L'onorevole Gabriella Carlucci del PDL (già conduttrice di reti Mediaset, del gruppo Fininvest, il cui principale azionista è l'attuale premier Silvio Berlusconi), ha proposto una legge (n. 2195), per "assicurare la tutela della legalità nella rete Internet".
Non fatevi ingannare dalla bontà del titolo o sottotitolo di questa proposta di legge, infatti ella mira ad eliminare la possibilità di esprimersi anonimamente nel web, infatti ogni testo postato online dovrà essere ricondotto ad un cittadino.
Ciò mi crea diversi dubbi:
1 - Il proprietario di un blog, che per crearlo ha dato i suoi dati veri all'azienda multimediale creatrice della piattaforma, dovrà per forza firmare ogni articolo inserito col proprio nome e cognome, o potrà utilizzare un qualsivoglia nick inventato al momento della registrazione, così come si può fare fino ad ora?
2 - Nelle chat si potrà entrare solo digitando nome, cognome, numero e carta d'identità? Questa sì che sarebbe una buona idea, infatti sono luoghi virtuali dove svariati maniaci provano ad adescare ragazzini/e.
3 - Se ad ogni computer che si connette alla rete Internet, viene affidato un numero IP che, tramite l'orario, può condurre facilmente al proprietario di un dato numero telefonico, il problema non si pone. Se vi sono commenti che rientrano nelle apologie di reato, la polizia saprà benissimo come
scovare il presunto criminale, mentre se il problema è dare un nome e cognome ad un utente che vuole solamente controbattere come si può fare da sempre in qualsiasi Paese libero in modo anche anonimo, per magari poi denunciarlo (tanto per intasare i Tribunali) per diffamazione, ecc., penso sia ridicolo.
Ridicolo perchè i commenti li si possono scremare, cancellare o accettare. Nel caso di un articolo no, ma è anche vero che un articolo nel mondo virtuale è come un ago nel pagliaio.
4 - Nel caso il testo riguardi un articolo, non lo si sa già chi sia l'autore? Se uso blogspot.com per scrivere, la persona che si sente diffamata, può facilmente avere il mio nome tramite Google Italia.
5 - Blogspot e tutti gli altri siti che ci consentono di scambiare opinioni, di commentare testi altrui in maniera molto facile e comoda, sono siti internazionali e non sarebbe assurdo vietare la possibilità di inserire commenti anonimi solo in Italia?
Parer mio è che i commenti anonimi siano fastidiosi e, chi non vuole neanche mostrare neanche un nick sia abbastanza disturbato (detto in senso buono) e, soprattutto, che usa questo metodo per poter sviscerare, magari, tutto il suo odio contro una persona. Devo ammettere che su YouTube mi è capitato di scrivere brevi ed intense frasi piene di odio contro chi reputo ignorante e malfattore, ma, se è una cosa riprovevole, è anche un buon modo per sfogarsi dalle frustrazioni quotidiani senza far del male a nessuno.
All'inizio ho nominato Mediaset non a caso: è recente l'accusa di violazione del copyright da parte di Mediaset verso YouTube (di proprietà di Google). Siccome YouTube dona spazio agli internauti, l'azienda non può sempre controllare ogni nuovo video inserito, perciò le varie aziende a cui spetterebbero i diritti d'autore per le riproduzioni musicali, televisive, ecc., devono rivendicarsi sugli utenti, al momento anonimi.
Io penso, quindi, che questa legge vada intesa per la ricerca di ladri virtuali.
Su questo punto mi divido, perchè se è vero che il download gratuito, l'mp3 pirata, sia un reato, è altresì vero che, tramite il mezzo Internet, si possono scoprire meglio certi autori, gruppi.
Il lato positivo è dunque la scoperta di novità che l'internauta può far suo in modo migliore acquistando poi dvd, cd o i mitici vinili, per sentire poi le canzoni preferite stando stesi sul letto, godendosi la materialità del prodotto totale composta da una bella copertina, book con foto e testi e così via!
