6 novembre 2009
Il PIL italiano cresce!
Come ho sempre pensato e scritto, ciò non significa che aumenti anche il nostro benessere, infatti aumentano solo i consumi con l'inquinamento e lo sfruttamento che ne consegue, non la felicità, non gli spazi verdi e non, visto che si avvicina il Natale, regali creati direttamente dale mani del "mittente" per il festeggiato (cosa comunque impensabile da 20-30 anni a questa parte, quando la ricchezza del ceto medio ha eliminato ogni unicità nel regalo).
Siamo il paese che primeggia nelle classifiche europee nel possedimento di automobili, seconde case, cellulari e probabilmente anche di apparecchi televisivi (la prima e la terza cosa le ho sentite dire direttamente da Silvio Berlusconi qualche anno fa, con grande gioia). Inoltre siamo i più grandi (cretini?) acquirenti di acqua imbottigliata, cosa veramente triste da mondo post-atomico.
Grande news: ora primeggiamo anche nel consumo di cocaina. Anche questo conta per il PIL, infatti grandi auto e case potranno acquistare, grazie alla vendita, gli spacciatori (link Il Fatto).
Facile capire il perchè della crescita, seppur lieve, del prodotto interno lordo: acquisto di milioni (20, 40, 60 milioni? O anche più date le seconde e terze case) di decoder per il digitale terrestre, acquisto, grazie agli "eco-incentivi" di nuove automobili (tutte quelle vecchie, ma ancora funzionanti, che aspettano di essere demolite ringraziano) cosidette "ecologiche" (provate a camminare e pedalare per la città e poi rideremo, siccome non è cambiato nulla per quanto riguarda l'irrespirabilità).
E, se i dati si riferrisero a questi ultimi giorni, l'incremento sarebbe dovuto all'uso del riscaldamento per abitazioni, uffici, fabbriche, all'acquisto della benzina per gli spostamenti casa-ufficio che prima, dato il bel tempo, magari venivano effettuati a piedi o in bici.
Menziono anche il rientro di centinaia di miliardi di euro dai conti esteri illegali, grazie alla legge varata dal Governo Berlusconi, accolta con grande gioia, e soprattutto con largo anticipo, da Banca Mediolanum (link). E come non considerare gli aumenti delle bollette, fra le altre cose, dell'acqua una volta pubblica ora sempre più privata???
Non so e non m'interessa sapere con precisione quanto questi fattori influenzino la crescita economica, ma servono per mostrare alla gente quanto l'aumento del PIL sia un finto mito.
Immagino già il sorrisone a 36 denti di Silvio Berlusconi, ma intanto le aziende medie delocalizzano in Romania e quelle grandi in Cina. Gli stipendi son ancora troppo tassati e l'Irap chissà se verrà davvero abolita?
L'Italia è il sesto paese più ricco del mondo ed ha superato l'Inghilterra.
Questo lo si apprende dalle parole di Silvio Berlusconi (Link Adnkronos).
Come per il PIL, anche qui bisogna vedere se c'è qualcosa di positivo.
Probabilmente sì, ma per i soliti noti. Gli appalti e subappalti delle TAV, degli inceneritori, i grandi fondi stanziati per il Ponte sullo Stretto, ad esempio, aumentano la ricchezza di grandi aziende come Fiat, Impregilo, FS, ecc.
Se nel mese di settembre più di mezzo milione di lavoratori è stato mandato a casa, cosa c'è da rallegrarsi? Non è gente che ora lavora part-time, non lavorano proprio e non c'è social card che tenga (tranne che per i produttori di queste tessere e le banche che si prendono le commissioni, ovvio).
Apologia del precariato
Negli ultimi 10 anni il precariato è diventato una forma di contratto di lavoro molto diffusa fra i giovani, ma anche fra i 50enni che, perso un saldo posto di lavoro, rientrano per uscirne subito, adattandosi a svolgere lavoretti anche per poche settimane di fila.
I giovani vedono il precariato come una forma di sfruttamento (giustamente, soprattutto quando il contratto con una data azienda viene di volta in volta rinnovato, al posto di uno a tempo indeterminato), questo perchè, oltre a pensare a tutti i benefici che ne traggono le aziende, vogliono avere lo stile di vita ottenuto (o subìto?) dai loro genitori.
