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24 gennaio 2009

Maroni e le piazze libere

Il ministro dell'Interno Maroni (Lega Nord) ha preparato una direttiva da inviare ai prefetti delle città, affinchè siano vietate manifestazioni dinnanzi a luoghi di culto cattolici (fonte: TG5), come quelle avvenute a Milano di fronte al Duomo da parte dei musulmani giorni fa (fonte: Il Riformista)

Secondo me non c'era bisogno di alcuna legge o comma, siccome era palese che la manifestazione divenne illegale nel momento in cui proseguirono, i credenti musulmani, verso piazza del Duomo, quando invece si concordò, come apprendo dal sito linkato sopra, piazza San Babila come fine del corteo. Già ora le manifestazioni possono essere approvate o negate dalla preferettura (infatti bisogna richiedere il permesso 3 giorni prima, se non erro vale anche per il volantinaggio).

Maroni vieta, da quanto si sa fino ad ora, ogni manifestazione di fronte a chiese, sinagoghe, ma non solo, infatti anche dinnanzi a caserme e centri commerciali (forse perchè le persone toglierebbero spazio alle sante automobili?). Se prima i prefetti potevano decidere liberamente in base al buon senso, ora si trovano limitati nel dare la possibilità alla gente per bene, di esprimere liberamente le opinioni, infatti le nostre città sono ricche di chiese e centri commerciali, quindi mi viene da pensare che sia una legge un pò bizzarra per vietare molte manifestazioni, siccome non si sa ancora se verranno proibite tutte le manifestazioni o solo quelle islamiche.
Se così fosse (ovvero se ogni ritrovo diventerà illegale) sarà sicuramente una legge illiberale e quindi senza senso: le piazze non sono luoghi di culto (quindi già fino da ora chi voleva fare processioni, ecc., doveva chiedere permesso, anche nel caso si trattasse di ritrovi cattolici, siccome l'Italia non è un paese cattolico, ma laico), son luoghi pubblici! Non sono le piazze che appartengono alle chiese, ma caso mai sono le chiese ed i preti all'interno a dover chiedere permesso per suonare le campane o per fare processioni.

Beppe Grillo si è subito allarmato e non solo pensa male, ma pensa addirittura malissimo (come me).
Infatti "La manifestazione indetta dai familiari delle vittime di mafia è stata spostata da Piazza della Repubblica a Piazza Farnese a Roma, sempre il 28 gennaio. Ho notizia che lo spostamento è dovuto al Comma Maroni, ispirato al Comma 22 di Joseph Heller".

Io penso che porre rimedio alle "espansive" (e non nego alquanto inquietanti) manifestazioni islamiche in questo modo, precluda spazi e spinte di libertà di persone civili e intellettualmente libere che usano la piazza, come nel caso delle vittime di mafia, per mostrare al paese intero i propri pensieri e la propria sofferenza.
In pratica vietando a loro (cioè ai musulmani), vietano a tutti e ciò mi preoccupa molto!

Penso che questo "comma Maroni" sia uno dei famosi annunci del Governo Berlusconi, per tranquillizzare la massa composta da tanti italiani medi che han paura di questo o quell'altro. In questo caso dell'islamizzazione del nostro "stivalone". Paura infondata, siccome i nostri politici son 9 volte su 10 cattolici ed 1 volta non credenti, siccome noi stessi siamo cattolici 6/7 volte su 10 e siccome crescono i non credenti che quindi non accetterebbero certamente il passaggio da uno Stato laico (ehm...) ad uno islamico.

