Dobbiamo essere orgogliosi del nostro premier Silvio Berlusconi.
Senza di lui, infatti, l'accordo sul disarmo nucleare firmato recentemente da Stati Uniti d'America e Russia non sarebbe avvenuto in un tempo rapido ed in un clima sereno.
"Ho spinto io Obama al riavvicinamento" (fonte: Il Giornale, 9 aprile 2010), queste le sue parole elargite ai cronisti con non falsa modestia.
Ovviamente senza il suo intervento, che è stato ovviamente risolutivo, non ci sarebbe stata neanche la fraterna e storica sfilata dei soldati russi ed americani, avvenuta domenica nella piazza Rossa di Mosca.
Eppure..
eppure, badando a ciò che è successo all'Euro causa debito greco, si nota l'importanza di ben altri primi ministri. Come si evince da un ritaglio di Google News, Obama ha telefonato alla cancelliera tedesca Merkel e al presidente francese Sarkozy, mentre Berlusconi, probabilmente non ricevendo alcuna chiamata, ha dovuto comporre lui i numeri sulla tastiera del telefono.
"Invece Obama, che è uno che ne capisce, ha telefonato alla Merkel, a Sarkozy e a Brown.
Chissà perchè lo zio Silvio non l'ha manco calcolato di striscio.." (italiainformazioni)
Chissà perchè lo zio Silvio non l'ha manco calcolato di striscio.." (italiainformazioni)
Ma questa è una non-notizia assolutamente faziosa e bugiarda, infatti la telefonata alla Merkel è stata necessaria poichè ella fu titubante negli aiuti.
Noi dobbiamo badare al sodo e capire le conseguenze delle argute mosse del premier e dei suoi simili nei riguardi della Grecia, dell'Euro e dell'Italia stessa.
Se la Grecia, con l'acqua alla gola anche per via della somma da restituire con interessi all'Europa e al FMI che l'hanno "salvata", è destinata a divenire il paradiso dei liberisti dove ci sarà un innalzamento dell'età pensionabile, una riduzione delle pensioni, un taglio agli stipendi dei dipendenti pubblici e privati, il taglio del welfare, aumento dell'Iva, ecc., l'Italia non è e non sarà certamente il paradiso dei lavoratori, così come non lo saranno gli altri Paesi europei.
Dal sito Aprileonline infatti si apprende che i Paesi dell'UE dovranno "ridurre il disavanzo dei bilanci pubblici, rientrare nei parametri di Maastricht, tagliare le spese per welfare, sanità e pensioni, abolire gli sprechi della pubblica amministrazione, contenimento dei salari, maggiore flessibilità nel mercato del lavoro".
Quindi chi viene e verrà colpito sarà il popolo, non i ricchi che, come in Grecia, evadono beatamente e continueranno a farlo (c'è già stata una fuga di capitali a Londra), non le banche che, anzi, fanno utili come nel caso di Unicredit e delle assicurazioni Generali (fonte: Il Sole 24 Ore) o della banca Medionalum con più di 3 miliardi e mezzo di ricavi nel primo trimestre dell'anno (fonte: Borsaitaliana).
Europa ed Fmi tireranno fuori con euforia ben 860 miliardi di euro (110 già stipulati ad aprile per la Grecia; fonte: Corriere della Sera) per coprire i debiti dei Paesi più disastrati che rientrano nell'acronimo PIGS (Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna).
Se l'Italia non vorrà far fronte a questi "generosi" crediti, dovrà risparmiare su base biennale 25 miliardi di Euro (alcuni dicono che non bastano).
Intanto, diminuiscono le entrate del Fisco (-1 miliardo) e aumenta il debito pubblico (1.800 miliardi). Fonte: La Stampa
L'euroentusiasta Ciampi ora si dice pentito dell'allargamento della zona Euro, ma dieci anni fa chi poteva pensare che la Grecia truccasse i conti?
E chi poteva pensare che anche la Spagna avrebbe sofferto negli anni a seguire, causa bolla immobiliare pronta a scoppiare e disoccupazione del 20%? Chi? Beh, se non ci pensano i nostri governanti, ci deve forse pensare l'uomo della strada? Ora il menefreghismo o il buonismo dei nostri ex e attuali politici ha come conseguenza una ricca opportunità di affari per finanzieri globali e industriali che si sollazzeranno con speculazioni, col rafforzamento di dollaro e yen e con l'annientamento, come visto prima, dei diritti dei lavoratori "venduti" come causa dell'attuale male.
Ma per fortuna c'è Silvio che bada a noi:
"Qui non si tratta di difendere solo l’euro ma anche i cittadini di sedici Stati che hanno patrimoni e risparmi";
"E anche il sistema bancario, nonostante il rischio di contagio paventato da Tremonti nell’ultimo Consiglio dei ministri, sembra essere minimo visto che le famiglie italiane continuano a risparmiare e le nostre banche restano solide.";
"La crisi finanziaria e le misure allo studio a Bruxelles, infatti, potrebbero portare a un’accelerazione dei tempi per la manovra che dovrebbe essere di circa 25 miliardi di euro.