Stile di vita composto da stipendi sicuri, ed a volte corposi, e da ingenti consumi, attraverso i quali mostrare il proprio successo lavorativo.
Pensando alla vita in questa maniera, i giovani sbagliano.
Tolte molte ore di lavoro, tolti quindi svariati soldi per i consumi, restano ore da vivere, e non mi sembra una poca cosa.
Se prima le persone adulte risultavano imprigionate in un meccanismo che, pur non facendoli morire di fame, gli toglieva personalità e ore di vita allo "stato brado" per incrementare il PIL nazionale, ora lo sono e lo sarebbero soltanto più parzialmente.
Fotografia di Gary Winogrand
Si è portati a pensare che l'unico sistema, l'unico tipo di società, sia quello in cui si è nati e cresciuti, magari modificandolo di volta in volta, ma sempre pacatamente, senza mai rinnegarlo.
Il precariato e la diminuzione di denaro nei portafogli e nei conti corrente, sono invece un'opportunità che dovrebbero spingere i giovani a pensare ad un nuovo stile di vita.
I giovani si lamentano della mancanza di denaro, perchè sono abituati a dover acquistare di tutto e di più: l'acqua imbottigliata nella plastica (con altra plastica sopra che avvolge 6 bottiglie), verdura anch'essa imbustata nella plastica, apparecchi tecnologici grandi e piccoli da cambiare ogni 6 mesi, ogni anno per piccole migliorie spacciate per grandi rivoluzioni da spot e riviste specializzate (che vivono grazie ai soldi ricevuti per le recensioni pilotate), automobili "ecologiche" (la loro produzione lo è?), ecc.
Questo stile di vita incrementa il PIL tanto amato dal sistema, sistema creato dalle grandissime aziende che vogliono farci spendere denaro per ogni cosa, e nessuno afferma mai (tranne esperti della decrescita su riviste ambientali) che in questo conteggio rientrino anche la benzina sprecata nelle code, le auto da riparare dopo incidenti, le stupide buste di plastica usa e getta delle sigarette, dei chewingum, le lattine (per la cui produzione viene svolto il giro del mondo) di inutili bibite gettate per terra o immesse in enormi puzzolenti discariche o bruciate negli inceneritori, ecc.
Essendo sommersi dalla pubblicità televisiva, radiofonica, dei volantini nelle buche delle lettere che coprono la posta importante, dei mega cartelloni pubblicitari sia in periferia che in campagna, persone poco critiche subiscono il fascino dei colori, del facile possesso e della felicità che sembra sprizzare da tutti i pori dei singoli e delle famiglie ritratte nelle fotografie (di posa, non reali) e non arrivano a pensare che potrebbero impiegare meglio le loro ore libere, ad esempio per migliorarsi nei loro hobbies o per incrementare le loro conoscenze o per portare in bei luoghi le loro persone care, ecc.
Essendo sommersi dalla pubblicità, ed essendo ormai tutti quanti sommersi da decenni da svariati apparecchi tecnologici, siamo portati a pensare che sia impossibile viverne senza e, tornando a badare al lavoro, molti giovani cercano dopo il diploma (o anche prima, durante le vacanze estive fra un anno e l'altro delle Superiori) qualche lavoretto per saziare il loro istinto famelico di consumo di tecnologia e non, alla portata di tutti come orologi, scarpe (non vengono comprati per utilità, ma per fare "sfilate di moda"), cellulari (quelli di 10 anni fa funzionano ancora adesso), lettori digitali di musica (meglio ascoltarla da impianti stereo in casa che per strada, cosa pericolosissima), comprati dopo aver aiutato qualche azienda ad incrementare la propria produttività, il proprio capitale, mentre codesti giovani han perso ore di svago, per l'acquisto di cose che già possedevano o che non servono.
Fotografia di Robert Adams
Per creare la necessità dell'acquisto, il sistema crea non luoghi come i centri commerciali o residenza avulse dalla comunità, nei quali le persone non sono più tali e così, per incontrarsi e parlare, hanno la necessità di utilizzare computer e cellulari (una volta completamente inutili).