Concludo dicendo, da buon agnostico e pensatore libero, che la "nostra religione di Stato", al pari dell'Islam, nasce in Medio-Oriente, quindi ha ben poco a che fare con "l'Occidente" e riconcludo dicendo che mi fan ridere le simpatie della sinistra verso i musulmani, siccome questi ultimi non sono per uno Stato laico, a differenza di ciò che dovrebbe volere la sinistra ponendosi contro la destra cattolica.
Infatti i musulmani non vogliono che la religione venga, come dire, esplicata in luoghi privati come vorrei io, cioè estirpata dai luoghi pubblici che condizionano e discriminano e non portano ad un'evoluzione della società. La manifestazione dinnanzi al Duomo mi pare una "degna" conseguenza di questo modo di pensare, cioè che la religione debba prendere possesso della vita sociale, dei luoghi di ritrovo di tutta la cittadinanza (ma che senso ha, tra l'altro, protestare contro la guerra se a pregare son quelli pronti al martirio per il loro Dio?).
Se non ne siete ancora convinti leggete le dichiarazioni di Ahmad Gianpiero Vincenzo (presidente dell'associazione Intellettuali Musulmani Italiani): "Temiamo che in Italia si voglia limitare la liberta' religiosa ... secondo una prospettiva laicista che non e' piu' in auge nemmeno nella pur laica Francia" (fonte: Il Tempo)
Non c'è da stupirsi di queste simpatie che vedono la Sinistra sempre schiarata a favore dei musulmani e mai contro, infatti ora vi riassumo parte di un'affermazione sconvolgente di un esponente della sinistra (ora extraparlamentare). Secondo lui è giustificato il velo delle donne islamiche, ritenendolo parte della loro tradizione, anzichè ritenerlo un atto sessista contro la libera espressione anche fisica delle persone di sesso femminile!

Voi cristiani però non ritenetevi esenti da critiche, infatti i vostri politici affermano che le nostre città e l'Italia siano cristiani e, se così fosse, ritenetevi nel giusto nel caso vogliate coprire anche le vostre donne con un velo.
Infatti
nella Bibbia (Levitico) si legge:
«Ogni donna che prega o profetizza a testa scoperta, reca un affronto al suo capo [il maschio], infatti sarebbe come se essa fosse rasata. Pertanto se una donna non vuole mettersi il velo, si tagli addirittura i capelli! Ma, se per una donna è vergognoso tagliarsi i capelli o essere rasata, si copra col velo. L’uomo invece, non deve velarsi il capo, essendo egli immagine e riflesso di Dio; mentre la donna è riflesso dell’uomo.»

Buone riflessioni a tutti.

21 gennaio 2009

Sui bus ed Eluana la lunga mano, non votata, del Vaticano.

Se in Italia quotidiani e TG diffondessero le parole di capi e funzionari di uno Stato straniero come se vivessimo nel loro Stato, o come se loro fossero i nostri capi, e se allo stesso tempo non si potesse esprimere opinione differente, si potrebbe pensare che lo Stato in cui si vive sia una dittatura.

Si potrebbe e si può pensarlo, infatti a Genova sono state vietate le pubblicità (anche se, ovviamente, dietro pagamento!) dell'Unione Atei Agonistici Razionalisti che recavano l'allegra scritta: "La cattiva notizia è che Dio non esiste, quella buona che non ti serve" (Fonte: UAAR 1; UAAR 2)

Non offende nessun credente (a differenza di tutte le leggi scritte, e non, che offendono i non credenti - e a volte gli stessi credenti - i quali devono sopportare varie angherie, non ultimi gli interventi del ministro - sigh - Sacconi e dei vari prelati che si scagliano contro la sentenza della Cassazione sul caso Eluana Englaro. Notizie: M.Bresso - liberamente eletta dai piemontesi - disponibile ad ospitare Eluana; Poletto invece contro Eluana in Piemonte*) infatti la scritta dice che l'assenza di Dio è una cattiva notizia! Se ci fosse saremmo tutti molto felici, anche perchè molto probabilmente punirebbe chi crea leggi da una religione che certe cose non le nomina affatto...

In Italia i politici, pur non giurando, nel momento del loro insediamento a Montecitorio o al Quirinale, sulla Bibbia, si piegano a leggi "divine" mai pronunciate nè mai scritte (ad esempio dell'eutanasia non se ne parla sulla Bibbia o a tante altre "baggianate"), mentre negli USA il Presidente, pur giurando sulla Bibbia, menziona tutti gli altri credenti e pure i non credenti...Però devo ammettere che è il primo caso nella loro storia. Grazie Obama (Fonte: Il Tempo)!

