Io ho già risolto la questione l'altro giorno con un singolo post (Avevano già dei precedenti: dovevano stare già da mesi in galera! Sono stranieri? Bene, spediteli in Africa!). Non serve a niente continuare a parlarne. Sappiamo già tutto. Andare avanti è solo pornografia ed orrore!
A cosa serve parlare ogni 2 secondi di questi stupri? Forse ad aumentare il nostro senso di insicurezza. Ma è solo una sensazione, appunto, perchè la realtà è ben diversa. Escludendo certe zone dell'Italia e di ogni singola città, solitamente si vive tranquilli. Ovvio, qualche furto può sempre capitare, idem gli schiamazzi, ecc., ma non ci sono orde di barbari terroristi e stupratori.
Forse i giornalisti, specialmente quelli televisivi, devono fare audience e la storia di questi 4 criminali, impropriamente definite bestie (ma che centrano le bestie???), è molto interessante perchè diversa dal solito.
Approvo questo commento comparso su Il Giornale:
Mi rivolgo ai giornalisti, raccontare nei minimi particolari le violenze sessuali stimolano la morbosità dell'apparato uro-genitale dei vostri elettori ma sicuramente per le vittime è un'ulteriore violenza psicologica , o pensate che le vittime che leggono queste schifezze si sentano difese ? Qualcuno, prima o poi dovrà intervenire e proibire queste descrizioni morbose che, se non fossero così pornografiche ma semplicemente descrizioni sintetiche e brevi, attinenti al crimine penale commesso, invoglierebbero più vittime a rivolgersi alla giustizia per farsi proteggere o difendere.
C'è in gioco dunque un interesse economico legato all'audience e un interesse politico nel farci diventare ansiosi e razzisti, oltrechè più ligi alle regole. Razzisti perchè i casi di stupri compiuti da italiani, compresi quelli dei preti, non ottengono così tanta attenzione. Come mai?
A proposito di regole:
pochi minuti fa ho ascoltato le parole di uno psichiatra al TG5 di oggi, mercoledi 6 settembre 2017, che diceva che ci stiamo imbarbarendo, che non controlliamo le pulsioni, che manca l'educazione, che non c'è rispetto delle regole, che ognuno si sente in diritto di fare ciò che vuole, ecc.
Non penso sia cosi, nella maniera più assoluta. Se quattro "persone", tra l'altro stranieri (ma conta poco, visto che ci sono tantissimi italiani mafiosi e assassini), commettono dei gravissimi reati, ciò vuol forse dire che TUTTI gli altri, tutti quanti noi, rischiamo di diventare come loro o che chi non rispetta tutte le regole è potenzialmente un criminale?
Nelle parole di questo "medico della mente" vedo una malata voglia di fascismo, se mi concedete il termine. Peccato che non si può prevenire la comparsa al mondo di criminali con l'aumento delle regole, anche perchè i criminali sono anche gli stessi che propongono certe leggi liberticide creando regimi dittatoriali. L'educazione non dev'essere un semplice elenco di cose da fare o non fare, ma dev'essere un viaggio nella propria e altrui mente, con tanto di esperienze, ascolto ed immedesimazione.
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