Ma come fanno i nostri politici ad occuparsi di tantissime cose in una sola giornata ed essere sempre lucidi nell'affrontare nuove questioni?
Sono straordinari, o straordineri come dice Crozza imitando Sacchi.
Berlusconi incontra il futuro allenatore del Milan, Allegri ex Cagliari;
La Russa con le lacrime sta coi militari, con occhi, orecchie e quindi cervello a Siena-Inter e sicuramente a Inter-Bayern;
Schifani si occupa di Polizia, Falcone, turismo e..Inter-Bayern.
Io non mi fido di chi si occupa di calcio: è gente che ama la sua squadra e che quindi odia il prossimo e il "diverso". E' gente troppo materiale ancorata ad un aggressività primitiva che forse non ci mollerà mai, ma che dovremo tentare di lasciare solo al popolo per regalargli qualche sogno di gloria.
Io lo so, però, che poi vanno a teatro, ascoltano musica classica e leggono libri di filosofia, lo so, ma queste cose non le dicono: hanno paura di essere visti come alieni dagli elettori (che dopo aver votato diventano consumatori).
Io voglio votare gente coraggiosa che si schieri contro la mediocrità (ma se ci elevassimo guarderemo di meno i programmi televisivi e andremo di meno al supermercato..).
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22 maggio 2010
Inter-Bayern, sono commosso
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45 anni fa un 20enne Massimo Moratti assistette, al fianco del padre presidente, alla conquista della Coppa dei Campioni da parte dell'Inter.
L'allenatore Mourinho ha detto di voler vedere ad Appiano Gentile la foto di Massimo con la coppa dalle grandi orecchie al fianco di quella col padre.
Questa continuità patronesca, capitalmonarchica, arricchita da filmati in bianco e nero, mi ha davvero commosso. Una persona così delicata, così dedita al prossimo e all'ambiente, vorrei accarezzarla e dirle che sarò sempre al suo fianco.
A parte gli scherzi, come nell'industria e nella politica, pure nello sport professionistico non si riesce a trovare spazio se non è figli di, perchè laddove c'è professionismo c'è una lobby chiusa e premurosa di mostrarsi insostituibile per farsi considerare necessaria dal popolo che diventa fan di uno o dell'altro, e senza mai cambiare la situazione, per niente.
Il popolo sogna, grazie a loro, di diventare come loro, perchè il sogno di tutti, diciamo la verità, è quello di comandare, spendere e spandere (forse questa è una banalità alla Noemi, scusate). Non sono ancora certo se ciò dipenda dal nostro istinto animalesco o se è un vezzoo culturale, ma probabilmente la verità sta fra i due, perchè se è vero che gli animali devono lottare per mangiare, non farsi sbranare e riprodursi, è anche vero che ci sono quelli che vivono pacificamente assieme e si aiutano.
Noi invece non vogliamo sentirci simili a chi si trova nelle nostre stesse condizioni e, forse perchè plagiati dal mercato, vogliamo mostrarci da un gradino posto più in alto.
Non c'è l'invidia che genera odio verso il potente, ma solo verso le persone comuni, nelle quali rivediamo i nostri difetti.
Se vivessimo in spazi aperti, lontani dai rumori e dalle pubblicità, ci cureremo per buona parte della giornata di gioire delle beltà del mondo, invece costretti come siamo ad ammassarci in un'unica società la bellezza viene riposta dentro i televisori, a loro volta siti dentro migliaia di casermoni che riprendono ciò che avviene in stadi affogati anch'essi nel cemento e nell'asfalto.
Costretti pure a gioire, nei giorni pronti a salutare festosamente l'arrivo dell'estate, per vittorie compiute da altri, perfetti sconosciuti, mentre la nostra vita è immutata, se non peggiorata, soprattutto di questi tempi in cui si riduce il lavoro e lo stipendio, senza il quale non possiamo compiere la nostra attività preferita: accumulare merci da sostituire dopo poche con altre super innovative che faranno però la stessa fine delle prime, e così via. Siamo marionette nelle mani degli industriali e non ce ne rendiamo conto, perchè vittime delle illusioni che loro sanno creare, illusioni di gioia, benessere, velocità, ecc.
Tutte cose smontabili da chi ha ancora un pizzico di umanità.
I giornalisti di questo regime postmonarchico incensano la vita del povero Massimo con le lacrime agli occhi per la commozione dei bei tempi andati, per farci immedesimare in lui e lui in noi (ovvero: siamo tutti figli dello stesso Dio, siamo tutti umani ricchi di emozioni, non è vero che i ricchi sono senza cuore, non dategli addosso poverino, non lo vedete?), continuando ad ammirare questa pagliacciata giocata fra miliardari, tali solo perchè non tentiamo neanche minimamente di cambiare stile di vita.
Inter-Bayern per me vale come Valerenga-Inter Turku o come FC Valletta-Enosis: gente che corre al posto nostro con appiccicati addosso marchi di mega ditta distruttive.
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45 anni fa un 20enne Massimo Moratti assistette, al fianco del padre presidente, alla conquista della Coppa dei Campioni da parte dell'Inter.
L'allenatore Mourinho ha detto di voler vedere ad Appiano Gentile la foto di Massimo con la coppa dalle grandi orecchie al fianco di quella col padre.
Questa continuità patronesca, capitalmonarchica, arricchita da filmati in bianco e nero, mi ha davvero commosso. Una persona così delicata, così dedita al prossimo e all'ambiente, vorrei accarezzarla e dirle che sarò sempre al suo fianco.
A parte gli scherzi, come nell'industria e nella politica, pure nello sport professionistico non si riesce a trovare spazio se non è figli di, perchè laddove c'è professionismo c'è una lobby chiusa e premurosa di mostrarsi insostituibile per farsi considerare necessaria dal popolo che diventa fan di uno o dell'altro, e senza mai cambiare la situazione, per niente.
Il popolo sogna, grazie a loro, di diventare come loro, perchè il sogno di tutti, diciamo la verità, è quello di comandare, spendere e spandere (forse questa è una banalità alla Noemi, scusate). Non sono ancora certo se ciò dipenda dal nostro istinto animalesco o se è un vezzoo culturale, ma probabilmente la verità sta fra i due, perchè se è vero che gli animali devono lottare per mangiare, non farsi sbranare e riprodursi, è anche vero che ci sono quelli che vivono pacificamente assieme e si aiutano.
Noi invece non vogliamo sentirci simili a chi si trova nelle nostre stesse condizioni e, forse perchè plagiati dal mercato, vogliamo mostrarci da un gradino posto più in alto.
Non c'è l'invidia che genera odio verso il potente, ma solo verso le persone comuni, nelle quali rivediamo i nostri difetti.
Se vivessimo in spazi aperti, lontani dai rumori e dalle pubblicità, ci cureremo per buona parte della giornata di gioire delle beltà del mondo, invece costretti come siamo ad ammassarci in un'unica società la bellezza viene riposta dentro i televisori, a loro volta siti dentro migliaia di casermoni che riprendono ciò che avviene in stadi affogati anch'essi nel cemento e nell'asfalto.
Costretti pure a gioire, nei giorni pronti a salutare festosamente l'arrivo dell'estate, per vittorie compiute da altri, perfetti sconosciuti, mentre la nostra vita è immutata, se non peggiorata, soprattutto di questi tempi in cui si riduce il lavoro e lo stipendio, senza il quale non possiamo compiere la nostra attività preferita: accumulare merci da sostituire dopo poche con altre super innovative che faranno però la stessa fine delle prime, e così via. Siamo marionette nelle mani degli industriali e non ce ne rendiamo conto, perchè vittime delle illusioni che loro sanno creare, illusioni di gioia, benessere, velocità, ecc.
Tutte cose smontabili da chi ha ancora un pizzico di umanità.
I giornalisti di questo regime postmonarchico incensano la vita del povero Massimo con le lacrime agli occhi per la commozione dei bei tempi andati, per farci immedesimare in lui e lui in noi (ovvero: siamo tutti figli dello stesso Dio, siamo tutti umani ricchi di emozioni, non è vero che i ricchi sono senza cuore, non dategli addosso poverino, non lo vedete?), continuando ad ammirare questa pagliacciata giocata fra miliardari, tali solo perchè non tentiamo neanche minimamente di cambiare stile di vita.
Inter-Bayern per me vale come Valerenga-Inter Turku o come FC Valletta-Enosis: gente che corre al posto nostro con appiccicati addosso marchi di mega ditta distruttive.
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21 maggio 2010
Regalo per il Minzo
E' passato un anno dal suo arrivo nel prestigioso TG1 (insomma, tra l'altro non ho mai capito perchè i telespettatori debbano ricevere informazioni, si spera importanti, soltanto in ben determinati orari, come alle 13 e alle 20, ma questo riguarda tutti i Tg, non solo quello del primo canale Rai) e quindi avrei pensato di regalargli questo libro, giusto per fargli capire che è un bambolotto scelto dai politici, anzi da un politico:
Giulio Borrelli, Coniglio Editore, €14,50
"Sei direttori sono giornalisti appordati dall'esterno a dirigere la testata italiana più importante, con scarsa epserienza televisiva e nessuna pratica nel servizio pubblico. Qualcosa vorrà pur significare."
"Sei direttori sono giornalisti appordati dall'esterno a dirigere la testata italiana più importante, con scarsa epserienza televisiva e nessuna pratica nel servizio pubblico. Qualcosa vorrà pur significare."
Qui un mio post con i suoi editoriali (a breve scrivere le sue frasi principali e più discusse)
Regalo di compleanno per il Minzo: la Busi scende dal bus diretto ad Arcore
Queste le parole odierne di Maria Luisa Busi riportate dal Corriere della Sera.
Se l'anchorman Santoro prende il treno per scappare dalla Rai lottizzata, la mezzobusto Busi del TG1 scende dal bus di Minzolini la cui meta è chiaramente Arcore.
Tutto iniziò tre mesi fa, a Febbraio, quando all'Aquila la troupe della bionda giornalista venne contestata dalla gente per i servizi faziosi scelti dal direttorone, il famoso Scodinzolini.
Lei ovviamente non centrava niente e, risentita anche per la cacciata di tre giornalisti (Tiziana Ferrario, Paolo Di Giannantonio e Piero Damosso, a cui si aggiunge Massimo Strobel, destinato ad un'altra imprecisa destinazione) firmatari di una mozione contro il direttore per come è stata proposta ai telespettatori del TG1 la prescrizione ("Assolto Mills") che ha salvato l'avvocanto di Berlusconi David Mills , si è poi sfogata su Repubblica il primo di Aprile, dicendo che "C'è un clima insostenibile in redazione. Non c'è più la dialettica tra le varie sensibilità", "Incontro continuamente gente che dice, io non vi guardo più" e che non riesce a sopportare un'informazione diventata semrpe più infotainment (informazione e intrattenimento) che rinuncia a dare il giusto spazio agli scioperi dei lavoratori.
Minzolini non poteva accettare questo scatto imperioso di libertà della bella Busi, e così il giorno dopo, il 2 Aprile, l'ha richiamata poichè avrebbe "violato una regola dell’azienda".
Se per la giornalista in redazione c'è un clima insostenibile e una faziosità allucinante, Minzolini ha scritto ai vertici Rai lamentandosi del suo scorretto comportamento perchè lei non poteva assolutamente dire nulla senza il consenso del direttore (una setta, in pratica), come han sempre fatto gli altri suoi colleghi. Riguardo al caso-Aquila, Minzolini le ha ricordato che la ex presidente della provincia Pezzopane, è stata "sonoramente sconfitta dall'esponente del centro-destra". Peccato che all'interno del capoluogo, abbia raggranellato più voti dell'avversario.
Il thriller continua, il 3 aprile la Busi ha replicato rivendicando "la libertà di espressione sancita dalla Costituzione e dallo Statuto dei lavoratori e come membro del Consiglio nazionale della Federazione nazionale della Stampa" e per il segretario del sindacato USIGRAI, Minzolini ha deliri di onnipotenza.
Il dialogo all'interno del TG1 non solo stenta a decollare, ma è un tabù, e così la vicenda si conclude oggi con le dimissioni di Maria Luisa Busi.
Minzolini però è seccato e vuol farci credere che tramite "voci di corridoio" sia giunta alla Busi la notizia che il direttorone la voleva spostare all'edizione dell 13, facendoci dunque supporre che il suo stizzato addio sia più di carattere personale che generale.
