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9 aprile 2020

STATISTICHE SULLE MORTI PER COVID-19

In un'ottima pagina dell'Istituto Superiore della Sanità troviamo alcuni dati e grafici molto interessanti (dati aggiornati al 7 Aprile 2020).

Le Regioni con più morti sono la Lombardia (60% del totale) e l'Emilia-Romagna (13,7%).
Nessun'altra raggiunge la doppia cifra. 9 regioni (8 del Centro e del Sud Italia) non raggiungono l'1%.

Per cui, pur essendoci positivi, ospedalizzati e morti in ogni regione, notiamo come molte zone del Paese non stiano vivendo un periodo tragico tale da giustificare, a mio sindacabile parere, questa chiusa totale (per modo di dire, visto che quasi il 50% delle imprese è aperto, mentre le persone comuni, tra cui i professionisti, devono stare chiusi in casa come dei criminali ai domiciliari).

L'età media è 78 anni e gli uomini rappresentano il 67,7%.

178 morti avevano meno di 50 anni.
Quindi è vero che muoiono anche persone giovani (tra cui un minorenne), ma la percentuale rispetto al totale (17.669 deceduti) è bassissima (1%).

Lo dico non tanto per sminuire il virus, quanto per evidenziare la faziosità di alcuni video più o meno istituzionali, realizzati con lo scopo di convincere tutti, specialmente i giovani, della bontà delle misure restrittive e cattive ideate dal governo Conte Bis e dalle Regioni come quella lombarda e piemontese.
Se a questo dato, abbiniamo quello relativo alle Regioni e aggiungiamo il dramma di molti lavoratori che ora sono senza entrate, direi che molte persone del Centro-Sud hanno tutto il diritto di incavolarsi.

Proseguiamo.

Analizzando le cartelle cliniche di 1.290 persone decedute, si è scoperto che il 61,8% aveva 3 o più patologie pregresse. Solamente 42 persone presentavano nessuna patologia (3,25%) e soltanto 186 ne avevano una.
In ambo i sessi, il numero medio di patologie era di 3,3.

Quali sono le peggiori patologie? Ipertensione arteriosa (ce l'aveva quasi il 71% dei morti e colpisce circa il 30% della popolazione adulta), cardiopatia ischemica (28%), insufficienza renale cronica (23%), fibrillazione atriale (22,5%) e scompenso cardiaco (16%).

"Al 6 aprile sono 178 dei 14.860 (1,2%) pazienti deceduti COVID-19 positivi di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 42 di questi avevano meno di 40 anni (28 uomini e 14 donne con età compresa tra i 5 e i 39 anni). Di 6 pazienti di età inferiore ai 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche, gli altri 28 presentavano gravi patologie pre-esistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 8 non avevano diagnosticate patologie di rilievo". 

Il 77,7% di questi Under 40 con informazioni cliniche disponibili, era già afflitto da gravi patologie.

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