovvero quando questo non era ancora un politico, era lecito, per Mancuso, scrivere per essa alla faccia della legalità, perché evidentemente il problema per Mancuso sorge solo quando, come scritto da lui, questo non è dettato dal proprietario e basta ma da tutta l'azienda come in questo caso (dovrebbe dimostrare che la nuova legge è stata voluta anche dai suoi dirigenti, come fa ad esserne sicuro? Se il Fisco mi dice che ora possono pagare di meno io lo farei subito e non è certo per questo che sono un furbo o un ladro); cioè prima vedeva di buon occhio tutti i vari dirigenti, ora invece no.
Ma fra questi non era possibile vedere già anni fa, quando mise piede a Segrate (1997), la felicità di lavorare per Berlusconi, nonostante tutti sapessero del "lodo Mondadori"? Ma dove viveva Mancuso?
Al momento non sembra voler scappare dalla Mondadori, infatti dalle pagine di Repubblica chiede a suoi esimi colleghi di penna, Scalfari, Saviano, Augias, Odifreddi, Zagrebelsky e altri, semplicemente dei pareri. Evvai col solito salotto buono!
E vabbè, almeno lui dei dubbi se li pone.
Veniamo a Scalfari (scrive per Einaudi, controllata da Mondadori): il fondatore de "La Repubblica" scrive che come autore è ben felice di essere lì perché nessuno pone limiti alla sua parola e, inoltre, i dirigenti Einaudi non coincidono con quelli Mondadori (da cui però dipendono).
"Se i dirigenti Einaudi si piegassero a richieste politicamente scorrette e per me incompatibili, non esiterei un istante ad andarmene. Finché questo non avverrà, alla Einaudi mi trovo benissimo e ci resto".
Lui si trova benissimo, lui non ha problemi di espressione, lui riceve tanti soldini. Quel che capita ad altri non è affar suo..
Forse Scalfari non è conscio del fatto che un certo Saramago venne censurato dalla Einaudi, alla faccia della libertà di espressione garantita da questa casa editrice. Siccome la sua non gliela tocca nessuno, per lui il problema non si pone: complimenti!
E siccome ha la pancia piena grazie ai soldi che riceve per i suoi libri di dubbia utilità (sembra che ogni anno ne debba sfornare uno, come fa Vespa, più per esigenze editoriali, cioè economiche, che di cuore), fa come tutti noi, fa come ogni uomo medio, chiude gli occhi sulle digrazie altrui se non ne viene colpito.
Anche Prosperi (non lo conosco) dice la sua: "Mettersi ad aprire una discussione in termini moral-editoriali lascia il tempo che trova". E in termini politici-liberal-economici?
Che gente stolta, anzi, amorale!
Se un imprenditore per divenire sempre più grande acquista a mani basse tante case editrici, non è forse una limitazione al libero mercato (che evidentemente libeor non è), mercato spartito fra soli 2-3 grandi gruppi? Quindi un economista già non dovrebbe scrivere più per Mondadori. E se questo imprenditore, non contento di aver rovinato il mercato editoriale, entra in politica (e ci è dentro direttamente da 16 anni, indirettamente dal doppio), nessuna "grande mente", dedita ad illuminarci coi suoi scritti, pensa che potrebbe legiferare a favore suo e della sua mega-ditta?
8 settembre 2010
La pancia del Paese (non) è da rispettare
Questa sera in un incontro culturale alla festa del Pd, un giornalista di cui non ricordo il nome, ma da quel che ho capito di centro-destra, ha affermato che il Paese e gli italiani non vanno denigrati e che se non si disprezzava "la pancia" che votata per Berlinguer, ugualmente non si deve disprezzare questa massa che ora vota per Bossi e la Lega Nord.
Giuro che mi sono venuti i brividi.
Con tutti i limiti ideologici del PCI, posso mettere entrambe le mani sul fuoco affermando che mai prima d'ora un partito così becero, eversivo e illegale sia stato premiato dal popolo e affermo anche che quando il popolo fa queste scelte e quando questo è istigato a dar contro il prossimo, guarda caso sempre il più debole perché ora fra i potenti ci stanno anche i leghisti, non merita alcun rispetto. E' gente pericolosa disposta ad ammazzare qualsiasi persona (pure italiano!) se solo osa porre dubbi sull'esistenza della Padania, se solo osa prendere per mano una persona del suo stesso sesso, se solo osa affermare che Berlusconi e Dell'Utri sono quelle persone contro cui una volta la Lega si batteva.