Da un garantista anti-intercettazioni come il Minzo, certe supposizioni non me le sarei mai aspettate..
Penso che nel prossimo futuro rimarranno sul piccolo schermo solo Minzolini, Paragone e i direttori dei canali Mediaset, poichè anche i più teneri e malleabili scribi scapperanno nauseati a gambe levate dalle pressioni psicologiche che puzzano di dittatura mediatica e mobbing selvaggio.
Il problema è che l'Auditel è una fregatura, soprattutto perchè ce l'hanno poche famiglie, neanche 2.500, quindi potranno in un modo o nell'altro trassare e far finta che la gente li segua e li adori. Certo, una volta per strada il gradimento sarà diverso..
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Santoro sarà generoso? Preghiamo Santeuro
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Per chi non lo avesse ancora capito, la Rai è lottizzata, cioè i principali partiti se la sono spartita ed ora, ovviamente, è più un giocattolo fra le mani del PDL che altro. Sia PD che PDL mal sopportano Michele Santoro, il conduttore e ideatore di Annozero, il quale infatti lavora solo grazie ad una sentenza del TAR.
Santoro è un giornalista aggressivo, ma sembra non riuscire più a resistere alle pressioni politiche che gli provengono dal lato, ma anche dai fianchi, come fossero spine o denti aguzzi di un Bondi travestito da Dracula.
Piano piano, Michelone si accascia e forse si accaserà. Lui al momento ha ancora un bel contratto, ma è possibile che lo rescinda consensualmente con "mamma Rai" (la mamma iperprotettiva, bigotta, abitudinaria), per poi tornare sul piccolo schermo in veste di collaboratore esterno. In questo caso prenderebbe un mucchio di soldi, ma la Rai, pur sganciando fior di milioni di Euro, potrebbe rifiutare i suoi nuovi progetti editoriali.
Come dire: se accettasse rischierebbe di far comprare il suo silenzio.
Lo scandalo sta qua, non nei soldi che percepisce e percepirebbe, perchè frutto di ciò che è scritto nel contratto, quindi chi ora si lamenta, avrebbe dovuto farlo ben prima. Un secondo scandalo riguarderebbero le casse monetarie di quest'azienda pubblica: Annozero fa sempre un boom di ascolti generando ottime entrate pubblicitarie. La Rai, dopo aver stracciato il contratto con Sky, è disposta a perdere tanti altri soldi in un momento come questo? La gente lo accetterebbe?
La Rai, che non è del popolo ma dei partiti e che quindi si comporta da emittente privata negandoci la contro-informazione, ci negherebbe una voce scomoda e quindi utile, anzi necessaria all'informazione: Santoro può non piacere a molti o per la sua faziosità o per i suoi toni o la sua voca, ma solo Annozero ha parlato approfonditamente, rischiando multe pazzesche, di migranti, mafia e il giro di escort dei politici.
10 milioni per il silenzio di Santoro, si mormora, e tanti nel web sognano infinite puntate sul web in stile "RaiperUnaNotte", trasmissione che è spuntata all'improvviso solo grazie alla generosità degli spettatori con le loro offerte libere e a quella dei giornalisti in studio che si presentarono al PalaDozza di Bologna a titolo gratuito.
Santoro sarà così generoso da usare parte del suo bottino per creare puntate multimediali di Annozero? E se non lo sarà, la gente lo vedrà ancora come un guerriero della parola e dell'informazione, o lo metterà nel dimenticatoio, rinnegandolo pure?
Morto un Santoro se ne fa un altro, ma dopo aver dominato le scene per anni, difficilmente la gente comune bisognosa di idoli, si abituerà a seguire un altro più o meno forzuto giornalista. Dobbiamo quindi cercare di smitizzare certi giornalisti che ci informano solo perchè lautamente retribuiti e sforzarci noi stessi di avere forti opinioni, di scavare in ciò che ci viene detto dall'alto, cercando notizie fra piccoli siti e magazine che meritano molta più attenzione.
E se spegnissimo la Tv e andassimo a leggere i fatti e le opinioni riportate da gente molto sveglia come ad esempio Paolo Barnard, anche lui cacciato dalla tv, ma non supportato dal pubblico di casa? Ci lamentiamo dei compensi di Santoro ed altri, ma alla fine sono questi che ci portano ad "innamorarci" di questi personaggi, fregandocene totalmente di altri, più bravi e più generosi, che vengono malamente cacciati.
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Per chi non lo avesse ancora capito, la Rai è lottizzata, cioè i principali partiti se la sono spartita ed ora, ovviamente, è più un giocattolo fra le mani del PDL che altro. Sia PD che PDL mal sopportano Michele Santoro, il conduttore e ideatore di Annozero, il quale infatti lavora solo grazie ad una sentenza del TAR.
Santoro è un giornalista aggressivo, ma sembra non riuscire più a resistere alle pressioni politiche che gli provengono dal lato, ma anche dai fianchi, come fossero spine o denti aguzzi di un Bondi travestito da Dracula.
Piano piano, Michelone si accascia e forse si accaserà. Lui al momento ha ancora un bel contratto, ma è possibile che lo rescinda consensualmente con "mamma Rai" (la mamma iperprotettiva, bigotta, abitudinaria), per poi tornare sul piccolo schermo in veste di collaboratore esterno. In questo caso prenderebbe un mucchio di soldi, ma la Rai, pur sganciando fior di milioni di Euro, potrebbe rifiutare i suoi nuovi progetti editoriali.
Come dire: se accettasse rischierebbe di far comprare il suo silenzio.
Lo scandalo sta qua, non nei soldi che percepisce e percepirebbe, perchè frutto di ciò che è scritto nel contratto, quindi chi ora si lamenta, avrebbe dovuto farlo ben prima. Un secondo scandalo riguarderebbero le casse monetarie di quest'azienda pubblica: Annozero fa sempre un boom di ascolti generando ottime entrate pubblicitarie. La Rai, dopo aver stracciato il contratto con Sky, è disposta a perdere tanti altri soldi in un momento come questo? La gente lo accetterebbe?
La Rai, che non è del popolo ma dei partiti e che quindi si comporta da emittente privata negandoci la contro-informazione, ci negherebbe una voce scomoda e quindi utile, anzi necessaria all'informazione: Santoro può non piacere a molti o per la sua faziosità o per i suoi toni o la sua voca, ma solo Annozero ha parlato approfonditamente, rischiando multe pazzesche, di migranti, mafia e il giro di escort dei politici.
10 milioni per il silenzio di Santoro, si mormora, e tanti nel web sognano infinite puntate sul web in stile "RaiperUnaNotte", trasmissione che è spuntata all'improvviso solo grazie alla generosità degli spettatori con le loro offerte libere e a quella dei giornalisti in studio che si presentarono al PalaDozza di Bologna a titolo gratuito.
Santoro sarà così generoso da usare parte del suo bottino per creare puntate multimediali di Annozero? E se non lo sarà, la gente lo vedrà ancora come un guerriero della parola e dell'informazione, o lo metterà nel dimenticatoio, rinnegandolo pure?
Morto un Santoro se ne fa un altro, ma dopo aver dominato le scene per anni, difficilmente la gente comune bisognosa di idoli, si abituerà a seguire un altro più o meno forzuto giornalista. Dobbiamo quindi cercare di smitizzare certi giornalisti che ci informano solo perchè lautamente retribuiti e sforzarci noi stessi di avere forti opinioni, di scavare in ciò che ci viene detto dall'alto, cercando notizie fra piccoli siti e magazine che meritano molta più attenzione.
E se spegnissimo la Tv e andassimo a leggere i fatti e le opinioni riportate da gente molto sveglia come ad esempio Paolo Barnard, anche lui cacciato dalla tv, ma non supportato dal pubblico di casa? Ci lamentiamo dei compensi di Santoro ed altri, ma alla fine sono questi che ci portano ad "innamorarci" di questi personaggi, fregandocene totalmente di altri, più bravi e più generosi, che vengono malamente cacciati.
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20 maggio 2010
Silvio negazionista
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Ma quale Appaltopoli, quale Tangentopoli, ma cosa state farneticando voi giornalisti, voi lettori e voi blogger? Sono solo casi isolati di qualche politico in vena di ottenere facilmente, tramite la corruzione, beni e vizi che non potrebbero altrimenti permettersi, lo capiscono tutti, voi no?
Questo giro di tangenti, ops, l'ho detto e di appalti truccati, anzi inesistenti, non centrano affatto col Governo e col PDL, anche perchè questo è il partito che sta per varare il decreto legge anti-corruzione, quindi è al di sopra di ogni sospetto. Dicesi appalto quella perdita di tempo che fa risparmiare denaro allo Stato, ma siccome gli fa perdere del tempo e siccome il tempo è denaro, meglio così come facciamo noi.
Se la Protezione Civile di Bertolaso sfrutta(va) ogni emergenza per dar lavori milionari (miliardari) ad una sola ditta (emergenza dichiarata tale solo da loro: per una persona normale un evento in programma da anni come un pellegrinaggio o una gara sportiva non lo sarebbe), il governo anche in questo caso non poteva e non può nulla, fa niente se lavora direttamente per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, è un caso isolato. Anzi, l'unico, ma essendo uno solo dove sta il problema?
Se non vi è ancora ben chiara la situazione, ascoltate le dichiarazioni del nostro intramontabile duce per mezzo video televisivo grazie al TG1 (e immagino grazie anche al Tg2, Tg3, Tg4, Tg5, Studio Aperto), cliccando qui.
La sua capacità nel relazionarsi col prossimo, il suo linguaggio schietto, sincero, il suo sorriso che ispira simpatica, quelle sue mani delicate da giardiniere, ma che dico, da sarta a cui affidare senza alcun problema vostra figlia, non potranno che convincervi che questo sia un buon governo del fare (e del magnare. Embè, voi non magnate?).
Parlando seriamente, grazie mille TG1 per aver fatto sentire/ascoltare a milioni di italiani che vi adoperano per informarsi, le dichiarazioni stupefacenti, fuori da ogni senso della realtà, del premier Berlusconi, assolutamente senza alcun commento critico da parte di voi giornalisti o di altri politici, ovviamente non invitati ad intervenire in difesa di una corretta o per lo meno plurale informazione.
Secondo Berlusconi non v'è stato alcun finanziamento illecito ed infatti nessuno accusa il suo partito di ciò, poichè ai giorni nostri i partiti vengono finanziati legalmente e molto generosamente dallo Stato.
"Se ci saranno 1-2-3 casi di illegalità saranno i magistrati ad appurarlo e la nostra linea è sempre la stessa, cioè nessuna indulgenza con chi ha sbagliato". Ovviamente il metro di giudizio è il suo, infatti è famoso per mettere le mani sul fuoco quando afferma che Dell'Utri è innocente, oltre a dichiararsi tale quando giura sui suoi figli.
Avete presente la lista dei 350-400 nomi dei clienti di Anemone, l'imprenditore di fiducia di SuperGuido? Come molti temevano, questa scoperta è stata prontamente strumentalizzata dal premier che la usa per parlare di "isteria giustizialista che mette in mezzo tanti innocenti".
Quando si tratta di accusare qualcuno si lascia l'incarico ai magistrati, quando invece si vuole affermare l'innocenza di qualcuno, cioè persone vicine al dichiarante, non si perde tempo. Non ho mai sentito alcun parente, amico, collega di indagati asserire che questi fossero colpevoli. Sempre innocenti.
Sono stufo di vedere la trasmissione più importante della Tv, ovvero il telegiornale, sfruttata da un singolo per il suo tornaconto senza alcun contraddittorio e senza dati che potrebbero schiacciare le sue verità.
In questo modo e mondo da regime, i telespettatori a digiuno di notizie dai giornali e dalle procure, non possono fare altro che affidarsi a questo patetico messia che cerca di ingraziarsi più "analfabeti" possibili per ottenere la sua parte di paradiso che promette a tutti, illudendoli.
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Ma quale Appaltopoli, quale Tangentopoli, ma cosa state farneticando voi giornalisti, voi lettori e voi blogger? Sono solo casi isolati di qualche politico in vena di ottenere facilmente, tramite la corruzione, beni e vizi che non potrebbero altrimenti permettersi, lo capiscono tutti, voi no?