E non penso male, infatti sarà vietato "effettuare o agevolare l'immissione nella rete di contenuti in qualsiasi forma (testuale, sonora, audiovisiva e informatica, ivi comprese le banche dati) in maniera anonima". In questo modo, Mediaset, Sony e tutte le varie case discografiche e aziende televisive, sapranno su chi rivalersi: migliaia di cause! Il tutto si potrebbe risolvere se YouTube e siti simili riuscissero ad inserire brevi spot pubblicitari nei video incriminati, ma che la musica pirata non sia una scusa per la crisi del settore discografico. Non è colpa mia se negli anni 70 avevamo i De Andrè, Pfm, Guccini, Dalla, De Gregori, ecc. che davano il meglio di sè stessi, mentre ora abbiamo le solite lagne in stile Pausini e suoi cloni che ovviamente vendono nettamente meno!
Inoltre, ogni sito che visitiamo memorizza la nostra visita e ci invia dei cookies che poi tornano indietro al server principale.
In questo modo rimangono memorizzati, fino alla nostra cancellazione, i nostri dati ovvero username e password. I cookies che si ricevono da certi siti, sono catalogati come spyware da programmi antivirus et similia, perchè possono identificare l'utente.
Tramite i cookies si possono conoscere le abitudini dell'internauta, ovvero i siti che visita.
Se lo Stato o qualsiasi autorità per le garanzie nelle comunicazioni, o peggio ancora se questo servizio fosse affidato ad imprese private che potrebbe rivendere senza troppi problemi, i nostri dati a terzi, oltre a ciò volesse pure un preciso nome e cognome ci sarebbe sicuramente un intromissione nella nostra privacy allucinante, senza considerare che il pc, all'interno di una famiglia, può essere usato da 2 o più persone (tra genitori e figli, nonni, zii, cugini, amici, amiche, ecc)
Penso che questo stretto controllo dei singoli vada contro la parola libertà che compare nel partito della Carlucci e che sia assurdo, proprio quando invece si vogliono bloccare tantissime intercettazioni!
La Carlucci parla di lotta alla pedofilia, ma l'avvocato Guido Scorza ha scoperto un dato sospetto: "...nel commentare la proposta di legge Carlucci, guardando nelle proprietà del file .doc pubblicato dall’Onorevole sul proprio sito mi sono accorto che il documento è stato redatto utilizzando un software intestato a Davide Rossi, Presidente della Univideo".
Link:
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18 febbraio 2009
TG corrotti
Nel pomeriggio del 17 febbraio 2009 è stato condannato a 4 anni e 6 mesi per corruzione un avvocato di Berlusconi: David Mills. Durante un processo disse il falso, in cambio di 600.000 dollari (o forse più) donatigli dal nostro capo del Governo, Silvio Berlusconi, attraverso un manager Fininvest.
Se è stato condannato il corrotto, è da condannare anche il corruttore (S.B. o chi per lui). Purtroppo, attualmente, il presunto corruttore è protetto dal Lodo Alfano. Se esso però non supererà l'esame della Corte Costituzionale per incostituzionalità (per questo motivo illiberale 1 milione di italiani hanno firmato per indire un referendum abrogativo), non sarà automaticamente punito: infatti, la riforma della giustizia compiuta dal centro destra, ha voluto, guarda caso, abolire il pregio dell'articolo 238 bis. Grazie ad esso era infatti possibile usare sentenze, divenute irrevocabili con la fine del primo processo, per un secondo processo, ovvero quello che si terrà contro Berlusconi nel caso in cui verrà eliminato il Lodo Alfano. Potete approfondire leggendo questo articolo di Bruno Tinti sul sito de La Stampa (link), dal titolo: "Chi rallenta la giustizia".
In un vero paese democratico, dove il potere politico è sotto il controllo del popolo, questa notizia avrebbe avuto risonanza nazionale all'inizio di ogni telegiornale. Purtroppo il TG1 ne ha parlato alla fine e solo per pochi secondi. Ecco ciò che ho riscontrato nei siti web dei principali tg delle reti nazionali.
