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16 ottobre 2009

El Chilvio, il rivoluzionario

Silvio, che propone il duopolio fascista dell'ordine e la sicurezza (andando anche contro le convenzioni internazionali sui diritti umani), in realtà trama contro lo Stato, volendo cambiare la Costituzione sulla quale GIURO', oltrechè offendendo chi si attiene ad essa, ed anche altri onesti professionisti (Napolitano è di parte perchè era comunista, i magistrati sono la metastasi della giustizia e sono un esercito di rossi, folli le procure antimafia che riaprono i casi degli anni delle stragi di mafia, la sinistra vuole fare un golpe, la sinistra vuole distruggere la democrazia andando contro il volere del popolo, i giornalisti son farabutti, la Bindi è brutta, ecc.).

Fra le varie cose, vuole che i magistrati siano sotto il potere dell'esecutivo, vuole che il Presidente della Repubblica sia eletto dai cittadini, così come i giudici e, come ben sanno ormai tutti, vuole ergersi ad un livello di dio in terra che, seppure in passato abbia commesso dei reati (per i quali non ha mai pagato col carcere essendo stato, in più occasioni, amnistiato o essendosi fatto leggi su misura, con le quali salvò pure il corruttore avvocato Previti - link -), non è indagabile, giudicabile, per il solo motivo che il popolo lo ama (ma quando mai: se prendiamo come riferimento le ultime elezioni, le europee - molto più affidabili di sondaggi fatti a 1.000 persone dove dare un 6/10 al premier equivale ad idolatrarlo - il PDL è stato votato da neanche il 22% degli aventi diritto!).
Ma anche se avesse la maggioranza assoluta? Anche Hitler era amato da buona parte del popolo.


Nei giorni scorsi lui e i suoi sgherri con la penna in mano, come Feltri su Il Giornale, parlavano di golpe da parte dei magistrati solo per avere affermato una cosa ovvia, ovvero l'incostituzionalità della legge Alfano (non è un lodo, mettetevolo in testa, gnurant).
Bossi, poco prima della sentenza, affermò di avere il popolo dalla sua pronto a combattare (link).
Una dichiarazione simile, se fatta da un comune cittadino, lo avrebbe portato all'ergastolo.
Ma si sa, i pazzi van perdonati, non sanno quello che dicono.


Ieri, direttamente dal luogo dove sette anni fa emanò un bel editto (link) contro Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi (quest'ultimo scomparso da ogni tv, ma non dai teatri, per fortuna)
, ovvero da Sofia, Bulgaria, è tornato a parlare di Ivstitia, ammettendo di voler compiere una rivoluzione (link), come un bolscevico extraparlamente qualsiasi. Complimenti.
Scommetto che non verrà indagato per nessuna delle sue insulse e fastidiose affermazioni recenti, a differenza di ciò che è capitato a Di Pietro e Belpietro (link)
.

Mentre nel frattempo miliardi di euro sono e saranno stanziati per il Ponte dello Stretto (vvero l'opera faraonica vista come una follia dagli ingegneri giapponesi), i cui lavori partiranno il 23 dicembre con la benedizione del bambin Gesù (link), ecco che, a parte i fondi tagliati o sprecati per le zone sismiche e a rischio idrogeoloco, gli aquilani continuano a soffrire vivendo da accampati, nonostante il dio Silvio promise, subito dopo la tragedia del terremoto abruzzese, case per tutti dopo 6 mesi.
Sei mesi son ormai passati "allegramente" (4 + 6 = 10. 10 = ottobre a casa mia), ma di nuovo c'è solo il clima ormai gelido, mentre di case complete vi sono quelle donate dalla Croce Rossa e dalla Provincia del Trentino
e quasi 2.000 del progetto C.A.S.E., con ancora, purtroppo 28.000 persone senza una propria dimora (sono in albergo, ospitati in case altrui o ancora in tenda) questo perchè lo Stato ha voluto subito costruire quelle definitive e perdere tempo col G8 (link e link).

Ari-complimenti.

Povera patria (ma esiste o è un'associazione per truffatori, lo Stato?)

15 ottobre 2009

C.C.

