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3 luglio 2010

Scoop Espresso Maddalena: Bertolaso bada all'immagine, non all'ambiente

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Ricordate lo scoop dell'Espresso di fine giugno con le foto della discarica, ovviamente abusiva, presente nei fondali marini dell'Isola della Maddalena nei pressi della sede del G8 che poi è stato spostato a L'Aquila (ne scrissi qui)?

Secondo voi la Protezione Civile ha poi ringraziato i giornalisti, facendosi restituire il mallopazzo di soldi dalle imprese che presero parte nel 2008 e 2009 alla bonifica avvelenatrice, denunciando il tutto ai carabinieri?

Ma và (o ma va là!), Bertolaso s'è sentito offeso (d'altronde di mezzo c'è andato il cognato esperto in geofisica) e vuole procedere per vie giudiziarie contro L'Espresso, perchè secondo lui, avrebbe leso l'immagine della Protezione Civile, oltre alla sua, ovviamente.
L'immagine, ma dove siamo, dentro un album delle figurine, in un reality show, in un negozio di Dolce & Gabbana? Ah no, siamo in Berluskonistan, dimenticavo.


Bertolaso deve ancora recarsi alla Maddalena, ma già sa che quelle dell'Espresso sono accuse infondate. Accuse? Sono dati di fatto!
E non fatevi fregare da frasi come: "diretta visione dei risultati delle operazioni di bonifica e smaltimento", "proposta di un sopralluogo" e "verificare sul posto la qualita' dei lavori effettuati e delle attivita' in corso di ultimazione, ivi compresi quelli di bonifica dei siti inquinati", siccome queste azioni non riguardano i fondali marini, ma solo la parte terrena dove sorgeva l'arsenale e dove son porti comparse le costruzioni per il G20.

"Dall'area dell'ex arsenale sono state raccolte 62mila tonnellate di rfiuti" e il 21% di quanto è stato portato via era composto da amianto, idrocarburi e metalli." (fonte: Affari Italiani)
Portati via dove?

Link:
"La grande bugia di Bertolaso" L'Espresso
"Bertolaso: Commissione Camera verifichi bonifica effettuata" Asca

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2 luglio 2010

Realtà virtuale

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Ma avete notato in che fantastici ambienti i moderati, vecchi liberali, i paladini della libertà rilasciano interviste in Tv?

Giardini verdissimi, tranquillità assoluta, senso di benessere, saloni giganteschi in palazzi il cui costo giornaliero equivale a quello di un condominio in un anno..

Televisione in mano a un pugno politici egoisti ed egocentrici che negano notizie, o le deformano (come la condanna/assoluzione di Dell'Utri o la ricostruzione de L'Aquila e gli affari dei "bertoladri"), politici che, solo perchè han preso qualche voto in più da parte di qualche telespettatore ignorante da loro plagiato, appaiono sempre prima dei rivali, degli oppositori, per più minuti e molto più compitamente di questi, con la "giornalista" intervistatrice comodamente seduta che sorride pacata, rilassata e contenta.

Se pure un giornalista è, in parte, a favore del ddl intercettazioni (Ostellino), e se i giornalisti Rai, parlando di intercettazioni, solo ora pensano che dietro ci sia qualcosa di mostruoso come l'invasione della privacy (guardate questo spregevole servizio del TG1 del 2 luglio 2010), quando fino all'altro ieri se ne sono sempre fregati perchè al duce-premier Silvio non interessava più di tanto come invece negli ultimi tempi, beh, è facile immaginare come milioni di italiani con tutto questo contesto e le parole faziose e diffuse alacremente ogni sera, prendano/prenderanno una posizione comune (il cosiddetto conformismo) per sentirsi anche loro moderati, cioè buoni, pacati e non noiosi complottisti sovversivi e, perchè no, spioni in stile KGB!

Le verità sulle ruberie di politici, imprenditori, massoni e mafiosi non vengono diffuse, perchè i giornalisti dei grandi canali sono nel loro libro paga (per lo meno dei primi due e indirettamente a volte degli altri), ma siccome compaiono sul piccolo schermo da canali visti in tutta la nazione e oltre, ottengono un'area magica che rende la loro parola affidabile, anche perchè, non allarmando su gravi fatti, ma solo su problemucci di facile presa che non richiedono un grande sforzo mentale come i saldi e il meteo, diventano amici di tante, tantissime famiglie.

Ora abbiamo personcine dall'aspetto perbene che sembrano davvero lavorare, legiferare per noi. Ma solo i telespettatori che vivono dentro la loro gabbia piena di ragnatele possono pensare che sia così, perchè chi si guarda intorno e si informa da più fonti sa bene cosa c'è e cosa si fa in giro.

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Letizia senza pudore

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Ieri ho scritto un articolo dal titolo "Anche Letizia Moratti dice "Ma va là", in cui principalmente ho trascritto il dibattito avvenuto ad Annozero fra Santoro, Moratti e Di Pietro sulle infiltrazioni mafiose a Milano e provincia, sia nelle piccole attività che nei grandi lavori come l'Alta Velocità, a causa della notizia dell'arresto di 15 malavitosi, arresto avvenuto proprio a Milano.

Per chi non lo sapesse ancora, il sindaco Letizia Moratti cercò, nel maggio 2009 (ovvero quando si tenne quella puntata), di minimizzare la presenza della ndrangheta, i suoi crimini e l'inazione del suo Comune.
Ma una persona mediamente informata lo sa che i mafiosi, a Milano, ci stanno da 35-40 anni, proprio come ha confermato ieri il ministro Maroni.

Ne riscrivo perchè oggi "sfogliando" la rassegna stampa sono incappato in una notizia dal titolo "Il sindaco Moratti rassenerata: Confermato il budget per l'Expo 2015".
Come-come-come?
Proprio nei giorni di un maxi-blitz di gente interessante all'affare Expo, lei ci viene a parlare di soldi per opere riguardanti ciò, anzichè dirsi sollevata dagli arresti o di dirsi ancora un pò preoccupata, perchè magari ce ne stanno altri pronti a prendere il posto di questi?
Non è finita qui. Il vice-sindaco De Corato ha affermato che "Milano ha gli anticorpi contro le mafie". Di che tipo e in che modo agisce contro queste? Negando l'esistenza del subappalto e dei prestanome, o magari avendo consiglieri comunali e assessori regionali
affratellati coi malavitosi, come scoperto grazie a delle intercettazioni?

Molto meglio, per De Corato, inseguire dei giovani che fanno, illegalmente certo, dei tuffi notturni in piscine altrui.