Il problema dei giorni nostri è che l'eccessivo egoismo, accresciuto sicuramente dagli anni '80 e forse solo oggi in calo grazie alla crisi, ha portato su idee estremiste anche i moderati, basti leggere i commenti sotto gli articoli de Il Giornale.
Berlinguer ora è stato sdoganato persino dalla destra di Alemanno. Non penso che succederà lo stesso al centro e a sinistra con Bossi & C.
Concludo, dicendo che se la massa non esprime un voto ragionato, ma si affida da credulona a chi parla alla sua pancia (ovvero ad altre persone che non ragionano), la classe dirigente eletta non potrà migliorare la società, infatti questa dovrà subire i bassi istinti delle parti basse. E' un circolo vizioso verso il basso che, appena ha inizio, non ha fine se non con una guerra civile.
Certo che mettere in mezzo Berlinguer per migliorare l'immagine dei leghisti è veramente ignobile!
Giuro che mi sono venuti i brividi.
Con tutti i limiti ideologici del PCI, posso mettere entrambe le mani sul fuoco affermando che mai prima d'ora un partito così becero, eversivo e illegale sia stato premiato dal popolo e affermo anche che quando il popolo fa queste scelte e quando questo è istigato a dar contro il prossimo, guarda caso sempre il più debole perché ora fra i potenti ci stanno anche i leghisti, non merita alcun rispetto. E' gente pericolosa disposta ad ammazzare qualsiasi persona (pure italiano!) se solo osa porre dubbi sull'esistenza della Padania, se solo osa prendere per mano una persona del suo stesso sesso, se solo osa affermare che Berlusconi e Dell'Utri sono quelle persone contro cui una volta la Lega si batteva.
Il problema dei giorni nostri è che l'eccessivo egoismo, accresciuto sicuramente dagli anni '80 e forse solo oggi in calo grazie alla crisi, ha portato su idee estremiste anche i moderati, basti leggere i commenti sotto gli articoli de Il Giornale.
Berlinguer ora è stato sdoganato persino dalla destra di Alemanno. Non penso che succederà lo stesso al centro e a sinistra con Bossi & C.
Concludo, dicendo che se la massa non esprime un voto ragionato, ma si affida da credulona a chi parla alla sua pancia (ovvero ad altre persone che non ragionano), la classe dirigente eletta non potrà migliorare la società, infatti questa dovrà subire i bassi istinti delle parti basse. E' un circolo vizioso verso il basso che, appena ha inizio, non ha fine se non con una guerra civile.
Certo che mettere in mezzo Berlinguer per migliorare l'immagine dei leghisti è veramente ignobile!
Dell'Utri è più onesto di Vassallo
Un sindaco del Cilento, Angelo Vassallo, è stato ucciso quasi sicuramente dalla Camorra per il suo impegno sociale e ambientale. Nonostante il suo operato scomodo non godeva di alcuna protezione e, giusto per farvi capire in che condizioni lavorava, criticò pure i Carabinieri del suo paese rei di non impegnarsi a fondo.
fornendogli una meritatissima scorta di poliziotti che, a leggere l'Unità (lo so, sono fazioso)Marcello Dell'Utri invece, che ha avuto rapporti con Cosa Nostra negli anni '70, '80, '90 (se non erro l'ultimo caso riguarda le Europee del 1999), è ancora in libertà e il buon Maroni, ministro dell'Interno, ha ben pensato di aiutarlo nella sua ardua e generosa impresa di decantare i segreti dei "Diari di Mussolini" (se ne sentiva la mancanza, dopo i video dei "discorsi e applausi" del Duce, venduti con Libero pochi mesi fa), fornendogli una scorta che superava di tre volte il numero del pubblico, siccome la volta precedente non riuscì a parlare per i numerosi insulti che la gente comune gli rivolse.
Ovviamente in Tv si parla solo delle contestazioni, come fossero cose astruse, assurde, e non ovvie reazioni del popolo onesto contro criminali che usano la politica per i loro affari e per fregarci con leggi vergognose e criminose, mentre secondo me farebbe molta pià notizia questa sulla super scorta riservata a "Macciello".