Il design è uno strumento utilissimo per indurci all'acquisto, e per questo dev'essere tenuto fuori dai musei d'arte. Ad esempio si può pensare alle forme delle scarpe sportive, ai nuovi mouse per computer che, nel momento in cui migliorano il nostro confort, peggiorano le condizioni ambientali del mondo. Il peggioramento è sicuramente sopportabile per cose utili e nuove, come poteva essere 30 anni fa per la produzione di computer). Le aziende, i capi e i lavoratori di queste aziende continueranno cosi ad avere i loro gonfi e meritati stipendi, che utilizzeranno per acquistare a loro volta beni inutili (perchè già posseduti, ma solo vecchi, o perchè usa e getta) che genereranno inutile inquinamento. Probabilmente sono votato al primitivismo, secondo cui la gente deve tornare al nomadismo e alla caccia. Non sarebbe male: tutti si sentirebbero vivi negli occhi, nella mente e sulla pelle ogni secondo della giornata.
Fotografia di Robert Adams
Non si dica che il PIL serva, poichè genera introiti per lo Stato, il quale li utilizzerà per il Welfare: nel nostro Paese l'istruzione, la sanità, la ricerca, tranni in rari casi, son sempre state vittime del sistema, il quale ha invece sempre preferito reimpiegare, donare, miliardi a banche e a grandi aziende.
Molte persone sono conscie dei danni che questo sistema produce direttamente nelle nostre città (inquinamento dato dal traffico, dalle fabbriche, dai riscaldamenti, rumore, buste e bottiglie non biodegradabili per terra, sui prati, ecc.) ed anche indirettamente (inquinamento globale; riscaldamento globale; distruzione di ambienti ecologici patrimoni di tutti, dell'umanità; sfruttamento di milioni di lavoratori nel cosidetto 2° e 3° mondo - in realtà, per me, 1°, poichè senza la nostra invasione sarebbero libero dalle schifezze tecnologiche -, da parte delle grandi aziende occidentali da noi sempre lautamente ricompensate per i loro intelligentissimi prodotti, ecc.)
Il precariato crea l'occasione di rinnegare questo sistema omicida, trasformando ogni lavoratore alienato, a singolo partecipe delle sorti del mondo. Nelle principali città nordamericane, gruppi di persone ex appartenenti al ceto medio, si danno da fare per produrre da sè il cibo (ovviamente frutta e verdura, non carne, della quale si può fare a meno, della qual cosa il mondo e gli affamati ci ringrazieranno, avendo più terra a loro disposizione per la coltivazione diretta dei cereali, non più utilizzati per ingrassare bovini lontani 1000 km. Ma questo è un altro discorso).
Già nel 1972 esperti mondiali si ritrovarono nella Conferenza sull'ambiente umano di Stoccolma, per pensare a come risolvere i problemi creati dal sistema consumistico "occidentale" (in realtà anche orientale, se si considerano le grandi industrie sovietiche dell'epoca, ed i meccanismi lavorativi di annullamento delle vite, con una vita sociale, ed un ambiente sociale nullo o triste e grigio senza speranze, senza futuro, con inquinamento diffuso e non controllato, perchè tanto nel sistema c'era solo un eterno e singolo ente, lo Stato nelle vesti del Partito Comunista) che richiedeva (e richiede) un grande uso e spreco di risorse non infinite, non rinnovabili (si pensi, con uno stupido esempio, alle foreste ed ai boschi in cui, tagliati 2 alberi, se ne pianta solo 1). Anche 20 anni dopo ci fu un ritrovo simile, l'Earth Summit del 1992 a Rio De Janeiro, ma lo sfruttamento delle risorse naturali ha continuato a fare danni.
Tutto lìinquinamento e lo sfruttamento dipendono dalla gente comune che non si rende conto di poter cambiare le sorti del pianeta nel quale vivono e nel quale vivranno i suoi discendenti. La gente comune non capisce che la politica non spetta solo a poche persone, ma a tutti, ricchi e poveri, in ogni azione che non dev'essere automatica, ma sentita veramente.
Quindi cogliamo la palla al balzo e pensiamo a vivere di più e a consumare di meno.
5 novembre 2009
Dichiarazioni dei politici
Berlusconi: "La sentenza dei giudici europei è imprevista e inaccettabile" (link)
Imprevista no, doveva decidere ed ha deciso. Inaccettabile neanche, leggendola si trovano le motivazioni. Povero, dotategli del potere di visivo per vedere le parole e mentale per elaborarle.