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Interviste impossibili. Ostellino vs No Bavaglio

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Per la serie "interviste impossibili", trascrivo quella compiuta ieri sera (1 luglio 2010) dal TG1 a Piero Ostellino, giornalista del Corriere della Sera.

"Criticare il progetto del governo in discussione al Parlamento sulle intercettazioni è assolutamente legittimo anche perchè, francamente, il progetto è criticabile, quanto meno criticabile per quello riguarda le sanzioni ai giornalisti e le sanzioni agli editori che in questo modo diventano i censori dei giornalisti.
Però da qui a criticare un progetto criticabile e scendere in piazza e dire "Intercettateci tutti" ce ne corre, perchè vuol dire ripristinare uno stato di polizia in Italia, esattamente come c'era durante il fascismo e come c'era nei Paesi comunisti [..], quindi è molto singolare e censurabile sicuramente che alcune migliaia di italiani, che pure sono democratici e certamente amano la democrazia, scendano in piazza per dire "Intercettateci tutti", cioè in altri termini vogliono rinunciare alla democrazia per battere questo governo.
Ora, che questo governo sia battibile che non si possa battere in parlamento e perchè no con la piazza è giusto, ma batterlo rinunciando alla democrazia chiedendo che venga instaurato un regime totalitario e di polizia questa è un'altra cosa. Questo è quello che personalmente, da vecchio liberale, censuro."


Esaminando brevemente il suo pensiero, si evince che questa legge (da lui denominata progetto, giusto per calmare le acque) è criticabile solo per le multe a editori e giornalisti.

E le intercettazioni? Lui è un garantista, finchè un criminale non lo si coglie sul fatto non dev'essere indagato, processato, arrestato..
Non contento di questa dimenticanza, afferma, senza un minimo di immaginazione e attenendosi letteralmente ad uno slogan, che i manifestanti sono per uno stato totalitario in cui tutti vengono spiati, mentre è palese (e non ci vuole una grande fantasia per capirlo) che lo slogan "Intercettateci tutti" sia una provocazione: perchè intercettare tutti sarebbe impossibile oltrechè costosissimo, e perchè la gente comune ha poco o nulla da nascondere, a differenza dei politici e dei loro amici imprenditori e filo-mafiosi che si sono progettati appositamente questa legge per i loro affari legati alla corruzzione, alle ruberie diffuse, ai soldi (per poi fare tanta beneficenza, ovvio)da intascare per fra ingrassare la pancia e per espandere le loro proprietà che eliminano spazi pubblici Lo sanno tutti, tranne lui, che è un'altra legge per salvare i colletti-bianchi furbetti e/o criminali, un pò come lo scudo fiscale, i vari condoni, la legge Biondi del 1994 ("salva-ladri" e, per il pg Nino Gatto, "salva-mafiosi") e l'indulto (votato sia dall'Unione, tranne IDV, che dal Polo, tranne Lega Nord).

"Rinunciare alla democrazia per battere questo governo". Qui Ostellino non si fa tanto garantista, infatti questa frase potrebbe far dedurre che, intercettando gli avidi politici al governo, si apprenderebbero tanti di quei reati da far crollare il Palazzo. Se per "rinuncia" si intendono grandi investimenti per le intercettazioni, spie e cimici, io ci sto, d'altronde ho già scritto del fatto che vorrei politici sia poveri che spiati, affinchè siano completamente al nostro servizio, senza la preoccupazione che lavorino nelle stanze del potere politico per distruggere la concorrenza, per emanare leggi a proprio uso e consumo, per imbrogliare i cittadini/elettori dicendo una cosa e facendone un'altra perchè tanto non possono essere nè intercettati, nè arrestati (Cosentino sta ancora aspettando le manette..).

Questa maggioranza è piena di gente poco onesta che pensa ai propri affari: Berlusconi (inutile spiegare), Dell'utri (..), Cosentino (legami e affari con la Camorra: è stato accusato da un boss di "riciclaggio abusivo di rifiuti tossici" e dagli inquirenti di "concorso esterno in associazione camorristica"), Scajola (porto d'Imperia), Fitto (rinviato a giudizio per abuso d'ufficio, corruzione, finanziamento illecito ai partiti, peculato, concorso in turbativa d'asta), Bertolaso (appalti truccati, lavori affidati alla "cricca" e al cognato, etc.), Brancher (condannato ai tempi di Tangentopoli per falso in bilancio e finanziamento illecito ai partiti, dai quali se la cavò grazie a prescrizioni e depenalizzazioni del gov. Berlusconi; indagato per ricettazione), Matteoli (autostrada e porto ad Orbetello), etc.

Ostellino ha avuto a disposizione 1 minuto e 24 secondi, mentre il servizio, sempre del Tg1, sulla manifestazione No Bavaglio svoltasi ieri pomeriggio a Roma, è durato 1 minuto e 16 secondi, cioè 8 secondi in meno.
Quindi l'opinione di un singolo, tra l'altro più contrario ai manifestanti che al governo, ha avuto più tempo del riassunto della giornata di protesta in cui si sono avvicendati svariati giornalisti e politici.
8 secondi a disposizione di Natale, presidente del FNSI;
10 secondi per Bersani (PD);
8 secondi per Di Pietro (IDV), il cui intervento viene tagliato per parlare della presenza di Patrizia D'Addarrio, prima di chiudere il servizio.

A me non risulta (magari mi sbaglio) che i Tg solitamente facciano ascoltare ai telespettatori le opinioni di giornalisti avversi ai manifestanti, infatti non ricodo interventi simili a quelli di Ostellino dopo il comizio di piazza del PDL tenutosi a Roma il 20 marzo 2010, eppure un bravo e acuto giornalista ne avrebbe avute di battute da fare. Se non vi ricordate bene le fasi salienti di quell'evento, cliccate qui.

Ostellino, a differenza di Bersani e Di Pietro, concentra la sua critica al progetto (come se fosse ancora un'idea e non un progetto di legge, cioè un ddl in via di approvazione!) in quanto sanziona la sua professione nei casi in cui vengano pubblicati atti segreti.
Legittimo, però anzichè parlare di fascismo e comunismo io avrei parlato, se fossi stato al suo posto, delle limitazioni inflitte a magistrati e forze di polizia che rischieranno seriamente di non poter più arrestare svariati criminali.
Perchè? Perchè ad esempio per beccare un pedofilo tramite intercettazioni ci vogliono 6 mesi, a volte 12, e non 2; perchè non sarà possibile usare cimici, come dice Fini, nell'auto della moglie di un boss mafioso; perchè non ci saranno limitazioni solo nei casi di mafia e terrorismo, ma un criminale legato ad una cosca non è mica iscritto all'albo dei malviventi.