E a farne le spese potrebbe essere il federalismo fiscale, soprattutto nella previsione del trasferimento agli enti locali del patrimonio dello Stato." (Fonte: Il Giornale)
C'è Silvio che già ci ha salvati:
"E' vero la penisola ellenica non è poi tanto lontana, ma grazie al rigore adottato nei primi due anni di Governo dal ministro Tremonti, il nostro Paese si è salvato evitando di fare la stessa fine della Grecia. Rigore che è l'unica strada da seguire nei mesi futuri." (Fonte: Virgilio)
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Noi dobbiamo badare al sodo e capire le conseguenze delle argute mosse del premier e dei suoi simili nei riguardi della Grecia, dell'Euro e dell'Italia stessa.
Se la Grecia, con l'acqua alla gola anche per via della somma da restituire con interessi all'Europa e al FMI che l'hanno "salvata", è destinata a divenire il paradiso dei liberisti dove ci sarà un innalzamento dell'età pensionabile, una riduzione delle pensioni, un taglio agli stipendi dei dipendenti pubblici e privati, il taglio del welfare, aumento dell'Iva, ecc., l'Italia non è e non sarà certamente il paradiso dei lavoratori, così come non lo saranno gli altri Paesi europei.
Dal sito Aprileonline infatti si apprende che i Paesi dell'UE dovranno "ridurre il disavanzo dei bilanci pubblici, rientrare nei parametri di Maastricht, tagliare le spese per welfare, sanità e pensioni, abolire gli sprechi della pubblica amministrazione, contenimento dei salari, maggiore flessibilità nel mercato del lavoro".
Quindi chi viene e verrà colpito sarà il popolo, non i ricchi che, come in Grecia, evadono beatamente e continueranno a farlo (c'è già stata una fuga di capitali a Londra), non le banche che, anzi, fanno utili come nel caso di Unicredit e delle assicurazioni Generali (fonte: Il Sole 24 Ore) o della banca Medionalum con più di 3 miliardi e mezzo di ricavi nel primo trimestre dell'anno (fonte: Borsaitaliana).
Europa ed Fmi tireranno fuori con euforia ben 860 miliardi di euro (110 già stipulati ad aprile per la Grecia; fonte: Corriere della Sera) per coprire i debiti dei Paesi più disastrati che rientrano nell'acronimo PIGS (Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna).
Se l'Italia non vorrà far fronte a questi "generosi" crediti, dovrà risparmiare su base biennale 25 miliardi di Euro (alcuni dicono che non bastano).
Intanto, diminuiscono le entrate del Fisco (-1 miliardo) e aumenta il debito pubblico (1.800 miliardi). Fonte: La Stampa
L'euroentusiasta Ciampi ora si dice pentito dell'allargamento della zona Euro, ma dieci anni fa chi poteva pensare che la Grecia truccasse i conti?
E chi poteva pensare che anche la Spagna avrebbe sofferto negli anni a seguire, causa bolla immobiliare pronta a scoppiare e disoccupazione del 20%? Chi? Beh, se non ci pensano i nostri governanti, ci deve forse pensare l'uomo della strada? Ora il menefreghismo o il buonismo dei nostri ex e attuali politici ha come conseguenza una ricca opportunità di affari per finanzieri globali e industriali che si sollazzeranno con speculazioni, col rafforzamento di dollaro e yen e con l'annientamento, come visto prima, dei diritti dei lavoratori "venduti" come causa dell'attuale male.
Ma per fortuna c'è Silvio che bada a noi:
"Qui non si tratta di difendere solo l’euro ma anche i cittadini di sedici Stati che hanno patrimoni e risparmi";
"E anche il sistema bancario, nonostante il rischio di contagio paventato da Tremonti nell’ultimo Consiglio dei ministri, sembra essere minimo visto che le famiglie italiane continuano a risparmiare e le nostre banche restano solide.";
"La crisi finanziaria e le misure allo studio a Bruxelles, infatti, potrebbero portare a un’accelerazione dei tempi per la manovra che dovrebbe essere di circa 25 miliardi di euro.
E a farne le spese potrebbe essere il federalismo fiscale, soprattutto nella previsione del trasferimento agli enti locali del patrimonio dello Stato." (Fonte: Il Giornale)
C'è Silvio che già ci ha salvati:
"E' vero la penisola ellenica non è poi tanto lontana, ma grazie al rigore adottato nei primi due anni di Governo dal ministro Tremonti, il nostro Paese si è salvato evitando di fare la stessa fine della Grecia. Rigore che è l'unica strada da seguire nei mesi futuri." (Fonte: Virgilio)
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