Bossi: "E' una stronzata" (link)
Ok, ma chi lo dice sa di esserlo, quindi anche la sua lo è.
Gelmini: "Nessuno può toglierci nostre tradizioni"; "Il crocifisso rappresenta l'Italia" (link)
No, l'Italia è nata annientando l'impero papale e molti, anche nella destra, erano anticlericali.
Le tradizioni la Gelmini le può coltivare a casa sua, non imponendole a tutti come fosse negli anni 50, non in uno spazio di educazione pubblica, atto all'evoluzione culturare del popolo (cosa di cui però ho sempre dubitato, siccome si è portati molto più ad ubbidire e ad imparare a memoria che a sviluppare una propria personalità e coscienza critica).
La Russa: "Possono morire, il crocifisso non lo toglieremo mai" (link)
Prima o poi muoriamo tutti, caro.
E singolarmente, non al plurale. A meno che non ci sia un desiderio inconscio di compiere un bel suicidio di massa.
Sacconi: "Duro colpo alla coabitazione europea" (link)
Si, infatti è risaputo che un buon cattolico, data la sua ampia visione liberale, non deve mai entrare in casa altrui se sprovvista di croce.
Bersani: "Simbolo che non offende nessuno" (link)
E chi ha parlato di offesa? Si è parlato e si è sentenziato in nome della libertà. Anche l'assenza non offende nessuno (infatti i credenti possono camminare, sedersi, correre, baciarsi e fare figli con la croce al collo).
Feltri: "Crocifissi vietati a scuola? I giudici UE bevono troppo"; "I burocrati dell'Unione Europea, anzichè occuparsi di lotta alla droga e all'immigrazione selvaggia, se la prendono col crocifisso" (link)
I giudici possono e devono occuparsi di tutto. Se delle persone han fatto ricorso in Tribunale, è giusto che dei giudici abbiano deciso in merito. Droga? Immigrazione selvaggia? Non è che si riferisce forse a Villa Certosa (cocaina imported by Tarantini & Co. e babbo nataline slave, forse anche minorenni)
I Giovani de La Destra (scritte sui muri della città di Roma, perchè loro non sono squatter): "Stacchi il crocifisso? Ti staccheremo le mani" (link)
Non potevano mancare anche le dichiarazioni dal mondo musulmano che si stringe attorno ai poveri religiosi cattolici italiani (per l'eterna unione fra le religioni, contro gli atei), infatti Zahoor Ahmad Zargar dice: "Ho due figlie musulmane, che hanno frequentano la scuola pubblica dove è esposto il crocifisso e non l’hanno mai considerato una forma di prevaricazione da parte di un’altra religione" (link).
Per loro esiste solo la religione, l'assenza di queste non è contemplata, eppure nessuno ha ancora visto Dio, ed i santi sappiamo tutti che son impostori (si pensi alle mani chimicamente modificate di Padre Pio).
Ho paura che, leggendo le affermazioni di Feltri e di Sacconi, ci sia una volontà (il rischio, direi) di uscire dall'UE (che farebbe presto a cacciarci dato il debito pubblico elevatissimo e le numerose multe che ci vengono affibiate di tanto in tanto, vedasi i 350.000 euro al giorno per le frequenze abusive di Rete4).
4 novembre 2009
A chi appartiene il crocifisso?
Io propongo la creazione di classi laiche ed atee, siccome in Italia è impossibile far rispettare sentenze che vanno contro i potenti del momento e dove l'unica soluzione è dividersi in 2 tronconi come sempre.
Oggi, dopo le numerose dichiarazioni contrarie dei vari politici italiani sentite in due servizi del TG1 stasera ed anche ieri sera (da cui "stranamente" mancano le voci favorevoli, a differenza, ad esempio, di quelle dei cardinali che trovano ampio spazio), vorrei cercare di capire a chi appartiene questo simbolo, anzi logo, famoso in tutto il mondo e che tanti miliardi apporta alle casse segrete del Vaticano.
In primis, allo Stato del Vaticano che porta in giro per il mondo la voce di Cristo (o dei suoi interessi? Ardua sentenza), attraverso questo simbolo utilizzato egregiamente come arma di marketing.
