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15 dicembre 2009

Vietato parlare

(VIETATO PARLARE, PERCHE' OGNI COSA DETTA CONTRO UN POTENTE, PUO' ESSERE USATA CONTRO DI TE, SE QUESTO SUBIRA' UN ATTO DI VIOLENZA. GLI ATTI VIOLENTI COMANDATI DA LUI, INVECE, NON ESISTONO, PERCHE' NON PASSANO IN TV. ALTRO CHE ORWELL)

La nostra Repubblica è fondata, oltrechè sul lavoro, anche sulla libertà di parola.

Purtroppo, però, viviamo sotto un regime neofascista che si vuole impossessare dei mezzi di comunicazione di massa, fra cui un bene pubblico come la televisione di Stato, cioè la Rai, ed Internet. Se la televisione non viene vista come un mezzo con cui informare con pluralità i cittadini contribuenti, ma per annullare il pensiero, riempiendo la testa di notizie inutili o faziose o censurate, per zittire voci avversare, sputtanare avversari politici e per plagiare menti deboli da sempre abituate ad ubbidire, la libertà di parola atta ad esplicare il proprio pensiero viene meno.


Dopo l'attacco al premier Berlusconi da parte di un mitomane, cioè uno fissato con una determinata persona, nel bene o nel male, e non di un terrorista, cioè uno spinto da un'ideologia sovversiva, gli esperti sociologi del Pdl e della Lega Nord
han prontamente scoperto che le cause scatenanti la reazione di questo pazzo sono le pacifiche manifestazioni di piazza come il No B Day (nata da Internet) e le parole di Antonio Di Pietro (parla delle leggi incostituzionali e fiuta l'aria pesante che c'è per le strade) e Marco Travaglio (rende note al pubblico le sentenze dei giudici).

Per Cicchitto, "Travaglio è un terrorista mediatico che, assieme a Di Pietro, alcuni magistrati, politici giustizialisti del PD e al gruppo Espresso, ha armato la mano dell'aggressore, tramite una spietata campagna d'odio". Risponde Di Pietro in Parlamento: "I condannati a morte sono Travaglio, Santoro, magistrati come Spataro e Ingroia, giornalisti dell’Espresso e anche l’Idv, noi che abbiamo la sola colpa di non voler essere zittiti".
"È lui, Di Pietro, il vero istigatore politico» del gesto di Massimo Tartaglia. A portare al gesto del 42enne, secondo il presidente Marco Lisei e il coordinatore Francesco Paioli, è stata la scia di odio abbracciata e portata avanti da Di Pietro, «che ha fatto del Presidente Berlusconi un nemico da abbattere". Parole della Giovane Italia, giovani sostenitori del PDL. Caspita, e i nemici comunisti o pseudo comunisti che Berlusconi, dal 1994, ha sempre desiderato eliminare? Chissà cosa direbbero e farebbero i fans di Silvio, nel caso qualcuno gli avesse sparato, come successe ai fratelli Kennedy, a Martin Luther King e a John Lennon, ad esempio...

E invece sono le parole di giornalisti e politici con idee diverse ad essere la causa ed il problema della vacillante democrazia italiana, non questi nemici della pluralità e della libertà di parola, non la scandalosa legge elettorale (la "Porcellum") che vieta agli elettori di scegliersi i candidati (qui un gruppo Facebook per la sua abrogazione), o ad esempio la privatizzazione dell'acqua pubblica e la mancanza di rispetto verso gli italiani che 22 anni fa optarono per l'addio all'energia nucleare.
E sono le parole di migliaia di cittadini incontrollati dal potere a dar fastidio. Internet è un mezzo aperto a tutti, sicuramente c'è il proprio che qualcuno lo usi per sfogarsi duramente, ma come dice Emma Bonino "la Storia è piena di mitomani" ed aggiungo che le violenze contro un singolo, contro il DuceCapoGranPresidente sono sempre avvenute quando il popolo stringeva troppo la cinghia...

Censuriamo le pagine Internet!! E' il loro grido.
Nessuno censura Il Giornale che accusa un'Istituzione come la Corte Costituzionale (non nomino i mass media in mano ai padani perchè è un'azione banale:)) :

300 violenti? Ma se non hanno picchiato nessuno! Tutto organizzato? Ma se ha fatto tutto un singolo pazzo!

Giornalisti e politici come i due menzionati sopra, semplicemente rispondono agli orali linciaggi di piazza che Berlusconi compie quando propone onerose multe e carcere per giornalisti e magistrati
(alla faccia dei "giustizialisti" dell'Idv), quando insulta elettori con vedute diverse dalle sue, quando afferma di voler cambiare la Costituzione (ergendosi a Padre padrone della Patri, eliminando gli organi di garanzia) e quando propone leggi ad personam, attraverso le quali chi viene eletto dal popolo, anzichè mostrarsi pulito, alza una cinta muraria, allunga ponti con sotto alligatori e dall'alto delle torri spara contro i rivoluzioni francesi della Magistratura.
Solitamente un politico, oltre a dover dare il buon esempio ai giovani ed anche al resto della popolazione, deve essere al di sopra di sospetto, magari legiferando in modo tale da incrementare diritti altrui, non togliendone a fior di professionisti che svolgono un importante lavoro democratico al soldo della legalità. Il popolo votante non può aver esempre ragione, altrimenti sarebbe ad esempio vietato sciogliere i Comuni per infiltrazioni mafiose, solo perchè democraticamente eletti. La gente vota per idee e speranze, i magistrati invece si basano sui fatti.

