Mi ero già espresso approfonditamente sulla televisione poco più di 1 mese fa:
http://italiasenzavalori.blogspot.com/2009/02/televisione.html
Ma la televisione ha il potere, grazie alla sua imperante presenza in ogni casa e purtroppo anche in Rete, di stupirmi sempre in peggio. Infatti, purtroppo, sono venuto a conoscenza di un'indecenza.
Senza pubblicizzare, non ne hanno bisogno, alcun letamaio chiamato programma e alcun sub-umano chiamato personaggio, mi appresto a darvi una notizia che rivela la pericolosità di questo mezzo di informazione (pilotata dall'alto).
Ieri sera, ho letto la denuncia di un chirurgo plastico relativa alla richiesta incessante, da parte di molte ragazze e ragazzine, di rifarsi il seno, ingradendolo fino alla sesta misura, nonostante molte di esse siano già ben messe e nonostante questo intervento abbruttisca la naturalità del corpo e implichi, nel futuro, disturbi alla schiena.
E così scatta la solita diatriba, ovvero se certi programmi siano mero e lecito intrattenimento, o se siano anche diseducativi.
Non è un singolo programma ad essere diseducativo, ma è l'intero sistema televisivo ad esserlo, se ti sbatte in faccia messaggi, cose, stili di vita, (assenza di) cultura, senza alcuna controparte che mostri la bellezza invece del contrario.
C'è una costante ricerca di pubblico prendendolo alla pancia: si parte dai tg che ci spingono ad essere razzisti, si passa per gli spot di prodotti atti alla nostra bellezza e salute fisica (quando per stare bene, anzichè comprare certe cose, sarebbe meglio, ad esempio, non usare l'automobile per recarsi a lavoro e ogni tanto correre, anzichè guardare la partita di calcio a casa la domenica pomeriggio) e si finisce con programmi dove i politici urlano e dove persone prese dalla strada (che mai entrerebbero in casa mia), possono dire liberamente la loro, fregandosene del loro ruolo dominante, siccome si rivolgono a milioni di spettatori. Il nulla di certi programmi, devo ammetterlo, è un vuoto ipnotizzante, perchè ho scoperto, ho testato, che la mente si rilassa, non vedi problemi, non c'è alcun motivo per pensare, è un ottimo sonnifero. Se invece leggo un libro, un giornale, ascolto buona musica fantasiosa, leggo interventi in Rete, guardo documentari, prima di addormentarmi ce ne passa, perchè devo rielaborare i messaggi e, di notte, magari mi vengono idee, mentre con questi nuovi programmi televisivi, il nulla si espande e ci raggiunge.
La tv è una droga!
I personaggi di cui sopra, che riscuotono una fama immensa nel breve periodo in cui compaiono nei programmi televisivi, grazie agli impegni degli adulti italiani o con la crisi (e quindi, dal basso della loro tristezza non riescono ad essere convincenti con i figli che li schifano) o con l'edonismo ed il menefreghismo, sono i veri educatori dei nostri giovani connazionali che, vedendo questa gentaglia esaltata, benvoluta, premiata dai conduttori e dal pubblico, ricercata dalle aziende e così via, li vogliono imitare, vogliono proprio essere come loro, rinunciando alle proprie caratteristiche.
La simulazione è il secondo problema della televisione di cui avevo già parlato, non a caso è il contrario di inventare. La vita non imita l'arte, ma la cattiva televisione, diceva Woody Allen.
La televisione può imporre, ed impone, una certa immagine (vistosa, attraente, finta) ed un certo consumo (acritico, abbondante, inutile) e tutto ciò non è mai cambiato da quando è nata fino ad oggi.
La televisione, usata come viene usata, ovvero senza alcuna democrazia, ci fa essere come vogliono i politici e gli industriali, o più semplicemente le aziende d'intrattenimento che, semplificando ed esaltando l'offerta, semplificano anche il pubblico riducendolo ad una massa senza distinzione.
Se avete bisogno di un esempio, vi parlo in breve di un reportage dal Bhutan, misteriosa nazione asiatica dove, con l'avvento delle televisioni e programmi stranieri, i bambini e ragazzini odierni non sono più ubbidienti ai familiari, ma rimangono imbambolati davanti allo schermo, per poi sfogarsi, dopo aver visto scene violente, fra di loro come presi da scariche elettriche. Come se non bastasse, si vestono come dei gangster di Los Angeles.
Questa è la pagina del reportage:
http://current.com/items/89464712/lost_in_democracy_parte_1.htm
La televisione distrugge interi popoli, più della febbre che sterminò gli indios.
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6 marzo 2009
5 marzo 2009
Non siamo divisi, andiamo a pranzo e cena insieme, ma in aula giammai
Bouvette del Senato: bloccato, ma anche no, lo sconto del 20% al bar dei senatori.