TG1.RAI.IT:
scritta gigante e a colori sul Festival di Sanremo;
notizia della condanna di Mills al 4° posto fra le news (quindi pronta ad essere scalzata dalle altre news che seguiranno) nella parte sinistra del sito;
fra i video scelti per voi ed altre notizie arricchite da foto non v'è traccia.
TG2.RAI.IT:
Due video nella parte alta del sito. Entrambi non parlano della condanna.
Fra le news, ferme al tg delle 13, nonostante siano le 20.30 (del 17 febbraio) al momento della visita nel sito, non compare.
Niente da fare nella sezione inferiore, quella composta dai video inviati dai lettori. Eppure su Youtube i video della sentenza sono stati già caricati!
TG3.RAI.IT:
compare la notizia al 3° posto fra le news (alle 20.40 bisogna scendere con la scroll bar per leggerla, figurarsi già solo domani).
Nella seconda parte del sito, sotto le news, l'approfondimento è dedicato a Veltroni che si dimette da segretario del PD e, successivamente, dalle elezioni regionali sarde.
TG4.it:
comprende una sola news sottoforma di testo. Il resto è visibile solo tramite video (anche se cliccando nell'edizione serale del tg, si viene indirizzati verso video di Uomini e Donne, Grande Fratello, ecc.)
TG5.it:
anche qui non si parla della sentenza. In primo piano le dimissioni di Veltroni in seguito del trionfo del PDL in Sardegna. Di contorno altre news.
Studio Aperto:
l'ultimissa di questo tg è per un attentato ad una stazione televisiva greca, stessa news del TG4 (ore 19.55). Non è possibile vedere altre news, se non i servizi dell'ultima edizione del tg, ore 18.30, che comunque non parlando della sentenza.
LA7.it/news:
in primo piano la bufera nel PD.
Nelle ultime news video, Mills compare al 7° posto. Prima di lui, pensate, trova posto Adriano dell'Inter, il rottama vibratori, il prof accoltellato e l'immancabile Facebook!
Quando la maggior parte delle persone, giustamente dati gli impegni e la comodità, si informa solo tramite la tv, non viene a sapere di questi gravi fatti che mostrano come chi ci governa sia un corruttore, è lecito pensare di vivere in un mondo a parte, se non addirittura in una dittatura dove il capo viene solamente esaltato e dove la fine dei dissidenti, così come la vera anima del capo, non viene mai detta.
Danx
Se è stato condannato il corrotto, è da condannare anche il corruttore (S.B. o chi per lui). Purtroppo, attualmente, il presunto corruttore è protetto dal Lodo Alfano. Se esso però non supererà l'esame della Corte Costituzionale per incostituzionalità (per questo motivo illiberale 1 milione di italiani hanno firmato per indire un referendum abrogativo), non sarà automaticamente punito: infatti, la riforma della giustizia compiuta dal centro destra, ha voluto, guarda caso, abolire il pregio dell'articolo 238 bis. Grazie ad esso era infatti possibile usare sentenze, divenute irrevocabili con la fine del primo processo, per un secondo processo, ovvero quello che si terrà contro Berlusconi nel caso in cui verrà eliminato il Lodo Alfano. Potete approfondire leggendo questo articolo di Bruno Tinti sul sito de La Stampa (link), dal titolo: "Chi rallenta la giustizia".
In un vero paese democratico, dove il potere politico è sotto il controllo del popolo, questa notizia avrebbe avuto risonanza nazionale all'inizio di ogni telegiornale. Purtroppo il TG1 ne ha parlato alla fine e solo per pochi secondi. Ecco ciò che ho riscontrato nei siti web dei principali tg delle reti nazionali.
