Sono stato zitto a lungo, perché durante e immediatamente dopo gli attacchi dell'ISIS in Francia non avrei saputo cosa scrivere. Non che ora nella mia testa regni un grande ordine e che abbia argomenti solidi, però forse ho una mia idea.
La mia idea consiste nel pensare ai siriani, già scappati in massa, sia per colpa dell'ISIS che di Assad.
Non bisogna infatti dimenticare che Assad non è nient'altro che un dittatore che ha bombardato il proprio popolo, è un qualcosa di incredibile, impensabile, atroce. Questo perché odia le opposizioni, forse perché facendone in realtà anche lui parte (essendo sciita), ha paura di venire messo in uno scantinato per l'eternità (magari), e allora giù di brutte maniere che in quelle zone vanno sempre di gran moda.
Dopo gli attacchi di Parigi molti han sperato in grandiosi attacchi alla Siria, ma così facendo si peggiora la situazione, infatti nelle zone comandate dall'ISIS ci stanno ancora civili innocenti i quali, se non verranno ammazzati dalle bombe occidentali (intelligentisssime), potrebbero diventare i terroristi islamici del domani proprio perché come "aiuto" dal resto del mondo han ricevuto soltanto bombe.
E che dire della nostra Europa, che s'è fatta carico del destino di milioni di nord-africani e medio-orientali, ghettizzandoli però nelle periferie dove regna il vuoto cosmico?
Ogni persona diventa non ciò che è in realtà, ma ciò che l'ambiente gli dice, per cui un posto poco stimolante renderà piatte le persone e, se si viene esclusi dalla società anche per via del colore della pelle, della provenienza e della religione, allora sarà facile appoggiarsi a qualcosa di più grande (tipo appunto alla "Guerra santa", alla "Conquita del paradiso lottando contro gli infedeli", ecc.) per cercare di avere una vita piena, anche se poi questa vita la toglie al prossimo e anche a sé stessi.
L'Europa deve davvero cambiare mentalità e paesaggio.
Si parla di Francia, ma non solo, che non vuole piegarsi all'orrore, al terrore, che vuole dimostrarsi sicura di sé convinta che nessuno la piegherà, per questo tutti si dicono convinti nel voler continuare a fare la solita vita di sempre, parlando quindi di concerti e feste. Bravi, fanno bene, ma magari l'Occidente fosse solo questo. Nessuno che parla di lavoratori notturni, di stagisti/precari, di infortunati e morti sul posto di lavoro, di morti per le strade, di migliaia di prostitute di ogni etnia, di animali uccisi perché alla gente piace la carne (non perché ne ha bisogno..), ecc., ecc....
Ma non solo non parlano di queste cose e tante altre (alienazione, solitudine, povertà, inquinamento, noia), ma pure accettano divieti come quello odierno a Parigi relativo alla manifestazione ambientalista (se i "grandi" si incontrano e la gente comune non può unirsi per dire la propria è ovvio che poi qualcuno si incazzi!) o semplicemente le perquisizioni, non capisco che senso abbia controllare gente totalmente comune, anonima, tranquilla, che rappresenta l'europeo medio, quando i terroristi son tutti di origine africana. Che senso ha perquirisi borse e zaini di ragazzi e ragazze bionde? Ma soprattutto che senso ha, da parte di questi, ringrazie i poliziotti per questo loro invasivo lavoro?
Se diciamo che vogliamo vivere normalmente come prima, allora non dobbiamo accettare queste intrusioni!