Un premier che governa per sè, è un pericolo per tutti gli altri, perchè rovinerà il lavoro altrui, col suo disinteressamente per le sorti del Paese, è perchè non vorrà dissensi; un premier che vive felice grazie a sondaggi settimanali compiuti intervistando casalinghe di Voghera, per giustificare certe dissenate scelte (prendendosi cazziatoni dall'Unione Europea), che vive in gabbie dorate rappresentate dalle sue ville e dai suoi studi televisivi lontani dalla realtà (costituita in misura sempre maggiore, purtroppo, da povertà diffusa anche presso il "ceto medio" e da una regressione civile), non farà che sminuire i pericoli portati dal tracrollo economico e causati anche dalle sue leggi che, di volta in volta, favoriscono costruttori abusivi, riciclatori di denaro sporco, quindi mafiosi ed infine, lui e le sue aziende.
Un premier come Berlusconi può farci piombare non negli "anni di piombo", ma nell'oscurantismo: infatti, fosse per lui, Internet non esisterebbe, ed infatti i soldi dello Stato vengono dirottati per l'inutile digitale terrestre anzichè per la "banda larga" per la connessione al web.

Non rendendosi conto delle solite e sprezzanti frasi, anche dei suoi compagni ed alleati, le accuse del vile gesto contro la sua persona e figura, sono cadute sui vari Di Pietro e Travaglio che, guarda caso, sono scomodi già da diversi anni ed ora si ha la scusa per cacciarli dalla televisione. Anni scomodi in cui mai hanno auspicato l'uso di ghigliottine nè fucili, ma solo il procedere incalzante di svariate indagini, di cui Travaglio è un ottimo cronista. E come scordarsi di Internet, da cui è nato il No B Day? Subito, dalle bocche di Maroni e La Russa son fuoriuscite idee sulla possibile censura di certe pagine. Internet è uno strumento per la comunicazione aperto a tutti, infatti vi sono pagine anche di comunisti e di fascisti e, voler censurare alcune pagine solo perchè a loro dà fastidio, è come voler vietare la diffusione de L'Unità nelle edicole perchè nelle sue pagine si parla dei processi a Berlusconi e Dell'Utri. E' un'azione da regime fascista!

Ai pidiellini e ai leghisti dà fastidio la realtà: non conoscendo leggi e diritti creati prima della loro venuta su Roma, credono di poter e dover iniziare da zero, legiferando in base alle loro tradizioni, decidendo chi può parlare e cosa deve dire, solo perchè il 35% degli elettori ha votato per loro, E il 65% restante? E il 20% di astenuti? Alla faccia della stragrande maggioranza della popolazione (che comunque non giustificherebbe alcuna legiferazione violenta o comunque per favorire certi gruppi, ecc.). C'è una forte minoranza che vuole zittire almeno il 70% della popolazione italiana, perchè altrimenti smetterebbe di ingrassare a Roma.

2 commenti:

raffa ha detto...

Io sono assolutamente contraria alla violenza, in qualsiasi sua forma, qualunque possano essere le scelte politiche e sociali di ognuno di noi. La politica non è più condotta da organi costituiti da gente che pensa a fare il rpoprio mestiere, ma si combatte ogni giorno contro la società che si aizza con un nonnulla e perde di vista i reali valori dello Stato. Da dove deve partire il primo buon esempio, da chi gira le viti del Pese o da chi sceglie chi mettere sulle poltrone?!

Leggevo questo "C’è un’anomalia al vertice istituzionale dello Stato—scrive Scalfari-- L'abbiamo scritto varie volte ed Ezio Mauro l'ha di nuovo precisato con chiarezza subito dopo il discorso di Silvio Berlusconi all'assemblea del Partito popolare europeo a Bonn. L'anomalia sta nel fatto che il presidente del Consiglio e capo del potere esecutivo disconosce l'autonomia del potere giudiziario; disconosce la legittimità degli organi di garanzia a cominciare dal Capo dello Stato e dalla Corte costituzionale e ritiene che il premier, votato dal popolo, detenga un potere sovraordinato rispetto a tutti gli altri"
qui:
http://www.loccidentale.it/articolo/scalfari+confessa:+gli+%22organi+di+garanzia%22+servono+a+delegittimare+l'italia+del+cav..0083233

e mi son dunque fatta queste piccole considerazioni....

Danx ha detto...

Ciao Raffa,
Scalfari è un arzillo vecchietto, ce ne fossero...pensa che gli danno contro perchè in gioventù era fascista (accuse scagliate da chi lo è tutt'ora), anzichè far ragionare i fascisti di 90anni che vanno ai comizi del duce di hARd-CORE impugnando bastoni da dare in testa a chi grida "VIA LA MAFIA DALLO STATO!"