TG1.RAI.IT:
scritta gigante e a colori sul Festival di Sanremo;
notizia della condanna di Mills al 4° posto fra le news (quindi pronta ad essere scalzata dalle altre news che seguiranno) nella parte sinistra del sito;
fra i video scelti per voi ed altre notizie arricchite da foto non v'è traccia.
TG2.RAI.IT:
Due video nella parte alta del sito. Entrambi non parlano della condanna.
Fra le news, ferme al tg delle 13, nonostante siano le 20.30 (del 17 febbraio) al momento della visita nel sito, non compare.
Niente da fare nella sezione inferiore, quella composta dai video inviati dai lettori. Eppure su Youtube i video della sentenza sono stati già caricati!
TG3.RAI.IT:
compare la notizia al 3° posto fra le news (alle 20.40 bisogna scendere con la scroll bar per leggerla, figurarsi già solo domani).
Nella seconda parte del sito, sotto le news, l'approfondimento è dedicato a Veltroni che si dimette da segretario del PD e, successivamente, dalle elezioni regionali sarde.
TG4.it:
comprende una sola news sottoforma di testo. Il resto è visibile solo tramite video (anche se cliccando nell'edizione serale del tg, si viene indirizzati verso video di Uomini e Donne, Grande Fratello, ecc.)
TG5.it:
anche qui non si parla della sentenza. In primo piano le dimissioni di Veltroni in seguito del trionfo del PDL in Sardegna. Di contorno altre news.
Studio Aperto:
l'ultimissa di questo tg è per un attentato ad una stazione televisiva greca, stessa news del TG4 (ore 19.55). Non è possibile vedere altre news, se non i servizi dell'ultima edizione del tg, ore 18.30, che comunque non parlando della sentenza.
LA7.it/news:
in primo piano la bufera nel PD.
Nelle ultime news video, Mills compare al 7° posto. Prima di lui, pensate, trova posto Adriano dell'Inter, il rottama vibratori, il prof accoltellato e l'immancabile Facebook!
Quando la maggior parte delle persone, giustamente dati gli impegni e la comodità, si informa solo tramite la tv, non viene a sapere di questi gravi fatti che mostrano come chi ci governa sia un corruttore, è lecito pensare di vivere in un mondo a parte, se non addirittura in una dittatura dove il capo viene solamente esaltato e dove la fine dei dissidenti, così come la vera anima del capo, non viene mai detta.
Danx
16 febbraio 2009
Violenza sulle donne
Con grande e giusto scandalo sono state divulgate notizie relative ad agghiaccianti stupri a ragazze minorenni durante il giorno di San Valentino, ad opera di stranieri a Roma e Milano. Ce n'è stato anche un terzo purtroppo, ma non so se è stato dato come ultimo perchè la vittima era boliviana o perchè maggiorenne...
Quasi 10 dei 30 minuti, o poco meno, del TG1 son stati dedicati a ciò e, seppur nella sua gravità, non capisco nè il motivo, nè dove sia la notizia (in inglese news = novità).
Motivo: dopo aver appreso queste notizie scabrose non riesco a mangiare e comunque non posso modificare la realtà.
Notizia: ogni giorno avvengono stupri e violenze di ogni tipo.
Se è quindi inutile la conoscenza di queste tragedie, nel momento in cui vengono raccontate, sarebbero da approfondire, magari aprendo una rubrica dedicata alla violenza sulle donne, intesa in molteplici e scandalose forme: parte dall'insulto e dallo schiaffo del marito o dell'ex, passa per lo stalking e il mobbing e arriva a scippi e stupri per concludersi con gli omicidi passionali, ecc.
Ogni tanto i tiggì per attirare attenzione e creare pathos aprono con queste raggelanti notizie, ma vi è una parità fra reati commessi da italiani e da extracomunitari, se non quasi uno squilibrio verso i reati degli stranieri. Il giornalista dovrebbe basarsi sui dati certi, ottenuti da fonti attendibili come il Ministero dell'Interno e così via. Io, essendo piemonte, leggo ogni tanto La Stampa e, nel quotidiano del 13 febbraio ho trovato un articolo molto interessante con dati stilati dalla Consulta delle elette e dall'ordine dei giornalisti piemontesi (link articolo), dal titolo:
Violenza sulle donne. 20.000 casi in 2 anni. Le over 40 sono le più colpite. Italiani i più maneschi.