Ma non mi stupisco: molti politici si dicono contrari al reato di "concorso esterno in associazione mafiosa" che, grazie a questa legge sulle (contro le) intercettazioni, probabilmente vedrà sempre meno condannati, siccome un mediatore, come Dell'Utri, fra la Mafia e la politica e gli affari, non potrà più essere intercettato se non per 2-3 mesi, perchè non mafioso.

Ci sono altri due aspetti, uno tra l'altro molto inquietante.
E' stato proposto il divieto di arresto per chi è colto in un atto sessuale di lieve entità con minorenni e l'obbligo di rettifica entro 48h per i siti e i blog. Anche di questo Ostellino non ne parla, ma, nonostante ciò, è una "prestigiosa" firma del "prestigioso", anzi dell'"autorevole", Corriere della Sera.

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1 luglio 2010

Anche Letizia Moratti dice "Ma va là"

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Logo dell'EXPO 2015 di Milano, ovvero come sputtanare Leonardo da Vinci in nome del dio denaro

Criminali siculi e calabresi invasero la provincia di Milano già 35-40 anni fa, ma nonostante ciò siamo costretti a sentire le parole di Letizia Moratti, sindaco di Milano, la quale cerca di togliere ogni lecito dubbio insito invece nella popolazione.
Propongo un dialogo, avvenuto ad
Annozero un anno fa circa, fra chi mostra i problemi delle infiltrazioni mafiose al Nord e tenta di combatterle con interventi più duri e duraturi da parte dello Stato (Santoro e Di Pietro) e fra chi nega l'evidenza (Moratti) sapendo solo insabbiare, perchè la notizia del giorno è l'arresto, a Milano, di 15 criminali della ndrangheta e il sequestro di beni per 8 milioni di Euro.

Moratti (riferendosi ad un reportage sui lavori in mano ai mafiosi a Milano): "Questo è un modo di descrivere il nostro territorio che non corrisponde alla sua anima. Milano non è questa, Milano è diversa, è fatta di persone che lavorano tutti i giorni (i criminali invece dormono? ndb), di persone oneste e per bene, che si dedicano alla propria attività e alla propria famiglia (differenza coi mafiosi? ndb), ma anche al volontariato, ci sono 80.000 volontari che lavorano nella nostra città (a quando un sindaco per passione, un sindaco volontario? ndb)."


Santoro:
"Quindi è meglio non avere una commissione antimafia, così non c'è nemmeno la mafia.."

Moratti: "Io non ho detto questo (infatti non ne ha proprio parlato, ndb), dico solo che mi dispiace che ci sia questa immagine. E' tutta la sera che parliamo solo di queste cose, come se Milano, i Comuni o la Lombardia fossero solo questo, cioè (cioè niente, se Annozero è un programma costituito da inchieste, se la puntata è incentrata sulla criminalità organizzata, non si può parlare d'altro e negare l'evidenza, ndb), questo mi dà una tristezza, non rende giustizia alla nostra città, non a me come sindaco, ai cittadini onesti che vivono nella nostra città."

Santoro: "Ma esiste anche questo. Cosa dovremmo mostrare?"


Moratti:
"Ma esiste anche un'altra Milano (l'abbiamo capito e lo sapevamo già, mentre quel che nessuno conosce, grazie a sindaci come lei e ai programmi sicuramente tanto amati dagli esponenti del PDL come il Bagliano e Porta a Porta, è la realtà che ci mostra Annozero, ndb), è la Milano vera (e inizia un battibecco sulla pubblicità della città che tralascio, ndb)"; "Detto questo, sulla commissione antimafia, il Consiglio comunale di Milano ha esaminato la possibilità di fare una commissione antimafia nell'ambito del Consiglio e io ho dato il mio benestare e il consiglio decide indipendetemente dalla volontà del sindaco. Il prefetto ci ha inviato una lettera dicendo che non era competenza del consiglio comunale fare una comm. ant. perchè il cons. com. non ha competenze su questo. Rispetto a questo io, fin dall'inizio, quando si avviava la società Expo ho scritto alla presidenza del Consiglio (governo Berlusconi) per chiedere un organismo, perchè è il governo che deve..attenzione, il governo ha risposto e ha dato assicurazioni rispondendo ad una mozione parlamentare dei giorni scorsi, ha risposto in maniera ampia."

Santoro:
"Dicendo: Faremo la nostra parte e quindi non ce n'è bisogno, eh va bene"; "Io trovo abbastanza importante che quando si mostra una situazione che riguarda la Mafia, la prima risposta è "Però questa non è Milano", perchè da quando mi occupo di mafia, quando facevo le mie inchieste a Palermo e Catania, la prima risposta era sempre "Questa non è Palermo, questa non è Catania, questa non è Reggio Calabria", poi venivano uccisi Falcone e Borsellino, ma non mostravamo mai la realtà..è chiaro che i fenomeni mafiosi vanno guardati in faccia se ci sono.."

Espressione della Moratti quando, forse, si rende conto di aver parlato a da omertosa

Interviene Di Pietro parlando di infiltrazioni nella costruzione della quartia corsia sulla A4, nella costruzione della TAV e di svariati morti ammazzati

Questa sue parole, in risposta a Letizia Moratti, sono perfette:

"Non v'è dubbio che c'è una bella Milano, ma c'è la Milano da bere e la Milano che si mangiano. Noi dobbiamo illustrare e far capire che c'è una Milano che viene mangiata dalla criminalità se non interveniamo in tempo, con una serie di norme e di atti di trasparenza. La commissione antimafia aveva ed ha lo scopo di individuare provvedimenti per tempo, prima che accada il fattaccio, anche quella del Comune, quindi noi del PD e dell'IDV da tempo abbiamo chiesto che questa commissione possa essere fatta. [..] Gli atti ufficiali dei magistrati e degli ordini inquirenti dicono che a Milano si sta andando dalla omertà tipica per paura del Meridione all'omertà per interesse che è la nuova frontiera della criminalità mafiosa. Molto spesso l'imprenditore del nord senza liquidi e strozzato dal fatto che la politica vuole essere avvicinabile ma senza parlare troppo (penso cioè che si riferisca ai politici che non condannano in toto la criminalità, che parlano di conviverci altrimenti ci rimettono le penne, ndb), scopre che guadagna di più a fare il prestanome che non l'imprenditore. E allora che cosa è successo? Siccome la mafia ha tanti soldi liquidi c'è quest'imprenditoria mafiosa che ha tante attività dove riciclare nel campo delle costruzioni, della ristorazione, del divertimento e quant'altro e in questo settore c'è tanta imprenditoria, putroppo anche lombarda, che ha capito che conviene fare da prestanome mettendo la targhetta sua al posto di quella del mafioso"

