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La notizia del giorno, dopo la sentenza che ha visto Dell'Utri condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, era ed è il come questa sarebbe stata data agli italiani dal TG1, cioè dal telegiornale più seguito (così dicono da sempre i dati dell'Auditel, pur valendo meno di un sondaggio).
Pur avendo i "minzolisti" tutto un pomeriggio per provare di sera a descriverci le avventurose gesta di Macciello coi Bontate, Cinà e poi coi Graviano e tanta altra bella gente fra la Sicilia e la berlusconica Milano degli anni '70, '80 e '90, han preferito riproporci la stessa solfa, infatti il servizio delle 20 equivale a quello delle 13.
Per chi non lo avesse visto, ecco un riepilogo.
Viene fornita ai telespettatori un'affermazione a mio avviso imparziale (quindi giusta), cioè la condanna di Dell'Utri per i rapporti avuti coi mafiosi protrattisi per 20 anni fino al 1992, e poi l'assoluzione per la presunta trattativa Stato-Mafia che per l'accusa avvenne fra Forza Italia e appunto i mafiosi.
Successivamente, si lascia spazio al giudice e alla sua sentenza che, però, viene bruscamente interrotta nel momento in cui questo smette di parlare del post-1992 per dedicarsi ai rapporti avuti da Dell'Utri coi mafiosi per circa 20 anni fino, quindi, a quell'anno fatidico.
Di questi lontani anni, molto importanti da raccontare per via del fatto che si pensa che i soldi sporchi dei mafiosi siano stati riciclati a Milano (e non aggiungo altro), il telespettatore medio che si informa solo tramite Tg (ovvero 2 italiani su 3), proprio come vuole la legge delle tecniche di propaganda non sa nulla.
Nessun nome di mafioso legato a Dell'Utri, come ad esempio Mangano e Bontate e i loro crimini. Niente.
Quindi, dopo averci fatto ascoltare soltanto mezza sentenza, la giornalista Grazia Graziadei rimarca l'assoluzione specificando che le accuse di Spatuzza, smentite da uno dei due fratelli Graviano (i suoi ex capi non ancora pentiti, a differenza di Spatuzza), son crollate.
Vi invito ad ascoltare il servizio, per notare come la sua voce abbia evidenziato le parole "assolto/assoluzione" e "Spatuzza".
Quindi si passa alle poche parole del PG Nino Gatto che si mostra stupito, di fronte ai microfoni e alle telecamere, della riduzione della pena (anche perchè lui aveva proposto 2 anni in più rispetto alla sentenza di primo grado, cioè il passaggio da 9 a 11 anni).
Un'impavida giornalista da me non identificata (U.B.J., cioè "unknown brave journalist") gli chiede se a questo punto crolla l'accusa relativa alla trattativa Stato-Mafia che vedrebbe Forza Italia protagonista. Gatto risponde piccato che si deve ancora leggere la motivazione della sentenza.
Insomma, un Gatto rabbuiato e a corto di parole. La realtà però non sta così.
In questo video, infatti, potete ascoltare tutte le parole del giudice e una lunga dichiarazione di Gatto.
Proseguendo col Tg1, i personaggi intervistati dopo Gatto sono Dell'Utri, che parla di contentino dato all'accusa e di soddisfazione per l'imputato, e il suo avvocato, dopodichè viene lasciato ampio spazio alla boccuccia mai doma di un Gasparri in visibilio per via dello spatuzziano teorema finalmente crollato, e alle dichiarazioni di Bricolo (Lega Nord) il quale accusa la sinistra di saper solo strumentalizzare (verbo che va tanto di moda in politica, quando non si hanno parole per controbattere certe pesanti accuse).
Del Pd e dell'Idv si racconta semplicemente come siano entrambi soddisfatti della condanna perchè dimostra come ci siano stati legami fra Dell'Utri e la Mafia, ma nessun esponente dei due partiti ha la possibilità di parlare dinnanzi alla telecamera del Tg più filo-governativo che sia mai esistito in Italia dai tempi del Fascismo ad oggi.
Come Andreotti fu mafioso solo fino al 1980, Dell'Utri lo fu fino al 1992, proprio negli anni in cui Cosa Nostra, negli anni di Tangentopoli, aveva bisogno di un referente politico di primo piano per richiedere leggi più morbide verso i mafiosi e altre porcherie (poi avvenute come lo scudo fiscale e alla vendita dei beni mafiosi).
Dell'Utri quindi smette di aiutare i mafiosi proprio quando, fondando un partito, potrebbe farlo ancora meglio. Secondo me è totalmente assurdo!
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3 commenti:
Marcello Dell'Utri e Mangano sono eroi allo stesso modo. Li divide il presente ma non lo stesso posto nella memoria di questo Paese. ( Giulio Cavalli)
E certo che è assurdo. Comunque post utilissimo!
Grazie Umberto, anche questo può esserti utile
http://italiasenzavalori.blogspot.com/2010/06/marcello-fila-via-dal-parlamento.html
Caro Cogito, anche Marcello è un eroe perchè non parla dei soldi sporchi riciclati che son servito a chissà chi..eheh
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