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29 gennaio 2009

La prigionia delle idee

Tre recenti casi hanno destato enorme stupore e dispiacere (solo in me, nei Tiggì non ve n'è traccia!). Casi contro cui l'ordine costituito ha agito per salvaguardare la buona immagine del potere eletto da non si sa bene chi.

1-A Bologna, e ripeto Bologna non Teheran, opera d'arte raffigurante un papa crocefisso col pene eretto di fuori, sequestrata dai carabinieri (qui la foto)
2-Scritta sulle "dormite" del Presidente della Repubblica Napolitano, fatta togliere dalla polizia alla manifestazione a sostegno delle vittime di mafia (video con A. Di Pietro, video con Salvatore Borsellino, video con Beppe Grillo).
3-Divieto di passaggio, con le bandiere dell'Italia e dell'Italia dei Valori, per 3 ragazzi sotto Palazzo Chigi da parte della polizia (clicca qui per leggere la notizia nei commenti del blog di B.Grillo e scrivi in "trova" bandiere o chigi).

1-Se l'immagine è forte, è anche vero che il pene e tutte le sue conseguenze (ovvero l'erezione) ce le ha donate, per i credenti, Dio, mentre per i non credenti Madre Natura, quindi è un fattore naturale, voluto da entità superiori. Quindi non c'è da vergognarsi di ciò, Lui non se ne vergognerebbe (d'altronde i vestiti non li ha inventati Dio ma l'uomo) ...
Se il problema è il cappello papale, il problema secondo non si pone minimamente. E' vero o non è vero che il Vaticano usano la croce come "logo"?
Il reato è vilipendio alla religione. Sarà ma lo Stato Italiano non ha NESSUNA religione di Stato, in quanto laico. Sarebbe poi bello accusare il Vaticano e tutti gli altri lobomotizzatori delle altre religioni per vilipendio al buon senso e ai diritti umani.
2-Il manifesto recitava: "Napolitano dorme, l'Italia insorge". Se è stato fatto togliere per il primo motivo, è un motivo assurdo e illiberale. Napolitano dorme in quanto è accusato dai dipietristi e grillini e non solo, di non aver fatto nulla contro le leggi vergogna del governo Berlusconi, anzi, le ha pure firmate!!! Se è stato tolto per il secondo motivo, posso comprendere.
3-MAH! E' già passato l'inutile comma Maroni?

Cosa succede quando le idee non possono essere manifestate? Succede che inizia la DITTATURA!

25 gennaio 2009

Guon Gompleanno Signor G!

Settanta anni fa, a Milano, nasceva il 'signor G', al secolo Giorgio Gaberscik, in arte Gaber, una delle voci 'fuori dal coro' piu' acute e sensibili che il mondo dello spettacolo e della cultura italiana della seconda meta' del novecento abbiano conosciuto (Fonte: Agi) e rimpianto dopo essere stato acutamente criticato, quel mondo... (Fonte: Io)

:)

Sonia Alfano. Lei sa, noi pure.

Lettera di Sonia Alfano tratta dal blog di Beppe Grillo:

"Io so che in
Parlamento siedono mafiosi, amici di mafiosi, servitori di mafiosi, protettori di mafiosi e lo sanno molte Procure d’Italia, molti giornalisti e anche molti italiani, ma non abbastanza.
Io so che il presidente del Senato, Schifani, è stato consulente al comune di Villabate quando lo stesso comune era sotto il controllo del clan Mandalà, e che dello stesso boss Mandalà Schifani è stato socio nella Siculabrokers.
Io so che il ministro Alfano si è baciato con il boss Crocenapoli al matrimonio della figlia dello stesso boss di Cosa Nostra.
Io so che Marcello Dell'Ultri, pregiudicato per vari reati, è stato condannato in primo grado per mafia e lo stesso Dell'Utri ha detto che Vittorio Mangano, stalliere di Arcore e mafioso, per lui è un eroe.
Io so che ci sono molti magistrati corrotti, mafiosi e amici di mafiosi che vanno a pranzo e a cena con i boss e con i cognati dei boss, eppure loro non sono stati puniti, ma premiati e promossi.
Io so che l'Articolo 3 dice che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge. So, invece, che quattro cariche dello Stato hanno fatto di tutto per non farsi processare e sono al di sopra della legge.
Io so che l'articolo 21 dice che tutti hanno diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero con lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione, la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
So purtroppo che questo non è stato mai rispettato, so che non abbiamo una stampa libera e che tantissimi giornalisti sanno, fanno finta di non sapere, chiudono gli occhi e sono asserviti al sistema di potere.
Io so che l'articolo 101 della nostra Costituzione dice che la giustizia è amministrata in nome del popolo e che i giudici sono soggetti soltanto alla legge e non all'abuso della legge o al potere politico.
Io so che Luigi De Magistris, Clementina Forleo, il procuratore Apicella sono stati trasferiti perché hanno osato indagare sui poteri forti, sui politici, sugli imprenditori e gli amici dei politici.
Io pensavo di aver dato a questo Paese ciò che di più grande possedevo, la mia famiglia, e invece mi rendo conto che è stato un sacrificio probabilmente vanificato anche se fatto in difesa di uno Stato di diritto. Ed è stato vanificato con l'instaurazione di questo regime dittatoriale.
Quando guardo il tricolore provo grande rabbia perché identifico il rosso che lo tinge col rosso del sangue dei nostri cari.
Ecco perché per me scendere in piazza oltre che un diritto è un dovere, nei confronti di chi per la nostra democrazia ha perso la vita. Se non mostreremo tutta la nostra indignazione questo regime, in assenza di reazione, si sentirà autorizzato a calpestare la nostra dignità.
Ecco perché invito tutti i cittadini che vogliono manifestare con noi a scendere in piazza, a Roma il 28 gennaio alle 9 in piazza Farnese."
Sonia Alfano