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18 maggio 2013
Vecchi stronzi
Cosa centra lo IUS SOLI con un immigrato clandestino?
Con lo IUS SOLI si darebbe la cittadinanza italiana a figli di immigrati che interagiscono legalmente in modo pacifico, ecc., con chi già abita qua da secoli o da pochi decenni. Mentre ora i figli di questi genitori stranieri devono aspettare i 18 anni e non essere mai stati all'estero.
L'immigrato africano che ha ucciso a Milano era in Italia da poco tempo e in età già matura, cioè era/è over 18. Per cui un figlio di immigrati non è che poi uccide quando otterrà o non otterrà la cittadinanza.. mah!
E ha ucciso NON perché c'è o non c'è lo ius soli, e neanche perché lui è nero mentre noi no, ma penso per chiari problemi psichici che possono capitare anche a tantissimi bianchi, italiani e non, che non sopportano più il marito/la moglie, il datore di lavoro, ecc.
Non vedo proprio alcuna correlazione fra un clandestino che uccide e un figlio di genitori stranieri che lavorano e vivono in pace in Italia da anni!
17 maggio 2013
Il Papa dice che i soldi
Il Papa, questo e tanti altri prima, dice, dicono, dicevano che non bisogna essere "feticisti dei soldi".
Da che pulpito. Voglio dire, tralasciando le immense ricchezze vaticane sparse in tutte il mondo tramite le quali i religiosi si sono fatti un'immagine (specie verso i poveri che forse più che a credere nel paradiso extraterrestre, sperano di far parte di quello terreno pieno di oro che io comunque aborro), un papa o un qualsiasi prete non può parlare di queste cose perché lui non lavora e se si rivolge alla gente comune non può dire di non essere fissata coi soldi se per loro (per noi!) ogni cosa costa e se senza soldi ci buttano fuori di casa.
Poche balle, i soldi sono importantissimi!
Ma nessun capo, quale il Papa è, dice le cose a caso: secondo me ha detto la solita frase moralista contro i soldi, perché se i poveri vedessero la bellezza nei/dei soldi, si azionerebbero legalmente per cercare di farne un po' o tanti, e una volta divenuti ricchi passerebbero il tempo in modo diverso anziché seguire i preti, o comunque essendo ricchi e non più poveri non avrebbero più tanto bisogno dei preti (ne hanno bisogno i politici per ottenere migliaia di voti), famosi per la elemosina che non risolve la povertà.
Da che pulpito. Voglio dire, tralasciando le immense ricchezze vaticane sparse in tutte il mondo tramite le quali i religiosi si sono fatti un'immagine (specie verso i poveri che forse più che a credere nel paradiso extraterrestre, sperano di far parte di quello terreno pieno di oro che io comunque aborro), un papa o un qualsiasi prete non può parlare di queste cose perché lui non lavora e se si rivolge alla gente comune non può dire di non essere fissata coi soldi se per loro (per noi!) ogni cosa costa e se senza soldi ci buttano fuori di casa.
Poche balle, i soldi sono importantissimi!
Ma nessun capo, quale il Papa è, dice le cose a caso: secondo me ha detto la solita frase moralista contro i soldi, perché se i poveri vedessero la bellezza nei/dei soldi, si azionerebbero legalmente per cercare di farne un po' o tanti, e una volta divenuti ricchi passerebbero il tempo in modo diverso anziché seguire i preti, o comunque essendo ricchi e non più poveri non avrebbero più tanto bisogno dei preti (ne hanno bisogno i politici per ottenere migliaia di voti), famosi per la elemosina che non risolve la povertà.
15 maggio 2013
Lavorando troppo ci annulliamo
Chissà quante volte le persone che lavorano per tante ore consecutive, compiendo un lavoro manuale monotono del quale traggono pochissimi benefici economici, fisici e relazionali, avranno pensato a questa frase:
"Il troppo nasconde il niente, riempie fino alla nausea del rifiuto, fino alla cancellazione di sè".
Lavorando troppo ci annulliamo, perché da persone diventiamo strumenti.
Scrivo queste cose dopo aver letto che Daniele Carella, il 20enne milanese ucciso a picconate dal ghanese Kabobo, quella mattina decise di aiutare il padre a consegnare i giornali per non stare con le mani in mano.
In questa società chi non fa niente (perché non può - nessuno lo assume -, o perché in quel momento non ha voglia o deve riposarsi - ma comunque non fa niente di male!) viene visto male, perciò bisogna sempre essere impegnati. La gente che pensa ciò, solitamente appartenente alla piccola borghesia che vive di frasi fatte e luoghi comuni, in realtà non pensa e vuole che tutti gli altri non pensino a loro volta.
La verità come si suol dire sta nel mezzo! Bisogna sempre avere voglia di fare qualcosa e allo stesso tempo pensare ad altro, così come bisogna sempre avere voglia di fermarsi a riflettere, altrimenti non siamo più esseri umani ma solo, come scritto prima, degli strumenti di un infinito lavoro alienante i cui frutti non vengono goduti da nessuno, se non da pochissimi ricconi.
"Il troppo nasconde il niente, riempie fino alla nausea del rifiuto, fino alla cancellazione di sè".
Lavorando troppo ci annulliamo, perché da persone diventiamo strumenti.
Scrivo queste cose dopo aver letto che Daniele Carella, il 20enne milanese ucciso a picconate dal ghanese Kabobo, quella mattina decise di aiutare il padre a consegnare i giornali per non stare con le mani in mano.