Da questi due dati di fatto si può essere razionalmente pessimisti quando si sente parla di "lotta alla criminalità organizzata", infatti se è vero che molti criminali vengono arrestati e i loro patrimoni confiscati, è altrettanto vero che sempre più "amici dei mafiosi" (per non dire di peggio) entrano nelle istituzioni sia nazionali che locali, ma nei Tg non se ne parla.
Pensate che la notizia dell'uccisione di questo bravo sindaco meridionale, ha trovato posto solo a pagina 20 del Giornale, troppo impegnato a sputare fuoco su Fini.
fornendogli una meritatissima scorta di poliziotti che, a leggere l'Unità (lo so, sono fazioso)Marcello Dell'Utri invece, che ha avuto rapporti con Cosa Nostra negli anni '70, '80, '90 (se non erro l'ultimo caso riguarda le Europee del 1999), è ancora in libertà e il buon Maroni, ministro dell'Interno, ha ben pensato di aiutarlo nella sua ardua e generosa impresa di decantare i segreti dei "Diari di Mussolini" (se ne sentiva la mancanza, dopo i video dei "discorsi e applausi" del Duce, venduti con Libero pochi mesi fa), fornendogli una scorta che superava di tre volte il numero del pubblico, siccome la volta precedente non riuscì a parlare per i numerosi insulti che la gente comune gli rivolse.
Ovviamente in Tv si parla solo delle contestazioni, come fossero cose astruse, assurde, e non ovvie reazioni del popolo onesto contro criminali che usano la politica per i loro affari e per fregarci con leggi vergognose e criminose, mentre secondo me farebbe molta pià notizia questa sulla super scorta riservata a "Macciello".
Da questi due dati di fatto si può essere razionalmente pessimisti quando si sente parla di "lotta alla criminalità organizzata", infatti se è vero che molti criminali vengono arrestati e i loro patrimoni confiscati, è altrettanto vero che sempre più "amici dei mafiosi" (per non dire di peggio) entrano nelle istituzioni sia nazionali che locali, ma nei Tg non se ne parla.
Pensate che la notizia dell'uccisione di questo bravo sindaco meridionale, ha trovato posto solo a pagina 20 del Giornale, troppo impegnato a sputare fuoco su Fini.
Vendola il Messia
Gheddafi dice che il vero Messia è Maometto (e che tutto il mondo deve diventare musulmano), perché venuto dopo Gesù Cristo, e siccome sembra che si debba badare al tempo e non alla qualità e veridicità (?) del messaggio, dico la mia asserendo che Gheddafi forse non sa che ora quello nuovo si chiama Nichi Vendola.
Ebbene sì, ne ho avuto la conferma questa sera.
Vendola ha parlato alla festa del PD a Torino elencando i difetti del berlusconismo, composti principalmente da liberismo irresponsabile e becero populismo da dittatore, per poi focalizzarsi, ma neanche più di tanto, sulle idee per cambiare il Paese (lui dice che è da rifondare completamente come fosse una città che sorge sopra le ceneri di quella vecchia), ovviamente in meglio, cioè a favore del popolo piegato al precariato sia nel settore privato che in quello pubblico e dello Stato che deve favorire la cultura attraverso la scuola, non come sta facendo quella cinica della Gelmini ("La più cinica che abbia mai conosciuto", ha detto la Bindi presente anch'essa, al fianco di Vendola e del moderatore Mario Calabresi).
Grandi ovazioni per le promesse di mettere fine al precariato, nonostante tutto il mondo sia avviato da anni in questa direzione e nonostante il pubblico piddino in festa sia stato fregato negli anni '90 proprio da questi politici tramite la legge Treu; applausi scroscianti per le accuse alla tv trash di Berlusconi (come se in Germania, Usa, Spagna, UK, non comparissero sul piccolo schermo le stesse porcate) e ovviamente applausi incontrollati al solo sentir parlare del caso Fiat-Melfi.
Insomma, un Grillo più calmo e raffinato che sa entrare nel cuore sia degli estremisti che dei moderati, ma secondo me alcune accuse e proposte sono populiste, anche se non berlusconicamente parlando, infatti se è possibile dire no alla privatizzazione della gestione dell'acqua pubblica, è impossibile ormai cancellare il precariato se non vogliamo perdere altri posti di lavoro causa delocalizzazione e mancati investimenti stranieri (che già ora mancano a causa dei lunghi tempi della giustizia e della corruzione), è impossibile assumere a tempo indeterminato tutti gli insegnanti assunti in eccesso nel passato recente, e io mi fiderei poco delle promesse di un politico che ha menzionato l'ILVA non per il suo schifoso, indecente inquinamento da Paese del "Secondo Mondo" in via di sviluppo industriale, ma per avvallare la tesi secondo la quale lui sa parlare con le industrie.
