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16 gennaio 2012

Scendo in piazza!

Quasi tutti quelli che protestano contro lo Stato (giustamente lo vedono come un nemico essendosi autoimposto e che legifera senza interpellare le persone - è solo grazie ai Radicali che venne sfruttata "l'arma" del referendum!), per scendere in piazza chiedono sempre il suo permesso. Un po' come quei poveri bambini che nei lager chiamati scuole, per andare in bagno, devono chiedere il permesso alla figura autoritaria di turno, venendo meno alla naturalità degli eventi (in natura, se mi scappa la pipì, piscio subito!).
Ma non solo chiedono il permesso di manifestare, bensì anche per volantinare o altro.

Ma si può?


Se nasco in un posto X, che sia una città, un paese, un borgo, una cascina, un bosco, un pezzo di campagna, e se qualcosa non va, io mi sento in dovere di gridare al prossimo le cose negative girando per le strade perchè quel paese o pezzo di mondo è comunque casa mia, visto che sono costretto a viverci e a rispettare certe regole imposte dall'alto, il fatto è che così facendo tutti ne approfitterebbero per mostrare il loro malcontento e quindi o presto o tardi il sistema crollerebbe (il famoso "ordine"), quindi le proteste vanno regolamentate, controllate e sedate, tranne nelle zone isolate perchè non disturbo nessuno e non invoglio nessuno a seguire il mio esempio. Se la mia natura mi porta a protestare, posso farlo solo in natura, non in società. La società opprime!
E se come me, molti altri la pensano uguale, si andrà in giro insieme.
Dov'è il problema? Non mi pare contro-natura, anzi, è la cosa più naturale della natura quella di parlare e di  unirsi al prossimo per migliorare.

Chiedere il permesso???
Le auto che vanno ai mille all'ora, che occupa la stragrande maggioranza degli spazi annullando la vita sociale e la vita stessa, non chiedono il permesso. Anzi, lo Stato gli costruire pure le autostrade! 


Non ho capito perchè i venditori porta a porta possono andare in giro a disturbare la gente senza alcun permesso, mentre chi ha obiezioni di diversa fattura da porre, deve invece chidere il permesso. Cioè, sì, l'ho capito: i primi vivono per il dio denaro, i secondi invece rompono due volte: disturbano e non sono schiavi del dio denaro, che ci viene imposto come dio non solo dai capitalisti, ma anche dallo Stato stesso, visto che da sempre bada ai bilanci e ai PIL e solo ultimamente a qualche diritto (giusto per farci apprezzare maggiormente questa schiavitù).


Inutile dire che quando la gente scende in piazza in modo "automatico" (perchè ne sente il bisogno) e non ci sono gli sbirri, di scontri non se ne vedono. Tranne, ovviamente, quando a scendere sono o fascisti o comunisti che faranno di tutto per ritrovarsi in piazza e menarsi, ma questi gruppi sono frutto delle divisioni imposte dallo Stato, non della natura che ci porta ad essere individualisticamente collaborativi col prossimo (cioè vivo per me, ma aiuto chi mi chiede una mano o vuole lavorare con me a pari livello).

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