Castelli Cafone, nuovamente in diretta RAI...e io pago :)

Annozero, Bersani dice che le barzellette di Berlusconi non fanno fare all'Italia una bella figura nel mondo e Castelli, dopo aver dato qualche sera fa della "Zitella petulante" alla Rosy Bindi, ora se nesce con: "Era la faccia di Prodi a farci fare bella figura, eh eh"

Come Travaglio (ma lui è un giornalista, non un rappresentante delle Istituzioni), si vuole sminuire la caratura morale e professionale di certe persone per l'aspetto fisico (ma Travaglio almeno poi approfondisce coi fatti e il curriculum scritto sulla fedina penale), giusto per ottenere facile consenso fra gli strati più bassi della popolazione, che non vogliono concentrarsi e approfondire.


Ma questa gente, Castelli, Bossi, Berlusconi & C., non potrebbero starsene al bar?
Chi è la gente che osa votare questi ricconi coi nostri soldi, che non entrerebbero mai in casa di nessuno, data la loro cafonaggine??

Aggiornamento delle 22.30. Castelli: "Ma cosa ridete voi, che avete il cervello all'ammasso?"
22.32, a Curzio Maltese: "Parli italiano, è giornalista e non sa nemmeno parlare italiano".
E, come se non bastasse:"
Tu vivi nel mondo marcio di Repubblica".

Binetti e il reato di omofobia

Nuovo problema nel Partito Democratico, infatti, la legge che avrebbe incrementato le pene per chi commette reati verso gli omosessuali, la cosidetta Legge Concia che prende il nome da una deputata laica del PD, non è diventata tale per la pregiudiziale di incostituzionalità sollevata dall'Udc di Pierferdinando Casini e votata da tutto la destra, tranne i finiani del PDL, più il centro rappresentato dall'UDC. In sintesi: 285 voti favorevoli, 222 contrari e 13 astenuti. Nelle file del PD si smarca dalle scelte del partito, il famoso membro femminile dell'OPUS DEI, ovvero Paola Binetti, la quale ha affermato di aver agito contro il suo partito, poichè da tale legge poteva risultare reato la sua opinione verso l'omosessualità (link).
La legge avrebbe equiparato i reati contro i gay a quelli commessi per motivi razziali, perchè, come dice Paola Concia, "in entrambi i casi la violenza viene perpetuata in ragione di una condizione".

Ma per il Parlamento è incostituzionale, perchè
«la disposizione viola il principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione con riferimento al canone della ragionevolezza in quanto: l’inserimento tra le circostanze aggravanti comuni previste dall’articolo 61 del codice penale della circostanza di aver commesso il fatto per finalità inerenti all’orientamento sessuale ricomprende qualunque orientamento ivi compresi incesto, pedofilia, zoofilia, sadismo, necrofilia, masochismo eccetera; non essendo possibile accertare nell’interiorità dell’animo l’autentico movente che spinge alla violenza, ne conseguirebbe che chi subisce violenza, presumibilmente per ragioni di orientamento sessuale, riceverebbe una protezione privilegiata rispetto a chi subisce violenza tout court. Si introdurrebbe quindi un trattamento diverso nella commissione di delitti non colposi senza alcuna ragionevole giustificazione».

Paola Concia, e non solo lei, è molto arrabbiata per l'ennesima contrarietà della sua collega di partito Binetti alla laicità e ai diritti delle minoranze e afferma di vergognarsi di far parte del Partito Democratico (link). Anche Franceschini e Bersani non sopportano più la loro collega che si trova nel PD come un pesce fuor d'acqua, o come una convertitrice cattolica fra i Masai. Il primo afferma che "ci potrebbero essere problemi per la permanenza della Binetti nel PD" (link), mentre il secondo dice che se alla primarie la Binetti voterà per lui "dovrà accettare le regole" (link).

La Carfagna però, promette presto una nuova legge contro l'omofobia (ma non a favore dei matrimoni gay. Quindi lei li discrimina, negandogli diritti fondamentali nel caso 2 omosessuali stiano insieme, e poi li difende, mah). Dice che "serve, ma non oggi". Se serve è al presente, perchè non oggi? Vabbè, era una velina, mica una maestrina.
Se una legge contro l'omofobia ci sarà, che sia solo del PDL, non si vorrà mica una legge fatta dal PD nel quinquennio del duce di Arcore?

