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23 marzo 2021

Leggi AntiCovid: Paola Severino contro Regioni e Sindaci

Se ho capito bene, a differenza di ciò che accadde nel tragico 2020 (tragico non solo per il numero di morti per virus - molti dei quali morti in ospedale dopo aver preso proprio lì l'infezione, com'è capitato al padre di un mio amico, che era entrato per tutt'altro - ma tragico anche per le inusuali e insulse limitazioni delle nostre più varie libertà...), le Regioni e i Comuni, ovvero gli enti che stanno sotto il Governo, non possono attuare misure più restrittive di quelle ideate appunto dal Gov.


Questa tesi dovrebbe portare all'annullamento di tante multe che onesti cittadini si sono visti affibiare da solerti agenti di polizia, solo perché siedevano su una panchina (!!!) o perché stavano passando a piedi (a piedi, mica con l'auto) su un prato per far defecare il proprio cane (!!!), quando i giardinetti e i parchi vennero chiusi su grande idea di presidenti di Regione e sindaci, spaventati anche dalla loro ombra (o semplicemente ignoranti e cattivi).

La follia illiberale totale e oserei dire totalitaria (in quanto decisa e imposta solo dal governo, senza l'intervento del Parlamento e senza alcuna discussione, non dico referendum, con i cittadini e tra di questi) del governo bastava e avanzava.

Quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo (anche se devo dire, dalle mie parti, di controlli non ne vedo più per fortuna) è un PERICOLOSO PRECEDENTE e non dobbiamo certo evitare di preoccuparcene solo perché le norme erano a fin di bene. 

Alla fine i dati, pur trattandosi di numeri, possono essere letti, visti, diffusi, raccontati e modificati in base a come gira ai governanti, in barba ai diritti dei cittadini, la cui maggioranza si farà sempre abbindolare da chi campeggia ogni giorno in TV.
Se ci fate caso, i TG e i 'GIORNALONI' non parlano mai dei GUARITI, dei DIMESSI e non evidenziano mai il fatto che la maggioranza dei contagiati sta benissimo in quanto asintomatica, ma puntano sempre ad evidenziare i dati più allarmanti, i casi eccezionali, quelli che fanno comodo a loro, come i 18enni in terapia intensiva (che si contano sulle dita di una mano).

Giusta riflessione su questa crisi

Al termine di un articolo di Michela Marzano, comparso qualche giorno fa su La Stampa, ho trovato questa ottima e giusta riflessione sul nostro stato di salute psicologico:

"Questa pandemia senza fine ha decostruito l'orizzonte concettuale ed emotivo in cui viviamo, e l'unica certezza che ho è che se ne deve parlare, esattamente come si parla di piano vaccinale e di transizione ecologica. Ciò che stiamo affrontando è una vera e propria transizione esistenziale, e non volerlo riconoscere rischia di esploderci in faccia senza aver avuto il modo, o il tempo, di proteggerci".

Non siamo affatto felici

Secondo una recente ricerca relativa al 2020, l'Italia è il 25° Paese più felice del mondo. Sale di 3 posizioni rispetto al 2019.

Con la crisi sanitaria, economica, sociale e psicologica pare strano questo miglioramento.

Ma, a parte questo, mi preme evidenziare come tra i primi 10 Paesi più felici, ben 5 siano del Nord Europa (Finlandia, Islanda, Danimarca e Svezia), mentre 4 sono del Centro Europa (Svizzera, Paesi Bassi, Germania e Austria). Nessuno del Sud dell'Europa, nonostante il buon umore, il sole, il mare e altre cose di cui tutti cianciano.

21 marzo 2021

Basta Lockdown mascherato, fateci lavorare

Questa sera in due servizi del TG1, i due giornalisti hanno detto che quei determinati problemi economici (in un caso la chiusura degli impianti di risalita in montagna, nell'altro caso non ricordo più), sono stati causati dalla pandemia.

E no!

Sono stati causati dal cosidetto LOCKDOWN!

Se ad esempio il governo, anziché optare per degli ingressi contingentati, chiude tutto, è ovvio che milioni di persone rimarranno senza reddito.

Ma come si può andare avanti così?

E infatti ci son state proteste in mezza Europa.

Non ne possiamo più, basta, fateci lavorare, mica siamo tutti dei dipendenti pubblici come i politici e i medici.