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5 luglio 2019

I pregiudizi annegano i fatti. Impariamo a leggere le notizie (caso Carola Sea Watch)

Spesso ci facciamo prendere la mano dalle ultime notizie e, a causa dei pregiudizi, stiamo da una parte piuttosto che dall'altra e rimaniamo fermi nelle nostre convinzioni, come se poi i fatti potessero prendere una certa piega perché noi, che magari facciamo parte della maggioranza di qualsiasi tipo, possa cambiare le sorti di ogni faccenda.

Ad esempio, nel caso della Sea Watch 3, con la ormai famosa capitana Carola, sono sorte critiche perché lei non avrebbe la patente nautica, come se la questione di fondo, cioè il salvataggio di vite umane provenienti dall'inferno libico, cambiasse, oppure critiche relative al suo aspetto trasandato arricchitato da lunghi dreadlock.

I pregiudizi verso le sue capacità di comando perché donna e coi dredlocks sono pesanti e vogliono anche dirci come sia palesemente di sinistra e a favore dell'invasione, dell'immigrazione di massa, della sostituzione etnica ideata dal finanziere Soros per non si sa quali oscuri motivi.

Insomma, ogni persona che aiuta dei poveracci, dei disgraziati e soprattutto degli innocenti, viene aspramente criticata perché si pensa che sia diabolica, anti-italiana/occidentale, pagata dai poteri oscuri e forti.

Allo stesso tempo, dalla parte opposta, c'è chi difende a spada tratta ogni mossa di Carola (o di persone simili a lei, anche in altri ambiti) e con la scusa dell'antirazzismo, fa finta di non vedere i problemi che noi subiamo da alcuni extracomunitari (spaccio, scippi, rapine, furti, stupri) e che essi stessi subiscono da noi (schiavitù nei campi agricoli e prostituzione).

Il mio consiglio, che poi è anche una soluzione, consiste nell'avere una visione ampia, generale, a 360°. E soprattutto consiste nel non infervorarsi perché tanto ci sono elezioni, leggi e giudici che operano grazie a noi, tramite noi, per noi e al posto nostro. Le cose accadono o prendono una certa piega, indipendentemente dalle nostre opinioni. Urlare, lamentarsi, preoccuparsi, dimenarsi, sono tutte cose inutili. Bisogna guardare, leggere e comprendere.

A proposito di leggere. Si fa presto a criticare anche la salita a bordo della Sea Watch di alcuni esponenti della sinistra italiana. Basta leggere alcuni articoli, le loro interviste, i pareri dei migranti, per capire che si era trattato semplicemente di un gesto di umanità e anche di legalità.

2 luglio 2019

IMMIGRAZIONE dall'AFRICA: il mio riassunto


Non se ne esce più, c'è da perdere 10 anni a leggere tutti gli articoli e i commenti sull'immigrazione.

Ho quindi deciso di farvi un bel riassunto così siete a posto per tutta la vita e non dovrete più perdere tempo:

tante persone in tutto il mondo vogliono cambiare luogo di residenza, lo fanno i ricchi, figurarsi se non lo vogliono fare i poveri. Il fatto è che i ricchi portano con sé tanti soldi, non importa come li hanno fatti, per cui sono ben accetti. Mentre i poveri spaventano perché vanno nelle zone popolari, spacciano, rubano e quando va bene, come si suol dire, 'rubano il lavoro' da schiavi ai cafoni italioti.

Visto che il numero di immigrati, nella sola Italia, negli ultimi 10 anni è stato molto elevato, molti italiani che all'inizio erano pieni di pietà, ora sono stufi e impauriti, perché hanno visto e sentito sulla loro pelle esperienze negative di vario tipo. Altri, invece, si limitano ai numeri e leggono dei tanti milioni di Euro che l'Italia spende per mantenere migranti e cooperative.