Il problema dell'omofobia si fa pressante, per via dei continui attacchi che la comunità subisce, ma secondo me le violenze compiute a danni di persone per via della loro condizione, non si fermano a fattori di razza ed orientamento sessuale. Infatti ve ne sono anche verso ragazzini etero da parte dei compagni bulli e verso mogli da parte di mariti buzzurri. Quindi che fare, inasprire le pene per i reati commessi contro ogni categoria? Prima lo stalking, poi il mobbing, e ora cosa, l'omofobbing? Se una donna subisce molestie sul posto di lavoro e, ad esempio, sul bus, perchè dev'essere maggiormente punito il datore di lavoro? Se un uomo picchia un etero ed un omo, perchè dev'essere maggiormente punito se picchia il secondo?

Inaspriamo le leggi, sempre, per ogni tipo di violenza!

Così come c'è chi picchia una persona solo perchè gay, c'è chi picchia un coetaneo perchè più studioso che copione, perchè pallavolista anzichè calciatore, ad esempio. Come si nota, c'è sempre una ricerca del più debole, la motivazione sta nel sopprimere il diverso, diverso sia intellettualmente, che fisicamente. Quindi se picchio un gay non sono maggiormente criminale o due volte criminale, ma sono un criminale e basta o perlomeno un malato di mente!
Ognuno di noi, in certi momenti, vorrebbe scagliarsi con foga contro una determinata categoria: ultras distruttori, vigili rompipalle, idraulici ladri, donne e vecchi al volante, tamarri, e cosi via, ma sarebbero assurde nuove leggi per difendere elettricisti ed idraulici.

Per quanto riguarda la Binetti, spero resti nel PD, perchè un partito che si dichiara democratico, quindi aperto a tutti, deve rispettare le idee di ognuno, anche se estreme, perchè comunque nate da una persona e da tutta una certa cultura. O viene rifondato il partito nominandolo, come vorrei io, Partito Laico (PL), o deve accettare i cattolici non laici, anche perchè non è certo la sola Binetti a creare problemi nel PD, ma tutta una serie di comportamenti di altri membri, anche famosi, verso il conflitto d'interessi berlusconiano e verso altre leggi incostituzionali ben più importanti, come appunto lo scudo fiscale menzionato prima. E che dire di chi, come dice Padellaro nel Fatto Quotidiano odierno, recluta nel partito tutti quanti per far numero o di quelli che rubano nella sanità (come in Puglia)?

Link:
Omofobia, affossata la Legge Concia, il PDL la blocca, polemiche nel PD (La Repubblica)
Omofobia, la Camera affossa la Legge Concia
(LA7)

12 ottobre 2009

TG1: censura

Al TG1 certe frasi vanno per forza di cose censurate, perchè certe singole parole non si devono far sentire agli italiani che poi potrebbero, eventualmente (mooolto eventualmente), porsi dubbi (vacui, ma pur sempre dubbi che minerebbero-la-democraticità-delle-nostre-libere-elezioni-non-ancora-presidenziali-ma-ci-siamo-quasi-perchè-è-ciò-che-vogliono-gli-italiani-che-queste-cose-GLI-caricano).

Nell'edizione odierna delle 13.00, da buon farabutto ho voluto sentire le dichiarazioni di Antonio Di Pietro sulle nuove proposte (non canore) per una riforma della IVSTITIA da parte di Angelino Alfano detto "labbrogonfiotumefattomuysexyperchèiovalgo".

L'eversivo Di Pietro in posa sexy per Emilio Fede

Ecco la frase democraticamente trasmessa ai 4 angoli (più isole) del Bel Paese (più bel che intelligente): "Con la scusa della riforma della giustizia, il Governo vuole prendersi una rivincita sul Lodo Alfano, che e' stato bocciato dopo che era stato bocciato il Lodo Schifani, e dopo aver fatto tutta una serie di leggi ad personam ne vuole fare un'altra".

Ecco ora la parte mancante di un Di Pietro azzoppato: "
Serve innanzitutto ridare il Paese a persone che non sono in conflitto di interessi ed è prioritario mandare a casa Berlusconi, perche' c'e' la riprova che egli si e' messo a fare politica per motivi giudiziari: corruttore, evasore fiscale, titolare di una miriade di imprese off-shore in paradisi fiscali, sta utilizzando le istituzioni per sistemare le sue pendenze giudiziarie".

