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14 marzo 2020

Ecco come Cottarelli spenderebbe i 25 miliardi

Ecco cosa dice l'esimio Cottarelli in un recente articolo pubblicato su La Stampa:

La priorità è la spesa sanitaria: servono più medici e infermieri e maggiori stanziamenti per prodotti sanitari.
Un aumento della spesa strutturale può essere giustificato perché negli ultimi anni la nostra spesa sanitaria è scesa in modo consistente rispetto alla dimensione dell'economia: 6,5%, 3 punti in meno rispetto alla Germania e alla Francia.

Fuori dalla sanità, occorre puntare a interventi di sostegno all'economia che siano di natura temporanea, che servano a superare l'emergenza, ma che non aumentino in modo permanente il nostro deficit pubblico.

La durata dell'intervento dipenderà da quanto prolungata sarà la crisi.
Sarebbe sbagliato approfittare di questa crisi per interventi che creano deficit strutturali, come un taglio permanente delle tasse o un abbassamento permanente dell'età di pensionamento.

La caratteristica degli interventi deve essere la flessibilità.
Ci rientrano gli interventi atti ad evitare un attacco cardiaco alle nostre imprese dovuto a mancanza di liquidità, inclusa una possibile riduzione (non un semplice posticipo) di versamenti di tasse e contributi.

Al di fuori della finanza pubblica, evitare che le imprese debbano rimborsare troppo rapidamente prestiti ricevuti da istituti finanziari.

La seconda caratteristica deve essere quella di massimizzare l'impatto sulla domanda di beni e servizi.
Una crisi partita da uno shock di offerta (produzione spezzata per la chiusura degli impianti) causa di solito anche un crollo della domanda.
In una situazione di forte incertezza, mettere soldi in tasca alle persone potrebbe non avere un grande effetto sulla domanda perché le maggiori risorse disponibili potrebbero essere risparmiate e non spese.

Potrebbe avere maggiore effetto un aumento temporaneo della spesa pubblica da parte della pubblica amministrazione.
Ma quale spesa?
Il primo candidato è la spesa per investimenti pubblici, per 2 motivi:
1 - abbiamo carenza di infrastrutture;
2 - le stime disponibili ci dicono che l'impatto della spesa per investimenti sulla domanda è piuttosto forte.

Ma c'è un problema: l'intervento deve essere rapido, mentre l'Italia è famosa per essere lenta negli investimenti pubblici. Bisogna approfittare di questa occasione per allentare i vincoli burocratici all'investimento pubblico, a partire da quelli che riguardano i cantieri bloccati.

Conclude parlando della provenienza dei 25 miliardi. Lui suggerisce tramite eurobond e non dall'emissione di debito italiano, già molto alto.

13 marzo 2020

MORTI IN ITALIA PER CORONAVIRUS (con MAPPA)

Grazie al portale creato dal Dipartimento della Protezione Civile, possiamo aggiornarci sul numero dei ricoverati e dei morti. Questo sito è super dettagliato e vi consiglio di salvarlo tra i preferiti.

Guardatelo solo da desktop perché dal telefonino si vede malissimo.


La situazione è grave ma non tragica (per ora) se badiamo al numero dei morti, specie se consideriamo che la stragrande maggioranza di questi la troviamo in una sola regione, ovvero la Lombardia.


Andando a cliccare regione per regione notiamo proprio questo dato numerico abbastanza tranquillizzante per chi abita fuori dalla Pianura Padana: infatti, ben 890 morti risiedevano in Lombardia su un totale di 1.266 in tutta Italia.

Quali sono le altre regioni maggiormente colpite?

Eccole:

Emilia Romagna 2.011 persone positive, 201 morti, 51 guariti
Veneto 1.453 positivi, 42 morti, 100 guariti
Piemonte 794 positivi, 46 morti, 0 guariti
Marche 698 positivi, 27 morti, 0 guariti

La maggior parte dei morti aveva un'età elevata e aveva problemi pregressi.
Sarebbero morti con la classica influenza? Non lo so, ma lo dico per farvi capire che una persona che sta lontana dalla massa, prudente e in salute, non dovrebbe in teoria rischiare la morte.

Chi abita nel resto d'Italia può stare abbastanza tranquillo per ora, rispettando ovviamente le nuove regole alquanto limitative, ma a quanto pare necessarie per un determinato periodo di tempo.

Secondo me i nostri politici dovevano svegliarsi prima, bloccando totalmente le regioni in cui sono nati i focolai, proprio come fatto dai cinesi ("Gli 11 milioni di abitanti di Wuhan sono stati isolati completamente: voli, treni e autobus sono stati cancellati, come anche il trasporto pubblico all'interno della metropoli". Della metropoli!!! Non di tutta la Cina!!!).

Invece hanno minimizzato, sia quelli di maggioranza che di opposizione, invitandoci ad uscire e a riaprire tutto, creando così gravi danni alla nostra salute e ora alle nostre libertà.
Lo stesso modus operandi lo stiamo notando in questi giorni in giro per l'Europa, dove ad esempio Macron ha fatto finta di niente per lungo tempo. Complimenti!

Ora vediamo alcune altre regioni:

Liguria 17 morti, Toscana 5 morti, le lontane Puglie 5 morti, Calabria 0 morti, ecc.

12 marzo 2020

Schiavi degli economisti contro il virus

In questo periodo zeppo di VIRUS e di virologi, pensavo che a capo della Protezione Civile ci fosse un virologo, uno scienziato, un geologo, qualcosa di simile.

E invece cosa scopro? Che Angelo Borrelli è un economista ed è grazie a lui se da domani dobbiamo circolare a piedi con l'autocertificazione.

Ma anche il COMMISSARIO STRAORDINARIO CON AMPI POTERI, ovvero Domenico Arcuri, è un economista.

8 marzo 2020

Da quasi 30 anni calano i posti letto negli ospedali italiani

Su La Stampa di ieri ho trovato questo dato molto interessante e molto deprimente allo stesso tempo.

Oltre a ciò, nei prossimi giorni inserirò altri dati comparsi su un numero de l'Espresso di 2 anni fa (2018).