Ora va di moda prendersela coi migranti dell'Africa Nera, ma se vediamo le cronache anche solo degli ultimi giorni, notiamo tantissimi casi di criminalità aventi per protagonisti indiscussi meridionali, zingari, est europei e nordafricani.
Ecco un piccolo elenco:
ROMA, GIOVANE RAPINATO E VIOLENTATO DA GANG DI AFRICANI
Ma poco dopo essere partiti il giovane, rispondendo al cellulare al
compagno che lo stava chiamando, si è sentito puntare un coltello al
fianco dall’uomo con la stampella, che gli ‘consigliava’ di parlare
tranquillamente e di rispondere al suo compagno che era tutto a posto ed
era arrivato a destinazione.
Giunti in zona Pigneto, un forte colpo alla nuca che gli ha fatto
perdere i sensi.
Si è svegliato poco dopo a terra in un parco, con le mani e le caviglie
legate, con un coltello puntato dall’uomo con la stampella, mentre gli
altri due lo derubavano dei soldi, del cellulare e di una carta di
credito. Poi minacciato con una pistola puntata alla tempia per avere i
codici della carta. Ma una volta appurato che non vi era alcuna
disponibilità di denaro, i tre hanno iniziato a violentare il ragazzo.
Ripresosi dopo oltre un’ora, quando si è accorto che i suoi aguzzini si
erano dileguati ha abbandonato il parco e raggiunto un esercizio
commerciale, dove ha potuto contattare il compagno che lo ha raggiunto
subito dopo.
MILANO, PIZZAIOLO EGIZIANO VIOLENTA 27ENNE INGLESE
Le ha offerto una pizza, nel locale dove lavorava, e poi l'ha violentata.
Mohamed Mansour Mohamed Alì è stato arrestato con l'accusa di violenza
sessuale nei confronti di Claire, 27enne inglese che vive senza fissa
dimora a Milano e che si arrangia come può accentando l'aiuto di chi
glielo offre. Alle tre di notte di mercoledì, il 24enne egiziano ha
aperto la pizzeria, appena chiusa, e le ha offerto un pasto caldo. Poi
però ha iniziato a fare delle avances e al rifiuto della ragazza l'ha
violentata.
Il proprietario inoltre è stato denunciato per favoreggiamento
dell'immigrazione clandestina: Mohamed Alì è senza documenti in regola.
ROMA, UCCIDE LA MOGLIE POI TENTA IL SUICIDIO
La donna, un'italiana di 47 anni è stata trovata morta, il compagno in
fin di vita. Il movente sarebbe passionale, lei voleva lasciarlo. Sarebbe stata la figlia della coppia a dare l'allarme ieri sera.
COSENZA, UCCIDE LA MOGLIE POI SI SUICIDA
Un carabiniere ha ucciso la moglie a coltellate e si è suicidato subito
dopo sparandosi con la pistola d'ordinanza. È successo in un
appartamento ad rcavacata di Rende, nel cosentino.
L'omicidio-suicidio, secondo le prime notizie, si è verificato al
termine di una lite: la donna aveva intenzione di separarsi. Sul posto
sono intervenuti i carabinieri. Le liti tra marito e moglie, secondo
quanto si è appreso, negli ultimi tempi sarebbero state frequenti.
BERGAMO, TUNISINO UCCIDE A COLTELLATE LA MOGLIE 18ENNE ASSIEME ALL'AMANTE
Uccisa dal marito e dalla nuova compagna di
lui con 24 coltellate. E' morta così, secondo gli inquirenti, la
ragazza di 18 anni di origine marocchina, aggredita e uccisa nella tarda
serata di ieri lungo la pista ciclopedonale che costeggia il fiume
Serio, all'altezza di Albino, in provincia di Bergamo.