Moratti: "No, dai noi non può succedere"

Moratti mentre tenta invano di difendere Milano

Di Pietro:
"Come non può succedere, è successo a Milano! Sta scritto nella relazione ufficiale"

Antonio Di Pietro allibito

Moratti: "Con le regole che abbiamo non può succedere" (al massimo poteva dire: "Succede, ma con le nostre regole e controlli li sgamiamo subito", ndb)

Di Pietro:
"In questo momento quel che c'è da fare è intervenire immediatamente affinchè, a qualsiasi livello, il sistema del subappalto e del presta-nome vada combattuto. La commissione antimafia al comune poteva avere proprio lo scopo di fare l'attività preventiva d'individuazione di questa realtà, ma non l'han voluta fare, la faranno a livello nazionale, va bene lo stesso, purchè si faccia, ma la mafia a Milano c'è!!!"

Di Pietro tenta di chiarire, a gesti, la realtà dei fatti a chi è sordo d'orecchi

Cara Letizia Moratti, sono tantissimi i casi di omicidi in Milano e provincia fra appartenenti a diverse cosche che si spartiscono i lavori, sono molti i clan che riciclano soldi, e questo dagli anni '70 anche grazie a Mangano, lo "stalliere" di Berlusconi spedito al Nord da Dell'Utri per riciclare denaro sporco e per concludere sprochi affari anche dopo il 1992, come si evince qui.
Non si può guardare una sola realtà fra le mille esistenti, non si può pensare al futuro, il che equivale al non pensarci mai siccome si vive in un eterno presente, dicendo "controlleremo..qua non succede" o confidando nel governo centrale di Roma perchè "ci han detto che ci pensano loro, che noi non possiamo". Non si può delegare quando di mezzo c'è la vita dei propri cittadini impauriti da gravissimi reati che hanno come scopo quello di distruggere l'imprenditoria onesta e la sua sana competizione, di devastare il territorio e di andare contro le regole e leggi.

Come detto da Di Pietro, i criminali provenienti dalle cosche del Sud operano nel campo delle costruzioni (case, supermercati,
autostrade, ferrovie) e anche in altri minori ma ugualmente redditizi (ristorazione, trasporti, servizi per supermercati).
L'Expo si avvicina e con lei le sue costruzioni (altro che finanza, a Milano il mattone e il cemento tirano sempre e, guarda caso, sono i settori preferiti dai criminali), ma non sappiamo la Moratti come ha agito, agisce e agirà nel controllo. Dalle sue parole, come da quelle di tanti altri politici locali e non, c'è voglia di minimizzare.
I motivi che mi vengono in mente sono due: non subire attentati o fare affari.

Nel 2009 Letizia Moratti negava certe tecniche dei mafiosi per riciclare i soldi ed eludere i controlli, le leggi, negava inoltre la presenza massiccia della criminalià organizzata.
Ma come?
Nel 2006 ad una festa, dove si celebrava la fine della campagna elettorale della Moratti canditata sindaco, presero parte anche due esponenti della ndrangheta ripresi da alcuni investigatori della polizia. Uno dei due si scopre essere amico di un consigliere comunale del PDL, ai tempi Forza Italia (come la Moratti), che partecipò l'anno successivo ad un'altra festa, assieme, fra gli altri, a Formigoni. Questo lo si sa grazie alle intercettazioni dei Ros.
Non solo PDL:
un altro politico amico sembra essere un pidiellino, ex Udeur (ex della lista Penati), assessore in Regione.


A Milano non c'è, a Milano non può succedere.
Sentite cosa dice invece Maroni degli arresti odierni:
"A Milano c'e' stata una straordinaria operazione anti 'ndrangheta, la prima mirata sulle infiltrazioni per l'Expo". Certo, se anzichè costruire palazzoni, l'Expo fosse un evento fatto di incontri dentro
spazi già esistenti (e non venitemi a dire che non ne esistano in tutta Milano, come me lo pensa un autore di Eddyburg che lavora per il Politecnico di Milano), questi rischi non si correrebbero. All'Expo si parlerà di cibo, ma dietro c'è soltanto il business delle costruzioni e del ritorno d'immagine. Costo sui 20 miliardi e 44 miliardi di euro in più nel fatturato delle imprese lombarde (alberghi, imprese edili, commercio).
Ma secondo voi è possibile che l'Italia abbia bisogno di questo evento per attrarre turisti? Secondo voi è possibile parlare di agricoltura e di cibo, quando questi eventi la distruggono con le grigie costruzioni super impattanti? Si potrebbe optare per viaggi nella zona del Parco Sud, ma anche quella è pronta ad essere
stuprata per colpa dei politici pidiellini come Podestà, il presidente della Provincia di Milano. Il mattone la fa da padrone e come sappiamo bene, dietro ci sono immobiliaristi onesti ma senza scrupoli, come tanti altri legati alla criminalità organizzata. Insomma questi politici sono costretti a dire sempre di sì ai distruttori del territorio tanto amato, uh, dalla Moratti.

Ingroia dell'antimafia, nel
marzo 2009, quindi non si scostò tanto dalla realtà portata alla nostra conoscenza da Maroni: "Gli amministratori del Nord non sono mai venuti da me a chiedere consigli. Mi pare che il loro approccio sia, come al solito, di sottovalutazione e convivenza: sottovalutazione, nel senso che si pensa che le organizzazioni e la criminalità organizzata siano fronteggiabili con l'azione della sola magistratura, senza il sostegno della pubblica amministrazione; convivenza, perché si pensa che un' eventuale presenza di interessi mafiosi sia compatibile con il sistema, senza capire che più tolleri la presenza della mafia e più la mafia ti toglie spazio e ti trasforma in suo strumento."

