In provincia di Ferrara due genitori sono stati uccisi da un amico del loro figlio su ordine di quest'ultimo.
L'atto è sicuramente spregevole, ma c'è da notare una cosa che secondo è anzi da evidenziare.
Da quello che ho capito, questi genitori si comportavano con lui semplicemente come dei guardiani se così vogliamo chiamarli, nel senso che si limitavano a dire cosa doveva o non doveva fare.
Vi pare un rapporto sano?
Certo che no.
In un rapporto sano tra genitori e figli, i primi educano i secondi a fare determinate cose spiegandogli i motivi. Solo perché questi sono cresciuti, non significa che le cose devono semplificarsi, specialmente ad un'età (15-20) in cui i ragazzi sono pieni di energie, intraprendenza e voglia di andare contro le regole.
Per cui imporre regole ferree è assurdo e non può che portare ad atti di ribellione (scappare, andare male a scuola, fare tardi, bere, musica a tutto volume, ecc.) e anche di violenza.
In Svezia, dove casi simili probabilmente non esistono, i figli vengono lasciati liberi di speriamentare e vivere la loro vita! A 18 anni sono praticamente già tutti autonomi, per cui le regole che rispettano solo quelle imposte dalla società, non certo da un gruppo molto stretto e chiuso come quello della famiglia composta da un padre e da una madre che ogni giorno assillano i figli.
Purtroppo, il prete di turno, ha detto che c'è bisogno di regole, che i ragazzi vanno seguiti.
Dal mio punto di vista ciò è sbagliato, proprio perché i ragazzi non vanno chiusi e oppressi mentalmente, ma vanno costantemente stimolati a fare bene le cose verso cui sono portati.
Anzichè dire sempre "No!", è bene invece assecondare i desideri sani dei propri figli.
Altrimenti questi odieranno i genitori perché per colpa loro non sono riusciti a realizzare i loro sogni o comunque a provarci.
Certo, da qui a uccidere i genitori ce ne passa, ma a 17 anni quasi tutti anche solo per un secondo li abbiamo odiati fortemente!
1 commento:
I genitori possono sbagliare, ma mi sembra che questi ragazzi fossero cmq dei mezzi sbandati. Uno di loro viveva perfino in una dependance. Io posso capire la ribellione, la lotta per una propria indipendenza ma in questo caso quelli che sono dei sani principi e valori adolescenziali non credo vadano messi in campo per spiegare l'accaduto. Credo ci sia dell'altro che ancora non sappiamo e non riusciamo a comprendere. Bello il tuo blog, lo trovo pieno di spunti interessanti.
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