Conseguentemente, appartiene ai milioni di italiani che credono nella religione cattolica, sia per vera convizione che per convenzione (essendo stati bazzettati e cresciuti in famiglie credenti o vivendo in una società fortemente cattolica, almeno nell'aspetto).
Fra i vari milioni di italiani, però, ci sono anche i non credenti (cosidetti atei e agnostici, i quali hanno ragioni diverse nel non avere alcun credo) e religiosi appartenti ad altre Chiese: evangelici, luterani, anglicani, valdesi, perseguitati nel medioevo dai cattolici, testimoni di Geova, buddhisti, islamici, induisti, raeliani, ecc. (link wikipedia).
Ma ecco alcune dichiarazioni dei politici italiani.
Berlusconi: "La sentenza dei giudici europei è imprevista e inaccettabile" (link)
Imprevista no, doveva decidere ed ha deciso. Inaccettabile neanche, leggendola si trovano le motivazioni. Povero, dotategli del potere di visivo per vedere le parole e mentale per elaborarle.
Bossi: "E' una stronzata" (link)
Ok, ma chi lo dice sa di esserlo, quindi anche la sua lo è.
Gelmini: "Nessuno può toglierci nostre tradizioni"; "Il crocifisso rappresenta l'Italia" (link)
No, l'Italia è nata annientando l'impero papale e molti, anche nella destra, erano anticlericali.
Le tradizioni la Gelmini le può coltivare a casa sua, non imponendole a tutti come fosse negli anni 50, non in uno spazio di educazione pubblica, atto all'evoluzione culturare del popolo (cosa di cui però ho sempre dubitato, siccome si è portati molto più ad ubbidire e ad imparare a memoria che a sviluppare una propria personalità e coscienza critica).
La Russa: "Possono morire, il crocifisso non lo toglieremo mai" (link)
Prima o poi muoriamo tutti, caro.
E singolarmente, non al plurale. A meno che non ci sia un desiderio inconscio di compiere un bel suicidio di massa.
Sacconi: "Duro colpo alla coabitazione europea" (link)
Si, infatti è risaputo che un buon cattolico, data la sua ampia visione liberale, non deve mai entrare in casa altrui se sprovvista di croce.
Bersani: "Simbolo che non offende nessuno" (link)
E chi ha parlato di offesa? Si è parlato e si è sentenziato in nome della libertà. Anche l'assenza non offende nessuno (infatti i credenti possono camminare, sedersi, correre, baciarsi e fare figli con la croce al collo).
Feltri: "Crocifissi vietati a scuola? I giudici UE bevono troppo"; "I burocrati dell'Unione Europea, anzichè occuparsi di lotta alla droga e all'immigrazione selvaggia, se la prendono col crocifisso" (link)
I giudici possono e devono occuparsi di tutto. Se delle persone han fatto ricorso in Tribunale, è giusto che dei giudici abbiano deciso in merito. Droga? Immigrazione selvaggia? Non è che si riferisce forse a Villa Certosa (cocaina imported by Tarantini & Co. e babbo nataline slave, forse anche minorenni)
I Giovani de La Destra (scritte sui muri della città di Roma, perchè loro non sono squatter): "Stacchi il crocifisso? Ti staccheremo le mani" (link)
Non potevano mancare anche le dichiarazioni dal mondo musulmano che si stringe attorno ai poveri religiosi cattolici italiani (per l'eterna unione fra le religioni, contro gli atei), infatti Zahoor Ahmad Zargar dice: "Ho due figlie musulmane, che hanno frequentano la scuola pubblica dove è esposto il crocifisso e non l’hanno mai considerato una forma di prevaricazione da parte di un’altra religione" (link).
Per loro esiste solo la religione, l'assenza di queste non è contemplata, eppure nessuno ha ancora visto Dio, ed i santi sappiamo tutti che son impostori (si pensi alle mani chimicamente modificate di Padre Pio).
Ho paura che, leggendo le affermazioni di Feltri e di Sacconi, ci sia una volontà (il rischio, direi) di uscire dall'UE (che farebbe presto a cacciarci dato il debito pubblico elevatissimo e le numerose multe che ci vengono affibiate di tanto in tanto, vedasi i 350.000 euro al giorno per le frequenze abusive di Rete4).
