Di cavolate innocue e di cazzate pericolose ne vengono dette a iosa ogni santo giorno.
Di stare dietro a tutte quante non ne ho voglia e neanche il tempo. Non sono certo un portinaio che smista stronzate.
Per cui perdonate se non sono più tanto presente come anni fa. Nonostante ciò volevo dire brevemente la mia sulla frase pronunziata da tale Fontana che vorrebbe divenire un pezzo grosso del centro-destra (o destra?) lombardo.
Questo esimio dottore (pensate, è laureato!) ha detto che bisogna DIFENDERE LA RAZZA BIANCA DALL'INVASIONE DEI NERI.
Sembra una frase uscita dalla bocca (o dal culo?) del classico cattivone dei film dove poi interviene il super-eroe di turno a ristabilire la pace. E invece no, è uscita dall'orifizio di un politico laureato del centro-destra, ovvero da quella parte dove secondo Berlusconi sono tutti professionisti, laureati e preparati, mica dei bambini viziati e ignoranti e lavativi come i pentastellati!
Vediamo perché è una cavolata.
1. Non c'è alcuna invasione. In Italia ci sono poche centinaia di migliaia di africani.
2. Molti di questi vogliono andare in altri Paesi europei, per cui al massimo prendetevela con loro e l'Europa.
3. La razza bianca non esiste: la razza umana è una (lo dice la Scienza, mica io!) e anche se esistesse, io ho origini e caratteristi (e anche un carattere) totalmente diverso dalla maggior parte degli abitanti di, esempio, Toscana e Sicilia. C'è poco da fare, l'Italia è purtroppo o per fortuna solo un'espressione geografica, per il semplice fatto che al suo interno ci sono persone totalmente differenti frutto di invasioni e miscugli infiniti! Ad esempio in Sicilia troviamo influssi arabi e fenici, in Veneto no di certo.
4. La difesa della 'razza bianca' fu un abominio del regime fascista volto a giustificare le leggi razziali contro gli ebrei.
5. La Costituzione parla di razza, ma ciò non vuol dire che secondo lo Stato italiano esistono razze diverse. Viene menzionata la razza con l'intento opposto rispetto a quello di Fontana (e non solo nella Costituzione Italiana ma in diversi trattati internazionali), ovvero quello di evitare e punire discriminazioni da parte di chi professa l'esistenza delle razze e ne fa una 'classifica'.
6. Eliminando questo termine dalla Costituzione, si rischierebbe di non poter più punire i razzisti. In Italia, e non solo qui, esistono infatti leggi che puniscono chi aggredisce verbalmente o fisicamente il prossimo per mere ragioni razziali, etniche, nazionali e religiose.
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