In Puglia Vendola è accusato di non aver fatto nulla contro l'inquinamento dell'Ilva e dell'Enel, di aver dato soldi a Don Verzé e di aver dato l'ok per il passaggio di un gasdotto in una zona marina protetta. Ovviamente di tutto questo non si è parlato.
Come ho scritto in passato, anche recentemente, la scuola non è e non dev'essere l'unico mezzo per apportare cultura alla gente. Dico questo per due motivi: i giovani vengono mandati a scuola per il famoso "pezzo di carta", con la speranza di ottenere un lavoro decente; i giovani subiscono la cultura imposta dallo Stato, dai libri e dai professori che svolgono il ruolo di prete, poliziotto e giudice, un ruolo che secondo me e altri utopisti della descolarizzazione va contro i diritti degli studenti.
Io, come penso tanti altri libertari, non sopporto l'idea che la cultura debba esserci calata dall'alto, poiché le attenzioni nostre, dei giovani, andrebbero a concentrarsi solo su certi autori e certe tematiche scelte appositamente, emarginando altri di uguale se non maggiore importanza creando anzichè cultura, solamente ignoranza fatta di preconcetti.
Sui precari mi sono già espresso e, siccome Vendola ha parlato di istruzione, vorrei ricordargli e ricordarvi che c'è un surplus di laureati da far paura, ma nessun politico avvisa i giovani a cosa andranno incontro, cioè al fatto che alcuni o molti di loro dovranno rinunciare ad impieghi sicuri, comodi e ben retribuiti (lavori intellettuali) perché se vorranno campare senza dover rubare dovranno invece alzarsi le maniche e svolgere lavori umili (lavori manuali), ma essenziali.
Nel mondo utopistico del centro-sinistra la gente è tutta laureata (grazie alla bontà dello Stato che fornisce tanta cultura) e tutti con un bell'impiego.
Quando diranno mai la verità i politici? Quando smetteranno di far sognare, anzi di illudere, i milioni di giovani che si affidano a loro ciecamento e che li applaudono come a comando?
Ebbene sì, ne ho avuto la conferma questa sera.
Vendola ha parlato alla festa del PD a Torino elencando i difetti del berlusconismo, composti principalmente da liberismo irresponsabile e becero populismo da dittatore, per poi focalizzarsi, ma neanche più di tanto, sulle idee per cambiare il Paese (lui dice che è da rifondare completamente come fosse una città che sorge sopra le ceneri di quella vecchia), ovviamente in meglio, cioè a favore del popolo piegato al precariato sia nel settore privato che in quello pubblico e dello Stato che deve favorire la cultura attraverso la scuola, non come sta facendo quella cinica della Gelmini ("La più cinica che abbia mai conosciuto", ha detto la Bindi presente anch'essa, al fianco di Vendola e del moderatore Mario Calabresi).
Grandi ovazioni per le promesse di mettere fine al precariato, nonostante tutto il mondo sia avviato da anni in questa direzione e nonostante il pubblico piddino in festa sia stato fregato negli anni '90 proprio da questi politici tramite la legge Treu; applausi scroscianti per le accuse alla tv trash di Berlusconi (come se in Germania, Usa, Spagna, UK, non comparissero sul piccolo schermo le stesse porcate) e ovviamente applausi incontrollati al solo sentir parlare del caso Fiat-Melfi.
Insomma, un Grillo più calmo e raffinato che sa entrare nel cuore sia degli estremisti che dei moderati, ma secondo me alcune accuse e proposte sono populiste, anche se non berlusconicamente parlando, infatti se è possibile dire no alla privatizzazione della gestione dell'acqua pubblica, è impossibile ormai cancellare il precariato se non vogliamo perdere altri posti di lavoro causa delocalizzazione e mancati investimenti stranieri (che già ora mancano a causa dei lunghi tempi della giustizia e della corruzione), è impossibile assumere a tempo indeterminato tutti gli insegnanti assunti in eccesso nel passato recente, e io mi fiderei poco delle promesse di un politico che ha menzionato l'ILVA non per il suo schifoso, indecente inquinamento da Paese del "Secondo Mondo" in via di sviluppo industriale, ma per avvallare la tesi secondo la quale lui sa parlare con le industrie.
