Non so se reputo più insulsi, sgradevoli e stupidi certi commenti per strada o quelli che leggo sul web..
Comunque il mio commento (che ho lasciato su GIORNALETTISMO dove potete vedere il VIDEO incriminato della giornalista Rachele Brancatisano) è il seguente:
"Una persona dovrebbe essere libera di camminare liberamente senza venire importunata, a meno che non venga fermata ad esempio per dei sondaggi o cose di questo tipo. Se fossi una donna non mi andrebbe di sentire tutti quei fischi, frasi e complimenti, mi sentirei troppo in vista e quindi una possibile preda.. d'altronde quello che le chiede se era single o l'altro che le parla dell'amico very nice guy, secondo voi, dove volevano andare a parare? Fate 2+2 ogni tanto, voi che prendete sotto gamba questo video e quelle frasette.
Secondo me è molto triste che la gente passi il tempo pensando a come e con chi riprodursi, pensando tra l'altro che la persona che riceve i loro schiamazzi si senta attratta da ste cose.
Poi c'è chi dice che è giusto così altrimenti la razza umana si estinguerebbe. WOW, prima quando fanno figli parlano di "amore", poi ora per difendere dei cerebrolesi gli sta bene il sesso nudo e crudo, meglio (?) se a discapito di una ragazza innocente, tra l'altro vestita per nulla provocante.
Poi tutti sti stranieri.. già i romani sono "pesanti", se ci aggiungiamo gentaglia che a casa propria è abituata a fare i porci comodi siamo a posto!"
E io come mi comporto?
Sinceramente recentemente soltanto una volta ho esclamato "Che bella!" ad una ragazza, tra l'altro di colore, che passeggiava vestita in maniera alquanto elegante (ma anche un po' provocante) per il mio quartiere durante un tardo pomeriggio estivo (quindi c'era un non so che di fascinoso e misterioso), ma non è tanto la frase, quanto il tono, ecco, il mio tono è stato delicato, da persona che si meraviglia e che vuol far notare di essersi meravigliato senza però disturbare il prossimo, da vero ammiratore, un po' come quando vedi un dipinto entusiasmante in un museo, dove non puoi certo urlare. Ecco, io ho fatto così. Dovevo dirglielo, era bellissima!
Ma in genere se vedo che una ragazza o una donna che mi può piacere ma che non mi guarda, non mi considera, sta per i fatti suoi, pensa ad altro, non la considero proprio, la guardo svanire dal mio campo visivo con un po' di tristezza perché per me la bellezza femminile sta al primo posto, specie in un contesto urbano. Certo, mi dispiace se una neanche mi guarda per un millisecondo, ma non dico niente a nessuna perché da sempre cerco di immedesimarmi nel prossimo, quando invece molto spesso il prossimo, specie se maschio, se ne frega dell'altro (sia esso maschio o femmina), ponendo invece sul piedistallo il proprio io, ripieno di nulla.
Se io ad esempio vedo una bella ragazza per strada non le dico nulla a meno che non mi fissi, e se le rivolgo la parola non è perché bella o BBBONA ma perché è un essere vivente con cui è normale e giusto e naturale rapportarsi, se invece la vedo in un locale, e lei mi guarda, la cosa cambia e qui è ancora più ovvio, penso, approcciarsi. Ma comunque in qualsiasi posto c'è modo e modo. Chi si comporta in un certo modo può davvero fare PAURA alle donne. Mi sembra OVVIO. Invece per molta gente non è ovvio, devono sempre fare i "mandrilli", i "galletti", ma non si rendono conto che si coprono di ridicolo? Come si dice, dei morti di fxxa, eh sì, perché per loro la donna è solo quello, un pezzo di carne da infilzare.
Concludo dicendo che io sono contento e anche felice, in parte, quando qualche ragazza mi dice qualcosa, anche perché comunque i casi sono stati davvero pochi, per cui li ricordo con piacere. poca quantità tanta qualità, o no? Se invece ogni giorno dovessi ricevere dai 10 ai 50 "ABBELLLO", "ABBBONO", "VIEQQUA' CHE TE PRESENTO N'AMICA MIA BBBONA", "WOW CHE CULO CHE TIENI", ecc., ovvio che mi girerebbero le palle e tempo una settimana le prenderei tutte a calci in faccia! Resta il fatto che difficilmente una donna ci provi e ancora meno ti violenti, per cui potrei anche fregarmene, mentre una donna fa bene a stufarsi, incazzarsi e denunciare.
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