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2 dicembre 2010

Politici iutubbari

Sono veramente insopportabili le persone che modificano per un breve periodo parte delle loro abitudini per avvicinarsi ad un certo pubblico, ad esempio i politici che utilizzano YouTube per "dialogare" coi giovani, tra l'altro facenti parte di uno schieramento che vuole filtrare commenti e chiudere siti.

In questi giorni ho trovato due esempi che calzano a pennello.

Il primo è il canale di Maria Stella Gelmini, aggiornato solo nelle ultime settimane (chissà come mai) dopo 10 mesi e che presenta solo 16 video in due anni di attività.
Evidentemente quando parlavo di abitudini cambiate per poco tempo non parlavo a vanvera.
A parte la presenza di pochi video (suoi monologhi, qualche incontro e zero scambi di vedute col prossimo e ovviamente anche zero spazio lasciato al prossimo) è da applaudire per la libertà che concede agli utenti di ins..ehm..commentare.

Il secondo esempio è proprio fresco, anzi, caldo siccome la causa scatenante è un argomento hot come il "testamento biologico" e l'eutanasia, dopo che Fazio e Saviano ospitarono a Rai Tre nel programma "Vieni via con me" la moglie di Welby e il papà di Eluana Englaro.
In realtà non è nuovo, siccome è una canzone registrata nel 2008, però è un video, intitolato "CantoVita" che la gente si sta scambiando sotto forma di link su Facebook proprio in questi giorni.
Perchè? Semplice: qui possiamo vedere Alemanno, Schifani, La Russa, Santanchè, Mastella, Verdini e persino Bondi (più altri zombies di cui non conosco il nome) darsi da fare con le loro ugole nel decantarci le bellezze della vita. Sono così stonate e privi di verve che se fossi stato nel loro produttore, sarei entrato in sala di registrazione prendendoli a colpi di sieda, ma non tanto per il loro canto da topo schiacciato, quanto per il volerli vedere sofferenti in ospedale intenti a chiedere all'infermiera di staccargli il famigerato sondino per poter così morire senza dover più soffrire.

Ah, nel caso pensiate che nel testo si parli di sondini, tumori e altre "amenità" vi sbagliate, infatti come ho appena scritto si parla solo di cose belle, come per farci intendere che solo loro di destra le sanno apprezzare e difendere, mentre i sinistri non essendo "Pro Life" non possono fare altro che sputare sulla mano di chi gliela porge, picchiare i bambini che gli calpestano le scarpe e investire i marocchini che vogliono lavargli il parabrezza (ah no, questo spetta di diritto solo ai leghisti, scusate).
La realtà è ben diversa, infatti chi non è pro-life (termine furbastro per spiazzare la gente comune facendogli credere che gli oppositori siano dei criminali pronti ad ammazzare chi non ha più forze per lavorare) è semplicemente pro-choise, pro-scelta, modo di pensare che dovrebbe essere in teoria molto vicino a chi si professa liberale e per la libertà (ma ormai sappiamo che Berlusconi si riferisce solo alla libertà d'impresa, di fare soldi, etc.).

La frase più divertente del testo della canzone è senza dubbio "Vita è ogni gesto di lealtà, la più audace sincerità" detta da Schifani, il quale ha fatto bene ad evidenzare "audace". Oppure "Vita è un canto comuen senza barriere e diversità". Ma come? Gli alfieri della Patria e del "mammaliturchi"!

Se qualcuno volesse commentare la melodia lo ringrazio anticipatamente (per la sua patologia)..

Berlu amico dei baroni

Berlusconi e il suo governo si dicono "del fare", come se bastasse fare qualcosa per essere migliori (e purtroppo per lui non lo sarà mai, nè eticamente nè moralmente, non a caso basa la sua vita sui soldi e la quantità), e si dice tale anche per la riforma universitaria che io non disprezzo, ma a cui sembrano mancare dei fondi e che, inoltre, necessita di tante nuove discussioni.

E' come se dopo l'approvazione del ddl Gelmini fosse cambiato tutto per non cambiare niente e stanotte mi sono immaginato Silvio telefonare a qualche barone fazioso per dirgli (frase da me inventata): "Tranquillo, mancano i soldi e la cosa starà ferma per chissà quanti anni, continua pure a fare sogni d'oro".
Una riforma che, se non sarà applicata, si potrà dire essere servita per mostrarsi ancora una volta il "governo del fare" e per denigrare la sinistra in generale che sa solo protestare.