Mi pare ovvio che ci sia e che continuerà ad esserci grande ritrosia verso l'immigrazione, specie se africana e clandestina, perché anche se di razza ne esiste una sola, un europeo è molto diverso da un africano: aspetto, odore, movenze, mentalità, 'radici', tradizioni, leggi, educazione, cultura. Insomma, di tutto di più. Inoltre, fino ad ora, non c'è stata una grande integrazione, anzi, sono aumentati i ghetti, compresi quelli cinesi, perché gli stranieri vengono qui per stare meglio, non per vivere con noi.

Insomma, non mi stupisco affatto di questo accanimento verso gli stranieri, anche se mi pare stupido prendersela solo con loro, visto che noi italiani abbiamo 4 mafie che sono tra le più violente del mondo, abbiamo quasi stabilito record di corruzione, familismo, debito pubblico, truffe, ecc.

Penso che con o senza stranieri, in Italia in certe zone si possa vivere bene, ma in tante altre no. E il rischio che il virus della furbizia criminosa italica si estende in tutte le zone è molto alto. Lo abbiamo visto con la Lombardia di Formigoni, tanto per dire.

Per cui se siete poveri o se il welfare state fa sempre più schifo, la colpa non è dei migranti/stranieri che, come detto, possono spaventare e creare problemi, ma degli italiani che comandano e governano.

Prendersela solo con una parte del problema è da mentecatti, da dementi. Bisogna saper guardare e approfondire la questione a 360°.

E poi è inutile continuare a urlare e insultare, perché l'immigrazione non si fermerà mai. Quindi ogni giorno ci saranno persone che andranno sui social a insultare ONG e africani che arrivano nel Sud Italia, senza alcun costrutto.

La mia soluzione è molto semplice: per evitare che le persone (che erroneamente vengono chiamate 'cittadini', come se tutti vivessero in città) si arrabbino con gli stranieri, basta espellere quelli che commettono reati, sostituendoli in parte con persone fino a provare contraria innocenti, specie donne e bambini, facendo una cernita dei maschi in base al Paese e regione di provenienza. Mi pare ovvio che tra un siriano e un nigeriano si debba salvare il primo e non il secondo.

Basterebbe dunque usare il cervello, essere pragmatici, per evitare preoccupazioni, insulti e scontri faziosi tra partiti di destra e ONG di sinistra. Scontri folli, perché poi come vediamo ogni giorno, le altre imbarcazioni vengono accolate dalla GdF e Guardia Costiera.

1 luglio 2019

Come i Social ti rovinano la mente

Con l'avvento dei social network, non solo è venuta meno l'intermediazione tra politici e cittadini, creata dai giornali e giornalisti che intervistavano i primi e che mandavano in onda servizi dove veniva mostrato tutto l'arco parlamentare.
Ma sono anche comparse altre due cose molto importanti da menzionare e anche preoccupanti:

1) le pubblicità: i post sponsorizzati dai politici sono preoccupanti perché non vengono visti da tutti, e perché di loro non rimane traccia nel web, a meno che qualche utente privato non li registri. Insomma, ciò che a volte vediamo, o che alcuni di noi vedono, non finirà in alcun archivio statale (tipo quello della RAI), così le generazioni future, ma anche quelle presenti, non potranno farsi un'idea completa della realtà politica.

2) la censura: se è vero che prima del web, i cittadini avevano pochi mezzi attraverso cui esprimersi (il voto e le manifestazioni di piazza, più qualche sparuta lettera ai quotidiani), oggi, pur essendo cambiate le cose, troviamo dei politici furboni che non vogliono far leggere ai propri fan, i commenti critici di elettori opposti, come nel caso di Salvini, nella cui pagina FB si viene censurati se si menzionano i famosi 49 milioni, i diamanti, il Trota, ecc.

Insomma, se i fan di Salvini e della Lega ex Nord vivono virtualmente solo sulle sue lande e sui siti dei giornali affini, non troveranno alcun commento negativo riguardante certi/molti aspetti.

Vero che è possibile battere la censura scrivendo 48+1 anziché 49, ma è anche vero che in futuro sarà possibile, suppongo, scovare fin da subito chi ha un profilo differente dal fan medio della Lega (o di altro partito) e censurarlo per... partito preso!

Insomma, i social vanno usati se si sono conoscono pro e contro.