Link:
ASCA "Riforma Berlusconi è rivincita sul Lodo Alfano"



Ovviamente non potevano mancare altre chicche, come la diatriba fra Scalfari, Travaglio (La Repubblica+Il Fatto Quotidiano) e De Bortoli (Corriere della Sera), che ha visto i primi due attaccare il terzo, per la troppa mollezza con cui il giornale del direttore del Corriere ha risposto alle accuse lanciategli da Berlusconi.
Il direttore dello storico quotidiano milanese s'è difeso, per via scritta tramite le pagine del suo giornale, elencando tutte le volte che è stato contro Berlusconi ed evidenziando come sia stato il suo giornale il primo a parlare dei recenti scandali del premier. Il servizio del TG1 s'è svolto raccontando questo piccolo litigio e con un'intervista a De Bortoli, senza interpellare minimamente i primi due. Ulteriomente grave l'assenza dell'anziano fondatore e direttore de La Repubblica, per via delle interviste compiute a Belpietro (Libero) e Politi (Il Riformista). Un bel gioco al massacro, senza possibilità di difesa!

Minzolini ha confezionato l'ennesimo servizio fazioso in cui, per mostrare che c'è libertà d'informazione in Italia, ha cercato di farci vedere i primi due giornalisti come minacciosi bulletti che si scagliano contro i loro colleghi non troppo antiberlusconiani.
La libertà di stampa c'è dunque, e non sarebbe minacciata dal premier e dal centro-destra, ma, incredibile, dai paladini della libertà d'informazione che son sempre lì a denunciare chi liberamente scrive le proprie opinioni. Come? Era il premier e non Scalfari e Travaglio? Ops
! Come? E' Berlusconi a scagliarsi contro Unità, Repubblica e Corriere? E' sempre lui che "consiglia" agli ex direttori di La Stampa e Corriere, Anselmi e Mieli, di cambiare mestiere? E' sempre lui, il premier brianzolo, ad aver voluto cacciare dalla RAI Biagi, Santoro e Luttazzi? E' lui? Impossibile..!
Come se non bastasse il recente richiamo a Minzolini per il suo editoriale contro la manifestazione del 3 ottobre sulla libertà di stampa, eccone dunque un altro: "Scalfari senza replica. Il cda della Rai sentirà Minzolini".
Inutile dire che Scalfari e Travaglio, a differenza di Belpietro e Politi sempre presenti in RAI, non sono mai stati ospitati in nessuna trasmissione, se si esclude Annozero per il secondo, ma solo grazie alla volontà di Santoro.

Link:
"Guerra dei giornali, il TG1 si schiera"
"Il coraggio della stampa"

Completo l'amplesso censorio con la lecchinintervista alla Brambilla, ministra del Turismo (gulp!) che, siccome fino ad ora non ha fatto nulla se non inventarsi (ma secondo me c'è lo zampino del sempre originale Silvio) il logo "Magic Italy", eccola lamentarsi con la stampa italiana ed estera per via dell'idea cattiva, brutta e malvagia idea che danno dell'Italia (combinazione, qualche ora prima il premier aveva detto che la stampa "sputtana il nostro Paese", insomma, anche stavolta non fa qualcosa che nasce da lei. Brava, che continui cosi, farà strada, ha capito tutto di come vanno le cose in Italia!), come se il problema fosse dato dai giornalisti che giustamente raccontano i fatti e gli umori del mondo che ha l'onore di ammirare le gesta di Silvio, e non dalle gaffes di quest'ultimo sia in Italia che all'estero (con barzellette disdicevoli, maniere di fare da garzone con la 4^ elementare e con insulti per colpa dei quali verrebbe cacciato da ogni scuola, anche di periferia).
Propaganda moltiplicata: la sera prima servizio sul premier infuriato e il giorno dopo, ancora le stesse lamentele, ma per nascondere il servizio uguale, per voce della rossa, anche lei infuriata.
Soluzione per il nostro turismo in crisi? Una task force che si impegnerà ad inondare le redazioni dei giornali stranieri di tutto il mondo con notizie positive e veritiere sull'Italia! Pubblicità a manetta su ogni giornale straniero, dunque. Confidiamo in una marea di foto di pizze e gondole! E speriamo che si elenchino davvero i fatti positivi dell'Italia e non solo di Silvio, altrimenti sarebbe una spesa pubblica per fini personali, una pubblicità pagata coi soldi di noi contribuenti!

Anche in questo caso niente contraddittorio, nessuna possibilità di replica per le testate italiane e stranieri "anti-italiane" e nessuna possibilità per i telespettatori di vedere, almeno, le copertine e le prime pagine, delle riviste e dei quotidiani stranieri, giusto per farsi un'idea sulla gravità delle accuse lanciate, non contro l'Italia, ma contro Berlusconi. Come nel primo caso qui elencato, di Di Pietro, conviene sempre sotterrare e mostrare solo l'unica parte ascoltabile da tutti o, peggio, solo una parte.