Nella notte i carabinieri della compagnia
di Clusone hanno arrestato il marito della giovane, un tunisino di 25
anni con precedenti penali, e una minorenne, di 16 anni, che secondo ha
una relazione con il presunto assassino e aspetta un figlio da lui
ALBENGA, STALKER EGIZIANO UCCIDE LA MOGLIE E SI SUICIDA
Hanno iniziato a discutere animatamente,
marito e moglie, poi litigato violentemente. Tanto che la figlia
adolescente, che in quel momento si trovava in casa, è uscita sul
balcone per chiedere aiuto. Sono stati però pochi attimi, quando i
vicini di casa hanno bussato e provato a farsi aprire, alla porta è
comparsa la ragazzina, terrorizzata. Per la mamma, Loredana Colucci, di
41 anni, era ormai troppo tardi. Secondo gli inquirenti, il marito, un
egiziano di 52 anni, l'ha accoltellata e poi avrebbe rivolto l'arma
contro se stesso e si è ucciso.
Nella casa in cui viveva
Loredana assieme alle due
figlie, in passato si sarebbero verificate altre liti, tanto che il
marito era stato denunciato per stalking e poi arrestato. Aveva poi
patteggiato la pena ed era stato scarcerato. La coppia viveva separata
da circa cinque mesi.
PALERMO, DUE GIOVANI RAPINATI MENTRE SALGONO IN AUTO
Protagonisti della vicenda due giovani di 24 anni, che dopo avere trascorso la serata nella zona dei Candelai, stavano ritornando a piedi verso la loro automobile per rientrare a casa.
Una volta aperti gli sportelli della macchina si sono materializzati
tre giovani, tutti sui trent'anni. Un blitz in piena regola. Con forza
hanno impedito ai due di salire in auto. Quindi hanno intimato alle
vittime di consegnare loro soldi e cellulari. "Adesso dovete tirare fuori tutto quello che avete nei portafogli".
ROMA, DUE GIOVANI RUMENI ARRESTATI PER FURTI ALL'EUR
Due giovani criminali di 17 e 18 anni sono finiti in manette dopo essere stati sorpresi dai carabinieri del nucleo radiomobile di Roma e della compagnia Roma Eur mentre tentavano di rubare oggetti di valore da due auto nei pressi della fermata metro Magliana.
ROMA, PRETE VITERBESE PEDOFILO ADESCAVA GIOVANI ROM
Don Dino, 68 anni, ministro di culto in due parrocchie in provincia di
Viterbo. Scambiava qualche parola con i giovanissimi che affollano i
lati della strada, poi si appartava con loro. Don Dino, al secolo
Placido Greco, non era lì per fare del bene: gli interrogatori dei due
ragazzini rumeni che è accusato di aver adescato parlano chiaro. Le
immagini registrate dagli agenti della Polfer sono nitide.
ROMA, FA L'ELEMOSINA MA VIENE MINACCIATO MENTRE RINCASA
Ieri mattina un uomo, nei pressi della stazione Trastevere, ha
incontrato una ragazza che chiedeva l'elemosina e le ha donato qualche
euro offrendole la colazione al bar. A quel punto l'uomo si è
allontanato. Salito nel suo appartamento, in zona San Paolo, ha sentito
suonare il campanello e pensando che fosse la sua compagna ha aperto la
porta. Improvvisamente si è visto aggredire da un uomo che lo ha
minacciato puntandogli un paio di forbici alla gola e da due donne, una
delle quali era la ragazza appena incontrata al bar.
ROMA, DUE RUMENI E UN RUSSO COMPIONO RAPINA IN CASA CON TASER
Arrestati due romeni, A. A., di 27 anni, I. N. di 30 anni e un russo:
I. I., di 28 anni, responsabili di rapina pluriaggravata in concorso,
sequestro di persona, porto abusivo di armi e lesioni personali.
ROMA, ARRESTATI 4 RUMENI PER RAPINE
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato quattro
cittadini romeni, tra i 18 ai 45 anni, già conosciuti alle forze
dell'ordine, in Italia senza fissa dimora, con l'accusa di rapina,
lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.
In via San Leo, zona Fidene, i quattro rapinatori hanno aggredito a
calci e pugni un ragazzo romano di 30 anni e gli hanno rubato il
cellulare, fuggendo via.