Questo giro di tangenti, ops, l'ho detto e di appalti truccati, anzi inesistenti, non centrano affatto col Governo e col PDL, anche perchè questo è il partito che sta per varare il decreto legge anti-corruzione, quindi è al di sopra di ogni sospetto. Dicesi appalto quella perdita di tempo che fa risparmiare denaro allo Stato, ma siccome gli fa perdere del tempo e siccome il tempo è denaro, meglio così come facciamo noi.
Se la Protezione Civile di Bertolaso sfrutta(va) ogni emergenza per dar lavori milionari (miliardari) ad una sola ditta (emergenza dichiarata tale solo da loro: per una persona normale un evento in programma da anni come un pellegrinaggio o una gara sportiva non lo sarebbe), il governo anche in questo caso non poteva e non può nulla, fa niente se lavora direttamente per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, è un caso isolato. Anzi, l'unico, ma essendo uno solo dove sta il problema?
Se non vi è ancora ben chiara la situazione, ascoltate le dichiarazioni del nostro intramontabile duce per mezzo video televisivo grazie al TG1 (e immagino grazie anche al Tg2, Tg3, Tg4, Tg5, Studio Aperto), cliccando qui.
La sua capacità nel relazionarsi col prossimo, il suo linguaggio schietto, sincero, il suo sorriso che ispira simpatica, quelle sue mani delicate da giardiniere, ma che dico, da sarta a cui affidare senza alcun problema vostra figlia, non potranno che convincervi che questo sia un buon governo del fare (e del magnare. Embè, voi non magnate?).
Parlando seriamente, grazie mille TG1 per aver fatto sentire/ascoltare a milioni di italiani che vi adoperano per informarsi, le dichiarazioni stupefacenti, fuori da ogni senso della realtà, del premier Berlusconi, assolutamente senza alcun commento critico da parte di voi giornalisti o di altri politici, ovviamente non invitati ad intervenire in difesa di una corretta o per lo meno plurale informazione.
Secondo Berlusconi non v'è stato alcun finanziamento illecito ed infatti nessuno accusa il suo partito di ciò, poichè ai giorni nostri i partiti vengono finanziati legalmente e molto generosamente dallo Stato.
"Se ci saranno 1-2-3 casi di illegalità saranno i magistrati ad appurarlo e la nostra linea è sempre la stessa, cioè nessuna indulgenza con chi ha sbagliato". Ovviamente il metro di giudizio è il suo, infatti è famoso per mettere le mani sul fuoco quando afferma che Dell'Utri è innocente, oltre a dichiararsi tale quando giura sui suoi figli.
Avete presente la lista dei 350-400 nomi dei clienti di Anemone, l'imprenditore di fiducia di SuperGuido? Come molti temevano, questa scoperta è stata prontamente strumentalizzata dal premier che la usa per parlare di "isteria giustizialista che mette in mezzo tanti innocenti".
Quando si tratta di accusare qualcuno si lascia l'incarico ai magistrati, quando invece si vuole affermare l'innocenza di qualcuno, cioè persone vicine al dichiarante, non si perde tempo. Non ho mai sentito alcun parente, amico, collega di indagati asserire che questi fossero colpevoli. Sempre innocenti.
Sono stufo di vedere la trasmissione più importante della Tv, ovvero il telegiornale, sfruttata da un singolo per il suo tornaconto senza alcun contraddittorio e senza dati che potrebbero schiacciare le sue verità.
In questo modo e mondo da regime, i telespettatori a digiuno di notizie dai giornali e dalle procure, non possono fare altro che affidarsi a questo patetico messia che cerca di ingraziarsi più "analfabeti" possibili per ottenere la sua parte di paradiso che promette a tutti, illudendoli.
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Viva la biga
Siccome uso quasi sempre la bici sia per scopi urbani che per diletto, ora trascrivo due lettere composte da lettori de La Stampa e La Repubblica, pubblicate recentemente:
La bicicrazia è slow, di Mauro Luglio.
Ieri è stato il bici day. Un'occasione per riscoprire le due ruote, ma anche un ritmo di vita meno frenetico e più a misura d'uomo. I Paesi nordici ce lo insegnano.
Pedalare su piste ciclabili in tutta tranquillità, riscoprire l'uso del proprio corpo per muoversi, respirare aria pulita, fermarsi senza essere minacciati da un traffico sempre più aggressivo, parlare con gli altri, una società dai ritmi meno frenetici e più vicini all'uomo, una società in cui a tutti sia concesso di andare in bicicletta.
Utopia? No, è bicicrazia. Il mondo in cui muoviamo oggi è determinato dalle dinamiche del mercato: l'esplosione del traffico motorizzato ha costretto l'individuo e la collettività ad accollarsi i costi sociali provocati da queste dinamiche che soffocano i centri abitati e generano inquinamento e malattie.
Il problema dei pedoni e dei ciclisti è molto difficile da affrontare: una società che andasse in bicicletta metterebbe in discussione l'attuale modo di produrre, di consumare e di lavorare. L'esperienza dei Paesi noridic - Olanda, Germania e la Scandinavia - dimostra però che è possibile individuare delle soluzioni digeribili contemporaneamente dalla comunità, dai soggetti commerciali e dagli urbanisti.
Le proposte per diffondere l'uso della bicicletta vanno dalla riduzione dei parcheggi per la creazione di piste ciclabili alla costruzione di sottopassaggi per evitare gli incroci: dalla combinazione dell'uso dei mezzi pubblici con quello della bici creando parcheggi sicuri accanto alle fermate, all'incremento dei servizi di noleggio.
Per realizzare tutto ciò è però necessario vincere l'ostruzionismo nei riguardi della bicicletta relegata ancora al rango di giocattolo per il tempo libero.
Bisogna compiere un lavoro culturale e infrastrutturale affinchè le persone si rendano conto che possono muoversi più comodamente e in modo più sicuro anche senza l'automobile.
Giusto. Purtroppo l'assurda e incontrollata espansione dei paesi dei vari hinterland, i cui nuovi abitanti scappano dalle città nelle quali lavorano, fa sì che ogni mattina ed ogni sera il traffico di automobili sia purtroppo un problema irrisolvibile.
Meno attacchi ai ciclisti. Più piste ciclabili, di Guido Montanari.
Dopo l'ennesima lettera sulla maleducazione dei ciclisti è ora di dire basta!
Com'è possibile mettere sullo stesso piano comportamenti non corretti, ma sostanzialmente innocui, come il transito contro mano o sui marciapiedi dei ciclisti, con i rischi che provengono dalle automobili? In uno scontro con un'auto il ciclista rischia la vita, lo scontro tra un pedone e un ciclista provoca ben pochi danni. Non esistono casi di pedoni uccisi da ciclisti, mentre nelle nostre città sono decine i ciclisti morti ogni anno.
Le statistiche dimostrano che i ciclisti rischiano la vita tre volte più degli automobilisti, in compenso il sacrificio di ciascuno di loro ci solleva da una buona dose di inquinanti e lascia più spazio alle auto, sulle carreggiate e nei parcheggi.
In tutte le città civili d'Europa le piste ciclabili sono disegnate sui marciapiedi, mentre da noi si fanno piste dove il ciclista è alla mercè delle auto: non è ora di smetterla con questa falsa polemica tra ciclisti e pedoni e cercare soluzioni reali per una mobilità basata sul potenziamento dei mezzi pubblici, i parcheggi fuori città e vere piste ciclabili, sicure e collegate fra loro?
La bicicrazia è slow, di Mauro Luglio.
Ieri è stato il bici day. Un'occasione per riscoprire le due ruote, ma anche un ritmo di vita meno frenetico e più a misura d'uomo. I Paesi nordici ce lo insegnano.
Pedalare su piste ciclabili in tutta tranquillità, riscoprire l'uso del proprio corpo per muoversi, respirare aria pulita, fermarsi senza essere minacciati da un traffico sempre più aggressivo, parlare con gli altri, una società dai ritmi meno frenetici e più vicini all'uomo, una società in cui a tutti sia concesso di andare in bicicletta.
Utopia? No, è bicicrazia. Il mondo in cui muoviamo oggi è determinato dalle dinamiche del mercato: l'esplosione del traffico motorizzato ha costretto l'individuo e la collettività ad accollarsi i costi sociali provocati da queste dinamiche che soffocano i centri abitati e generano inquinamento e malattie.
Il problema dei pedoni e dei ciclisti è molto difficile da affrontare: una società che andasse in bicicletta metterebbe in discussione l'attuale modo di produrre, di consumare e di lavorare. L'esperienza dei Paesi noridic - Olanda, Germania e la Scandinavia - dimostra però che è possibile individuare delle soluzioni digeribili contemporaneamente dalla comunità, dai soggetti commerciali e dagli urbanisti.
Le proposte per diffondere l'uso della bicicletta vanno dalla riduzione dei parcheggi per la creazione di piste ciclabili alla costruzione di sottopassaggi per evitare gli incroci: dalla combinazione dell'uso dei mezzi pubblici con quello della bici creando parcheggi sicuri accanto alle fermate, all'incremento dei servizi di noleggio.
Per realizzare tutto ciò è però necessario vincere l'ostruzionismo nei riguardi della bicicletta relegata ancora al rango di giocattolo per il tempo libero.
Bisogna compiere un lavoro culturale e infrastrutturale affinchè le persone si rendano conto che possono muoversi più comodamente e in modo più sicuro anche senza l'automobile.
Giusto. Purtroppo l'assurda e incontrollata espansione dei paesi dei vari hinterland, i cui nuovi abitanti scappano dalle città nelle quali lavorano, fa sì che ogni mattina ed ogni sera il traffico di automobili sia purtroppo un problema irrisolvibile.
Meno attacchi ai ciclisti. Più piste ciclabili, di Guido Montanari.
Dopo l'ennesima lettera sulla maleducazione dei ciclisti è ora di dire basta!
Com'è possibile mettere sullo stesso piano comportamenti non corretti, ma sostanzialmente innocui, come il transito contro mano o sui marciapiedi dei ciclisti, con i rischi che provengono dalle automobili? In uno scontro con un'auto il ciclista rischia la vita, lo scontro tra un pedone e un ciclista provoca ben pochi danni. Non esistono casi di pedoni uccisi da ciclisti, mentre nelle nostre città sono decine i ciclisti morti ogni anno.
Le statistiche dimostrano che i ciclisti rischiano la vita tre volte più degli automobilisti, in compenso il sacrificio di ciascuno di loro ci solleva da una buona dose di inquinanti e lascia più spazio alle auto, sulle carreggiate e nei parcheggi.
In tutte le città civili d'Europa le piste ciclabili sono disegnate sui marciapiedi, mentre da noi si fanno piste dove il ciclista è alla mercè delle auto: non è ora di smetterla con questa falsa polemica tra ciclisti e pedoni e cercare soluzioni reali per una mobilità basata sul potenziamento dei mezzi pubblici, i parcheggi fuori città e vere piste ciclabili, sicure e collegate fra loro?
E ricordatevi:
Morto sul lavoro in Thailandia
In Thailandia è morto un fotoreporter italiano, Fabio Polenghi, impegnato da mesi in questa zona dell'Oriente.
Ci lascia a 45 anni mentre stava riprendendo, come altri colleghi di altre zone del mondo, la sanguinosa battaglia di questi giorni fra le "camicie rosse" e l'esercito nazionale.
E' andato lì sapendo di rischiare come già in passato rischiò in altre zone pericolose del Sud-America dove però cercò e trovò la vitalità pacifica di bambini e sportivi (infatti, come dicono gli amici "Voleva essere testimone delle emozioni"; inoltre "Non aveva affatto l'abitudine di battersi per una causa, voleva essere piuttosto un testimone"), ed è morto sul lavoro, è morto cercando di informarci, informare noi italiani, per questo la sua bara merita la bandiera tricolore come quella che avvolge i militari caduti.
Renato Schifani: "In questo tragico frangente tutti noi dobbiamo riflettere sull'importanza fondamentale del lavoro svolto, anche a rischio della propria vita, dai professionisti dell'informazione che, in nome della verità, pagano purtroppo un alto tributo di sangue".
Ecco, quando sfogliate riviste che pubblicano fotografie di guerra, di battaglie, di eventi terribili, pensate al rischio corso da quel fotografo il cui nome magari neanche compare (nei quotidiano no, nelle riviste solitamente sì), pensate che magari in quel momento in cui le guardate con stupore, lui non c'è più e non c'è perchè ha dato la sua vita per i vostri occhi..