Link: "La stampa estera si prepara alla task force"

A cena, usufruite del TG1 pagato-coi-soldi-pubblici-di-noi-contribuenti (anche quelli che hanno conti all'estero?) per ruttare liberamente e sfogarvi così di fronte allo schermo!


PS: gli italiani chiedono la creazione di un blog satirico sul TG1. Gente, adoperatevi!

Bye bye province

Oggi in Parlamento si esaminerà proposta di legge costituzionale per l'abolizione delle Province, che costano 13 miliardi di Euro l'anno.

Le Province (n.110) sono enti con ricche giunte dedite a: sport, viabilità, trasporti, agricoltura, edilizia, cultura, turismo, diritti sociali, ambiente, bilancio, attività produttive, progetti europei, ecc. e, dal mio punto di vista, sono un doppione minore delle Regioni e un doppione maggiore dei Comuni.
Mi son sempre chiesto quante volte si scontrino con le Regioni...

La proposta è partita dall'IDV, vedremo se si unirà il PD (dovrebbe essere così, siccome era un punto del suo programma elettorale) o se molti dei suoi parlamentari troveranno nuove scuse come qualche giorno fa. Dovrebbe unirsi anche il PDL.

Stay tuned!

11 ottobre 2009

TV: tanta robbba

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Le case dell'uomo contemporaneo sono piene di apparecchi che lo fanno sentire collegato col mondo esterno
, nello stesso momento in cui si rinchiude.
Più ci si chiude e più si vuole possedere ogni cosa proponga il mercato: una concezione della vita strana, che vale per tutti. Strana perchè annulla la vita: si esce solo per comprare e farsi vedere.

Paul Kolsti

Negli anni '50 del secolo scorso, la televisione era in bianco e nero ed era uno dei pochi strumenti tecnlogici esistenti (si pensi infatti che il bagno, addirittura, era in condivisione con gli altri condomini) e, ovviamente, non era presente in ogni casa, siccome da poco le persone erano emigrate in città e dovevano innanzitutto badare all'affitto o all'acquisto di un appartamento, oltrechè ai vari generi alimentari che una volta invece attingevano magari dall'orto, dai propri campi e da allevamenti familiari.
Poche televisioni in un palazzo riuscivano a creare amicizie fra i vari condomini che si ritrovavano, specialmente il sabato sera, insieme per vedere i primi show. La differenza coi giorni nostri è lampante: se negli anni '80 ogni casa aveva un televisore, ora ve n'è una per stanza e, oltre a non riunirsi più con i vicini, ci si distacca anche dai propri familiari. E' spaventoso l'affidarsi tutti quanti e senza discutere, al mezzo televisivo ed ai soliti pochi canali più visti, anzichè cercare passioni in comune coi vicini.
Ognuno nella propria stanza che guarda lo stesso programma.
Se non è un mezzo alienante e di massiccia propaganda, vorrei sapere l'esatta definizione...


Gli apparecchi TV da bianco e nero con un solo canale, si son evoluti nell'aspetto e nella ricezione: maggiore grandezza dello schermo, colori sempre più brillanti, tantissimi canali, ecc.
La grande offerta televisiva di show, documentari, film e telefilm, non poteva non esigere l'acquisto di videoregistratori prima e di dvd recorder poi. Fra i primi e i secondi, han visto la loro comparsa i decoder, prima quelli satellitari nei primi anni '90 (per vedere TELE+ ed ora SKY) del secolo scorso e poi quelli del digitale terrestre più recentemente.
Cinque apparecchi dunque: TV, VHS rec, DVD rec, Decoder Sat, Decoder DTT
(a questi aggiungo gli aggeggi per la musica, ci sarebbe da uscirne pazzi: dischi, giradischi, cd, lettori cd che leggono i cd rom e gli mp3, lettori cd audio portatili, mangiacassette, lettori mp3 portatili sempre più piccoli e capienti e come scordarsi i mini disci e i cd-i?).
Così, lo spazio riservato alla tv s'è ampliato per far posto a questi apparecchi tecnologici, da cambiare di frequente al pari della televisione.
Tutte queste cose rappresentano in pieno l'era consumistica nella quale, volenti o nolenti, viviamo. Infatti, non cambiare questi aggeggi all'uscita di una inaspettata novità, equivale a non avere più rispetto da parte di parenti ed amici che si invitano a casa, perchè ciò dimostrerebbe scarso successo nel lavoro (anche se alla fine, la maggioranza delle persone appartiene allo stesso ceto con più o meno lo stesso lavoro da subordinati fantozziani).

