Fin qui la comunicazione, ma poi c’è la vita vera, il nostro tempo scassato in cui operano anche queste aziende. Whirlpool che licenzia 350 operai a Napoli (e chissà quante operaie che avevano appena insegnato ai compagni a usare il ciclo giusto per lana e cotone); Nestlé che non viene a capo dello sfruttamento minorile nelle piantagioni di cacao (dovevano risolvere il problema entro il 2005, se ne riparla nel 2025); l’ad di Zalando che, con slancio femminista può dimettersi e dedicarsi ai figli anche perché ha appena incassato 53 milioni di euro tra bonus e salari. Così va il nostro mondo. Questi spot però prima non c’erano. Spostano l’asticella del rispetto. E dimostrano che si può cambiare.
https://www.repubblica.it/venerdi/2021/07/09/news/ecco_perche_il_mio_spot_e_diverso_dagli_altri-308990493/