Dalla rubrica "Lettere" de La Stampa del 12 giugno 2012:
Privilegi pubblici ma anche privati
"Sono una dipendente regionale e mi sento una vera privilegiata, perché non posso essere licenziata... o così si vuol far credere.
In questo periodo di abbattimento dei privilegi è giusto eliminarne qualcuno, per rendere tutti i lavoratori uguali: sono d’accordo, però bisogna renderli uguali su tutti i fronti, non solo su ciò che fa comodo. Ad esempio, noi dipendenti pubblici siamo meno uguali degli altri nella gestione degli ingressi (esclusivamente con concorso), degli stipendi (inferiori ai dipendenti privati, a parità di livello), della responsabilità (amministrativa, per tutti i pubblici funzionari, non solo per i dirigenti), degli straordinari (tetto massimo fissato per motivi di bilancio a inizio anno), delle trasferte (straordinari non riconosciuti e indennità abolita per legge), delle sostituzioni di maternità o dei posti vacanti (bloccati totalmente o parzialmente, con conseguente redistribuzione del lavoro fra i colleghi rimasti)...
Cara ministro Fornero, vista la sua delega per le Pari Opportunità, se ha veramente intenzione di renderci uguali ai dipendenti privati, come può vedere ha un bel po’ di fronti su cui intervenire."
Anna pellegrino
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