Link:
"La mafia a Milano? Da noi non può succedere" Annozero
"La Moratti festeggia e la mafia si siede in prima fila" Il Fatto Quotidiano
"Milano. Ndrangheta nel mirino" La Stampa
"Maroni: Scoperte infiltrazioni per l'Expo" AdnKronos
"Milano, la seconda generazione" Società Civile
"Antimafia: Expo a rischia ndrangheta" Corriere della Sera"
"Infiltrazioni in appalti e Alta Velocità" Corriere della Sera
"Spartiamoci i lavori sull'A4" Corriere della Sera
"Expo: investimenti per 20 miliardi di Euro"
"L'Expo del cemento" Beppe Grillo
"L'Expo sostenibile" Eddyburg
"Podestà: Il Parco Sud non è un totem, si può costruire" Eddyburg

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30 giugno 2010

Sciopero dei lettori o dell'editore?

I canali televisivi sono nelle mani di poche persone, di pochi imprenditori ricchissimi e di qualche politico.

Dalla televisione pubblica i telespettatori sono esclusi. Devono solo guardare e ovviamente pagare.
I canali privati sono di proprietà di grandi oligarchi come Berlusconi, Murdoch e Telecom.
Anche qui non esiste gente comune, come piccoli imprenditori, artigiani, artisti. E' tutto in mano a chi fa dell'informazione e dell'arte, che diventano intrattenimento, un business.

La gente che dovrebbe lamentarsi di ciò, e cercare assieme un modo per avere a disposizione almeno un canale per diffondere a tutta la nazione i propri pensieri e problemi, non riesce a fare altro che votare un imprenditore che odia la concorrenza e la libertà di parola, odio che si è palesato ben prima delle sue leggi vergogna, proprio tramite l'uso lobotomizzante delle sue Tv in semi-monopolio con la Rai che, a causa delle reti del Biscione, s'è dovuta convertire anche lei al "commerciale".
Grazie alla Rai e grazie a Silvio, a parlare a milioni di italiani sono solo poche persone ben selezionate che non metteranno mai nulla in discussione, anzi, ci ipnotizzeranno per convincerci che non c'è vita migliore di quella passata davanti alla Tv e poi al supemercato.
Pochi venduti senza coscienza (in realtà sempre di più, a causa dei quiz e dei reality show che invogliano la gente ad entrare nel malato mondo della Tv per intrattenere la gente in modo ancora più malato) parlano a milioni di italiani, mentre chi vuole parlare di inquinamento, di diritti negati e necessari e di altre cose, può farlo tramite il proprio giornaletto che vende 10 copie.

La libertà di parola in questo regime di monopolio oligarchico è negata. Non esiste. Questo avviene ovviamente in tutto il mondo. Silvio lo sa che con la Tv si azzerano i problemi e si crea un mondo virtuale nel quale invogliare la gente a tuffarsi.
Tramite questo mezzo, infatti, realizzerà "spot" a favore del nucleare. Ci sarà solo lui e qualche scienziato appecoronato che in nome di una ricca eredità da destinare a figli e amanti, dirà tutto ciò che farà comodo al Governo, all'Enel e ai ricchi azionisti di questa come Silvio.

Agli italiani piace venerare un leader ed essere schiavi perchè in questo modo si è privi di responsabilità?
Benissimo, basta che poi il loro caro leader non invochi, pur possedendo caterve di giornali (Il Giornale, Libero, Il Foglio, Panorama e tutte le varie riviste trash sulla Tv e sui vip edite da Mondadori) e TV (Canale 5, Italia1, Rete4 e altri nuovi canali presenti nel digitale terrestre - finanziato coi soldi pubblici - col quale vendere programmi e partite e dal quale, guarda caso, è stato escluso Sky e vietato alla Rai, pur essendo presente, di entrare nel business della pay per view), uno sciopero dei lettori quando lui non è un lettore, bensi un editore, quando lui è un magnate dei mass-media, mass-media che ogni giorno ribaltano la realtà dei fatti per fornircene una virtuale preconfezionata da dei servi composti e ben pagati che ci sorridono ogni sera e ogni dì, con notizie tragiche e notizie buffe la cui combinazione crea un mondo mediamente vivibile, dal quale questi servi sperano che non ce ne libereremo mai.

Di cosa si lamenta Silvio se ad esempio le inchieste de L'Espresso non finiscono mai al TG1, se Canale 5 propone ore di discussione su Taricone e mai dei morti in fabbrica, se non quando muoiono 10 operai assieme?

Per fortuna i lettori dei giornali e dei siti/blog Internet continuano ad esistere e presumibilmente a crescere e quindi non potrà fare altro che continuare a lamentarsi, quando invece le lamentele dovrebbe appartenere solo a chi non ha voce e non ha un minimo di soldi.

Ciò di cui abbiamo bisogno è uno sciopero degli editori, non dei lettori che, certi giornalacci di regime, avrebbero dovuto evitare di sfogliare già decenni fa!

VIP in fabbrica

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Ora che è morto un certo Taricone,
sappiamo tutto sul paracadutismo e i suoi rischi che possono toglierci la vita in qualsiasi istante della vita quotidiana a causa di sbadatezza, coincidenza..sfiga!

Tg e talk show sono sconvolti da questa notizia e su Canale 5, con la D'Urso conduttrice, si sono avvicendati vari ex mezze calzette del Grande Bordello e pensatori che, anzichè incitare le casalinghe alla rivoluzione che parte con la distruzione delle tv, compagne di prigione, hanno esaltato la figura del brav'uomo Taricone amante della vita, padre di famiglia e ragazzo coraggioso ma prudente e via dicendo.
Ore a discettare su sport estremi e famiglia, il tutto arricchito da grandi perle come: "Lui ci insegna che nessuno è protetto, che quando pensi di aver tutto in realtà non hai niente, quindi è un insegnamento spirituale potentissimo".
Zarathustra? Buddha? Gandhi? Jesus Christ Superstar?

Mi fa piacere che fosse amato, ma non è morto per salvare qualcuno.
Mi dà molto fastidio che solo ora si parli dei rischi degli sport estremi e della preparazione necessaria per affrontarli.
Quando, nel recente passato, son morte altre persone per cause simili, solo alcuni giornali ne han parlato, senza Tg pronti a rifornirci di ogni particolare, senza programmi che piangono e ci fanno piangere, ideati solo per instillare in noi dosi sempre maggiori di dipendenza da personaggi/divi/miti nati col solo apparire sul piccolo schermo.

Siccome la media di lavoratori morti in Italia è di 3 al giorno, e siccome dei rischi presenti nelle fabbriche e nei cantieri (oltrechè per le strade) non se ne parla se non quando degli operai muoiono in gruppo, penso che ci sia la necessità di trovare un VIP che in nome della corretta informazione si sachifichi in un tornio, siccome dopo la sua dipartita ci sarà sicuramente una D'Urso pronta a dirci quant'è pericoloso vivere in questo mondo industrializzato.

