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25 marzo 2011
Anche i destri contro la guerra in Libia
Mi ha stupito questa volta il no generale degli elettori di destra all'appoggio/partecipazione del nostro Stato alla guerra in Libia (bombardamenti contro le postazioni militari del regime di Gheddafi), ma leggendo vari commenti e articoli di quotidiani ho capito facilmente il perchè: non è un no ideologico dettato dalla non violenza come per i sinistri (cosa che non approvo, almeno in questo caso, perchè Gheddafi ha usato le armi contro il suo popolo, non contro eserciti nemici, quindi si devo compiere azioni veloci per distruggere i lancia missili, i carri armati, le fortezze, gli aerei, ecc.), ma un freddo calcolo dettato dall'interesse: non partecipando attivamente, nel caso di vittoria, il "malloppo" di petrolio e quant altro se lo beccheranno francesi, inglese e americani, mentre in caso di sconfitta, con Gheddafi ancora in forze, lui si sentirà tradito (ovviamente si sente già così) e addio petrolio e addio controlli ai confini.
I sì e no dettati non dall'interesse che si nutre verso un popolo oppresso, ma dal proprio tornaconto mi schifa alquanto.
Penso che un articolo di destra che può rifarsi a ciò che ho appena detto, possa essere questo (PDF): "Perchè dalla guerra noi abbiamo soltanto da perdere",Il Giornale
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1 commento:
Loro dicono di no perchè il CAPO è titubante ed è rammaricato. Dicono di no perchè sono servi
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