Dalla rubrica "Lettere" de La Stampa del 13 giugno 2012:
Treni locali strategie globali
"Leggo con dispiacere dell’eventualità di sopprimere treni locali e ferrovie, anche piemontesi. Cavour diceva che lo stato di una nazione si riconosce da quello delle sue ferrovie; per il Piemonte di oggi, purtroppo, è proprio così. In nome di strategie globali, le linee minori vengono ora chiamate «rami secchi» sulla base di dati manipolabili più o meno a piacimento, a seconda che si voglia aggiungere il costo dell’ammortamento (ridicolo su linee progettate anche 150 anni fa). Non solo si passa al bus con tutte le sue soggezioni (nebbia, possibili incidenti, pericolosità delle strade extraurbane) ma si decide di sopprimere «temporaneamente» strutture (binari, stazioni, semafori, segnali, passaggi a livello) che nel giro di un solo anno saranno irrecuperabili."
M. Rossomandi
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