Quello che vediamo in questi giorni è la Tv che piange la Tv.
La gente comune non deve piangere, perchè quella Tv e quei personaggi che la popolano, come ogni altro gruppo, pensa ai membri del proprio clan.
La Tv, siccome è vista da tutto il popolo, dovrebbe parlare anche dei rischi che corrono tutti quanti nelle vesti, ad esempio, di pedoni e ciclisti in questo mondo invaso da automobili divoratrici.

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29 giugno 2010

Dell'Utri e il passato mafioso nascosto dal TG1

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La notizia del giorno, dopo la sentenza che ha visto Dell'Utri condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, era ed è il come questa sarebbe stata data agli italiani dal TG1, cioè dal telegiornale più seguito (così dicono da sempre i dati dell'Auditel, pur valendo meno di un sondaggio).

Pur avendo i "minzolisti" tutto un pomeriggio per provare di sera a descriverci le avventurose gesta di Macciello coi Bontate, Cinà e poi coi Graviano e tanta altra bella gente fra la Sicilia e la berlusconica Milano degli anni '70, '80 e '90, han preferito riproporci la stessa solfa, infatti il servizio delle 20 equivale a quello delle 13.

Per chi non lo avesse visto, ecco un riepilogo.

Viene fornita ai telespettatori un'affermazione a mio avviso imparziale (quindi giusta), cioè la condanna di Dell'Utri per i rapporti avuti coi mafiosi protrattisi per 20 anni fino al 1992, e poi l'assoluzione per la presunta trattativa Stato-Mafia che per l'accusa avvenne fra Forza Italia e appunto i mafiosi.

Successivamente, si lascia spazio al giudice e alla sua sentenza che, però, viene bruscamente interrotta nel momento in cui questo smette di parlare del post-1992 per dedicarsi ai rapporti avuti da Dell'Utri coi mafiosi per circa 20 anni fino, quindi, a quell'anno fatidico.
Di questi lontani anni, molto importanti da raccontare per via del fatto che si pensa che i soldi sporchi dei mafiosi siano stati riciclati a Milano (e non aggiungo altro), il telespettatore medio che si informa solo tramite Tg (ovvero 2 italiani su 3), proprio come vuole la legge delle tecniche di propaganda non sa nulla.
Nessun nome di mafioso legato a Dell'Utri, come ad esempio Mangano e Bontate e i loro crimini. Niente.

Quindi, dopo averci fatto ascoltare soltanto mezza sentenza, la giornalista Grazia Graziadei rimarca l'assoluzione specificando che le accuse di Spatuzza, smentite da uno dei due fratelli Graviano (i suoi ex capi non ancora pentiti, a differenza di Spatuzza), son crollate.
Vi invito ad ascoltare il servizio, per notare come la sua voce abbia evidenziato le parole "assolto/assoluzione" e "Spatuzza".

Quindi si passa alle poche parole del PG Nino Gatto che si mostra stupito, di fronte ai microfoni e alle telecamere, della riduzione della pena (anche perchè lui aveva proposto 2 anni in più rispetto alla sentenza di primo grado, cioè il passaggio da 9 a 11 anni).
Un'impavida giornalista da me non identificata (U.B.J., cioè "unknown brave journalist") gli chiede se a questo punto crolla l'accusa relativa alla trattativa Stato-Mafia che vedrebbe Forza Italia protagonista. Gatto risponde piccato che si deve ancora leggere la motivazione della sentenza.
Insomma, un Gatto rabbuiato e a corto di parole. La realtà però non sta così.
In questo video, infatti, potete ascoltare tutte le parole del giudice e una lunga dichiarazione di Gatto.

Proseguendo col Tg1, i personaggi intervistati dopo Gatto sono Dell'Utri, che parla di contentino dato all'accusa e di soddisfazione per l'imputato, e il suo avvocato, dopodichè viene lasciato ampio spazio alla boccuccia mai doma di un Gasparri in visibilio per via dello spatuzziano teorema finalmente crollato, e alle dichiarazioni di Bricolo (Lega Nord) il quale accusa la sinistra di saper solo strumentalizzare (verbo che va tanto di moda in politica, quando non si hanno parole per controbattere certe pesanti accuse).
Del Pd e dell'Idv si racconta semplicemente come siano entrambi soddisfatti della condanna perchè dimostra come ci siano stati legami fra Dell'Utri e la Mafia, ma nessun esponente dei due partiti ha la possibilità di parlare dinnanzi alla telecamera del Tg più filo-governativo che sia mai esistito in Italia dai tempi del Fascismo ad oggi.

Come Andreotti fu mafioso solo fino al 1980, Dell'Utri lo fu fino al 1992, proprio negli anni in cui Cosa Nostra, negli anni di Tangentopoli, aveva bisogno di un referente politico di primo piano per richiedere leggi più morbide verso i mafiosi e altre porcherie (poi avvenute come lo scudo fiscale e alla vendita dei beni mafiosi).
Dell'Utri quindi smette di aiutare i mafiosi proprio quando, fondando un partito, potrebbe farlo ancora meglio. Secondo me è totalmente assurdo!

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Che bella sorpresa connettersi ad Internet e leggere della condanna definitiva di Dell'Utri per "concorso esterno in associazione mafiosa"
, ovvero per aver intrattenuto rapporti intensi con Cosa Nostra, per inserirla in ambienti politici ed economici atti ad incrementare il suo potere e il suo patrimonio.

Dell'Utri se ne starà per un pò in prigione, ma non per 11 anni come richiesto dal pm Gatto e neanche per 9 come stabilito in primo grado, bensì per soli 7.


"Son più gli anni in cui s'è seduto fra gli scranni, che quelli che passerà dietro le sbarre", questo è ciò che ho subito pensato..

La sentenza emessa da Claudio Dall’Acqua, Salvatore Barresi e Sergio La Commare, dice che fece assumere Mangano ad Arcore e che aiutò il boss Bontade a riciclare denaro sporco investendolo a Milano (sul come, un'idea ce l'abbiamo tutti..).
Questa sentenza non mi convince perchè si ferma al 1992, giusto un attimo prima degli attentati compiuti contro Falcone e Borsellino, eppure nel 1999 i mafiosi si misero d'accordo per votare Dell'Utri alle Europee.