In questa società chi non fa niente (perché non può - nessuno lo assume -, o perché in quel momento non ha voglia o deve riposarsi - ma comunque non fa niente di male!) viene visto male, perciò bisogna sempre essere impegnati. La gente che pensa ciò, solitamente appartenente alla piccola borghesia che vive di frasi fatte e luoghi comuni, in realtà non pensa e vuole che tutti gli altri non pensino a loro volta.
La verità come si suol dire sta nel mezzo! Bisogna sempre avere voglia di fare qualcosa e allo stesso tempo pensare ad altro, così come bisogna sempre avere voglia di fermarsi a riflettere, altrimenti non siamo più esseri umani ma solo, come scritto prima, degli strumenti di un infinito lavoro alienante i cui frutti non vengono goduti da nessuno, se non da pochissimi ricconi.
Google per il pensiero critico
All'interno di questa intervista doppia ai capoccioni di Google, si legge una bellissima frase di Schmidt che sento totalmente mia:
"Con i loro smartphone, tutti i miliardi di individui che saranno in linea nelle zone rurali, non avranno bisogno di urbanizzarsi per aderire al mercato. Pensate ai miliardi che saranno in grado di andare oltre l'apprendimento meccanico e di impegnarsi nel pensiero critico interattivo al di fuori della scuola".
Sono due cose che sento mie, perché reputo una violenza il dover allontarsi dai luoghi natii, quando questi possono essere molto belli sotto diversi punti di vista, per andare a cercarsi un misero stipendo in una città fredda e inospitale, e poi perché il più della volte la scuola è una prigione dentro la quale rispettare le varie autorità (preside, prof, ma anche bidelli) e che riempie la testa dei giovani così tanto che poi non hanno più energie per pensare ad altre cose in modo libero (di solito pensano solo ad eseguire in maniera appunto meccanica il compitino pensando soltanto al voto e questa cosa può anche portare ad una competizione inutile e anche dannosa perché annienta la convivialità, l'unione pacifica fra due o più persone che stanno facendo la stessa cosa!).
Già coi libri è possibile studiare da soli, ma con i computer collegati alla rete, o ancora meglio con gli smartphone, è possibile aiutarsi a vicenda da casa o dal vivo senza dover entrare in quei luoghi osceni che sono le scuole, perciò uno può liberamente sbizzarrirsi e cercare tante cose creando magari una sorta di propria scuola :)
"Con i loro smartphone, tutti i miliardi di individui che saranno in linea nelle zone rurali, non avranno bisogno di urbanizzarsi per aderire al mercato. Pensate ai miliardi che saranno in grado di andare oltre l'apprendimento meccanico e di impegnarsi nel pensiero critico interattivo al di fuori della scuola".
Sono due cose che sento mie, perché reputo una violenza il dover allontarsi dai luoghi natii, quando questi possono essere molto belli sotto diversi punti di vista, per andare a cercarsi un misero stipendo in una città fredda e inospitale, e poi perché il più della volte la scuola è una prigione dentro la quale rispettare le varie autorità (preside, prof, ma anche bidelli) e che riempie la testa dei giovani così tanto che poi non hanno più energie per pensare ad altre cose in modo libero (di solito pensano solo ad eseguire in maniera appunto meccanica il compitino pensando soltanto al voto e questa cosa può anche portare ad una competizione inutile e anche dannosa perché annienta la convivialità, l'unione pacifica fra due o più persone che stanno facendo la stessa cosa!).
Già coi libri è possibile studiare da soli, ma con i computer collegati alla rete, o ancora meglio con gli smartphone, è possibile aiutarsi a vicenda da casa o dal vivo senza dover entrare in quei luoghi osceni che sono le scuole, perciò uno può liberamente sbizzarrirsi e cercare tante cose creando magari una sorta di propria scuola :)
Taranto: no ambiente
Sul Fatto Quotidiano lunedi si parlava di gente messa al ministero dell'Ambiente anche se l'ambiente è più abituata a sfruttarlo che a proteggerlo e nella nostra bella (bella forse quando non c'erano umani) Italia, chi dovrebbe proteggere natura e umani viene arrestato perché, come a Taranto, era vicino-vicino all'ILVA.
Fonte: Europa
Fonte: Europa
Agenzia di recapiti agende rosse
"..come
se ci fosse un'agenzia funebre parallela che si occupa dei documenti
più direttamente riferibili alla vittima.. è una tempestività di
intervento che non può non essere sospetta"
http:// www.ilfattoquotidiano.it/2013/ 05/15/ borsellino-in-video-inedito-sua -borsa-portata-via-da-carabini ere/594428/
12 maggio 2013
22 milioni al giorno
EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEh che credete, che vi dica come guadagnare tutti sti bei soldoni senza dover spacciare coca?
NO, non ve lo dirò mai.
Anzi sì, aprite una mega ditta e poi entrate in politica andando al governo grazie all'esposizione massmediatica, grazie ai propri giornalisti faziosi e agli inciuci. La vostra megaditta, quotata in Borsa da diverso tempo, vi farà sempre più felici!
Grafico MEDIASET:
NO, non ve lo dirò mai.
Anzi sì, aprite una mega ditta e poi entrate in politica andando al governo grazie all'esposizione massmediatica, grazie ai propri giornalisti faziosi e agli inciuci. La vostra megaditta, quotata in Borsa da diverso tempo, vi farà sempre più felici!
Grafico MEDIASET:
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