Ecco che, analizzando i dati, la verità che viene a galla è ben diversa da quella elargita dai tiggì. Infatti gli italiani sono i più maneschi, i più criminali: l'84% dei carnefici in Piemonte è italiano!
Quando ho letto questo dato non potevo crederci, voi? I dati, come scritto nell'articolo, sfatano il luogo comune dello straniero violentatore.
Sicuramente ci sono tanti stranieri sbandati e criminali, ma sembra che la maggioranza degli italiani non conosca l'uguglianza di fronte alla Legge (che non discrimina), sembra quasi che i crimini degli italiani siano ben accetti in taluni casi (ho letto di un signore che disse: "Non mi sono costruito la villetta per farmi rapinare da un rumeno"), che vengano o perdonati o già tenuti in conto, che comunque siamo brava gente, mentre lo straniero, solo perchè straniero e compaesano di svariati criminali, debba essere cacciato a forza (tranne quando fa comodo agli imprenditori che li sfruttano nei campi agricoli, nell'edilizia e nei trasporti), indipendentemente dalla sua fedina!
Nelle città, che assomigliano sempre di più alle megalopoli asiatiche, cresce il numero degli ubriachi e dei barboni: l'altra sera in un giro in bici di 3 ore circa tra il centro e la periferia ne ho contati 7 di sbandati agli angoli o su panchine, più altra gente fastidiosa (compresi italiani). Io penso che se si volesse davvero risolvere parte del problema basterebbe controllare meglio determinate zone, illuminarle meglio ed offrire serenità a chi soffre e ha problemi (più, ovviamente, al rimpatrio obbligatorio). Problemi che cercheranno di risolvere con l'alcool che, sicuramente, li porteranno a compiere brutali crimini.
Se li facciamo vivere come bestie, si comporteranno come bestie!
Ho nominato volutamente l'alcool: io sono sicuro che molte tragedie (violenza sulle donne, atti di bullismo, risse in discoteche e incindenti stradali) siano causate dall'alcool.
L'alcool per me è un'arma subdola e, purtroppo, la legge non fa niente per fermarla. Infatti in tutti i negozi e i supermercati (tranne nelle Coop), i minorenni possono acquistare alcolici!
L'articolo 698 vieta la somministrazione di alcolici ai minori di 16 anni ed il Tuls 188 fa divieto ai minori di 16 anni di farseli somministrare. Ma non esiste normativa sulla vendita nei negozi.
C'è un dato terrificante che apprendo dall'Istituto Superiore di Sanità:"...in generale la percentuale di giovani che si sono ubriacati almeno qualche volta oscilla tra il 36% del Portogallo e l’89% della Danimarca". Inoltre, ogni 100 ricoveri per intossicazione da alcol, 17 sono a carico di giovani al di sotto dei 14 anni (Italia).
Conclusione: prima di gridare allo straniero criminale, impariamo a cercare i dati. Incrementiamo le pene, assicuriamoci che le espulsioni avvengano, aiutiamo chi soffre per strada, eliminiamo l'alcol!
PS: negli scorsi articoli ho parlato della ragazza in coma, Eluana Englaro, che i politici e attivisti del centro-destra volevano tenere in (non)vita, perchè loro sono del partito della vita.
Pubblico 2 lettere di due lettori de La Stampa:
"L'11 febbraio, 3 morti sul lavoro. Non si tratta di pazienti in stato vegetativo come Eluana, ma di persone sino a quel momento attive e consapevoli dei rischi che correvano sul posto di lavoro. Ai difensori della vita a tutti i costi che stanno nel Parlamento voglio chiedere: questi non si chiamavano Eluana, ma sono morti lo stesso ed ogni giorno ve ne sono altri che rischiano di morire per mancanza di sicurezza sul lavoro.