ROMA, RUSSO DERUBATO DI 16MILA EURO DA DUE ROM
Due donne hanno avvicinato un turista russo e, con la scusa di
chiedergli delle monete, gli hanno rubato il portafogli contenente la
somma di 16.000 euro in banconote da 500. È accaduto verso mezzogiorno
di ieri vicino a piazza Barberini
Questa notizia è di aprile, ma leggete le nazionalità, tutti stranieri: 1 egiziano, 1 zingaro, 1 rumeno, 2 peruviani, 1 cinese, 1 albanese, 1 iraniano
ROMA, 9 ARRESTI PER BORSEGGI E FURTI
ROMA, GANG DI TEENAGER ASSALTA SUPERMERCATO E PUNTANO PISTOLA CONTRO CARABINIERI
ROMA, SAN LORENZO, RAID IN DISCOTECA
Un gruppo di 6 giovani italiani ha fatto irruzione nel locale,
danneggiando in un primo momento gli impianti audio e poi gli arredi.
Nel parapiglia alcuni ragazzi che erano all'interno della discoteca sono
stati feriti. Il branco è invece riuscito a scappare.
CAPACCIO, ARRESTATI TRE ROM PLURIPREGIUDICATI
Tre persone di etnia rom sono state colpite dal provvedimento di divieto
di dimora nel Comune di Capaccio dopo essere state identificate come
responsabili di diversi furti in auto avvenuti lungo il litorale
marittimo di Capaccio, nei pressi della zona archeologica di Paestum e
nei pressi di punti d'incontro della città dei templi ad alta vocazione
turistica.
ACERRA, RISSA TRA FAMIGLIE DI LADRO E DERUBATI
Scopre un presunto ladro nell'abitazione di un vicino,ma viene
picchiato. Interviene il padre che viene malmenato a colpi di ascia. In
aiuto accorrono i familiari delle vittime che inseguono il presunto
ladro fino alla sua abitazione. Ed a questo punto che si scatena una
mega rissa tra i familiari delle vittime e quelli dell'uomo accusato di
furto che si lancia dal balcone brandendo un'ascia minacciando di
ammazzare tutti, incurante del plotone di 30 tra poliziotti e
carabinieri intervenuti in aiuto dei loro colleghi costretti a ricorrere
alle cure dei medici della clinica dei Fiori.
È accaduto ieri notte ad Acerra dove sono in finiti in manette dopo
anche alcuni colpi di pistola sparati in aria dagli agenti ben 8 persone
tra cui un quindicenne che si sono selvaggiamente picchiati a più
riprese per un'ora circa.
NAPOLI, VENDEVANO LOCULI GIA' OCCUPATI DALLE SALME
Vecchie cappelle funebri svuotate dei resti mortali, scassinate e rivendute all'insaputa dei titolari. È il business del cimitero di Poggioreale, a Napoli, scoperto dalla Guardia di Finanza: 17 i soggetti coinvolti, tra cui anche un notaio, destinatario di una misura cautelare di sospensione dell'attività per sei mesi. Dal traffico di cappelle emerge anche un danno patrimoniale per il Comune, stimato intorno ai 3 milioni e 200 mila euro.
L'inchiesta, condotta dalla procura partenopea a partire dal 2012, ha fatto emergere un'associazione a delinquere che coinvolgeva due imprenditori del settore funerario e un notaio, Filippo Improta, che secondo l'accusa si sarebbe prestato alla compilazione di atti falsi per la vendita delle cappelle. Gli acquisti sarebbero stati messi in atto mediante la stipula di atti di compravendita falsi redatti dal notaio Improta. A dare il via alle indagini il caso di una famiglia che, dopo un lungo periodo di assenza dalla città, si è trovata, al cimitero di Poggioreale dinanzi alla cappella di famiglia svuotata dalle salme dei propri cari, lussuosamente ristrutturata e chiusa con un nuovo cancello di ingresso.