Su Kataweb, è possibile vedere alcune sue fotografie in bianco e nero di atleti di colore relativi ad un suo libro che stava realizzando quest'anno: "Steppin out".
Eh no, cara stampa, io non lo voglio ricordare sanguinante a terra, ma con le sue fotografie, grazie.
Link:
"Morire per la fotografia. Chi era Fabio Polenghi" Il Sole 24 Ore
"Muore sul campo il fotoreporter Polenghi" Mediapolitika.com
"Ucciso il fotoreporter Fabio Polenghi" La Repubblica
"Thailandia, muore un fotoreporter italiano" TG3
Ci lascia a 45 anni mentre stava riprendendo, come altri colleghi di altre zone del mondo, la sanguinosa battaglia di questi giorni fra le "camicie rosse" e l'esercito nazionale.
E' andato lì sapendo di rischiare come già in passato rischiò in altre zone pericolose del Sud-America dove però cercò e trovò la vitalità pacifica di bambini e sportivi (infatti, come dicono gli amici "Voleva essere testimone delle emozioni"; inoltre "Non aveva affatto l'abitudine di battersi per una causa, voleva essere piuttosto un testimone"), ed è morto sul lavoro, è morto cercando di informarci, informare noi italiani, per questo la sua bara merita la bandiera tricolore come quella che avvolge i militari caduti.
Renato Schifani: "In questo tragico frangente tutti noi dobbiamo riflettere sull'importanza fondamentale del lavoro svolto, anche a rischio della propria vita, dai professionisti dell'informazione che, in nome della verità, pagano purtroppo un alto tributo di sangue".
Ecco, quando sfogliate riviste che pubblicano fotografie di guerra, di battaglie, di eventi terribili, pensate al rischio corso da quel fotografo il cui nome magari neanche compare (nei quotidiano no, nelle riviste solitamente sì), pensate che magari in quel momento in cui le guardate con stupore, lui non c'è più e non c'è perchè ha dato la sua vita per i vostri occhi..
Su Kataweb, è possibile vedere alcune sue fotografie in bianco e nero di atleti di colore relativi ad un suo libro che stava realizzando quest'anno: "Steppin out".
Eh no, cara stampa, io non lo voglio ricordare sanguinante a terra, ma con le sue fotografie, grazie.
Link:
"Morire per la fotografia. Chi era Fabio Polenghi" Il Sole 24 Ore
"Muore sul campo il fotoreporter Polenghi" Mediapolitika.com
"Ucciso il fotoreporter Fabio Polenghi" La Repubblica
"Thailandia, muore un fotoreporter italiano" TG3
19 maggio 2010
Non sopporto la beneficenza
Non ho ancora analizzato a fondo le pubblicità progresso delle beneficenze, cioè non so se ci vengono proposte in determinati mesi, stagioni, durante certi eventi (come la dichiarazione dei redditi, la festa del Natale, le vacanze estive, ecc.), però ho notato che per fortuna è cambiata l'immagine che viene proposta dei poveri da aiutare, infatti non ci sono più solo bambini africani rachitici, ma anche donne africane con un pò di gioia e speranza nei loro occhi.
Non ricordo quale pensatore asserì in un libro che la visione di questi poveracci senza alcuna speranza di un futuro migliore, viene utilizzata dai potenti del nostro sistema per farci rendere conto della fortuna che abbiamo avuto noi bianchi (rosa, anzi) a nascere, crescere, vivere in "Occidente". Come dire: non lamentarti e sappi che se provi a vivere in modo diverso da come diciamo noi, farai la loro fine.
Spauracchi.
A parte ciò, mi preme invece affermare un'altra cosa: se viviamo in una società individualistica che punta tutto sulla competizione e il menefreghismo, perchè mai qualcuno di noi dovrebbe sentire in cuor suo la necessità di aiutare un prossimo molto lontano?
I quiz show che dagli anni '50 dello scorso secolo hanno ospitato e fatto vincere migliaia di italiani (e milioni di appartenti al West) sono la dimostrazione che badiamo al nostro c/c. Il lotto, il bingo, il Totocalcio e il Gratta&Vinci pure, perchè dobbiamo sempre comprare elettrodomestici nuovi..e pure la casa.
Certamente c'è qualcuno che compie gesti altruistici senza doppi fini (ovvero senza volersi pulire la coscienza o senza voler fare bella figura), ma mi chiedo cosa possono i nostri pochi soldini? Niente, infatti i poveri continuano ad esistere e, fortuna loro, a campare in un modo o nell'altro. Inoltre, dare soldi senza riscontro alcuno e senza azioni materiali è davvero triste.
I soldi li devono tirare fuori i ricconi che anche (o soprattutto?) durante i periodi di crisi economica fanno grandi guadagni: manager, politici e società come quelle del settore energia, le banche, le assicurazioni, emittenti tv, ecc.
Ma se tutto è relativo, perchè non riusciamo a non condannare la loro povertà?
Ci fanno pena perchè devono camminare qualche km per andare a scuola?
Beati loro che fanno movimento (e le gare podistiche mostrano quanto noi siamo diventati sedentari anche nello spostarci).
Ci fanno pena perchè a scuola non ci vanno proprio?
La nostra scuola insegna tante materie creando confusione nei bambini e adolescenti e ben poche cose importanti e utili per la formazione di una propria personalità (mito dell'amore e sue problematiche, finti tabù del sesso e prevenzione, pittura, musica, agricoltura, vita degli animali, problemi ambientali di cui noi siamo gli artefici, relativismo dei diritti che crediamo universali e sempiternamente duraturi, modalità e costi di apertura partiva iva, creazioni di aziende, ecc.)
Ci fanno pena perchè non hanno automobili e computer?
Fortunati: hanno una migliore vita sociale, anche se purtroppo molte città africane sono soffocate dal traffico come le nostre. Purtroppo il nostro tipo di progresso, com'è ben visibile, non porta molta beltà..
Conclusione: non sopporto vedere queste commoventi pubblicità sia per tv che sui giornali perchè io non posso contribuire, perchè non so come verranno spesi, perchè non voglio che i bambini vadano a scuola fino a 30 anni per poi ritrovarsi disoccupati senza saper far nulla con le mani, neanche come procurarsi del cibo, perchè non voglio che vengano esportati i nostri "valori", tabù e preconcetti, ecc.
Io sono per l'autodeterminazione dei popoli.
Loro non ci chiedono nulla. Siamo noi, quando andiamo da loro, a fargli vivere un'esistenza precaria. Pensiamo alle popolazioni tribali site in Amazzonia, nell'Africa nera, anche in India e in tanti altri posti per noi remoti: hanno vissuto migliaia di anni lontani dall'uomo bianco e sempre a stretto contatto con la natura e penso che vorrebbero continuare a vivere così sino al giorno dell'Apocalisse.
Non solo, quindi, non sopporto la beneficenza, ma ne ho paura per tutte le sue conseguenze. E la trovo pure ridicola, siccome per ogni euro speso bene tanti altri verranno guadagnati da uomini bianchi che vanno in Africa, in Amazzonia e nel resto del mondo solo per derubare risorse naturali.
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Chi (forse) rompe, dev'essere rotto
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85 anni di carcere, così sentenzia la Corte d'Appello a cui risponderà più avanti la Corte di Cassazione, per 25 poliziotti che presero parte al massacro di Genova nel 2001 alla scuola Diaz. Poliziotti che entrarono di notte e picchiarono fino a far fuoriuscire litri di sangue da inermi manifestanti/contestatori e che quindi dovranno andare in galera (si spera).
A Genova ci furono delle violenze da parte dei black blocks?
Certo, ma quelli massacrati mica si han prova che ne facessero parte (e se anche fosse? Non mi pare che fra le varie pene vi sia la tortura). Infatti sono stati "puniti" (fra virgolette perchè lo Stato italiano non dovrebbe punire in quel modo) perchè c'erano rassomiglianze con quelli di cui sopra, e perchè avrebbero lanciato delle molotov (bugia) che comunque non avrebbero concesso il diritto all'uso di tutta quella violenza inaudita.
Io penso semplicemente che questi poliziotti dei reparti antisommossa fossero stati gasati dai capi, dai vertici e magari anche dai politici, alcuni in "cabina di regia".
Infatti oggi son accorsi questi politici del centrodestra già con Berlusconi 9 anni fa in difesa dei condannati, perchè? Perchè evidentemente han solo rispettato degli ordini e poi vi pare che parte dello Stato (il governo) possa punirne un'altra che lavora alla grande per esso (forze dell'ordine)? Non s'è mai visto.. Il Governo sa solo punire i magistrati, e infatti anche oggi non ne hanno perso occasione:
"Ribadisco la fiducia per le persone che sono state coinvolte e confermare le opinioni espresse e le valutazioni del Viminale" (Maroni, Lega Nord);
''Esprimo sconcerto e amarezza per la sentenza contro le forze dell'ordine in riferimento ai fatti della Diaz. Mi auguro che nei successivi gradi di giudizio questo impianto ideologico possa essere cancellato. Si tratta di una decisione intrisa di ideologia e che ha prodotto una sentenza che sembra scritta dai no global. Ricordiamo tutti a Genova chi ha alterato le condizioni della democrazia e della legalita' e chi ha difeso lo Stato''. (Gasparri, PDL);
Ideologia: basta con questa parola da dare in pasto ai tuoi telespettatori assetati di sangue bolscevico, qui si parla di fatti!
Giusto però il voler ricordare chi ha tentato di distruggere la democrazia massacrando gente inerme (forse nessuno glielo ha ancora detto e forse manco ha letto la sentenza, d'altronde un politico lavora 25 ore al giorno per 8 giorni la settimana), mostrando quanto la reazione dello Stato verso dei disubbidienti (fino a prova contraria innocenti) possa essere impunemente violenta e come questa sia stata probabilmente usata come lezione per il futuro, per le future manifestazioni: "Non provate ad urlare troppo i vostri slogan o al primo black block che spacca una vetrina, spacchiamo le teste a tutti quanti voi anche se non centrate niente".
"Questi uomini hanno e continuano ad avere la piena fiducia del sistema sicurezza e del ministero dell'Interno" (Mantonavo, PDL);
Ovvio, se no li avreste già cacciati. E i magistrati? Niente fiducia immagino. Chi tace acconsente.
"Sono ragionevolmente convinto che la Cassazione ristabilirà l'esatta proporzione di ciò che è successo, scioglierà ogni ombra su fior di professionisti della sicurezza che oggi si trovano in questa situazione" (Mantonavo, PDL);
Se afferma di essere convinto attraverso l'uso della ragiona, cosa che rimarca, è perchè non l'ha usata. Si dovrebbe chiedere piuttosto perchè si trovassero lì in tribunale quelli che ora difende a spada tratta.
"Questa sentenza criminalizza tutto e tutti, e fa propria la tesi più estrema dei no-global che è totalmente accusatoria nei confronti delle forze dell'ordine e del tutto assolutoria nei confronti di chi provocò danni gravissimi, morali e materiali, alla città di Genova" (Cicchitto, PDL);
Di estremo c'è solo la violenza di quei poliziotti che non si scagliò contro chi provocò danni ma contro gente che dormiva.
Bastano quegli avvenimenti per gridare al regime.
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85 anni di carcere, così sentenzia la Corte d'Appello a cui risponderà più avanti la Corte di Cassazione, per 25 poliziotti che presero parte al massacro di Genova nel 2001 alla scuola Diaz. Poliziotti che entrarono di notte e picchiarono fino a far fuoriuscire litri di sangue da inermi manifestanti/contestatori e che quindi dovranno andare in galera (si spera).
A Genova ci furono delle violenze da parte dei black blocks?
Certo, ma quelli massacrati mica si han prova che ne facessero parte (e se anche fosse? Non mi pare che fra le varie pene vi sia la tortura). Infatti sono stati "puniti" (fra virgolette perchè lo Stato italiano non dovrebbe punire in quel modo) perchè c'erano rassomiglianze con quelli di cui sopra, e perchè avrebbero lanciato delle molotov (bugia) che comunque non avrebbero concesso il diritto all'uso di tutta quella violenza inaudita.
Io penso semplicemente che questi poliziotti dei reparti antisommossa fossero stati gasati dai capi, dai vertici e magari anche dai politici, alcuni in "cabina di regia".