Dell'Utri dunque ha beneficiato di questo "sconto", grazie ai giudici che non lo hanno reputato coinvolto nei fatti di Mafia avvenuti dal 1992 in avanti: le bombe del 1992 e del 1993 (strategia della tensione attuata dalla Mafia, e probabilmente con l'aiuto dei "servizi deviati" come presuppone Genchi, per lanciare messaggi in codice ai politici, affinchè legiferassero a loro favore - si legga alla voce "papello" -), quindi i rapporti con i fratelli Graviano e gli scambi di voti politico-mafiosi.
Eppure per l'accusa i rapporti fra Dell'Utri e i Graviano erano lampanti: si pensi ad esempio a ciò che questi dissero al padre di un giovane calciatore che venne mandato a Milano per fare un provino (indovinate con che squadra?) col Milan (bravi!), ovvero che gli avrebbero trovato un posto di lavoro per mezzo della Standa (indovinate di chi?) di Berlusconi (bravi!); si pensi ai mafiosi intercettati mentre si scambiavano consigli su chi votare ("Vota Dell'Utri!") nel 1999; si pensi al caso "Pagine Utili", di cui a dicembre scrissi questo:
"Pagine Utili, controllata dalla Fininvest (dopo alcuni problemi economici venne venduta alla Telecom nel 2002), era guidata da Dell'Utri. Questa era in affari con una società siciliana dedita alla raccolta della pubblicità, la New Trade System, guidata all'epoca da Fulvio Lima, commercialista (e parente di Salvo Lima), processato nel 1999 per aver aver riciclato soldi dei Graviano. Secondo la DIA, Fulvio Lima era il canale grazie al quale far fluire i soldi dai Graviano a Dell'Utri. Nel 1999 Fulvio Lima venne appunto processato per riciclaggio (3,5 miliardi di lire), ma nel 2003 ecco la prescrizione. Da Lima, insomma, tanti miliardi che circolano grazie alle dellutresche Pagine Utili.

Come si suol dire "meglio poco che niente", anche se sarebbe stato meglio approfondire il legame politico-mafioso sulle stragi bombarole, sul perchè si fermarono nel 1994 e sui rapporti fra i Graviano e Dell'Utri che, da quel che ho letto, risultano innegabili.
Voglio ricordo che Spatuzza (
ovvero l'accusatore di Dell'Utri e Berlusconi), denigrato da Dell'Utri e dai giornali del padrone Silvio solo per il fatto di essere stato smentito da uno dei fratelli Graviano, è un pentito, mentre il Graviano, che raccontò un'altra versione dei fatti completamente a favore di Dell'Utri (questa sì ritenuta plausibile da Dell'Utri e dai giornali amici), continua a rimanere un mafioso.
In pratica abbiamo un senatore e dei quotidiani del presidente del Consiglio o a lui vicini che difendono le parole di un mafioso. Rendiamocene conto.

Questa sentenza non mi soddisfa: le zone d'ombra del nostro recente passato continuano a rimanere tali..
Il tutto mentre l'amico fidato Silvio tenta di distrarci con le battutine sulle cameriere brasiliane..

Link:

"Mafia. Sette anni a Dell'Utri" Corriere della Sera

"Il giorno del giudizio" Il Fatto

"Condanna Dell'Utri getta ombre scure" Massimo Donadi

"Teorema Spatuzzo smentito dalla Corte" Il Giornale

"Amici di Graviano" Italiasenzavalori

"Nonsolospatuzzolate" Italiasenzavalori

"Marcello Dell'Utri. Procedimenti giudiziari" Wikipedia

"Graviano è una persona sinceramente in un percorso di ravvedimento"; "Graviano m'è sembrata una persona veramente pentita"
(Dell'Utri) Youtube

"Questo è un Paese che va allo sfacio"; "Il processo lo fanno in televisione" (Dell'Utri) Youtube

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28 giugno 2010

Anteprima TG1 da sbellicarsi dal ridere

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Ecco l'anteprima, andata in onda alle 19.40 circa, delle news del TG1 (vado a memoria):

"Berlusconi in Brasile, bla bla bla";
"Berlusconi: I giornali fanno disinformazione";
"Pietro Taricone ex Grande Fratello in gravi condizioni dopo essersi schiantati a terra col paracadute";
"Bambino che soffre d'insonnia, passa la notte a giocare coi videogames e poi cade dal balcone volando dal 4° piano".

Ora, io non so se l'abbiano fatto apposta a mettere Taricone che si schianta come nei miei peggiori incubi e poi il suo piccolo emulo, ma sicuramente fa troppo ridere leggere le lamentele di Re Silvio sulla disinformazione (spero stesse s-parlando de Il Giornale e di Libero, oltrechè di Panorama, Oggi e altre men..ehm, testate varie), considerando le importantissime notizie sociopoliticomacroecnomiche seguenti del Tg filo-governativo, il cui direttore super-trasparente e super-imparziale che ci rifornisce di tutte le notizie (non ridete) è stato scelto personalmente da..lui!

Poche settimane fa altri due paracadusti francesi, tra l'altro molto esperti, si schiantarono e dissero addio alla vita, ma la notizia non arrivò al TG1.
Perchè a parità d'incidente, la gente deve piangere solo per chi è famoso?

Se Taricone non ce la dovesse fare, mi immagino già i funerali di Stato per aver dato lustro alla Tv del Duemila grazie a quel programma innovativo a cui lui diede lustro..

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Togliamo i soldi dalle mani dei politici

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Io lo vado dicendo da diverso tempo che i soldi rovinano la vita e il mondo, ma i politici fanno orecchie da mercanti, e fanno male.


Berlusconi e il processo Mediatrade; Brancher e quello sull'Antonveneta; Dell'Utri e gli affari della Mafia al Nord; Di Pietro e i rimborsi elettorali incassati dalla sua associazione. E via, via tutti gli altri come Scajola, Lunardi, Bertolaso e anche quelli onesti o presunti tali come D'Alema e Bertinotti che amano le barche e i salotti buoni.
Tutta questa gente può cadere facilmente vittima della corruzione.
E' palese, perchè facendo il mestiere del politico e adorando i soldi e il lusso, i rapporti con magnati e criminali avvengono maggiormente rispetto a quelli con la gente comune. Pur essendo come appena detto palese, nessuno addita i soldi come il male principale della società, in modo da potersi scandalizzare appena viene avviata un'indagine e in modo da sentirsi migliori.

Questi e tutti gli altri dovrebbero rinunciare al profitto, all'accumulo, ai grandi patrimoni, altrimenti avranno sempre grane. Meglio vivere con poco, in modo tale da avere tempo per gestire la cosa pubblica.

