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30 luglio 2010

L'obiettivo del Minzo sono gli occhi del ducepremier

"Sarò obiettivo e imparziale"..

Questa fu la prima famosa frase proferita da Minzolini durante la sua presentazione da direttore del TG1 (primavera 2009), messo lì per scelta di Berlusconi, perché essendo in democrazia tutti i posti di comando sono scelti dal popolo e comunque chi si siede su certe poltrone sarà certamente imparziale, uh.

L'obiettivo dei suoi occhi sono quelli del ducemafioimprenditorpremier, l'imparzialità è quella che lo porta a difendere ogni politico del centro-destra dalle accuse dei pm, e poi c'è la trasparenza, infatti grazie a queste fotografie, di cui il SuperMinzo e SanSilvio non si sono affatto lamentati (d'altronde sono una semplice dimostrazione d'amore, possiamo notare appunto l'affetto e la stima reciproca fra i due soggetti) è trasparente il ruolo del direttorone del Tg1, è lì che sguinzaglia notizie, dati, fatti controversi sulla vita, sugli affari e sulla politica del premier..ma se ne compiace, un pò lo invidia e forse nel futuro cercherà di imitarlo!
Ora tutti sanno che Minzolini è un grande amico di Silvio, non ci sono più dubbi. Grazie Minzo per averci regalato questi memorabili attimi..se non è trasparenza questa!


Obiettivo raggiunto, Minzolini 1 - Giornalisti che lavorano idealisticamente per la verità 0

Obiettivo e imparziale.
Ho appena letto che ieri, o l'altro ieri, ha realizzato un altro editoriale dei suoi nel quale afferma che "in questi giorni sono state enfatizzate inchieste dai contorni confusi. Insomma, la solita cappa mediatica tenta di condizionare gli equilibri del Paese."
Eh sì, c'è semplicemente gente che con soldi e regali corrompe giudici e vertici regionali per incrementare i propri affari milionari, sarebbe meglio non parlarne, anche solo per non mandare in depressione gli italioti che anche loro, sotto sotto, sono avidi di soldi e potere. Solita cappa mediatica. Manca il termine "gogna giudiziaria". Ayayayaiii, devi impegnarti di più!
Ma come ci si fa a lamentare dell'operato di certi magistrati e giornalisti se si è parte (Minzolini lo è, c'è poco da fare) di un governo con certa gente, gente che da quando è nata non fa che prevaricare sul prossimo per accumulare il più possibile fottendosene anche del Bel Paese in generale?

29 luglio 2010

Testa di cazzo

"Ci sono rimasto male quando ho saputo che Bocchino era un deputato e non un punto del nostro programma"
(Silvio Berlusconi, 28 luglio 2009, a riguardo degli scontri dialettici sull'etica politica fra finiani e berluscones. Fonte: La Repubblica)


Ecco cosa doveva fare sua madre nel gennaio del '36!
Purtroppo erano altri tempi e non c'era tempo da perdere tempo per questi vizi, si doveva badare al sodo e riprodursi. Ecco a che rischi veniamo incontro con la tanto amata crescita demografica.
Mamme, abortite finchè potete o usate altri buchi! Il mondo vivrà meglio senza nuovi umani, fidatevi!

Chi ne esce più umiliato? Bocchino o Berlusconi?
Bocchino immagino che si sarà abituato da decenni a questo genere di battuta, mentre Berlusconi penso che ne esca come il solito banalone-simpaticone da Bar Sport e come il solito porcone che se fa sempre battutine legate al sesso è perché sicuramente ha problemi mentali e/o fisici legati a questo ambito dettati da un'adolescenza repressa. Non a caso studiò dai salesiani..

Di sicuro considerare una nullità un esponente del proprio partito è alquanto disgustoso, più della battuta in sé.

Verdini. Questa sì che è amicizia.

"Non ho mai scaricato Dell'Utri che è una persona per bene. Non c'è nulla da scaricare e sicuramente io non scarico l'amicizia".

Non è una frase inventata da qualche gironalista fazioso, ma sono parole uscite direttamente dalla bocca di Denis Verdini, il coordinatore del PDL, parole che tutti abbiamo potuto sentire durante una dichiarazione di questo importante politico e banchiere toscano.

L'amizia è come l'amore, altamente pericolosa perché ti mette un velo dinnanzi ai fatti.
Dell'Utri condannato. Embè? E' un amico..

"Di lui mi fido molto, lo conosco da una vita."

Dell'Utri e i mafiosi portati al Nord con i loro miliardi da riciclare, Dell'Utri e i faccendieri portati nei palazzi dei politici del Pdl.
Embè? Se è mio amico avrà fatto tutto ciò per il bene del Paese, d'altronde è notorio che un imprenditore e un mafioso sono due figure altamente professionali che badano al bene comune, no?

Abbiamo una classe politica composta da gente che si fida, non che lavora per scoprire, sapere e cacciare i corrotti, no, questi prendono gli amici e tutti insieme, in allegria, anche se non sempre ostentata ai quattro venti (la cosidetta P3 ne è la dimostrazione), si concludono dei grandiosi affari.
Noi non ci guadagneremo niente, nè materialmente nè in fatto di diritti e cultura, ma neanche il famoso "libero mercato", per cui tanti italioti illusi dal benessere dettato dalla competizione (ossimoro, siccome i cattivoni sanno quasi sempre come farla franca e siccome ciò denota, guarda caso, egoismo, lo stesso dei criminali), ha di che guadagnarci con questa gentaglia.

L'importante è fare soldi. Sembrano tutti dei robottini che non si batterebbero mai per cause civili e ambientali, robottini senza ideali.
E questi mangioni egoisti ci governano, anzi li abbiamo votati a ripetizione!


A parte ciò, uno che si fida di Dell'Utri e che ne è amico, può fidarsi di sé stesso?

Link:
Verdini: fu lui a pagare per l'eolico - Il Messaggero
"Secondo questa inedita configurazione giuridica, dunque, Denis Verdini non avrebbe avuto solo il ruolo, peraltro già contestato, di percettore di denaro proveniente da Flavio Carboni in cambio della nomina di un uomo di fiducia della loggia al vertice di un’agenzia regionale in Sardegna, ma lui stesso avrebbe pagato o promesso pagamenti per pilotare gli appalti per lo sfruttamento dell’energia eolica in Sardegna."

Ringraziamo Fini

Non riesco a levarmi da tempo immemore questo pensiero:

se Fini avesse deciso di non far confluire il suo partito, AN, nel PDL unendosi a FI, ora il governo Berlusconi non ci sarebbe, mentre tra poco a non esserci più sarà solo lui e qualche sparuto numero di suoi fidi colleghi.


Fini e AN prendevano milioni di voti, ora di questo partito non è rimasto nulla, è tutto un amalgama coi finti liberali di Forza Italia (quasi tutta gentaglia ex DC e ex PSI) e tutti i voti se li pappa Silvio. Fini, ai tempi della nascita del PDL, era titubante, poi però accettò, d'altronde per lui c'era un prestigioso posto da Presidente della Camera e così il tornaconto personale ha sconfitto l'ideale.