Infatti oggi son accorsi questi politici del centrodestra già con Berlusconi 9 anni fa in difesa dei condannati, perchè? Perchè evidentemente han solo rispettato degli ordini e poi vi pare che parte dello Stato (il governo) possa punirne un'altra che lavora alla grande per esso (forze dell'ordine)? Non s'è mai visto.. Il Governo sa solo punire i magistrati, e infatti anche oggi non ne hanno perso occasione:
"Ribadisco la fiducia per le persone che sono state coinvolte e confermare le opinioni espresse e le valutazioni del Viminale" (Maroni, Lega Nord);
''Esprimo sconcerto e amarezza per la sentenza contro le forze dell'ordine in riferimento ai fatti della Diaz. Mi auguro che nei successivi gradi di giudizio questo impianto ideologico possa essere cancellato. Si tratta di una decisione intrisa di ideologia e che ha prodotto una sentenza che sembra scritta dai no global. Ricordiamo tutti a Genova chi ha alterato le condizioni della democrazia e della legalita' e chi ha difeso lo Stato''. (Gasparri, PDL);
Ideologia: basta con questa parola da dare in pasto ai tuoi telespettatori assetati di sangue bolscevico, qui si parla di fatti!
Giusto però il voler ricordare chi ha tentato di distruggere la democrazia massacrando gente inerme (forse nessuno glielo ha ancora detto e forse manco ha letto la sentenza, d'altronde un politico lavora 25 ore al giorno per 8 giorni la settimana), mostrando quanto la reazione dello Stato verso dei disubbidienti (fino a prova contraria innocenti) possa essere impunemente violenta e come questa sia stata probabilmente usata come lezione per il futuro, per le future manifestazioni: "Non provate ad urlare troppo i vostri slogan o al primo black block che spacca una vetrina, spacchiamo le teste a tutti quanti voi anche se non centrate niente".
"Questi uomini hanno e continuano ad avere la piena fiducia del sistema sicurezza e del ministero dell'Interno" (Mantonavo, PDL);
Ovvio, se no li avreste già cacciati. E i magistrati? Niente fiducia immagino. Chi tace acconsente.
"Sono ragionevolmente convinto che la Cassazione ristabilirà l'esatta proporzione di ciò che è successo, scioglierà ogni ombra su fior di professionisti della sicurezza che oggi si trovano in questa situazione" (Mantonavo, PDL);
Se afferma di essere convinto attraverso l'uso della ragiona, cosa che rimarca, è perchè non l'ha usata. Si dovrebbe chiedere piuttosto perchè si trovassero lì in tribunale quelli che ora difende a spada tratta.
"Questa sentenza criminalizza tutto e tutti, e fa propria la tesi più estrema dei no-global che è totalmente accusatoria nei confronti delle forze dell'ordine e del tutto assolutoria nei confronti di chi provocò danni gravissimi, morali e materiali, alla città di Genova" (Cicchitto, PDL);
Di estremo c'è solo la violenza di quei poliziotti che non si scagliò contro chi provocò danni ma contro gente che dormiva.
Questi politici giustificano il massacro.
Non ci si dovrebbe scagliare contro i governi Berlusconi gridando al regime per leggi bavaglio e i conflitti d'interessi, ma gridarlo sempre dal 2001 ad 2010 e avanti, con o senza bavagli e leggi vergogna.Bastano quegli avvenimenti per gridare al regime.
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Ho visto il comunismo, ed è subito scomparso
Viviamo nel "mercato globale", sia dentro casa che per la strada dove la nostra vita è aggredita dalle pubblicità di una miriade di aziende private locali, nazionali e globali che cercano di venderci con offerte strappalacrime anche la benzina per i nostri motori, le cui conseguenze ovviamente vengono censurate, e che cercano di stamparci addosso il loro marchio col quale bullarci verso i più poveri che ovviamente ci invidiano.
Viviamo fra marchi, plastica e culi virtuali.
Ecco, la cosa più bella, quest'ultima, è virtuale.
La plastica invece regna sovrano anche in fondo al mare..
Se riesci a scansare queste imprigionanti incongruenze asfittiche della vita contemporanea dell'occidente e del "Turboriente", puoi trovare dei lidi, anzi dei nidi..nidi di comunismo, ma non quello sovietico, ma quel comunismo idealizzato da tanti sognatori.
Uno di questi posti è sicuramente la biblioteca: lo Stato o il Comune ti rifornisce di cultura come nessun altro al mondo e non lo fa per soldi, ma perchè si cura di te e di tutti noi.
Anche se è pubblico, non corri alcun rischio: niente pinzette nello stomaco, niente disastri nucleari sottaciuti, niente carriera per i leccaculo politicizzati, ma solo benessere culturale diffuso e non pubblicizzato.
Ci vai perchè ne senti il bisogno, non perchè sei stato plagiato.
Poi, però, questo comunismo ideale scompare, perchè non appena si prende in prestito un libro, ricompare la bramosia del possesso, la proprietà privata.
Quel libro sta a casa tua e lo riconsegnerai sicuramente il giorno successivo a quello prestabilito (in realtà farai così perchè devi ancora finire di leggerlo).
Da questo piccolo particolare si evince che il comunismo non può esistere.
Viviamo fra marchi, plastica e culi virtuali.
Ecco, la cosa più bella, quest'ultima, è virtuale.
La plastica invece regna sovrano anche in fondo al mare..
Se riesci a scansare queste imprigionanti incongruenze asfittiche della vita contemporanea dell'occidente e del "Turboriente", puoi trovare dei lidi, anzi dei nidi..nidi di comunismo, ma non quello sovietico, ma quel comunismo idealizzato da tanti sognatori.
Uno di questi posti è sicuramente la biblioteca: lo Stato o il Comune ti rifornisce di cultura come nessun altro al mondo e non lo fa per soldi, ma perchè si cura di te e di tutti noi.
Anche se è pubblico, non corri alcun rischio: niente pinzette nello stomaco, niente disastri nucleari sottaciuti, niente carriera per i leccaculo politicizzati, ma solo benessere culturale diffuso e non pubblicizzato.
Ci vai perchè ne senti il bisogno, non perchè sei stato plagiato.
Poi, però, questo comunismo ideale scompare, perchè non appena si prende in prestito un libro, ricompare la bramosia del possesso, la proprietà privata.
Quel libro sta a casa tua e lo riconsegnerai sicuramente il giorno successivo a quello prestabilito (in realtà farai così perchè devi ancora finire di leggerlo).
Da questo piccolo particolare si evince che il comunismo non può esistere.
Grande Sanguinetti
Switch off: RaiNews fuck off
Avete visto che casino lo switch-off (?) del DTT (?) per vedere nuovi canali multimediali e interattivi (cioè se vuoi vedere tanti nuovi programmi devi pagare) che ha causato la scomparsa temporanea in certe zone d'Italia di RaiNews24, che tra l'altro ha cambiato nome e logo (ora RaiNews)?
Non so se sia più moderno il computer con il collegamento internet, o la tv.
A voi, amici internauti, cosa sembra più vecchio, o appunto più moderno, tecnologico, veloce, semplice, affidabile e ricco di notizie? Qual è quindi lo strumento più adatto per vedere ogni cosa che volete senza censure, nè problemi tecnici?
Entrambi possono avere problemi (il pc un sacco, se lo si usa con le zampe: virus, troyan, programmi che si bloccano, perdita di dati, ma usandolo in modo leggiardo per navigare fila tutto liscio), ma quale dei due mezzi vi da la sicurezza di poter cercare trovare leggere di tutto e di più?
Domanda retorica.
Eppure il governo ha come unico interlocutore gli telespettatori, verso questa "nuova tecnologia del dtt" che, però, fra qualche anno scomparirà perchè si migrerà tutti sul satellite.
Sono stufo di vedere e sentire vecchietti piangere perchè non riescono a vedere la tv.
Ma che vi ha fatto la tv? Vi fa il bidet? Vi da' la pensione?
Se porto il pc in assistenza pazienza, sto più tempo fuori casa (non uso il cellulare, e la tv rimane spenta)!
Intanto, a proposito di TV, Michele Santoro s'è "slegato" dalla RAI per la quale però continuerà a lavorare realizzando nuovi progetti, forse delle docu-fiction per i prossimi 3 anni. Tutto ciò sembra che lo arricchirà di 10 milioni di Euro.
Sapete che tutti lavorano per i soldi? Non è triste? Si bada al pil della nazione e al proprio conto corrente, ma chi pensa ai telespettatori?
Santoro, Travaglio e in passato anche Bocca che lavorò per Berlusconi, sentenziano solo per i soldi con la scusa dell'informazione.
Se davvero Travaglio volesse cambiare la società e la politica, non scriverebbe libri perchè "sente che la gente è insofferente" (TorinoSette, 14 maggio 2010), approfittandosene di questa situazione, per lui eccezionale, senza cambiare nulla (infatti non mostra vie d'uscita, soluzioni). E' un pò come i preti: campano grazie alla povertà e all'ignoranza diffusa e, quindi, queste piaghe non le vorranno mai curare completamente.
A tutti i "grandi" anchorman e giornalisti piace sentirsi dei martiri alla Gesù Cristo o alla Socrate, ma se davvero fossero così generosi, perchè non vanno nelle piazze di Roma, Napoli, Milano, Torino, Firenze almeno una volta a settimana e a titolo gratuito a riempire la nostra ignoranza con le loro tesi?
Fede, Vespa e gli altri xxx (scegliete voi un termine) sono un caso a parte: non vogliono ergersi a martiri, vogliono difendere il potere, quello più visibile e riscontrabile e con cui tutti noi ci scontriamo ogni giorno, e fare la bella vita, quindi è inutile sperare che ci illuminino nelle pubbliche piazze.
Non so se sia più moderno il computer con il collegamento internet, o la tv.
A voi, amici internauti, cosa sembra più vecchio, o appunto più moderno, tecnologico, veloce, semplice, affidabile e ricco di notizie? Qual è quindi lo strumento più adatto per vedere ogni cosa che volete senza censure, nè problemi tecnici?
Entrambi possono avere problemi (il pc un sacco, se lo si usa con le zampe: virus, troyan, programmi che si bloccano, perdita di dati, ma usandolo in modo leggiardo per navigare fila tutto liscio), ma quale dei due mezzi vi da la sicurezza di poter cercare trovare leggere di tutto e di più?
Domanda retorica.
Eppure il governo ha come unico interlocutore gli telespettatori, verso questa "nuova tecnologia del dtt" che, però, fra qualche anno scomparirà perchè si migrerà tutti sul satellite.
Sono stufo di vedere e sentire vecchietti piangere perchè non riescono a vedere la tv.
Ma che vi ha fatto la tv? Vi fa il bidet? Vi da' la pensione?
Se porto il pc in assistenza pazienza, sto più tempo fuori casa (non uso il cellulare, e la tv rimane spenta)!
Intanto, a proposito di TV, Michele Santoro s'è "slegato" dalla RAI per la quale però continuerà a lavorare realizzando nuovi progetti, forse delle docu-fiction per i prossimi 3 anni. Tutto ciò sembra che lo arricchirà di 10 milioni di Euro.
Sapete che tutti lavorano per i soldi? Non è triste? Si bada al pil della nazione e al proprio conto corrente, ma chi pensa ai telespettatori?
Santoro, Travaglio e in passato anche Bocca che lavorò per Berlusconi, sentenziano solo per i soldi con la scusa dell'informazione.
Se davvero Travaglio volesse cambiare la società e la politica, non scriverebbe libri perchè "sente che la gente è insofferente" (TorinoSette, 14 maggio 2010), approfittandosene di questa situazione, per lui eccezionale, senza cambiare nulla (infatti non mostra vie d'uscita, soluzioni). E' un pò come i preti: campano grazie alla povertà e all'ignoranza diffusa e, quindi, queste piaghe non le vorranno mai curare completamente.
A tutti i "grandi" anchorman e giornalisti piace sentirsi dei martiri alla Gesù Cristo o alla Socrate, ma se davvero fossero così generosi, perchè non vanno nelle piazze di Roma, Napoli, Milano, Torino, Firenze almeno una volta a settimana e a titolo gratuito a riempire la nostra ignoranza con le loro tesi?
Fede, Vespa e gli altri xxx (scegliete voi un termine) sono un caso a parte: non vogliono ergersi a martiri, vogliono difendere il potere, quello più visibile e riscontrabile e con cui tutti noi ci scontriamo ogni giorno, e fare la bella vita, quindi è inutile sperare che ci illuminino nelle pubbliche piazze.