Avete capito bene, mentre i nostri stipendi sono fermi al 2001 con, invece, i prezzi dei beni primari saliti alle stelle, i senatori delle 2 o più fazioni, potranno ora addolcire i loro dissidi grazie ad un bel favoritismo fatto a tutti quanti lorsignori da noi lautamente indennizzati e avvantaggiati con diarie, rimborsi e tessere gratuite per teatri, cinema, ecc.: sconto del 20% ai bar e ristoranti del Senato, frutto di accordi fra i gestori, così apprendo dal Corriere della Sera.
In realtà lo sconto è stato bloccato da Schifani, il presidente del Senato, ma leggo che fra 4 mesi i prezzi, già bassi per loro misteriosa natura, si abbasseranno notevolmente perchè i gestori dei 4 punti ristoro del Senato, si uniranno e col singolo predominante i prezzi saranno di tutto favore.
Ma non era la concorrenza del libero mercato a favorire i consumatori abbassando i prezzi?
Certo il singolo, ora diventato un big del commercio, dei servizi, avrà una vasta clientela, ma allora se col monopolio si ottengono questi risultati, perchè esaltare il libero mercato, se poi i primi che lo propongo e ne tessono le lodi non lo vogliono sfruttare?
Girando per la città e per i paesi, leggo i prezzi di bar e trattorie per il pranzo: menù fisso dagli 8 ai 10 euro.
Vediamo quanto costa ai nostri dipendenti un semplice pranzo:
pasta € 1,50 + bistecca € 2,00 e cappuccino € 0,58, più una brocca di vino per arrivare, forse, a 5 euro e poter così volendo mangiare 4 volte in 1 giorno rispetto alle nostre 2 volte, spendendo ovviamente l'identica cifra. Il caffè non penso sia incluso nel prezzo fisso delle trattorie, in caso non lo fosse, i prezzi si aggirano tra i 70 cents e l'euro...
Prezzi di favore, anche senza questo sconto ritirato (ma che purtroppo ci sarà nel futuro, forse per ringraziare i politici, loro clienti, che hanno eliminato la dannosa concorrenza), proprio mentre la Coldiretti fa sapere che in Italia, a gennaio 2009, la crescita dei prezzi degli alimentari sia superiore del 40% rispetto agli altri Paesi europei. Se la media UE è di un aumento dei prezzi dell'2,6% (con in Spagna la percentuale minore: 1%), in Italia è del 3,7%, come potete facilmente constatare, poco meno del 50% (che porterebbe la cifra percentuale a 3,9).
Grazie a questa bagarre sullo sconto siamo venuti a sapere di questi prezzi assurdi per gente che prende 3 volte tanto un buon impiegato di banca!
Sarebbe interessante sapere se, coi soldi risparmiati grazie a questo sconto (presente o futuro che sia) nei punti ristoro del Senato, si potrebbe coprire l'ingente spesa di € 450.000 per le macchine che, in Parlamento, certificheranno i voti (leggendo le impronte digitali) che, purtroppo, molte volte sono taroccati, ovvero eseguiti non dal parlamentare che dovrebbe fare il suo semplice lavoro, ma dal premuroso vicino di banco che si sostituisce in caso di assenteismo, di fannulloneria, sdoppiandosi, quintuplicandosi. Agendo così truffa l'esito finale (infatti alle elezioni io voto solo per me, non so voi...), ma truffa anche il Tesoro dello Stato, siccome il voto equivale alla presenza in Aula e questa frutta un bel mazzo di euro a tutti i nostri dipendenti!
Per Fini è "una questione di moralità pubblica" risolvere il problema dei pianisti. Allora perchè, al momento di stilare le liste dei futuri parlamentari, non si cacciano dai partiti, oltre ai condannati ed indagati, tutti i furbetti italici che da sempre abbiamo? Perchè dobbiamo farci prendere in giro da tutto il mondo, ora che siamo uniti in questa strana abitudine, e vergognoso rimedio, ad Albania, Messico e Brasile?
Link:
Sconto bar Senato:
http://www.corriere.it/politica/09_marzo_03/dipietro_pranzo_senatori_bullismo_bb3dcdba-07e7-11de-805b-00144f02aabc.shtml
Prezzi bar Senato:
http://www.haisentito.it/articolo/senato-un-caffe-costa-42-centesimi-di-euro/13866/
Dati Coldiretti:
http://www.coldiretti.it/docindex/cncd/informazioni/172_09.htm
Pianisti Parlamento:
http://iltempo.ilsole24ore.com/2009/03/04/997108-presentato_voto_elettronico_anti_pianisti.shtml
http://nonleggerlo.blogspot.com/2009/03/anche-noi-finalmente-tra-i-grandi.html
Avete capito bene, mentre i nostri stipendi sono fermi al 2001 con, invece, i prezzi dei beni primari saliti alle stelle, i senatori delle 2 o più fazioni, potranno ora addolcire i loro dissidi grazie ad un bel favoritismo fatto a tutti quanti lorsignori da noi lautamente indennizzati e avvantaggiati con diarie, rimborsi e tessere gratuite per teatri, cinema, ecc.: sconto del 20% ai bar e ristoranti del Senato, frutto di accordi fra i gestori, così apprendo dal Corriere della Sera.