Mi chiedo cosa avrebbero detto (e fatto), se l'UE avesse intimato la soppressione dell'ora di religione cattolica che, essendo una materia insegnamento (con voti che contano a fine anno) e non semplicemente un simbolo, ha un coefficente d'importanza più alto, ma in un'epoca di loghi, il logo della supremazia, del comando sulle anime è molto importante per il marketing cattofascista.
Come già scritto da me in precedenza, il togliere questo oggetto, non è un atto contro i credenti cattolici che avrebbero ed hanno, come sempre, le loro numerosissime chiese (finanziate in parte dallo Stato Italiano, quindi anche dai non credenti e dai "diversamente credenti") ed anche la famigerata ora settimanale di religione cattolica nelle scuole pubbliche (con professori stipendiati dallo Stato Italiani, ma scelti dalla CEI), ma un atto semplice, di superficie, che non colpisce (sarebbe illiberale) la libertà religiosa vietandone la professione, siccome la UE non è atea, non è comunista, è semplicemente laica (o laicista, che è la stessa cosa, non una parolaccia come vogliono farci intendere i vari Cicchitto e massoni vari), liberale e multietnica.
Questo oggetto non è per forza sinonimo di pace, solo perchè ci mostra il povero Gesù (per alcuni considerato il Cristo), così come la svastica non lo è per forza della malvagità umana (siccome è il simbolo della fortuna per i Buddhisti, e non solo il "logo" dei nazisti), infatti, la croce cattolica è stata usata per colonizzare con senso di schifosa e guerrafondaia superiorità vaste fette del mondo non ancora (per fortuna sua finchè ha potuto) civilizzato da noi e per condannare a morte studiosi di ogni genere e per limitare l'evolversi del "costume" sociale.
Il problema, forse, però, non è il simbolo ma l'uso che ne è stato fatto che, purtroppo, è più forte del messaggio originale di pace e sofferenza ingiustamente subita. Il male compiuto dall'uomo (tra cui ovviamente ci sta l'avarizia e il materialismo della casta religiosa), pur essendo religioso, è purtroppo superiore alla bontà del "fondatore" di questa religione e, perciò, non è possibile per chi ha un minimo di conoscenza storica, accettare quel simbolo rappresentante una forte e criminale/criminogena casta.
Per le leggi vergogna, come quella per l'immunità delle alte cariche dello Stato e quella contro le intercettazioni, i nostri governanti del centro-destra dicono di rifarsi agli altri Paesi Occidentali (dicendoci in realtà fandonie, ma tanto la massa non si informa ulteriormente), mentre, chissà perchè, in questo caso non fa confronti.
Ecco svelato il perchè: perchè ad esempio in Francia (governa il centro-destra) ed in Spagna (governa da pochi anni il centro-sinistra ed è un Paese fortemente cattolico), non v'è alcuna presenza di questo simbolo cristiano, ma in realtà cattolico, siccome è presente, da noi, grazie agli accordi tra Stato Italiano e Stato Vaticano.
Per chi volesse sentire e leggere commenti di intellettuali a favore di codesta sentenza, ecco l'audio di Piergiorgio Odifreddi (link) che parla delle conquiste imperiali col simbolo della croce e i primi anni dell'Italia Unita in si era anticlericali, e l'articolo di Dario Fo (link).
Ecco l'illuminante pensiero di Don Farinella (fonte: Il Secolo XIX)
«Il crocifisso va tolto dalle scuole proprio per restituirlo al suo significato originale e sottrarlo alle strumentalizzazioni, dovrebbero essere gli stessi cattolici a volerlo»: il parroco genovese don Paolo Farinella, noto per le sue posizioni polemiche con la destra ed anche con i vertici della Chiesa cattolica, è intervenuto stamani a margine di un seminario organizzato dall’associazione Libertà e Giustizia sulla questione sollevata dalla sentenza della Corte di Strasburgo.