In Puglia Vendola è accusato di non aver fatto nulla contro l'inquinamento dell'Ilva e dell'Enel, di aver dato soldi a Don Verzé e di aver dato l'ok per il passaggio di un gasdotto in una zona marina protetta. Ovviamente di tutto questo non si è parlato.
Come ho scritto in passato, anche recentemente, la scuola non è e non dev'essere l'unico mezzo per apportare cultura alla gente. Dico questo per due motivi: i giovani vengono mandati a scuola per il famoso "pezzo di carta", con la speranza di ottenere un lavoro decente; i giovani subiscono la cultura imposta dallo Stato, dai libri e dai professori che svolgono il ruolo di prete, poliziotto e giudice, un ruolo che secondo me e altri utopisti della descolarizzazione va contro i diritti degli studenti.
Io, come penso tanti altri libertari, non sopporto l'idea che la cultura debba esserci calata dall'alto, poiché le attenzioni nostre, dei giovani, andrebbero a concentrarsi solo su certi autori e certe tematiche scelte appositamente, emarginando altri di uguale se non maggiore importanza creando anzichè cultura, solamente ignoranza fatta di preconcetti.
Sui precari mi sono già espresso e, siccome Vendola ha parlato di istruzione, vorrei ricordargli e ricordarvi che c'è un surplus di laureati da far paura, ma nessun politico avvisa i giovani a cosa andranno incontro, cioè al fatto che alcuni o molti di loro dovranno rinunciare ad impieghi sicuri, comodi e ben retribuiti (lavori intellettuali) perché se vorranno campare senza dover rubare dovranno invece alzarsi le maniche e svolgere lavori umili (lavori manuali), ma essenziali.
Nel mondo utopistico del centro-sinistra la gente è tutta laureata (grazie alla bontà dello Stato che fornisce tanta cultura) e tutti con un bell'impiego.
Quando diranno mai la verità i politici? Quando smetteranno di far sognare, anzi di illudere, i milioni di giovani che si affidano a loro ciecamento e che li applaudono come a comando?
7 settembre 2010
Minzo's come back
E' da un pò che non seguo le gesta anali-tiche di Minzolini e del suo Tg1 perché sono stufo di farmi del male, ma ho appena letto una sua dichiarazione che vi farà sicuramente ridere.
Innanzitutto, penso che sarete tutti quanti a conoscenza del discorso tenuto domenica sera da Gianfranco Fini, bene, il Tg1 non solo non ha trasmesso neanche un mix con le frasi più importanti, ma sembra che non ne abbia proprio parlato, anzi, scusate, agli italiani ha proposto un succoso sunto per mezze delle boccucce di Cicchitto e Gasparri.
Veniamo alle sue dichiarazioni:
Innanzitutto, penso che sarete tutti quanti a conoscenza del discorso tenuto domenica sera da Gianfranco Fini, bene, il Tg1 non solo non ha trasmesso neanche un mix con le frasi più importanti, ma sembra che non ne abbia proprio parlato, anzi, scusate, agli italiani ha proposto un succoso sunto per mezze delle boccucce di Cicchitto e Gasparri.
Veniamo alle sue dichiarazioni:
"Il mio Tg ora ha un'anima, è controcorrente, prende posizioni scomode e ho guadagnato il doppio degli ascoltatori del Tg La7"
Ma come? Tutti parlano di 1 milione di telespettatori in meno per il telegiornale del primo canale.
Ma come? A parlare di politica ci son sempre numerosissimi esponenti del centro-destra (Cicchitto, Gasparri, Lupi, Stracquadanio, Bondi, Capezzone, etc.), l'IDV si lamenta di essere stata marginalizzata, ora si lamentano pure i finiani, infini notizie importanti leggibili su quotidiani come Unità e Il Fatto (e altri stranieri) non vengono minimamente menzionate, e Minzolini parla di tg coraggioso? Stare dalla parte del capo di turno non è una scelta da impavidi, ma una tattica per mangiare il più possibile nell'immediato, pensando quindi a sé stessi, non certo al popolo che pende dalle labbra dei giornalisti della Rai.