18 maggio 2010
L'inquietante rassicurazione della TV
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La TV non mostra la realtà, ma una parte di questa scelta con tagli precisi, non a caso ogni tanto compaiono programmi tipo "La tv della realtà", dove per realtà si intende, non si sa perchè (veramente sì..), avvenimenti clamorosi che il telespettatore si aspetterebbe di vedere in un film.
Il perchè è presto detto: i programmi televisivi si basano sul più banale quotidiano della più sciatta famiglia.
I produttori, gli autori e tutti i vari creativi delle emittenti sfruttano questa parte di vita contemporanea dopandola con litigate furibonde, dilatandola nel tempo (facendo zapping c'è quasi 24/24h) e abbellendola, ecco il segreto, con una sceneggiatura colorata, luminosa e con presentatrici slanciate, quasi come irreali modelle.
Quindi, il peggio della vita quotidiana ci viene mostrato con dovizia di particolari e con tecniche che riescono nell'intento di farcela digerire e, quasi quasi, anche apprezzare tramite il divertimento che sicuramente le risse fra tifosi sfegatati o le liti fra marito e moglie (meglio se del Sud Italia e gesticolanti) generano.
Se noi telespettatori accettiamo certi programmi, accettiamo la realtà, perchè non vedremo l'ora di rivederla, ma modificata, dai programmi TV. E' un circolo vizioso, il cui unico scopo è non farci fuggire dal "sistema".
Sono morti dei soldati in Afghanistan ed altri sono rimasti gravemente feriti?
La notizia viene ovviamente pronunciata e arricchita con sguardi bassi e toni cupi, ma durante il resto dell'anno, dell'Afghanistan non si dirà nulla.
La TV, coi telegiornali da cui si abbeverano milioni di telespettatori che non leggono giornali, riviste e non usano Internet, porta ad interessarci quindi a cose più concrete e più vicine a noi, come le liti fra i politici, tranne quando accade una tragedia che compare all'improvviso come un temporale d'agosto. Così noi italiani siamo portati a pensare che i nostri soldati siano semplicemente in mezzo ad un deserto, cercando di difendere una sperduta fortezza di cui non importa nulla a nessuno.
La crisi economica attanaglia tutto il "mondo occidentale" che si è affidato alle banche americane? Le aziende falliscono o delocalizzano e licenziano?
Gli operai che protestano non verranno mostrati e i TG apriranno con le affermazioni ottimistiche del premier che ci spinge al consumo (quindi non siamo esseri umani legati alla natura e alle sue gioie e dolori, ma simili a macchine che divorano benzina in maniera fredda e costante) e col ministro delle finanze che in un certo senso cerca di rassicurarci perchè loro controllano e hanno i conti a posto. Siccome tutti sanno che le loro parole non servono a tranquillizzarci, a rasserenarci, prima e dopo i TG programmi di giochi a premi monetari ci sollazzano e ci infondono fiducia nei nostri scarsi mezzi da inetti ragionieri. Fa niente se banche, assicurazioni e aziende elettriche in regime di semi-monopolio fanno indispettitamente profitti da veri squali come non mai, perchè nessuno ne parlerà.
La TV ogni giorno ci propina l'innegabile (non da me, sia chiaro) sacralità di quell'istituzione millenaria che prende il nome di famiglia (monogamica patriarcale, mica altre), ma te e tuo marito siete ai ferri corti ormai da anni e vivete assieme senza stimoli ed ogni gesto dell'uno, viene sopportato mal volentieri dall'altro e da lì a poco scatterà l'omicidio o, nel migliore dei casi, la separazione?
Poco male, svariati programmi potranno risolvere, con l'ausilio non di uno spartitraffico ma di un giudice, la vostra situazione sentenziando e punendo con sicumera le colpe certe di uno dei due.
Ancora scontenti, ancora insicuri? Inviperiti per un futuro da single di fronte allo schermo?
Rimanete sintonizzati e recatevi negli studi televisivi più vicini a voi (Milano, Roma), perchè in ogni show c'è la possibilità per tutti quanti di trovare finalmente il vero amore. Fa niente se poi tornerete dinnanzi ad un giudice (con la faccia da nano..sì, vengono presi dai circhi), perchè è il bello del gioco, no?
Come scriveva Aldo Grasso nel 1993, "Non c'è limite alla disperazione. Vanno in Tv per sposarsi, si sposano perchè temono la solitudine, temono la solitudine perchè guardano troppo la Tv"
L'inter, il Milan o la Juve ha vinto lo scudetto e la tua squadra no?
Si parlerà solo della vincitrice mostrando tutta la gioia che una vittoria così totale può conferire al presidente, allenatore, giocatori e ai milioni di tifosi la cui vita sarà pregna di un'energia misteriosa, nonostante loro non abbiano fatto assolutamente nulla.
Delle perdenti si accennerà qualcosa, ma in buona sostanza non compariranno più sugli schermi per alcuni mesi e quindi, non esistendo mediaticamente, il tuo dolore non ha e non avrà ragione di esistere, in quanto esisterebbe per chi non esiste.
Ma non ti preoccupare, perchè d'estate, ogni estate, siamo tutti vincitori virtuali attraverso la magia del calciomercato.
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La TV non mostra la realtà, ma una parte di questa scelta con tagli precisi, non a caso ogni tanto compaiono programmi tipo "La tv della realtà", dove per realtà si intende, non si sa perchè (veramente sì..), avvenimenti clamorosi che il telespettatore si aspetterebbe di vedere in un film.
Il perchè è presto detto: i programmi televisivi si basano sul più banale quotidiano della più sciatta famiglia.
I produttori, gli autori e tutti i vari creativi delle emittenti sfruttano questa parte di vita contemporanea dopandola con litigate furibonde, dilatandola nel tempo (facendo zapping c'è quasi 24/24h) e abbellendola, ecco il segreto, con una sceneggiatura colorata, luminosa e con presentatrici slanciate, quasi come irreali modelle.
Quindi, il peggio della vita quotidiana ci viene mostrato con dovizia di particolari e con tecniche che riescono nell'intento di farcela digerire e, quasi quasi, anche apprezzare tramite il divertimento che sicuramente le risse fra tifosi sfegatati o le liti fra marito e moglie (meglio se del Sud Italia e gesticolanti) generano.
Se noi telespettatori accettiamo certi programmi, accettiamo la realtà, perchè non vedremo l'ora di rivederla, ma modificata, dai programmi TV. E' un circolo vizioso, il cui unico scopo è non farci fuggire dal "sistema".
Vorrei fare qualche breve esempio.
Sono morti dei soldati in Afghanistan ed altri sono rimasti gravemente feriti?
La notizia viene ovviamente pronunciata e arricchita con sguardi bassi e toni cupi, ma durante il resto dell'anno, dell'Afghanistan non si dirà nulla.
La TV, coi telegiornali da cui si abbeverano milioni di telespettatori che non leggono giornali, riviste e non usano Internet, porta ad interessarci quindi a cose più concrete e più vicine a noi, come le liti fra i politici, tranne quando accade una tragedia che compare all'improvviso come un temporale d'agosto. Così noi italiani siamo portati a pensare che i nostri soldati siano semplicemente in mezzo ad un deserto, cercando di difendere una sperduta fortezza di cui non importa nulla a nessuno.
La crisi economica attanaglia tutto il "mondo occidentale" che si è affidato alle banche americane? Le aziende falliscono o delocalizzano e licenziano?
Gli operai che protestano non verranno mostrati e i TG apriranno con le affermazioni ottimistiche del premier che ci spinge al consumo (quindi non siamo esseri umani legati alla natura e alle sue gioie e dolori, ma simili a macchine che divorano benzina in maniera fredda e costante) e col ministro delle finanze che in un certo senso cerca di rassicurarci perchè loro controllano e hanno i conti a posto. Siccome tutti sanno che le loro parole non servono a tranquillizzarci, a rasserenarci, prima e dopo i TG programmi di giochi a premi monetari ci sollazzano e ci infondono fiducia nei nostri scarsi mezzi da inetti ragionieri. Fa niente se banche, assicurazioni e aziende elettriche in regime di semi-monopolio fanno indispettitamente profitti da veri squali come non mai, perchè nessuno ne parlerà.
La TV ogni giorno ci propina l'innegabile (non da me, sia chiaro) sacralità di quell'istituzione millenaria che prende il nome di famiglia (monogamica patriarcale, mica altre), ma te e tuo marito siete ai ferri corti ormai da anni e vivete assieme senza stimoli ed ogni gesto dell'uno, viene sopportato mal volentieri dall'altro e da lì a poco scatterà l'omicidio o, nel migliore dei casi, la separazione?
Poco male, svariati programmi potranno risolvere, con l'ausilio non di uno spartitraffico ma di un giudice, la vostra situazione sentenziando e punendo con sicumera le colpe certe di uno dei due.
Ancora scontenti, ancora insicuri? Inviperiti per un futuro da single di fronte allo schermo?
Rimanete sintonizzati e recatevi negli studi televisivi più vicini a voi (Milano, Roma), perchè in ogni show c'è la possibilità per tutti quanti di trovare finalmente il vero amore. Fa niente se poi tornerete dinnanzi ad un giudice (con la faccia da nano..sì, vengono presi dai circhi), perchè è il bello del gioco, no?
Come scriveva Aldo Grasso nel 1993, "Non c'è limite alla disperazione. Vanno in Tv per sposarsi, si sposano perchè temono la solitudine, temono la solitudine perchè guardano troppo la Tv"
L'inter, il Milan o la Juve ha vinto lo scudetto e la tua squadra no?
Si parlerà solo della vincitrice mostrando tutta la gioia che una vittoria così totale può conferire al presidente, allenatore, giocatori e ai milioni di tifosi la cui vita sarà pregna di un'energia misteriosa, nonostante loro non abbiano fatto assolutamente nulla.
Delle perdenti si accennerà qualcosa, ma in buona sostanza non compariranno più sugli schermi per alcuni mesi e quindi, non esistendo mediaticamente, il tuo dolore non ha e non avrà ragione di esistere, in quanto esisterebbe per chi non esiste.
Ma non ti preoccupare, perchè d'estate, ogni estate, siamo tutti vincitori virtuali attraverso la magia del calciomercato.
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Guerra in Afghanistan
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A proposito di spese dello Stato, ci sarebbe quella "vacanzina" in Afghanistan (oltrechè in Iraq).
Purtroppo ieri sono morti due soldati italiani mentre svolgevano il loro onesto mestiere durante un trasferimento con gli autoblindo e, ormai, si parla di questa zona del mondo solo quando ci sono dei morti del nostro Paese.
Tutto ciò è molto triste per l'informazione (la quale, non parlando mai di questo scenario di guerra, tratta l'Afghanistan come se fosse una località di mare, da cui il termine iniziale "vacanzina"), infatti denota come lo shock verso un fatto così importante e grande come una guerra sia presente solo inizialmente, dimostra come il nostro interesse verso una certuna cosa, che può essere ad esempio la condizione delle popolazioni sud-asiatiche colpite da uno tsunami nel dicembre 2004 di cui non sappiamo più nulla, scompaia all'improvviso perchè colpiti da notizie più fresche e di Paesi a noi più vicini.
La seconda cosa triste, è il parlare della vita dei soldati, dei costi e del senso di questa guerra (missione di pace è un eufemismo che solo Belzebù La Russa può permettersi) solo quando appunto avvengono tragedie fra le nostre file.
Tutti gli italiani sanno che lo Stato dovrà tagliare la spesa pubblica (questo avverrà anche nel resto d'Europa), ma giusto qualche giorno fa sfogliando un giornale, ho letto che Tremonti si impegna a rifinziare codeste "missioni di pace". In un anno vengono rifinanziate diverse volte, e il tutto si basa sui soldi. Eppure è un'invasione militare che collima con la nostra Costituzione (art.11): non ci stiamo difendendo da invasori, ma stiamo invadendo.
Ecco, si taglia di tutto e di più (insegnanti, precari, ricercatori, scorte, welfare in generale), ma la guerra non si tocca.
C'è evidentemente un patto di ferro dal quale non possiamo sottrarci e che fa comodo anche alle nostre industrie belliche.