Il crocifisso è "scandalo", metterlo sul muro di una classe vuol dire ridurlo a mero `simbolo´ di una cultura, vuol dire snaturarlo», ha spiegato Farinella. «Oltretutto la decisione di mettere il crocifisso a scuola - ha proseguito - è figlia del Fascismo. Ed oggi un Governo indegno, che parla del crocifisso e non rispetta i diritti dei disperati che arrivano nel nostro paese chiedendo asilo, utilizza la questione per fini meramente mercantili: i veri cattolici dovrebbero ribellarsi». Don Farinella non ha risparmiato critiche neanche ai vertici della Chiesa, contrari anche loro alla sentenza europea e vicini al Governo rispetto al ricorso che l’Italia presenterà a Strasburgo: «Per fortuna Cei e Vaticano non sono la Chiesa e non la rappresentano, sono strutture di potere che si rapportano con il potere politico in modo istituzionale, tradendo la loro vera missione»
Link:
La battaglia su un simbolo - Stefano Rodotà (Repubblica/Micromega)
3 novembre 2009
Europa laica
Finalmente un pò di equità e libertà.
Equità perchè in questo modo ogni religione avrà lo stesso peso iconografico, ovvero zero (anche se la cattolica ha ancora l'insegnamento della religione); libertà perchè chiunque potrà sentirsi libero di ritenersi credente di altre religioni o non credente, senza più sentirsi, invece, inferiore (d'altronde è risaputo che è i cattolici si reputano superiori, altrimenti non evangelizzerebbero da secoli i popoli di tutto il mondo).
I cattolici, comunque, non devono disperare, siccome a loro disposizioni ci sono e ci saranno sempre le numerosissime chiese (tirate su anche con onerosi aiuti statali e comunali) e siccome il loro amato secondo Paese, ovvero il Vaticano, continuerà imperterrito ad incassare miliardi di euro ogni anno attraverso l'8x1000 (al quale concorrono tutti quelli che, durante la dichiarazione dei redditi, non scelgono nulla), ecc.
Ovviamente il Governo italiano made in Arcore e made in IOR, non poteva scagliarsi contro questa decisione sovranazionale a favore delle libertà (link Corriere della Sera), infatti intaccherebbe la libertà dei potenti di indottrinare la povera massa pecorona e le pecore vanno guidate, mica tenute libere.
Peccato che l'Europa non voglia sentire le "nostre" ragioni, infatti per la UE noi siamo persone e non pecore.
Ovviamente il TG1 non poteva farci mancare la sfilata dei politici del centro-destra e del centro (ovvero il crociato, ma senza armatura, Pierfevdy) strabiliati e quasi infuriat per questa sentenza, poichè cancellerebbe il simbolo delle radici cristiane dell'Europa. Io invece penso che le radici siano pagano-illuministe ed inoltre pensoche il Cristianesimo abbia solo prodotto problemi, creando società patriarcali simili a quelle musulmane...non a caso nel Nord Europa dove la religione è solamente un fatto privato, le donne abbiano più soddisfazioni sul posto di lavoro e più accesso nei posti che contano, ecc. Se i politici nostrani sono così preoccupati, dovrebbero prima guardare vicino a chi siedono in Parlamento. Quanti sono i laici. Quanti gli atei? 1...2...
Ovviamente (terza volta), parer mio, sarebbe stato più sensato eliminare l'ora di religione cattolica, anzichè solo il suo simbolo (tra l'altro macabro, feticista e materialista, essendo improntato su un corpo e non sull'anima).
Oltre al Governo, non poteva, giustamente, mancare la voce del Vaticano per mano del "secondo padre" Federico Lombardi, secondo cui "la decisione è stata dettata da un'ottica miope e sbagliata". Si stupisce, inoltre, che "l'Europa intervenga in una materia profondamente legata all'identità storica, culturale, spiriturale del popolo italiano" (fonte Uaar).
Un lettore/commentatore del sito Uaar, scrive: "Identità di cosa? Io sono italiano, il mio simbolo è il Tricolore, non il crocifisso. E l’Italia è figlia (non schiava) di Roma e del suo Impero, e a Roma si veneravano Giove, Saturno e Minerva, divinità forti e potenti, veri simboli di vita e possanza, non il triste e patetico dio-cadavere appeso a una croce di legno".
Ne approfitto per linkare il blog di Luigi Tosti, tosto magistrato famoso per aver denunciato la presenza negli uffici pubblici del crocifisso e l'assenza di tutti gli altri simboli religiosi.