Ma come? A parlare di politica ci son sempre numerosissimi esponenti del centro-destra (Cicchitto, Gasparri, Lupi, Stracquadanio, Bondi, Capezzone, etc.), l'IDV si lamenta di essere stata marginalizzata, ora si lamentano pure i finiani, infini notizie importanti leggibili su quotidiani come Unità e Il Fatto (e altri stranieri) non vengono minimamente menzionate, e Minzolini parla di tg coraggioso? Stare dalla parte del capo di turno non è una scelta da impavidi, ma una tattica per mangiare il più possibile nell'immediato, pensando quindi a sé stessi, non certo al popolo che pende dalle labbra dei giornalisti della Rai.
La Fiat è italiana solo quando ci chiede soldi
Si sente spesso dire che bisognerebbe comprare automobili Fiat perché è una fabbrica italiana che dà lavoro a migliaia di operai, impiegati, tecnici, etc., ma ci sono dei però:
la Fiat non produce tutti i suoi modelli in Italia, infatti ha svariati stabilimenti in giro per il mondo, ad esempio in Polonia, Brasile, Turchia, etc., quindi comprare un'auto Fiat non è sinonimo di italianità (come se poi noi dovessimo per forza fare le cose migliori degli altri; questa è una mania nazionalistica senza alcuna razionalità), nè di sostanziosa crescita del PIL italiano e di offerta di lavoro per gli italiani (o stranieri che risiedono in Italia), ma lo è di crescita economica per la Fiat in quanto società che producendo all'estero risparmia;
la Fiat, anche se avesse stabilmenti siti solo in Italia, non sarebbe italiana al 100%, infatti fra gli azionisti vi risulta anche il libico Gheddafi che di soldi da noi se ne sta prendendo già abbastanza, quindi non penso sia il caso di foraggiarlo ulteriormente comprando automobili del gruppo Fiat;
se siamo in un libero mercato globale (e non solo da dieci anni a questa parte), e non in monopolio e neanche in autarchia, e se è vero com'è vero che siamo bombardati dalle pubblicità di case automobilistiche americane, francesi, tedesche, ceche, coreane, giapponesi, etc., ognuno può comprare l'auto che più lo aggrada, indipendentemente dalla nazionalità originaria del marchio, anche perché, come ho appena scritto, dice tutto e niente: anche le marche straniere hanno stabilimenti all'infuori dei loro confini nazionali, portate come sono a cercare manodopera ad un prezzo sempre più basso (questo discorso vale da anni per ogni altro settore, famoso è il caso delle aziende sportive di maglie e palloni che pur essendo europee o nord-americane producono in Cina e in Indonesia, con migliaia di disoccupati occidentali che farebbero volentieri il lavoro di tessitori anche a salari modesti; si veda ad esempio il docu-film "Big One" di Michael Moore) e se i francesi e i tedeschi acquistano in larga maggioranza automobili che noi pensiamo essere prodotte nel loro Paese, non è tanto per senso della Patria e perché son generosi verso gli operai loro connazionali, ma perché evidentemente le utilitarie straniere danno più garanzie delle italiane (le Fiat notoriamente hanno sempre qualche piccolo problemino, non legato ai motori, anzi, ma alle rifiniture: personalmente ho notato una differenza abissale fra una Toyota del 2005 o 2006 e una Fiat del 2009, tutto a vantaggio della prima).
Penso quindi che dire di comprare auto Fiat, perché italiane, sia una frase stupida, infatti se facessimo questo discorso legato alla nazionalità per ogni altro prodotto, non compreremo più nulla..