Solo chi non ha mire egoistiche può lavorare bene per il prossimo e, purtroppo, la scelta dei governanti da parte degli elettori, in questo caso, si farebbe più complicata, ma darebbe maggiori soddisfazioni.

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27 giugno 2010

Il nonsense del Quirinale

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La domanda, che sarebbe bello sentire in giro, sorge spontanea:
"Ma Napolitano non aveva minimamente immaginato che la nomina di Brancher a ministro servisse soltanto per evitare all'ex manager Fininvest un bel processo?"


Ad Aprile, il presidente della Repubblica firma il "ddl sul legittimo impedimento", "per consentire al presidente del Consiglio e ai ministri il sereno svolgimento delle funzioni loro attribuite dalla Costituzione e dalla legge", ovvero per evitargli di presenziare in Tribunale e per bloccare i loro processi.
D'altronde, se Napolitano firmò il lodo/legge Alfano non poteva certo esimersi dal votare questo ddl che ne è una copia.


A metà giugno Aldo Brancher è stato nominato ministro (senza portafoglio) proprio in imminenza di un processo che lo vede coinvolto.
Napolitano, già legittimatore di una legge e di un ddl vergogna (dopo spiegherò il perchè io le ritenga tali), con la prima che non superò il giudizio della Corte Costituzionale (chissà perchè, vero?), ha firmato il decreto di nomina presentatogli su proposta di Berlusconi.
Per Berlusconi non esiste alcun senso del pudore, è risaputo (fa tutto sfacciatamente fino a quando qualche "testa calda" non gli fa notare certe indecenze), poi quando si tratta di amici come Aldo, si fa questo ed altro.
Ci saremmo aspettati qualche risposta piccata compiuta con la schiena dritta da parte di Napolitano, invece anche stavolta la delusione regna sovrana.

Dopo una settimana Napolitano (e poi lo stesso Brancher) prende la saggia decisione di negare al neo-ministro senza portafoglio il legittimo impedimento, ma non perchè sia scandaloso avere gente simile nelle Istituzioni, ma và, altrimenti non avrebbe firmato la nomina 7 giorni prima, ma semplicemente perchè sprovvisto di portafoglio.
I curiosi possono leggersi il breve testo del ddl e cercare di capire cosa si preveda per i ministri che si trovano nelle sue stesse "povere" condizioni (povere tra virgolette, siccome la collega Brambilla anch'essa senza portafoglio ha potuto spendere allegramente 15 milioni di Euro per il sito Italia.it).
Io ci ho dato una sbirciata (clicca qui), e se è vero che i "senza portafoglio" non sono menzionati, è anche vero che si parla in generale dei ministri, fra i quali possono/devono rientrare anche questi più sfortunati.
"E' legale tutto ciò che la legge non vieta"..

Voglio ben sperare che Napolitano fosse a conoscenza del passato e dell'imminente futuro di Brancher costituito di processi.
In caso positivo allora, perchè nominarlo, che senso può avere nominare un indagato? Pur avendo presumibilmente firmato una legge che non prevede protezione per i ministri senza portafoglio, ha senso nominare ministro s.p. uno che dopo qualche giorno dovrà presentarsi dinnanzi ad un giudice e magari rinunciare all'incarico?


Qui c'è l'elenco delle alte personalità presenti durante quel fatidico 18 giugno 2010:
Giorgio Napolitano (pres. Repubblica), Donato Marra (segretario generale della presidenza della Repubblica), gen. Rolando Mosca Moschini (consigliere militare del Presidente della Repubblica), Silvio Berlusconi (pres. Consiglio), Giulio Tremonti (ministro dell'Economia e delle finanze), Roberto Calderoli (ministro per la Semplificazione normativa), Gianni Letta (sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio). Spero che alcuni fra i presenti abbiano posto obiezioni..

Dal mio punto di vista, e non solo, il legittimo impedimento e lo scudo della legge/lodo Alfano sono leggi vergognose perchè se è vero che sono ottimi strumenti per difendere i membri dell'opposizione (o politici in generale) da giudici che devono far rispettare leggi ignobili contro ad esempio la libertà di parola, è anche vero che in questo momento, nei nostri anni, i giudici non giudicano e non puniscono perchè politicizzati, ma perchè dopo lunghe indagini si sono ravvisati reati, nei casi di Berlusconi, Brancher e altri, di tipo economico.
Berlusconi può anche essere malvisto da un determinato giudice, ma non da tutti. Lui vuole difendersi da ogni processo che, ripeto, non lo vede coinvolto perchè dei pm e giudici mascalzoni vogliono negargli le libertà fondamentali.
Sono leggi truffa, clamorosamente in difesa di possibili criminali, allora perchè Napolitano continua a firmare con sicumera?

Qui non si tratta di lasciar svolgere serenamente dei lavori di amministrazione della cosa pubblica, ma di difendere chi, invece, dovrebbe difendersi nei tribunali come ogni altri cittadino. Ci dev'essere massima trasparenza.
Solitamente si sente dire che "devono governare, perchè la gente li ha votati".
Ma quando mai?
Prima di tutto gli aventi diritto al voto, purtroppo, possono votare soltanto il nome del partito che più si confà ai loro ideali e, per concludere, chi viene eletto e nominato presidente o ministro non può basare la sua difesa solo su questo, siccome la gente se lasciata nell'ignoranza e/o nelle mani della propaganda (tecniche a disposizione di pochi ricchi e potenti) rischia di votare qualsiasi criminale. Se dopo la nomina si scopre che un ministro qualsiasi era veramente un criminale di lungo corso come certi "esaltati" continuavano a dire, che si fa? Si plauderà alla saggia scelta di aver buttato anni al vento perchè era giusto far lavorare serenamente un eletto?
Quando fa comodo la gente viene messa in mezzo e la si usa per tenere su svariate poltrone il peggio del peggio, in altri casi invece non viene tenuta in considerazione e non può esprimere alcuna prefenza (si pensi ad esempio al ritorno del nucleare, come ad ogni altra cosa approvata da Stato, Regioni, Comuni, etc.).


Link cronologico:
"Disegno di legge sul legittimo impedimento. Testo integrale"
Subtilis
"Legittimo impedimento, Napolitano firma la legge" Il Secolo XIX
"Governo. Napolitano nomina Brancher" L'Occidentale
"Caso Brancher. Lo stop di Napolitano" La Stampa
"Il facta quotidiano" Il Fatto

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