1 novembre 2009
Soldi = Fregatura
Penso che noi lavoriamo tutto il giorno per quasi una settimana intera solo per comprare cose per farci giudicare bene dalla società, cose che in un altro mondo sarebbero completamente inutili. In un altro mondo, anzichè lavorare su scartoffie, lavoreremmo sulla terra e saremmo sempre sicuri di poter ficcarci nello stomaco qualcosa, invece qua no. Lavoriamo, la paga scende sempre di più e il cibo latita. Cibo? Plastica!
I primitivi han vissuto, mangiando e riproducendosi, senza automobili, computer ed energia elettrica. E nessuno può dire che non si deve tornare indietro, siccome il loro era l'unico mondo più naturale ed avventuroso mai esistito. Oggi viviamo annoiati fra le cose che abbiamo comprato il giorno prima in piena euforia. Siccome il consumismo dona felicità ad ogni nuovo acquisto, siamo in un circolo vizioso. L'unico modo per uscirne è dire no e vivere in modo selvaggio.
A volte vien facile pensare che non sempre abbiamo una coscienza critica, perchè se diciamo dei no, questi riguardano solo un piccolo aspetto del nostro mondo, non sono mai dei no in senso generale.
Riguardo alle automobili molti poveracci rischiano di non pagare più il mutuo per essere possessori di un'utilitaria che però, dopo 5 anni varrà pochissimo e dopo 8-10 niente. Tutti soldi buttati al vento.
A noi sembra normale viaggiare sulle strade, ma fino a poche centinaia di anni fa la vita si svolgeva nei bellissimi centri storici senza alcun bisogno di viaggi lontani (ora dei ciccioni pensionati che han fatto i fannulloni e gli arrivisti per 30-40 anni, girano per il mondo sfumazzando in cielo o per mare-cosa ancora più grave-per vedere posti che conoscono già tutti), si lavorava vicino a casa, magari nei cortili, nelle botteghe o nei campi non troppo distanti e le strade erano sterrate, completamente avvolte dalla natura. Oggi c'è solo desolazione e morte...e non si vedono le stelle!
Però abbiamo messo piede sulla Luna! Che culo, io di solito lo metto sopra il piscio dei cani negli angoli delle strade...
Internet potrebbe essere una cosa positiva, ma secondo me è alienante e, "parlando" con gli amici attraverso il computer, molte volte si evita di vederli dal vivo. Questa cosa mi fa paura e, sommando altri fattori miei personali, spero nei prossimi anni di non usarlo più. Internet dovrebbe essere usato come strumento per trovare degli sbocchi lavorativi, trovati questi, addio. Al giorno d'oggi ogni cosa nuova diventa subito di massa e cosi ecco spuntare miliardi di pubblicità e servizi inutili creati da gente che diverranno inutilmente e dannosamente miliardarie.
Gli ambientalisti han paura che il livello dei mari, causa riscaldamento globale, si alzi con conseguente distruzione di paesi e città.
Se si è dei veri ambientalisti non si può che esultare per la fine dell'umanità.
Siamo gli unici animali che distruggono il mondo in cui vivono per mero egoismo, tra l'altro fine a se stesso, perchè non porta da nessuna parte, è come se inquinassimo per divertimento, anzi no, viste le facce, per volontà di suicidio.
Non è certo per il dover andare in uno squallido ufficio impersonale e grigio e insozzato dallo sporco altrui, che il nostro inquinamento si giustifica. Così come non è giustificato dai regali che si fanno ai compleanni, natali e san valentini. Ogni nostra azione non porta da nessuna parte.
E se ci son le malattie non bisogna curarle, c'è bisogno di selezione naturale. ONLY THE BRAVE!
I bei tempi
Bei tempi.
Giochi di violenza gratuita come cuccioli di tigre che affondano i loro dentini nella carne dell'altro fratellino, in cui, bene o male, si sa già chi è il perdente e perciò questo recita la parte con umorismo.
Vero, in passato, nei bar malfamati della Parigi dell'800 ci si accoltellava, ma nella mia città eran cosi belle le scazzottate a scuola, sul campo da calcio, per strada in pieno giorno davanti a tutti i passanti menefreghisti. W l'Italia cattolica!
Poi son venuti su i calabresi con le armi, poi i marocchini coi coltelli e le bottiglie dal collo rotto.
E quindi ora anche i ragazzini che vivono accanto a questi esseri compiono le loro prime azioni anti umanitarie, ma formative con le armi. Ma che razza d'uomini siete?