L'immagine, l'immagine in movimento, il sonoro, l'audio sempre più frastornante (il famigerato dolby sorround per simulare la sala cinematografica), riempiono le nostre stanze ed i nostri mobili sono affollati di VHS, CD-ROM e DVD con dietro cavi, fili, prese. Come ogni cosa che impone il suo spazio, a farne le spese è il nostro con gli oggetti che magari danno un'impronta personale alla casa, magari oggetti personali dei vari hobby che uno ha. La roba, dunque, si impone e a volte seppellisce la nostra personalità, rendendoci dei robots abitudinari o dei spenti tecnici.
Certe case sarebbero da fotografare con solerzia e nitidezza perchè
, pur volendo il proprietario vedere ogni cosa del mondo ed essere al passo dei tempi, denotano, come dicevo prima, una sorta di alienazione dove la roba, la merce, la tecnologia, prende il sopravvento sulla vita umana.

Troppo pessimismo e sfiducia? Semplicemente penso che l'essere umano non debba sprecare tempo accettando uno stile di vita omologato, ma debba migliorarsi, quindi è preferibile leggere attentamente dei libri (anche sportivi, l'importante è apprendere nozioni da fonti sicure che stimolino le persone), sottolineando e appuntandosi frasi importanti, il tutto per sentirsi partecipi e per non sentirsi vuoti una volta chiuso un libro (cosa che comunque non capiterà mai, a dispetto di quando si spegne la tv dopo un film tutto effetti speciali o un programma di Pippo Baudo o Barbara D'Urso, dove i luoghi comuni la fanno da padrone, non facendo altro che peggiorare i discorsi, perennemente livellati verso il basso, fra le persone dentro e fuori la tv).
L'importante, quindi, è pensare e muoversi. Il resto non è vita.

Si pensa che le parole "sviluppo" (economico) e "progresso" (tecnologico) vadano di pari passo con la parola "qualità della vita", ma invece così non è, infatti ogni prodotto ha un proprio "ciclo di vita" e l'aumento degli apparecchi non fa altro che incrementare la massa dei rifiuti pericolosi (questi aggeggi non sono mica fatti di sola plastica, che sta solo esternamente): se l'attuale stile di vita consumistico fosse stato una realtà 60 anni fa, avremmo livelli di inquinamento nei terreni e nelle acque pronti a sterminare ogni forma di vita.
Ciò vale anche i nuovi apparecchi, e mezzi di ogni genere, venduti come verdi.
Non sono verdi, perchè c'è sempre una produzione, un consumo di risorse ed uno smaltimento (non tutto viene riciclato, si penso alle automobili in discariche apposite. E si pensi ai rifiuti tecnologici pericolosi che dall'Europa partono per essere seppelliti in gran segreto in Africa, come ci ricorda Greenpeace) e il verde lo è sempre di meno ad ogni nostra attività. C'è un detto che dice all'incirca così: "L'unica automobile ecologica è quella che non viene comprata".
Ad un incremento delle voglie consumistiche e di possesso (si vuole possedere, ma siccome ci si sente molto vivi durante l'acquisto, ciò che è stato acquistato in precedenza lo si vuole gettare per far posto al nuovo che ci regalerà nuove finte emozioni), non fa eco una sensibilità ambientale. D'altronde le confezioni non evidenziano la necessità di chiamare l'azienda rifiuti della propria città per lo smaltimento di questi moderni apparecchi (infatti sono ancora molte le tv abbandonate nelle strade e, purtroppo, anche le batterie dei veicoli a motore!).

Un consiglio può essere quello di porsi dei freni, badare alle informazioni che si vogliono ricevere, quindi eliminare ciò che non ci aiuta nella nostra evoluzione.
Meno roba si avrà, meno se ne dovrà buttare e ricomprare.
Internet è irrinunciabile e, per poterne usufruire, va benissimo un vecchio PC.
Comprarne di nuovi e otenti per giocare a stupidi, violenti e vuoti videogame o per elaborare i propri filmini inutili delle vacanze è una stronzata da viziati.

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