Nonostante il 90% dei politici (dato a caso ma molto verosimile) sia cattolico e nonostante un buon 80% degli italiani lo sia anch'esso, questi parlano di pericolo di islamizzazione per cui bisogna mantenere le proprie radici cristiane. Ma se i politici son tutti cristiani cattolici che pericolo ci sarà mai?
E non mi voglio neanche dimenticare di citare i giornalisti, i direttori dei telegiornali visti da milioni di persone che vivono in Italia (quindi pure extracomunitari). Ecco le loro dichiarazioni sulla pubblicità atea:
A. Piroso (TG la7): “provocazione prêt-à-porter; è un boomerang, perchè negandone l’esistenza, a Dio si fa solo pubblicità”. (La "pubblicità" gliela fanno lo stesso comunque i fedeli, "pubblicità" che viene sentita da tutti quanti. Se loro fanno questa pubblicità, i non credenti devono ribattere parlando dello stesso soggetto, anche se questo soggetto non se lo sono inventati questi ultimi)
E. Carelli (SKY TG24): “carnevalata l’iniziativa di Genova. Questione trattata alla stregua di uno spot”. (Infatti è uno spot, probabilmente nato dalla necessità di dire chiaramente la propria idea girando per la città, cosa mai osata fare prima. Per quanto riguarda la carnevalata, basta guardare cosa combinano in Vaticano tra abiti da donna su uomini, croci gigantesce e quant'altro)
M. Mazza (TG2): “campagna, più che offensiva, inutile e banale”. (Come fa a saperlo in anticipo? Gli state facendo voi stessi una grande pubblicità. Non può essere inutile parlarne. Molti atei ed agnostici e magari anche molti titubanti indifferenti, ora che conosco la UAAR, potranno trovare altri loro simili)
E. Fede (TG4): “trovata di cattivo gusto. Offende una religione. Atto di cretinismo. Inqualificabile manifestazione di ateismo”. (Una religione? Veramente questo Dio non ha nome, quindi può offendere ogni religione. Cretino sarà colui che crede perchè gli han detto di credere, non chi si pone domande. Inqualifabile? La deve dare un credente la qualifica di ottima o buona manifestazione di ateismo, come se si ponesse ad un livello superiore?)
C. J. Mimun (TG5): “L’idea non piace. Non è così che ci si allinea con altri Paesi democratici. Mi consolerò con le innumerevoli scritte sui muri “Dio c’è”. (Avrà fatto un sondaggio Mimum per sapere che l'idea non piace? Sul sito UAAR.it piace a tutti i non credenti! Negli altri Paesi democratici i bus con la pubblicità atea girano tranquillamente: Gran Bretagna, Spagna, Canada...Beata disinformazione di massa!)
A. Di Bella (TG3): “Credo nei valori dell’Illuminismo e spirito di religiosità laica delle Costituzioni di Francia, USA. Nelle Costituzioni, non sugli autobus! Temi troppo seri per discuterli ad un semaforo”. (Essendo uno slogan non serve per discutere, ma per mostrare che gli atei ci sono e si sono riuniti)
G. Mulè (Studio Aperto): “Campagna offensiva, volgare e blasfema. Italia Stato laico e tollerante, ma questa tolleranza deve avere un limite. Limite che è stato ampiamente superato”. (S.A. si commenta da sè. Cmq...tollerante...)
Ne approfitto, siccome siamo in vena di frasi senza senso contro ogni libertà, di copiare una lettera mandata da un lettore de La Stampa al quotidiano. Il signor Pasquale Rampazzo dice che l'ateismo è stato reclamizzato con inevitabile dispendio di denaro in Europa e anche in Italia dalla Uaar. Non sono stati spesi tanti soldi. Infatti la Uaar ha racimolato fin'ora 20 mila euro circa. Devo forse scrivere quanti soldi spende il Vaticano per le pubblicità televisive per l'8X1000? Si chiede, inoltre, se stia diventando una nuova religione. No, la Uaar è solo un'associazione che unisce atei e agnostici per far sentire la loro voce ad un Governo e, a volte, ad uno Stato che ha orecchie solo per i credenti (cattolici ovviamente). Continua chiedendosi chi saranno i nuovi predicatori, i nuovi missionari, i nuovi vescovi? Chi verrà eletto Papa? Odifreddi o la Hack? Che lo Spirito Santo ci protegga da tali prelati...
Gentilmente non ha usato il punto affermativo, ma 3 teneri puntini, come se stesse sospirando da vecchio brontolone. Anche se un Odifreddi diventasse Papa (mah) degli atei non sarebbe il suo Papa, quindi di cosa si preoccupa? Una religione in più non può che far bene allo spirito del mondo (io non lo penso affatto!), non è vero signor Pasquale? Anche noi prima eravamo pagani, poi siamo diventati cristiani-cattolici! Un Papa di un'altra religione sarebbe un problema dei fedeli di quella, non suo. Un Papa di un altro credo non va contro il suo Papa. Basta, troppa intolleranza.