NAPOLI, ARRESTATI 64 GIOVANI CRIMINALI APPARTENENTI A 4 FAMIGLIE MAFIOSE
Operazione della Polizia di Stato di Napoli nella zona di Forcella della
città dove gli agenti stanno eseguendo circa 60 arresti nei confronti
persone ritenute appartenenti alle famiglie camorristiche Giuliano,
Sibillo, Brunetti e Amirante. Le accuse, a vario titolo, sono di
associazione di tipo mafioso, omicidio, tentato omicidio, traffico di
stupefacenti, detenzione porto abusivo di armi. Il blitz è coordinato
dalla Dda e dalla Procura presso il tribunale per i minorenni.
NAPOLI, CADAVERE DI UN GIOVANE GETTATO TRA I RIFIUTI
Sul cadavere sono state riscontrate ferite compatibili con colpi d'arma
da fuoco. Aveva i piedi legati con una corda e segni di corda sono state
trovati anche sul collo.
ALBA E BRA, GANG MACEDONE ARRESTATA PER CLONAZIONE, FURTI E RISSE
I Carabinieri della
Compagnia di Bra, in collaborazione con quelli della Compagnia di Alba,
in provincia di Cuneo, coordinati dal Sostituto Procuratore della
Repubblica di Asti dott.ssa Laura Deodato e su disposizione del Giudice
per le indagini preliminari dr. Giorgio Morando,hanno eseguito 10 misure
cautelari1 a carico di altrettanti cittadini stranieri (otto di origine
macedone, uno di origini bulgare ed uno di origini bosniache).
Al vertice dei gruppi che via via si formavano vi era u cittadino
macedone con documenti falsi. Oltre a partecipare ai danneggiamenti
degli sportelli bancomat, Ivanov, insieme a Odzov Ibraim, aveva
applicato, nello stesso periodo, uno skimmer alla filiale del “Banco
Popolare” agenzia di Saluzzo. La produzione “in proprio” e la rivendita a
livello internazionale di tali apparecchiature costituiva una delle
attività in cui si dilettava Ivanov.
Un altro skimmer era stato sequestrato nel corso delle perquisizioni
scaturite dalla rissa del 25 gennaio 2014 avvenuta a Mango (Cn), in cui
due gruppi di macedoni e bulgari si erano affrontati per contendersi
un’autovettura, quale corrispettivo per un debito di gioco. Nella
violentissima colluttazione, intercettata praticamente “in diretta” dai
carabinieri, erano spuntati coltelli, spranghe e mazze da baseball.
Con un dispositivo di 70 Carabinieri e 35 veicoli del Comando
Provinciale di Cuneo, in arco notturno, sono state eseguite le misure
cautelari, nel territorio tra Alba e Bra. Sono state eseguite 20
perquisizioni domiciliari, durante le quali - tra l’altro - è stata
rinvenuta e sequestrata un’intera serra di piante di Marijuana, completa
di lampade alogene, impianto irriguo e areazione, per la quale sono
stati deferiti all’autorità giudiziaria altri 5 cittadini macedoni, di
età compresa tra i 23 ed i 35 anni, tutti domiciliati nell’albese.
Rinvenuti anche numerosi telefoni cellulari di probabile provenienza
illecita e documenti d’identità bulgari dei quali si sta valutando
l’autenticità. Le indagini da parte dei carabinieri di Bra e Alba
proseguono.
NUORO, SGOMINATA BABYGANG DEDITA A SPACCIO, FURTI E RAPINE
Ci sono sviluppi sulle indagini che hanno
portato ieri all'arresto di otto persone- tutti giovanissimi, tra cui un
minorenne - da parte dei carabinieri delle Compagnie di Ottana,
Macomer, Bono e di Città Della Pieve (Perugia), accusate di far parte di
una banda dedita a rapine, furti, detenzione di armi clandestine e
coltivazione di sostanze stupefacenti.
La banda, oltre alle due Fiat Uno e a
un'Alfa 147 rubate, e sequestrate a Noragugume il giorno dell'arresto di
Francesco Piras di Gavoi, avrebbe compiuto altri furti per finanziare
l'attività illecita, dedicandosi inoltre a furti in attività
commerciali.
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