la Fiat non produce tutti i suoi modelli in Italia, infatti ha svariati stabilimenti in giro per il mondo, ad esempio in Polonia, Brasile, Turchia, etc., quindi comprare un'auto Fiat non è sinonimo di italianità (come se poi noi dovessimo per forza fare le cose migliori degli altri; questa è una mania nazionalistica senza alcuna razionalità), nè di sostanziosa crescita del PIL italiano e di offerta di lavoro per gli italiani (o stranieri che risiedono in Italia), ma lo è di crescita economica per la Fiat in quanto società che producendo all'estero risparmia;
la Fiat, anche se avesse stabilmenti siti solo in Italia, non sarebbe italiana al 100%, infatti fra gli azionisti vi risulta anche il libico Gheddafi che di soldi da noi se ne sta prendendo già abbastanza, quindi non penso sia il caso di foraggiarlo ulteriormente comprando automobili del gruppo Fiat;
se siamo in un libero mercato globale (e non solo da dieci anni a questa parte), e non in monopolio e neanche in autarchia, e se è vero com'è vero che siamo bombardati dalle pubblicità di case automobilistiche americane, francesi, tedesche, ceche, coreane, giapponesi, etc., ognuno può comprare l'auto che più lo aggrada, indipendentemente dalla nazionalità originaria del marchio, anche perché, come ho appena scritto, dice tutto e niente: anche le marche straniere hanno stabilimenti all'infuori dei loro confini nazionali, portate come sono a cercare manodopera ad un prezzo sempre più basso (questo discorso vale da anni per ogni altro settore, famoso è il caso delle aziende sportive di maglie e palloni che pur essendo europee o nord-americane producono in Cina e in Indonesia, con migliaia di disoccupati occidentali che farebbero volentieri il lavoro di tessitori anche a salari modesti; si veda ad esempio il docu-film "Big One" di Michael Moore) e se i francesi e i tedeschi acquistano in larga maggioranza automobili che noi pensiamo essere prodotte nel loro Paese, non è tanto per senso della Patria e perché son generosi verso gli operai loro connazionali, ma perché evidentemente le utilitarie straniere danno più garanzie delle italiane (le Fiat notoriamente hanno sempre qualche piccolo problemino, non legato ai motori, anzi, ma alle rifiniture: personalmente ho notato una differenza abissale fra una Toyota del 2005 o 2006 e una Fiat del 2009, tutto a vantaggio della prima).
Penso quindi che dire di comprare auto Fiat, perché italiane, sia una frase stupida, infatti se facessimo questo discorso legato alla nazionalità per ogni altro prodotto, non compreremo più nulla..
5 settembre 2010
Schifani antidemocratico
Questa mattina a Torino è arrivato Schifani per discutere assieme a Fassino sulle riforme istituzionali necessarie, però fin dal suo "sbarco" è stato fischiato e contestato al grido di mafioso, infatti, nonostante nessuno Tg lo dica, neanche il TG La7 di Mentana, il pentito Campanella accusò il presidente del Senato di aver lavorato in veste di avvocato e urbanista per il capoclan Mandalà e, secondo Spatuzza, anche per i Graviano.
Come possa il Partito Democratrico invitare un politico che certamente aiutò la mafia tramite modifiche ai piani regolatori, è un mistero; come si possano definire i contestatori antidemocratici, come hanno fatto Fassino (PD) e Cota (Lega Nord), quando di antidemocratico ci sono "solo" le firme false di una lista che ha sancito la vittoria del leghista alle Regionali del Piemonte e "solo" una persona salita al potere proveniendo dalle "fogne" e che è la prova lampante, assieme a Cosentino, Dell'Utri e Di Girolamo, dell'ingresso in pompa magna della criminalità organizzata all'interno dello Stato.
I grillini del Movimento 5 Stelle, presenti alla contestazione, scrivono sul web: "Ma di che estremisti si sta parlando? Di gente che chiede un parlamento senza condannati, impegno politico per lavoro, ecologia ed energia pulita, che non vuole sprechi per grandi inutili opere pubbliche, ma progetti piccoli per la gente comune e il benessere di tutti i giorni, per gente che non vuole la cementificazione di ciò che resta dell’Italia? Sono questi gli estremisti?"
Per fortuna, oltre a PD, PDL e Lega Nord, ci sta l'IDV con Leoluca Orlando:
"Ad essere grave e' il silenzio di Schifani e non il fatto che venga contestato. Schifani dovrebbe sentire il dovere morale di correre dai giudici per spiegare la natura di certe presunte frequentazioni con esponenti di Cosa nostra. Come e' emerso da alcune inchieste giornalistiche pubblicate nelle ultime settimane e da alcune interviste, il presidente del Senato sarebbe stato il punto di contatto fra i fratelli Graviano e il duo Berlusconi-Dell'Utri" (fonte: Asca)
Roberto Cota, come già scritto, parla di contestazione antidemocratica, mavi faccio una domanda: la Lega Nord ha mai invitato alle sue feste politici avversari? E il PDL? Non mi risulta.
E se l'avessero fatto e se lo facessero, come avrebbero risposto e come risponderebbero i loro elettori? Basta ascoltare Radio Padania e leggere i commenti dei lettori de Il Giornale per capire che alcune di queste persone sono dei pericolosissimi esagitati (ovvero dei nazisti).