30 novembre 2010

Monicelli ha sconfitto il tumore

C'è chi va in pensione e attende la morte spegnendosi di giorno in giorno, e c'è chi rimane vitale perchè superiore alle categorie, ai ruoli imposti dalla società e chiede, anzi ottiene, la dignità che spetta solitamente a chi è nel pieno della carriera lavorativa.

Questo secondo me era l'ultimo Mario Monicelli, ovvero una persona che a sentirla parlare sembrava più forte del tempo, infatti era incazzato come pochi altri verso il governo e lo stato delle cose, oltrechè verso le ingiustizie della natura come i tumori, come il tumore che lo colpì.
E' sempre stato arcigno e non poteva certo accettare l'idea di dover spendere i suoi giorni facendosi corrodere, imprigionare da un male mortale, doveva per forza mostrarsi superiore e l'ha fatto nel modo che sappiamo con uno slancio vitale dei suoi, sì vitale.


Lo immagino immobile per alcuni giorni nel letto dell'ospedale, pensando a quanto la natura possa essere stronza con chi ha sempre amato la vita, pensando alla fine che però bisognava stringere i denti, alzarsi e fargliela vedere che la vita è più forte della morte!

Un gesto simile a 95 anni è stupefacente, incredibile, è uno schiaffo in faccia a chi vuol far vegetare il prossimo come uno zombie col sondino!

"Inside my heart is braking, my make-up may be faking but my smile still stands on.." (The show must go on, Queen)

Link:
"L'addio tra le polemiche" (Lo Schermo)

29 novembre 2010

La verità su Silvio

Silvio Berlusconi va con le prostitute più o meno giovanissime, più o meno extracomunitarie, perchè sicuro, grazie ai soldi generosamente elargiti (capirai, 5.000 Euro usciti dal suo portafoglio equivalgono ad 1 cent della gente comune), che queste non spiffereranno in giro le sue ridicole dimensioni/prestazioni, mentre se andasse con le sue fans il rischio ci sarebbe, oltre a quello di perdere qualche voto..

Berlusconi con una, anzi due, delle sue schifose e poco scaltre frasi, "Una ragazza non può dichiararsi prostituta, se lo facesse non se la filerebbe più nessuno" e "Chi paga le prostitute? Così non trovano marito", non riconosce la grandiosità di questo mestiere, quindi anche la dignità che gli va riconosciuta, perchè consente ai maschi attempati ma sempre caldi, di potersi sfogare e divertire senza dover desiderare/rubare la "donna d'altri".
Parla di mariti ma..una prostituta da un marito se ne sta ben alla larga, mica vuole farsi ammazzare dall'uomo che tanto "la ama", ovvero che la desidera e la vuole tutta per sè al punto da imprigionarla negandone pian piano tante libertà.
Berlusconi non capisce che la prostituzione è una conseguenza della famiglia, del matrimonio monogamico, non lo capisce come tutti quanti e quindi prende in giro le prostitute.

Gli ipocriti comunisti della cultura

Sfogliando un quotidiano di qualche giorno fa, leggo della calorosa protesta del mondo dello spettacolo/cultura per i tagli statali e guardando i grafici, rispetto anche solo a due anni fa, gli aiuti statali sono drasticamente crollati (da 450 a 288 milioni di Euro), ma le persone che lavorano in questo settore sono sempre le stesse, cioè 250 mila.

Nella cifra sono compresi tutti quelli che lavorano ad esempio nel cinema e nel teatro, ma non tutti fanno la "bella vita", infatti sono molti anche lì i precari e i disoccupati che si arrangiano come possono e..mi viene da essere caustico:
i personaggi famosi che ora protestano unendosi a chi da questo "dorato mondo" guadagna poco o nulla, dov'erano quando quest'ultimi lavoravano nel dietro le quinte per una manciata di Euro?
Combinazione i VIP si svegliano ora
solo perchè rischiano anche loro di stare - leggermente - a secco, prima invece andava bene mantenere le distanze dagli onesti ma sostituibili mestieranti.


Scommetto quel che volete che, quando lo Stato ritornerà a rifinanziare questo settore, i porazzi del cinema e del teatro continueranno ad esser tali..e non per colpa di Berlusconi!

E infine chiedo, ma nell'Antica Grecia, ad esempio, quanti soldi scucivano i governanti per la cultura? E ancora, chi tirò su Stonehenge e chi si ritrovava per celebrare la nascita del sole, era finanziato da qualche barbaro imperatore?
C'è davvero bisogno di tanti soldi per esprimere sentimenti? Per porsi domande e dare risposte illuminate? Per danzare in armonia col ruotare della Terra?
Suvvia, tagliate un po' di spese, abbassate i cachet delle star o cacciatele e cercate nuovi talenti.