Ecco la mia lettera appena inviata ad un quotidiano:
"Ho appena letto la lettera del sig. X del x x 2012, in cui afferma che i politici a Roma possono fare quello che gli pare senza badare alle discussioni e alle leggi, a differenza dei nostri figli che, "giustamente", se usano il telefonino vengono spediti dal preside con una nota.
Se è giusto che i politici si comportino in modo irreprensibile, dato che sono lautamente pagati e che decidono le leggi al posto nostro, non è invece giusto considerare i ragazzi come degli automi che debbano seguire scrupolosamente ogni tipo di lezione e regola, per via del fatto che la frequentazione della scuola non è una loro libera scelta, bensì un obbligo che subiscono e dal quale in qualche modo devono difendersi. Inoltre decenni di scuola dell'obbligo non hanno debellato maleducazione, menefreghismo e criminalità varia..
Spero mi concediate questo sfogo libertario."
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