Chi non ha mai preso parte ad un sinistro? Cioè, chi non è mai stato tamponato o chi non ha mai rischiato di uscire di strada, ecc.? E chi invece s'è mai visto puntare una pistola in faccia o è stato in mezzo ad un attentato? Date le ovvie risposte, mi pare altrettanto ovvio affermare che il traffico motorizzato sia nettamente più pericoloso degli attentati terroristici e mafiosi.
In questi giorni si parla dell'assassino nord africano che a Liegi ha sparato a 3 persone.
Effettivamente camminare per strada in una città del Nord Europa e rischiare di morire da innocenti senza alcun motivo, fa paura. Però non dobbiamo farci prendere dal panico, subendo la notizia senza relativizzarla.
Sfruttiamo i dati a nostra disposizione:
nel 2016 in Belgio sono morte, per mano terroristica, 35 persone in 2 attentati compiuti da estremisti islamici in un aeroporto e in una stazione della metropolitana (fonte: SicurezzaInternazionale), mentre altri attentati di portata nettamente inferiore, non hanno causato alcun morto.
nel 2014, nello stesso Paese europeo, sono state uccise intenzionalmente 124 persone, in pratica gli attentati causano il 28% dei morti ammazzati, ma il numero di prima (35 morti) non è fisso, infatti non ho trovato dati relativi al 2017 (in un articolo si parlava di un attentato sventato), per cui questa percentuale cala drasticamente.
Parlo del Belgio proprio per i recenti fatti di Liegi e per chiedere ai giornalisti e ai politici il perché non si parli mai dei morti ammazzati in giro per l'Europa non per mano islamista ma per mano criminale. Queste notizie trapelano in rari, rarissimi casi.
Questo tipo di notizia viene spesso confinata all'interno del Paese in cui questi tragici fatti accadono, tranne quando il killer non compie una strage (penso ad esempio ai calabresi di Duisburg nel 2007 o al nazista norvegese che nel 2011 trucidò decine di giovani suoi connazionali qualche anno fa).
Eppure tutti i morti sono importanti, specie se si tratta di innocenti.
Ma ai mass media interessano le notizie scioccanti che possano consentire loro di fare il picco d'ascolti, sigh.
Così, eccoci qua a tremare tutti quanti per tanti possibili attentati (in Italia solo 10 morti nel 2016, ma la fonte in questione non ci dice la provenienza della mano assassina; mentre sono 43 gli italiani morti in tutto il mondo dal 2003 all'estate 2017), fregandocene di tanti altri pericoli: quanti politici, nell'ultima campagna elettorale hanno menzionate le mafie? Ve lo dico io: zero, nada, nothing, nisba, nessuno!
Torniamo al Belgio: appurato che ci sono pochi morti ammazzati, per fortuna, e che la percentuale di persone innocenti ammazzate dai terroristi islamici è bassa, veniamo al vero dramma, alla vera tragedia, alla vera carneficina senza fine, ovvero gli incidenti stradali!
In Belgio, nel 2015, ci sono stati ben 730 morti sulle strade (questo spaventoso numero è comunque in calo)!
In Italia, invece, i morti sulle strade causati dai mezzi a motore e da chi li guida, sono 3.428, mentre i morti ammazzati 379.
Sinceramente, io, ho molta più paura di guidare che di recarmi alla stazione (anche perché un'ottima statistica ci fa notare come la maggior parte delle vittime dei terroristi non viva negli Stati occidentali; fonte: Global Terrorism Index 2015), ma anche nel settore automobilistico, i giornalisti realizzano servizi solo quando ci sono intere famiglie a morire, non parlano dei singoli casi che sono poi quelli che abbondano.
Sempre secondo le statistiche ufficiali dell'OMS (Org. Mondiale della Sanità), in Europa ogni anno muoiono in incidenti stradale ben 3.500 bambini!!!
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