Invece di smantellare il TU sulla sicurezza, vedi emendamenti della Lega Nord (32.5 e 32.6) e del PDL (32.21 e 32.22), ed aumentare l'insicurezza sul lavoro, ce lo fareste un Ddl che risolva tutti i problemi in 3 giorni?"
Silvano Sainotini
"Nei due anni in cui i Tribunali italiani hanno riconosciuto il diritto di Eluana Englaro a smettere di essere mantenuta in vita in modo artificiale, sono morte "solo" alcune migliaia di persone in incidenti stradali. Si sono avute centinaia e centinaia di "caduti" sul lavoro. Sono morte tra l'indifferenza generale...Tutti quei tromboni che strillano contro la morte di un essere non più in vita da 17 anni, come mai non hanno nulla da dire in difesa delle tante vite che vengono stroncate sulle strade da assassini senza scrupoli? Come mai non scagliano le loro invettive contro quei datori di lavoro che per risparmiare sulle spese per la sicurezza lasciano che avvengano tanti lutti evitabili? Strano modo di essere cristiani e di ergersi a paladini di una vita spentasi 17 anni fa e rimanere in silenzio davanti alle morti di persone nel pieno della vita."
Salvatore Palomba
Link interessante:
Traffic kills
Quasi 10 dei 30 minuti, o poco meno, del TG1 son stati dedicati a ciò e, seppur nella sua gravità, non capisco nè il motivo, nè dove sia la notizia (in inglese news = novità).
Motivo: dopo aver appreso queste notizie scabrose non riesco a mangiare e comunque non posso modificare la realtà.
Notizia: ogni giorno avvengono stupri e violenze di ogni tipo.
Se è quindi inutile la conoscenza di queste tragedie, nel momento in cui vengono raccontate, sarebbero da approfondire, magari aprendo una rubrica dedicata alla violenza sulle donne, intesa in molteplici e scandalose forme: parte dall'insulto e dallo schiaffo del marito o dell'ex, passa per lo stalking e il mobbing e arriva a scippi e stupri per concludersi con gli omicidi passionali, ecc.
Ogni tanto i tiggì per attirare attenzione e creare pathos aprono con queste raggelanti notizie, ma vi è una parità fra reati commessi da italiani e da extracomunitari, se non quasi uno squilibrio verso i reati degli stranieri. Il giornalista dovrebbe basarsi sui dati certi, ottenuti da fonti attendibili come il Ministero dell'Interno e così via. Io, essendo piemonte, leggo ogni tanto La Stampa e, nel quotidiano del 13 febbraio ho trovato un articolo molto interessante con dati stilati dalla Consulta delle elette e dall'ordine dei giornalisti piemontesi (link articolo), dal titolo:
Violenza sulle donne. 20.000 casi in 2 anni. Le over 40 sono le più colpite. Italiani i più maneschi.
Ecco che, analizzando i dati, la verità che viene a galla è ben diversa da quella elargita dai tiggì. Infatti gli italiani sono i più maneschi, i più criminali: l'84% dei carnefici in Piemonte è italiano!
Quando ho letto questo dato non potevo crederci, voi? I dati, come scritto nell'articolo, sfatano il luogo comune dello straniero violentatore.
Sicuramente ci sono tanti stranieri sbandati e criminali, ma sembra che la maggioranza degli italiani non conosca l'uguglianza di fronte alla Legge (che non discrimina), sembra quasi che i crimini degli italiani siano ben accetti in taluni casi (ho letto di un signore che disse: "Non mi sono costruito la villetta per farmi rapinare da un rumeno"), che vengano o perdonati o già tenuti in conto, che comunque siamo brava gente, mentre lo straniero, solo perchè straniero e compaesano di svariati criminali, debba essere cacciato a forza (tranne quando fa comodo agli imprenditori che li sfruttano nei campi agricoli, nell'edilizia e nei trasporti), indipendentemente dalla sua fedina!