*Prima ho accennato ad Eluana Englaro. Come ben sapete il Governo non vuol far rispettare la legge dello Stato che si è espressa attraverso una sentenza irrevocabile della Cassazione. In merito a ciò, Carlo Federico Grosso,
professore ordinario di diritto penale nell'Università di Torino, sulle pagine de La Stampa del 19 gennaio 2009, si dice preoccupato della questione in termini giuridici e politici: "la rottura del principio di legalità, l'alterazione degli equilibri fra i poteri dello Stato, l'impressione, soprattutto, che la semplice legittimazione politica ottenuta dal voto popolare si stia trasformando ormai, nei fatti, in strumento di prevaricazione, di sopraffazione, di cancellazione di diritti e garanzie riconosciute dalla legge e dichiarate dai giudici. Se ciò stesse davvero accadendo, se in particolare dovesse diventare prassi di governo, sarebbe la fine dello Stato di diritto" (fonte: La Stampa). Ovvero l'inizio della dittatura dei tanti (stronzi?) sui pochi (onesti?).

19 gennaio 2009

Grande Fratello reale

Berlusconi e il suo Governo di "centro"-destra (tra virgolette siccome ci sono tanti missini e socialisti), data la sua bramosia di potere e controllo (tranne ovviamente che per sè e gli amici), si dimostra ancora una volta l'unico vero comunista italiano.

Questa è infatti la notizia che non lascia più alcun dubbio:
"Gelmini, telecamere e disciplina per combattere il bullismo" (Fonte: La Stampa)

Se aggiungiamo che vuole eliminare, ad esempio, la 2^ lingua straniera, che può essere francese, spagnolo o tedesco, alle medie inferiori (fonti: Secolo XIX - La Tecnica della Scuola - InsegnoInglese), il cerchio è come se si chiudesse.

Omologazione e controllo che vanno contro la libertà individuale:
ci sarà sempre qualcuno che saprà cosa è consentito e cosa no in ogni ambito della nostra vita (se ora ci abituiamo ad avere telecamere dove c'è già un controllo da parte di una persona "superiore", in un prossimo domani potremmo abituarci tranquillamente ad avere telecamere o microspie nelle nostre stanze, tv e pc), ci sarà, anzi c'è già, chi ci omologa in salsa inglese, forse per consentire ai Merdonalziani di svolgere al meglio il loro sporco lavoro.

Per colpa di questi governanti che giocano con le percezioni (della sicurezza, che vanno contro ogni statistica) e gli annunci (che vanno contro ogni riscontro reale delle loro azioni), crediamo di essere in pericolo e ci facciamo convincere nel subire maggiori controlli (più telecamere, militari e poliziotti per strada e ovviamente meno intercettazioni e di conseguenza indagini e arresti per i potenti. Robe da vero comunismo!).
Abituare i cittadini fin da piccoli ad un controllo sfrenato non può essere nient'altro che una strategia per un buio futuro da automi in cui i potenti e i governanti non verranno contestati e contrastati perchè verranno riconosciuti come esseri veramente superiori, gli unici in grado di stabilire cosa è bene e cosa è male.


Il bullismo è un falso problema: sembra balzato fuori all'improvviso recentemente, eppure c'è sempre stato! Ai miei tempi ne commettavamo di scherzi (pesanti e non) fin dalla tenera età, ma non essendoci videocamere alla portata di tutti, i casi non avevano riscontro mediatico (come se ora non fossero mai esistiti perchè non c'è nessun video che faccia da testimone).

Siamo dunque
vittime e della tecnologia e dell'informazione, non perchè esse siano un male, ma perchè ci facciamo manovrare da esse come burattini. Più progrediamo tecnologicamente (e più ci sentiamo ricchi grazie agli oggetti che compriano con sempre più frenesia), più regrediamo intellettualmente e socialmente. Non conosciamo i lati negativi delle cose e non sappiamo come maneggiarli al meglio, ma soprattutto sembra che non conosciamo la realtà del presente e del passato (ad esempio nell'800 nelle grandi città del Nord c'erano 10 accoltellati al giorno, ma ora sembra di vivere all'inferno in confronto, secondo ciò che dicono i nostri politici).