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25 dicembre 2009

L'informazione

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Per capire quanto l'informazione sia completa, trasparente ed onesta
verso i cittadini che ne usufruiscono, per di più pagandola due volte nel caso dei quotidiani (essendo tutti, tranne Il Fatto Quotidiano, sovvenzionati dallo Stato con svariati milioni di Euro), è necessario confrontare le prime pagine dei giornali finanziati dallo Stato, che campano grazie alle numerosissime pubblicità delle varie industrie e che sono di proprietà dei grandi gruppi, con chi invece è libero (libero veramente, non come Libero dei fratelli Angelucci, uno dei quali deputato assenteista del PDL; dati presenze/assenze e voti su Open Parlamento).


Le ultime due uscite de Il Fatto Quotidiano di Padellaro & Travaglio vertevano sullo scandalo, che vede coinvolti Berlusconi, Pollari e Pompa, delle intercettazioni del Sismi (servizi segreti militari) di magistrati, politici, giornalisti e scrittori che gravitano nell'orbita del PD e dell'IDV (link)
. Scandalo a cui nessuno, grazie al segreto di Stato posto da Berlusconi al Tribunale di Perugia pochi giorni fa (nel silenzio più totale dei media), dovrà rispondere.

Confrontiamo quindi le copertine dei quotidiani più venduti, più famosi e che vanno attualmente per la maggiore:

IL FATTO QUOTIDIANO:
Per due giorni sono comparsi articolo sullo scandalo sopracitato e, come possiamo vedere, sulla "ricerca" e sulla Finanziaria.

IL GIORNALE:
Per due giorni consecutivi, due copertine incentrate sulla beltà e bontà di Silvio. Una grandissima foto, in cui compare vestito di nero, colore che forse metaforicamente cancella ogni dubbio sulla sua dis/onestà?

IL CORRIERE DELLA SERA:
Assurdi titoli su Di Pietro ed il suo divertente video in cui, scrivendo a Gesù bambino, paragona Berlusconi al diavolo (questo giochino è sempre stato uno fra gli sport preferiti da Silvio l'amatore disinteressato, ma i giornalisti sembrano scordarselo), e sul finto perdono di Berlusconi al suo aggressore (link "Invidia e uomini deliranti"). Finto, perchè non inciderà sulla pena che gli verrà assegnata da un giudice, anzi, c'è il rischio che questa venga incrementata proprio in virtù delle parole dell'imprenditor-premier. Ma se non lo avesse perdonato, ci dovremmo aspettare una vendetta?

LA REPUBBLICA:
Anzichè sbarazzarcene, la mitica frase sul "clima d'odio" campeggia ancora. Per fortuna si parla anche di economia, di lavoro, col probabile addio della Fiat agli stabilimenti di Termini Imerese (Sicilia). Berlusconi ridotto al lumicino dunque, e niente scandalo intercettazioni.

Una cosa che mi ha colpito, è stato il seguente titolo scritto da Vittorio Feltri (un vero luogo comune da portinaia), che ho deciso di abbinare alle parole di Barack Obama:

Evidentemente, ogni giornale scrive ciò che i propri lettori vogliono sapere. Probabilmente, pochi vogliono approfondire e scovare scandali. Legittime scelte.
Quello che non è legittimo è il proporre al passante, al cliente di ogni edicola, titoli completamente inutili o fasulli o disinformativi.
La violenza egocratica che compare sul giornale Giornale, o del nulla del Corriere (e in parte de La Repubblica) è potente ed insopportabile. Un acquirente di qualsivoglia giornale o di altre pubblicazioni, gettando l'occhio sul quotidiano più graficamente aggressivo, si farà un'idea alterata della realtà politica, economica e sociale.
Se i nostri governanti, dopo le azioni di qualche pazzo (contro il premier e ieri sera contro il Papa), vogliono censurare Internet, io propongo la censura delle prime pagine. Un bel foglio bianco o nero perchè, si sà, anche i lettori dei quotidiani sono abitudinari e perciò non hanno bisogno di dover scegliere quale acquistare.

L'informazione riguarda anche la televisione, a cui ho badato abbastanza nel recente passato (Minzolini scondinzolini, Televisione, Televisione II, ecc) e che recentemente ci propone e ripropone interviste (o comizi?) al premier e ai suoi sgherri, invettive contro Di Pietro, altri comizi del Papa e poco o nulla sulla gente che protesta, che sciopera, che viene manganellata perchè manifesta, sugli italiani che devono emigrare per avere un lavoro decente.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

CARO AMICO, ANZI COMPAGNO, ANZI..... COMUNQUE PENSO DI STARE NEI LIMITI DELLA MODERAZIONE SE TI DICO CHE TUTTO QUELLO CHE HAI SCRITTO PROVA SCRIVERLO NEI PAESI CHE SOGNI POI VEDRAI COME TE LO FANNO PUBBLICARE, ED I VARI TRAVAGLIO E SOCI ALTRO CHE ANNO ZERO I LORO ATTACCHI SAREBBERO ASCOLTATI DA ZERO PERSONE

Danx ha detto...

Uhm...