Eppure questa è una guerra ormai persa, che iniziò con lo scopo della cattura/uccisione di Osama Bin Laden per fare in modo che attentati terroristici come quelli che colpirono gli USA nel 2001 non sarebbero più accaduti, eppure è ancora vivo, al pari del mullah Omar che scappò dalle forze occidentali con la motocicletta.
I capi dunque sono vivi e vegeti e sono questi i nostri obiettivi: se non vengono trovati e uccisi, continueranno ad indottrinare malvagiamente un sacco di giovani afgani,
pakistani, ecc. Non stento a credere che per i giovani talebani questi due siano dei semi-dei..
Dal 2001 si è in Medio-Oriente, eppure il terrorismo islamico non si è ancora riusciti a fermarlo (attentati a Londra e Madrid nel 2004 e 2005, ad esempio), proprio perchè i capi sono introvabili e perchè non c'è un esercito da sconfiggere, ma ci sono tante "cellule" e tanti singoli inviperiti.
Se non si trovano questi santoni del male, bisogna andare via, perchè i guerriglieri nuovi e vecchi si fermeranno solo quando i capi saranno uccisi.
Forse fare il paragone con la 2^ G.M. è un atto semplicistico, però penso che possa rendere l'idea: senza più Mussolini e Hitler, i nazi-fascisti perirono.
Abbiamo fallito, dobbiamo ammetterlo e farcene una ragione.
Ormai il virus di Bin Laden è stato diffuso in tutto il mondo.
I nostri politici, Berlusconi, La Russa, Frattini e tutti gli altri, devono smetterla di chiamarla missione di pace: i genitori, le mogli/fidanzate e i mariti/fidanzati, i parenti e gli amici credono che i loro ragazzi e le loro ragazze siano in Medio-Oriente per fare del bene e basta, prendendo inoltre un lauto stipendio da parlamentare.
Invece combattono. Ammazzano e muoiono.
Le esercitazioni negli USA, nel Nevada, dove abbiamo mandato 10 cacciabombardieri AMX, parlano chiaro (fonte: L'Espresso, 12 agosto 2009).
Ditelo, ammettetelo, per favore o verrette condannati dalla storia come truffatori.
Affermano invece che la nostra presenza (e quella dell'ISAF in generale) sia necessaria per stabilizzare quella zona del mondo, per la pace.
Invece penso che la permanenza militare non possa che peggiorare la vita dei soldati, degli afgani e di tutto il resto del mondo che verrà preso di mira dai terroristi perchè diverranno ancora più estremisti di quel che son sempre stati a causa della guerra. Non pare essere un ragionamento contorto.
Leggiamo le loro parole di ieri:
"La missione in Afghanistan resta fondamentale per la stabilità e pacificazione di un'area strategica" Silvio Berlusconi, PDL;
"Quella in Afghanistan resta per l'Italia una missione fondamentale, che continuerà" Franco Frattini, PDL;
"Noi ci accorgiamo di quello che succede in Afghanistan tutte le volte che vi e' un fatto luttuoso, tragico. Ma quello che sta avvenendo in Afghanistan e' un maggiore controllo del territorio e una piu' stretta collaborazione con i cittadini afghani ed e' il succo del piano 'McCrystal', e questo comporta da parte dei talebani una reazione fatta di attentati terroristici subdoli e vigliacchi tipici di chi comincia ad essere fortemente in difficolta" Ignazio La Russa, PDL;
"Ribadiamo convintamente la determinazione a proseguire nel nostro impegno fino al conseguimento degli obiettivi della missione internazionale" Gianfranco Fini, PDL;
"Al di là delle vite umane che fanno spaccare il cuore, bisogna verificare se questi sacrifici servono o meno a qualcosa" Roberto Calderoli, Lega Nord;
"Fuga avrebbe conseguenze gravi sul governo'' Umberto Bossi, Lega Nord;
Pacificazione, che non è avvenuta in 8-9 anni..
Missione che continuerà, fino a quando? E' impossibile stabilirlo, anche perchè di talebani ce ne sono anche in Pakistan, per cui..
L'unico saggio della maggioranza è Calderoli, prontamente zittito da Bossi che bada a cose più prossime a lui.
La Russa sogna..
Poco fa ho citato un articolo dell'Espresso. Lì, si trova uno stralcio di un articolo comparso sulla rivista Liberal che recita: "I soliti italiani: fanno la guerra, ma senza dirlo e comunque soltanto un pochino. Se non si è politicamente in grado di prendere le decisioni necessarie, forse è meglio dare retta a Bossi: tutti a casa".
Adoro la coerenza padana.
All'anno questa guerra ci costa più di 600.000.000 di Euro (308.000.000 di Euro per 6 mesi, fonte: PeaceReporter), considerando che siamo lì da 8 anni fanno circa 4 miliardi di euro, ci farebbero comodo, o no?
A proposito di costi, non è forse scandalosa la spesa statale, visti i tempi, di 13 miliardi di Euro per 18 anni /720 milioni di Euro all'anno) per 131 aerei cacciabombardieri F35 (fonte: Disarmo.org) e di circa 1,7 miliardi di Euro per 21 Eurofighter (fonte: Il Sole 24 Ore)? Non mi pare che ci sia alcun esercito nemico pronto a sganciare bombe su di noi. Mi pare invece che siamo noi a volerlo fare in Afghanistan.
Se riducessimo la nostra presenza in Iraq e Libano, possiamo risolvere molti problemi economici che affliggono l'Italia.
Link:
"La missione va avanti" SkyTG24
"Noi fondamentali per la pace" ADNKronos
"La Russa: Aumenta controllo territorio" ADNKronos
"Talibani pakistani: L'America brucerà" ANSA
"Afghanistan Raid" L'Espresso
"Per la guerra i soldi non mancano" PeaceReporter
"Una guerra da 50 milioni al mese" PeaceReporter
"Il prezzo di una guerra" La Repubblica
"Afghanistan, una guerra costosa e rischiosa" PeaceReporter
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A proposito di spese dello Stato, ci sarebbe quella "vacanzina" in Afghanistan (oltrechè in Iraq).
Purtroppo ieri sono morti due soldati italiani mentre svolgevano il loro onesto mestiere durante un trasferimento con gli autoblindo e, ormai, si parla di questa zona del mondo solo quando ci sono dei morti del nostro Paese.
Tutto ciò è molto triste per l'informazione (la quale, non parlando mai di questo scenario di guerra, tratta l'Afghanistan come se fosse una località di mare, da cui il termine iniziale "vacanzina"), infatti denota come lo shock verso un fatto così importante e grande come una guerra sia presente solo inizialmente, dimostra come il nostro interesse verso una certuna cosa, che può essere ad esempio la condizione delle popolazioni sud-asiatiche colpite da uno tsunami nel dicembre 2004 di cui non sappiamo più nulla, scompaia all'improvviso perchè colpiti da notizie più fresche e di Paesi a noi più vicini.
La seconda cosa triste, è il parlare della vita dei soldati, dei costi e del senso di questa guerra (missione di pace è un eufemismo che solo Belzebù La Russa può permettersi) solo quando appunto avvengono tragedie fra le nostre file.
Tutti gli italiani sanno che lo Stato dovrà tagliare la spesa pubblica (questo avverrà anche nel resto d'Europa), ma giusto qualche giorno fa sfogliando un giornale, ho letto che Tremonti si impegna a rifinziare codeste "missioni di pace". In un anno vengono rifinanziate diverse volte, e il tutto si basa sui soldi. Eppure è un'invasione militare che collima con la nostra Costituzione (art.11): non ci stiamo difendendo da invasori, ma stiamo invadendo.
Ecco, si taglia di tutto e di più (insegnanti, precari, ricercatori, scorte, welfare in generale), ma la guerra non si tocca.
C'è evidentemente un patto di ferro dal quale non possiamo sottrarci e che fa comodo anche alle nostre industrie belliche.
Eppure questa è una guerra ormai persa, che iniziò con lo scopo della cattura/uccisione di Osama Bin Laden per fare in modo che attentati terroristici come quelli che colpirono gli USA nel 2001 non sarebbero più accaduti, eppure è ancora vivo, al pari del mullah Omar che scappò dalle forze occidentali con la motocicletta.
I capi dunque sono vivi e vegeti e sono questi i nostri obiettivi: se non vengono trovati e uccisi, continueranno ad indottrinare malvagiamente un sacco di giovani afgani,
pakistani, ecc. Non stento a credere che per i giovani talebani questi due siano dei semi-dei..
Dal 2001 si è in Medio-Oriente, eppure il terrorismo islamico non si è ancora riusciti a fermarlo (attentati a Londra e Madrid nel 2004 e 2005, ad esempio), proprio perchè i capi sono introvabili e perchè non c'è un esercito da sconfiggere, ma ci sono tante "cellule" e tanti singoli inviperiti.
Se non si trovano questi santoni del male, bisogna andare via, perchè i guerriglieri nuovi e vecchi si fermeranno solo quando i capi saranno uccisi.
Forse fare il paragone con la 2^ G.M. è un atto semplicistico, però penso che possa rendere l'idea: senza più Mussolini e Hitler, i nazi-fascisti perirono.
Abbiamo fallito, dobbiamo ammetterlo e farcene una ragione.
Ormai il virus di Bin Laden è stato diffuso in tutto il mondo.
I nostri politici, Berlusconi, La Russa, Frattini e tutti gli altri, devono smetterla di chiamarla missione di pace: i genitori, le mogli/fidanzate e i mariti/fidanzati, i parenti e gli amici credono che i loro ragazzi e le loro ragazze siano in Medio-Oriente per fare del bene e basta, prendendo inoltre un lauto stipendio da parlamentare.
Invece combattono. Ammazzano e muoiono.
Le esercitazioni negli USA, nel Nevada, dove abbiamo mandato 10 cacciabombardieri AMX, parlano chiaro (fonte: L'Espresso, 12 agosto 2009).
Ditelo, ammettetelo, per favore o verrette condannati dalla storia come truffatori.
Affermano invece che la nostra presenza (e quella dell'ISAF in generale) sia necessaria per stabilizzare quella zona del mondo, per la pace.
Invece penso che la permanenza militare non possa che peggiorare la vita dei soldati, degli afgani e di tutto il resto del mondo che verrà preso di mira dai terroristi perchè diverranno ancora più estremisti di quel che son sempre stati a causa della guerra. Non pare essere un ragionamento contorto.
Leggiamo le loro parole di ieri:
"La missione in Afghanistan resta fondamentale per la stabilità e pacificazione di un'area strategica" Silvio Berlusconi, PDL;
"Quella in Afghanistan resta per l'Italia una missione fondamentale, che continuerà" Franco Frattini, PDL;
"Noi ci accorgiamo di quello che succede in Afghanistan tutte le volte che vi e' un fatto luttuoso, tragico. Ma quello che sta avvenendo in Afghanistan e' un maggiore controllo del territorio e una piu' stretta collaborazione con i cittadini afghani ed e' il succo del piano 'McCrystal', e questo comporta da parte dei talebani una reazione fatta di attentati terroristici subdoli e vigliacchi tipici di chi comincia ad essere fortemente in difficolta" Ignazio La Russa, PDL;
"Ribadiamo convintamente la determinazione a proseguire nel nostro impegno fino al conseguimento degli obiettivi della missione internazionale" Gianfranco Fini, PDL;
"Al di là delle vite umane che fanno spaccare il cuore, bisogna verificare se questi sacrifici servono o meno a qualcosa" Roberto Calderoli, Lega Nord;
"Fuga avrebbe conseguenze gravi sul governo'' Umberto Bossi, Lega Nord;
Pacificazione, che non è avvenuta in 8-9 anni..
Missione che continuerà, fino a quando? E' impossibile stabilirlo, anche perchè di talebani ce ne sono anche in Pakistan, per cui..
L'unico saggio della maggioranza è Calderoli, prontamente zittito da Bossi che bada a cose più prossime a lui.
La Russa sogna..
Poco fa ho citato un articolo dell'Espresso. Lì, si trova uno stralcio di un articolo comparso sulla rivista Liberal che recita: "I soliti italiani: fanno la guerra, ma senza dirlo e comunque soltanto un pochino. Se non si è politicamente in grado di prendere le decisioni necessarie, forse è meglio dare retta a Bossi: tutti a casa".
Adoro la coerenza padana.
All'anno questa guerra ci costa più di 600.000.000 di Euro (308.000.000 di Euro per 6 mesi, fonte: PeaceReporter), considerando che siamo lì da 8 anni fanno circa 4 miliardi di euro, ci farebbero comodo, o no?