Nelle città, che assomigliano sempre di più alle megalopoli asiatiche, cresce il numero degli ubriachi e dei barboni: l'altra sera in un giro in bici di 3 ore circa tra il centro e la periferia ne ho contati 7 di sbandati agli angoli o su panchine, più altra gente fastidiosa (compresi italiani). Io penso che se si volesse davvero risolvere parte del problema basterebbe controllare meglio determinate zone, illuminarle meglio ed offrire serenità a chi soffre e ha problemi (più, ovviamente, al rimpatrio obbligatorio). Problemi che cercheranno di risolvere con l'alcool che, sicuramente, li porteranno a compiere brutali crimini.
Se li facciamo vivere come bestie, si comporteranno come bestie!
Ho nominato volutamente l'alcool: io sono sicuro che molte tragedie (violenza sulle donne, atti di bullismo, risse in discoteche e incindenti stradali) siano causate dall'alcool.
L'alcool per me è un'arma subdola e, purtroppo, la legge non fa niente per fermarla. Infatti in tutti i negozi e i supermercati (tranne nelle Coop), i minorenni possono acquistare alcolici!
L'articolo 698 vieta la somministrazione di alcolici ai minori di 16 anni ed il Tuls 188 fa divieto ai minori di 16 anni di farseli somministrare. Ma non esiste normativa sulla vendita nei negozi.
C'è un dato terrificante che apprendo dall'Istituto Superiore di Sanità:"...in generale la percentuale di giovani che si sono ubriacati almeno qualche volta oscilla tra il 36% del Portogallo e l’89% della Danimarca". Inoltre, ogni 100 ricoveri per intossicazione da alcol, 17 sono a carico di giovani al di sotto dei 14 anni (Italia).
Conclusione: prima di gridare allo straniero criminale, impariamo a cercare i dati. Incrementiamo le pene, assicuriamoci che le espulsioni avvengano, aiutiamo chi soffre per strada, eliminiamo l'alcol!
PS: negli scorsi articoli ho parlato della ragazza in coma, Eluana Englaro, che i politici e attivisti del centro-destra volevano tenere in (non)vita, perchè loro sono del partito della vita.
Pubblico 2 lettere di due lettori de La Stampa:
"L'11 febbraio, 3 morti sul lavoro. Non si tratta di pazienti in stato vegetativo come Eluana, ma di persone sino a quel momento attive e consapevoli dei rischi che correvano sul posto di lavoro. Ai difensori della vita a tutti i costi che stanno nel Parlamento voglio chiedere: questi non si chiamavano Eluana, ma sono morti lo stesso ed ogni giorno ve ne sono altri che rischiano di morire per mancanza di sicurezza sul lavoro.
Invece di smantellare il TU sulla sicurezza, vedi emendamenti della Lega Nord (32.5 e 32.6) e del PDL (32.21 e 32.22), ed aumentare l'insicurezza sul lavoro, ce lo fareste un Ddl che risolva tutti i problemi in 3 giorni?"
Silvano Sainotini
"Nei due anni in cui i Tribunali italiani hanno riconosciuto il diritto di Eluana Englaro a smettere di essere mantenuta in vita in modo artificiale, sono morte "solo" alcune migliaia di persone in incidenti stradali. Si sono avute centinaia e centinaia di "caduti" sul lavoro. Sono morte tra l'indifferenza generale...Tutti quei tromboni che strillano contro la morte di un essere non più in vita da 17 anni, come mai non hanno nulla da dire in difesa delle tante vite che vengono stroncate sulle strade da assassini senza scrupoli? Come mai non scagliano le loro invettive contro quei datori di lavoro che per risparmiare sulle spese per la sicurezza lasciano che avvengano tanti lutti evitabili? Strano modo di essere cristiani e di ergersi a paladini di una vita spentasi 17 anni fa e rimanere in silenzio davanti alle morti di persone nel pieno della vita."
Salvatore Palomba
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