A proposito del Giornale, un articoletto di oggi parla di questa odierna contestazione e oltre a difendere Schifani ("un avvocato che difendeva presunti colpevoli"), dice che Bersani e Fassino non comandano neppure in casa loro.
Invece Berlusconi e la Brambilla comandano fin troppo, con le schiere di esaltati pidiellini ex fascisti pronti ad essere assoldati per contestare Fini a Mirabello..
PS: tempo fa raggruppai un pò di insulti berlusconici agli avversari politici e ai magistrati, ora vi linko questo articolo in cui viene mostrato come nel 2006 Prodi venne contestato e come i leader del centro-destra non lo difesero affatto. Il Giornale scrisse che "è Prodi ad offendere l'Italia". E Schifani non offende almeno i siciliani onesti e le vittime di Mafia?
Link: AgoraVox
Come possa il Partito Democratrico invitare un politico che certamente aiutò la mafia tramite modifiche ai piani regolatori, è un mistero; come si possano definire i contestatori antidemocratici, come hanno fatto Fassino (PD) e Cota (Lega Nord), quando di antidemocratico ci sono "solo" le firme false di una lista che ha sancito la vittoria del leghista alle Regionali del Piemonte e "solo" una persona salita al potere proveniendo dalle "fogne" e che è la prova lampante, assieme a Cosentino, Dell'Utri e Di Girolamo, dell'ingresso in pompa magna della criminalità organizzata all'interno dello Stato.
I grillini del Movimento 5 Stelle, presenti alla contestazione, scrivono sul web: "Ma di che estremisti si sta parlando? Di gente che chiede un parlamento senza condannati, impegno politico per lavoro, ecologia ed energia pulita, che non vuole sprechi per grandi inutili opere pubbliche, ma progetti piccoli per la gente comune e il benessere di tutti i giorni, per gente che non vuole la cementificazione di ciò che resta dell’Italia? Sono questi gli estremisti?"
Per fortuna, oltre a PD, PDL e Lega Nord, ci sta l'IDV con Leoluca Orlando:
"Ad essere grave e' il silenzio di Schifani e non il fatto che venga contestato. Schifani dovrebbe sentire il dovere morale di correre dai giudici per spiegare la natura di certe presunte frequentazioni con esponenti di Cosa nostra. Come e' emerso da alcune inchieste giornalistiche pubblicate nelle ultime settimane e da alcune interviste, il presidente del Senato sarebbe stato il punto di contatto fra i fratelli Graviano e il duo Berlusconi-Dell'Utri" (fonte: Asca)
Roberto Cota, come già scritto, parla di contestazione antidemocratica, mavi faccio una domanda: la Lega Nord ha mai invitato alle sue feste politici avversari? E il PDL? Non mi risulta.
E se l'avessero fatto e se lo facessero, come avrebbero risposto e come risponderebbero i loro elettori? Basta ascoltare Radio Padania e leggere i commenti dei lettori de Il Giornale per capire che alcune di queste persone sono dei pericolosissimi esagitati (ovvero dei nazisti).
A proposito del Giornale, un articoletto di oggi parla di questa odierna contestazione e oltre a difendere Schifani ("un avvocato che difendeva presunti colpevoli"), dice che Bersani e Fassino non comandano neppure in casa loro.
Invece Berlusconi e la Brambilla comandano fin troppo, con le schiere di esaltati pidiellini ex fascisti pronti ad essere assoldati per contestare Fini a Mirabello..
PS: tempo fa raggruppai un pò di insulti berlusconici agli avversari politici e ai magistrati, ora vi linko questo articolo in cui viene mostrato come nel 2006 Prodi venne contestato e come i leader del centro-destra non lo difesero affatto. Il Giornale scrisse che "è Prodi ad offendere l'Italia". E Schifani non offende almeno i siciliani onesti e le vittime di Mafia?
Link: AgoraVox
In anteprima il discorso di Fini
"Le dichiarazioni di Spatuzza sono una bomba atomica..Spatuzza parla apertamente di Mancino e Berlusconi, uno è presidente del CSM, l'altro presidente del Consiglio..devono fare queste indagini e ci mancherebbe altro! Lui confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di qualsiasi altra autorità di garanzia e controllo: Magistratura, Corte dei conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento. Siccome è eletto dal popolo confonde la leadership con la monarchia assoluta. In privato gli ho detto: ricordati che gli hanno tagliato la testa a..quindi statte attento". Link video
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