A proposito di costi, non è forse scandalosa la spesa statale, visti i tempi, di 13 miliardi di Euro per 18 anni /720 milioni di Euro all'anno) per 131 aerei cacciabombardieri F35 (fonte: Disarmo.org) e di circa 1,7 miliardi di Euro per 21 Eurofighter (fonte: Il Sole 24 Ore)? Non mi pare che ci sia alcun esercito nemico pronto a sganciare bombe su di noi. Mi pare invece che siamo noi a volerlo fare in Afghanistan.
Se riducessimo la nostra presenza in Iraq e Libano, possiamo risolvere molti problemi economici che affliggono l'Italia.
Link:
"La missione va avanti" SkyTG24
"Noi fondamentali per la pace" ADNKronos
"La Russa: Aumenta controllo territorio" ADNKronos
"Talibani pakistani: L'America brucerà" ANSA
"Afghanistan Raid" L'Espresso
"Per la guerra i soldi non mancano" PeaceReporter
"Una guerra da 50 milioni al mese" PeaceReporter
"Il prezzo di una guerra" La Repubblica
"Afghanistan, una guerra costosa e rischiosa" PeaceReporter
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17 maggio 2010
Taglio per i politici, ma non sanguineranno
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Tremonti cerca almeno 25 miliardi di Euro ed afferma che le tasse non saranno alzate (fonte: La Repubblica).
Tutto il Paese è in subbuglio perchè i dipendenti statali rischiano tagli ai propri stipendi, il mancato rinnovo del contratto di categoria e l'allungamento dei tempi per ricevere la liquidazione.
Nei commenti di articoli di alcuni giornali (es: Il Corriere della Sera), la notizia è stata presa con grande piacere da molti lettori lavoratori autonomi che sentono aria di equità se le vecchie certezze e comodità degli statali crolleranno.
Ennesima "guerra fra poveri", in cui una buona metà dei soldati partecipanti non si rende conto di combattere e di subire.
E' giusto che a pagare i disastri dell'Italia siano degli innocenti?
Non è colpa degli impiegati statali se non c'è nessuno che controlla la loro produttività, non è colpa loro se certi enti sono dei carrozzoni, non è colpa loro se la nostra classe dirigente da quando è nata la Repubblica fonda il proprio successo/potere sulla corruzione, non è colpa loro se la corruzione costa 50 miliardi di Euro all'anno (fonte: Transparency international Italia), non è colpa loro se l'evasione fiscale (compiuta di certo non dagli statali) ha raggiunto il 18% del PIL italiano fra il 1998 e il 2002 (dati: Agenzie delle Entrate, PDF).
Corruzione ed evasione non vengono menzionate dai nostri governanti come causa dei nostri mali (come in Grecia), evidentemente gli fanno comodo e così a subire le drastiche misure per tenere a bada i conti dello Stato saranno gli statali che tanto si sa da che parte votano.
Eppure, basterebbe colpire queste due "attività" per sistemare i conti e non far piangere i ceti medi e medio-bassi, infatti ogni anno vengono sottratti all'erario ben 300 miliardi di Euro (fonte: Corriere della Sera), ma forse devo pensare che la politica serve per far capire continuamente ai sudditi di essere tali e che nessuno potrà, perchè nessuno lo vuole, migliorare la loro condizione, elevarla. E' vietato. E' il sistema. Ma questo è un altro discorso.
Evasori miliardari, imprenditori corruttori e politici corrotti evidentemente impuniti (oltrechè giustificati dalle parole di Silvio Berlusconi del 2008 e leggibili su Il Giornale: "Se lo Stato ti chiede il 50-60% di ciò che guadagni, ti sembra una cosa indebita e ti senti anche un pò giustificato a mettere in atto procedure di elusione"), e la gente a casa dovrebbe rimanere impassibile nel sentire le parole di Tremonti "offerteci" gentilmente dai telegiornali, e magari contenta perchè grazie a questo Governo e a San Silvio non finiremo come la Grecia?
Per far calare la tensione anti-casta, giunge Calderoli in difesa del collega leghista, proponendo un taglio del 5% per lo stipendio dei parlamentari (fonte: La Stampa).
Per cortesia, si eviti di dire che sia un buon esempio, perchè è l'ennesima presa in giro: dei circa 20.000 Euro che prendono al mese, i politici presenti a Roma non usciranno con le ossa fracassate da questo taglio che li vedrà portare a casa comunque la bella cifra di circa 19.000 Euro al mese.
Non è come prendere 1.000 Euro e ritrovarsene 950 (sempre che gli impiegati non subiscano un taglio maggiore) e, soprattutto, il risparmio equivarrà, ad andar bene, all'1% dei soldi richiesti dalle Finanze (fonte: Giornalettismo).
Bossi ha condiviso l'idea, a patto che vengano colpiti anche i magistrati.
E ci risiamo coi magistrati e con la voglia di far sentire questi, all'opinione pubblica, dei privilegiati da punire.
Non vi sentite ridicoli? Noiosi? Monotoni?
Un parlamentare prende dalle 3 alle 11 volte in più di un magistrato (fonte: Wikipedia).
Ai politici fa comodo prendersela spesso (sempre?) coi magistrati, perchè son gli unici che li possono punire (non certo gli elettori che, specialmente al Sud, votano chi vogliono i criminali e al Nord, invece, votano chi si propaganda meglio con la TV), eppure, guardando fra i dati snocciolati dal CEPEJ (la Commissione Europa sull'efficenza della Giustizia), grazie al blog Nuova Libertalia, è chiaro come i nostri giudici siano quelli che lavorano di più in Europa (più produttivi dei colleghi spagnoli di quasi il doppio, ad esempio) e il cui stipendio è in linea con i colleghi del Continente (a inizio carriera prendono di più solo dei francesi e portoghesi).
Che dire dei vari vantaggi che hanno i nostri politici, come assicurazioni gratuite? I magistrati italiani, a differenza dei tedeschi e francesi, non ce le hanno.
Ma soprattutto, questa proposta di riduzione dello stipendio dei magistrati, da chi arriva?
Come già detto da Umberto Bossi e chi è costui? E' un condannato, nell'autunno 1995, a 10 mesi per finanziamento illecito (fonte: La Repubblica) e colui che nella fine del 1993 dovette versare in tribunale i 200 milioni di Lire che la Lega Nord ricevette dalla Montedison (fonte: Corriere della Sera).
Ah, è anche quello che ha messo il figlio, incompetente a detta dell'opinione pubblica, in politica (Expo 2015 e Regione Lombardia). Soldi buttati..
E' giusto ricordare come ad esempio i consiglieri delle Regioni non saranno toccati da questo balzello leghista.
A Roma, comunque, non ci sono solo parlamentari, ma anche altre figure che nei palazzi guadagnano un botto.
Leggete quest'articolo de L'Espresso ("Eldorado in Parlamento") sui ragionieri e i barbieri.
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Tremonti cerca almeno 25 miliardi di Euro ed afferma che le tasse non saranno alzate (fonte: La Repubblica).
Tutto il Paese è in subbuglio perchè i dipendenti statali rischiano tagli ai propri stipendi, il mancato rinnovo del contratto di categoria e l'allungamento dei tempi per ricevere la liquidazione.
Nei commenti di articoli di alcuni giornali (es: Il Corriere della Sera), la notizia è stata presa con grande piacere da molti lettori lavoratori autonomi che sentono aria di equità se le vecchie certezze e comodità degli statali crolleranno.
Ennesima "guerra fra poveri", in cui una buona metà dei soldati partecipanti non si rende conto di combattere e di subire.
E' giusto che a pagare i disastri dell'Italia siano degli innocenti?
Non è colpa degli impiegati statali se non c'è nessuno che controlla la loro produttività, non è colpa loro se certi enti sono dei carrozzoni, non è colpa loro se la nostra classe dirigente da quando è nata la Repubblica fonda il proprio successo/potere sulla corruzione, non è colpa loro se la corruzione costa 50 miliardi di Euro all'anno (fonte: Transparency international Italia), non è colpa loro se l'evasione fiscale (compiuta di certo non dagli statali) ha raggiunto il 18% del PIL italiano fra il 1998 e il 2002 (dati: Agenzie delle Entrate, PDF).
Corruzione ed evasione non vengono menzionate dai nostri governanti come causa dei nostri mali (come in Grecia), evidentemente gli fanno comodo e così a subire le drastiche misure per tenere a bada i conti dello Stato saranno gli statali che tanto si sa da che parte votano.
Eppure, basterebbe colpire queste due "attività" per sistemare i conti e non far piangere i ceti medi e medio-bassi, infatti ogni anno vengono sottratti all'erario ben 300 miliardi di Euro (fonte: Corriere della Sera), ma forse devo pensare che la politica serve per far capire continuamente ai sudditi di essere tali e che nessuno potrà, perchè nessuno lo vuole, migliorare la loro condizione, elevarla. E' vietato. E' il sistema. Ma questo è un altro discorso.
Evasori miliardari, imprenditori corruttori e politici corrotti evidentemente impuniti (oltrechè giustificati dalle parole di Silvio Berlusconi del 2008 e leggibili su Il Giornale: "Se lo Stato ti chiede il 50-60% di ciò che guadagni, ti sembra una cosa indebita e ti senti anche un pò giustificato a mettere in atto procedure di elusione"), e la gente a casa dovrebbe rimanere impassibile nel sentire le parole di Tremonti "offerteci" gentilmente dai telegiornali, e magari contenta perchè grazie a questo Governo e a San Silvio non finiremo come la Grecia?
Per far calare la tensione anti-casta, giunge Calderoli in difesa del collega leghista, proponendo un taglio del 5% per lo stipendio dei parlamentari (fonte: La Stampa).
Per cortesia, si eviti di dire che sia un buon esempio, perchè è l'ennesima presa in giro: dei circa 20.000 Euro che prendono al mese, i politici presenti a Roma non usciranno con le ossa fracassate da questo taglio che li vedrà portare a casa comunque la bella cifra di circa 19.000 Euro al mese.
Non è come prendere 1.000 Euro e ritrovarsene 950 (sempre che gli impiegati non subiscano un taglio maggiore) e, soprattutto, il risparmio equivarrà, ad andar bene, all'1% dei soldi richiesti dalle Finanze (fonte: Giornalettismo).
Bossi ha condiviso l'idea, a patto che vengano colpiti anche i magistrati.
E ci risiamo coi magistrati e con la voglia di far sentire questi, all'opinione pubblica, dei privilegiati da punire.
Non vi sentite ridicoli? Noiosi? Monotoni?
Un parlamentare prende dalle 3 alle 11 volte in più di un magistrato (fonte: Wikipedia).
Ai politici fa comodo prendersela spesso (sempre?) coi magistrati, perchè son gli unici che li possono punire (non certo gli elettori che, specialmente al Sud, votano chi vogliono i criminali e al Nord, invece, votano chi si propaganda meglio con la TV), eppure, guardando fra i dati snocciolati dal CEPEJ (la Commissione Europa sull'efficenza della Giustizia), grazie al blog Nuova Libertalia, è chiaro come i nostri giudici siano quelli che lavorano di più in Europa (più produttivi dei colleghi spagnoli di quasi il doppio, ad esempio) e il cui stipendio è in linea con i colleghi del Continente (a inizio carriera prendono di più solo dei francesi e portoghesi).
Che dire dei vari vantaggi che hanno i nostri politici, come assicurazioni gratuite? I magistrati italiani, a differenza dei tedeschi e francesi, non ce le hanno.
Ma soprattutto, questa proposta di riduzione dello stipendio dei magistrati, da chi arriva?
Come già detto da Umberto Bossi e chi è costui? E' un condannato, nell'autunno 1995, a 10 mesi per finanziamento illecito (fonte: La Repubblica) e colui che nella fine del 1993 dovette versare in tribunale i 200 milioni di Lire che la Lega Nord ricevette dalla Montedison (fonte: Corriere della Sera).
Ah, è anche quello che ha messo il figlio, incompetente a detta dell'opinione pubblica, in politica (Expo 2015 e Regione Lombardia). Soldi buttati..
E' giusto ricordare come ad esempio i consiglieri delle Regioni non saranno toccati da questo balzello leghista.
A Roma, comunque, non ci sono solo parlamentari, ma anche altre figure che nei palazzi guadagnano un botto.
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