Il popolo accorto e non pecorone generalmente odia i potenti (anche se la maggioranza pensa che la gerarchia sia una cosa buona e giusta, naturale e incrollabile, ma non sa che così pensando ci saranno sempre nuove occasioni - eh che fortuna? - di dover subire gli ordini di qualche dittatore), mentre la parte più stupida semplicemente li invidia.
Eppure, e lo abbiamo visto recentemente con Mubarak, Ben Alì e Gheddafi, se è vero che regnano per decenni, è anche vero che difficilmente riescono a finire in pace le loro vite: o scappano, o vengono uccisi brutalmente (e ben gli sta).
In questi giorni sto leggendo il numero di Giugno 2011 della rivista mensile "Storica NG" dove, fra gli altri personaggi storici e potenti, si parla di Galla Placidia e di Anna Bolena. Stamattina, combinazione, ho visto che nella prima pagina di Wikipedia si parlava proprio di Galla e allora ho pensato di scrivere questo post sulla vita che per essere degna di essere vissuta non ha bisogno di ergersi sopra agli altri, perchè poi si rischia di finire sotto, insomma è tutto un cerchio, non può esserci un'eterna crescita nè economica nè di potere.
Galla Placidia fu la figlia di un imperatore romano, moglie di un imperatore e imperatrice, il tutto condito con un "bel" matrimonio, ovviamente non voluto, con il re dei Visigoti Atalulfo, Visigoti che entrarono in Roma saccheggiandola nel 410 D.C. circa. Riuscì a tornare a Roma mettendo sul trono un suo figlio, ma dovette lottare contro generali avidi di potere.
Voi la invidiate?
Anna Bolena morì giovanissima e non per una malattia, ma per colpa del marito, Enrico VIII, grazie al quale in precedenza divenne Regina.
Il 15 maggio 1536 fu processata per adulterio, incesto, stregoneria e alto tradimento, e condannata, infine, a morte. Perchè? Semplicemente perchè, non dando al mondo figli maschi, il marito si era stufato di lei.
Come vedete, i miei conti tornano: chi vola in alto, deve prepararsi non a cadere a terra, ma a piombare a terra disintegrandosi!
2 commenti:
Non sono granché d'accordo con te sull'invidia nei confronti delle "gerarchie". Nel senso che io penso che il popolo "accorto" non odi, per esempio, i politici: semplicemente, ne rileva i privilegi e vuole che spariscano. Ma non c'è né odio né invidia, credo "solo" sete di giustizia sociale. Dicasi lo stesso per la chiesa cattolica, sempre meno "santa", ma sempre più ipocrita, visto che, solo a titolo d'esempio, è l'unica religione ad avere una banca (lo IOR) con truffe ed insabbiamenti annessi e connessi al caso. Per la parte più stupida, pienamente d'accordo.
La gente è egoista, sono pochi quelli che vogliono giustizia per tutti. Ognuno protesta in base ai propri torti, non per quelli subiti dal prossimo. E molti torti ci sono a causa della gerarchia imperante da millenni a questa parte con la nascita del Patriarcato.
La Chiesa è un'organizzazione assolutistica completamente umana, non è MAI stata umana.
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