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30 novembre 2009

I danni delle commemorazioni

Nel caso sia lecito porsi dubbi su ogni questione, ne voglio porre uno sulle commemorazioni dei tragici fatti storici e non perchè io sia una persona senza cuore o un negazionista, ma perchè son contro le solite frasi fatte, come quella che recita "Per non dimenticare".

Intorno a questi momenti di silenziosa riflessione, vengono offerti al pubblico a casa, attraverso i programmi televisivi e le fotografie dei quotidiani, i simboli dei contemporanei regimi dittatoriali e criminali
.
Simboli, gesta, cose, come le svastiche naziste (non quelle buddistiche), il braccio teso fascista, i campi di concentramento con le camere a gas, certi tipi di carriarmati e armi, possono plagiare, dando un senso di unione dura ed inscalfibile e immensa potenza che non sarà mai battuta, le giovani menti di cittadini privi di basilari e fondamentali valori.

La maggior parte dei giovani nazi-fascisti nasce ed abita in quartieri poveri dove si bada essenzialmente solo ai bisogni elementari, dove non si ricevono stimoli per migliorarsi e dove si accumula rabbia causata dalle brutture intorno, molto oppressive, asfissianti, utilitaristiche e quasi immodificabili, dove possono nascere "guerre fra poveri" per il cibo ed anche per un tetto, dove oltre ad aumentare la povertà delle famiglie, aumenta anche il numero di nuovi poveri (sia cittadini che extracomunitari spinti in Europa dalla fame straziante presente nei loro Paesi, quindi persone che emigrano non per sovvertire il nostro "ordine democratico" come fossero dei brutali comunisti o alqaedisti).

La rabbia può trasformarsi in odio profondo verso ogni nuovo arrivato che, pur essendo compartecipe degli stessi problemi, viene considerato un rivale ed un nemico. Il nuovo, il diverso, è il più facile obiettivo, la prima causa che menti facili e plagiabili da politici furbi e arrivisti, vogliono combattere, incoscienti che il problema della povertà (e delle seguenti lotte fra poveri) non è creato da questi, ma dal sistema.

Questo facile odio lo ritrovano, i giovani nè mai educati nè mai puniti, nei nazisti e nei fascisti mostrati come essenza del male per televisione e sui quotidiani. Ma il male c'è sempre stato, e bisogna comprendere che è una condizione naturale per l'essere umano, e che quindi non dev'essere identificato solo con certi simboli e personaggi storici.

Mostrando le cose di cui prima, invece, diamo la possibilità a questi giovani sbandati di trovare simboli che li accomunino e, si sa, l'unione fa la forza. Senza simboli, gesta, loghi, sarebbero tante pecorelle smarrite...
Forse sono un censore, ma è solo nascondendo quei stupidi gesti e simboli nazifascisti che nel futuro prossimo si potranno evitare questi assembramenti di violenti sbandati!

Il problema è che non viene spiegato il motivo per cui determinati personaggi e organizzazioni siano criminali, siano il male. Infatti, parlando delle vittime e non delle idee malate dei criminali, non si fa altro che mostrare la capacità risolutiva di determinati problemi, simili a quelli degli odierni giovani nazi-fascisti, dei regimi.

Il nazi-fascismo è il male più vicino a noi e più "pubblicizzato", ed è quindi facile, per i giovani abbandonati a sè stessi, identificarvisi con la speranza, un giorno, di vendicarsi e di punire nello stesso scellerato modo, i nuovi ebrei, ecc.
Questi giovani sono "vittime" della nostra storia recente, ma sarebbero "vittime" in qualsiasi altra epoca storica: se commemorassimo le vittime degli imperi, sarebbero fan di Napoleone.
Ripeto, quindi, che è il problema non è il male (perchè chi è malvagio, lo applaudirà), ma le idee che lo generano e il nulla che viene fatto per combattere la nascita di queste idee in persone malvagie, che diventano tali condizionate dall'ambiente in cui vivono. Bisogna stimolare i giovani ed evitare condizioni di povertà e di residenza in luoghi fatiscenti, senza bellezza nè futuro.

Non è un caso se oggi, dopo centinaia di commemorazioni, ci sia ancora chi crede che l'appartenere a determinate religioni comporti problemi mondiali e chi crede nelle diverse razze, e non in una sola come la scienza vorrebbe.
Motivo? Facile.
Si parla delle guerre, delle vittime, dei crimini, ma non, come già scritto, delle idee (sia malate che intelligenti) e della scienza.

Per questi giovani nazi-fascisti, con un cervello mai utilizzato per leggere, per porre domande e ragionare, il male di certe razze e religioni è da combattere perchè malvagio, ma sterminando milioni di persone, non diventerebbero anch'essi malvagi, anzi maggiormente malvagi?
Facile reputarsi i migliori da soli senza confronto, è come se uno scolaro si mettesse tutti 10 in pagella, dopo aver ucciso i professori.

Per ovviare alla crescente, anche nel ceto medio, deriva xenofoba, bisogna mostrare la/le cultura/e delle varie popolazioni, affinchè la maggior parte dei cittadini sappiano che i problemi legati a determinati gruppi di persone, non siano un frutto naturale che nasce in ognuno di loro, ma escrementi fuoriusciti da poche menti malate che si nascondono in ogni gruppo, anche nella più alta e limpida popolazione.

In conclusione, affermo che mostrando il male, il risultato ottenuto sarà diverso da quello sperato/programmato. Molti ne saranno affascinati, perchè, non dobbiamo dimenticarlo, deriviamo dalla natura e quindi in noi sopravvivono dei comportamenti bestiali che rischiano di farci "ragionare" solo con la pancia.

1 commento:

Dario ha detto...

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