In realtà lo sconto è stato bloccato da Schifani, il presidente del Senato, ma leggo che fra 4 mesi i prezzi, già bassi per loro misteriosa natura, si abbasseranno notevolmente perchè i gestori dei 4 punti ristoro del Senato, si uniranno e col singolo predominante i prezzi saranno di tutto favore.
Ma non era la concorrenza del libero mercato a favorire i consumatori abbassando i prezzi?
Certo il singolo, ora diventato un big del commercio, dei servizi, avrà una vasta clientela, ma allora se col monopolio si ottengono questi risultati, perchè esaltare il libero mercato, se poi i primi che lo propongo e ne tessono le lodi non lo vogliono sfruttare?
Girando per la città e per i paesi, leggo i prezzi di bar e trattorie per il pranzo: menù fisso dagli 8 ai 10 euro.
Vediamo quanto costa ai nostri dipendenti un semplice pranzo:
pasta € 1,50 + bistecca € 2,00 e cappuccino € 0,58, più una brocca di vino per arrivare, forse, a 5 euro e poter così volendo mangiare 4 volte in 1 giorno rispetto alle nostre 2 volte, spendendo ovviamente l'identica cifra. Il caffè non penso sia incluso nel prezzo fisso delle trattorie, in caso non lo fosse, i prezzi si aggirano tra i 70 cents e l'euro...
Prezzi di favore, anche senza questo sconto ritirato (ma che purtroppo ci sarà nel futuro, forse per ringraziare i politici, loro clienti, che hanno eliminato la dannosa concorrenza), proprio mentre la Coldiretti fa sapere che in Italia, a gennaio 2009, la crescita dei prezzi degli alimentari sia superiore del 40% rispetto agli altri Paesi europei. Se la media UE è di un aumento dei prezzi dell'2,6% (con in Spagna la percentuale minore: 1%), in Italia è del 3,7%, come potete facilmente constatare, poco meno del 50% (che porterebbe la cifra percentuale a 3,9).
Grazie a questa bagarre sullo sconto siamo venuti a sapere di questi prezzi assurdi per gente che prende 3 volte tanto un buon impiegato di banca!
Sarebbe interessante sapere se, coi soldi risparmiati grazie a questo sconto (presente o futuro che sia) nei punti ristoro del Senato, si potrebbe coprire l'ingente spesa di € 450.000 per le macchine che, in Parlamento, certificheranno i voti (leggendo le impronte digitali) che, purtroppo, molte volte sono taroccati, ovvero eseguiti non dal parlamentare che dovrebbe fare il suo semplice lavoro, ma dal premuroso vicino di banco che si sostituisce in caso di assenteismo, di fannulloneria, sdoppiandosi, quintuplicandosi. Agendo così truffa l'esito finale (infatti alle elezioni io voto solo per me, non so voi...), ma truffa anche il Tesoro dello Stato, siccome il voto equivale alla presenza in Aula e questa frutta un bel mazzo di euro a tutti i nostri dipendenti!
Per Fini è "una questione di moralità pubblica" risolvere il problema dei pianisti. Allora perchè, al momento di stilare le liste dei futuri parlamentari, non si cacciano dai partiti, oltre ai condannati ed indagati, tutti i furbetti italici che da sempre abbiamo? Perchè dobbiamo farci prendere in giro da tutto il mondo, ora che siamo uniti in questa strana abitudine, e vergognoso rimedio, ad Albania, Messico e Brasile?
Link:
Sconto bar Senato:
http://www.corriere.it/politica/09_marzo_03/dipietro_pranzo_senatori_bullismo_bb3dcdba-07e7-11de-805b-00144f02aabc.shtml
Prezzi bar Senato:
http://www.haisentito.it/articolo/senato-un-caffe-costa-42-centesimi-di-euro/13866/
Dati Coldiretti:
http://www.coldiretti.it/docindex/cncd/informazioni/172_09.htm
Pianisti Parlamento:
http://iltempo.ilsole24ore.com/2009/03/04/997108-presentato_voto_elettronico_anti_pianisti.shtml
http://nonleggerlo.blogspot.com/2009/03/anche-noi-finalmente-tra-i-grandi.html
4 marzo 2009
Scioperi: bene così, ma anche no
Stop agli scioperi selvaggi con il loro chiasso che viene portato in giro per le città italiane!
L'Italia è la patria degli scioperi, in primis quelli che tengono ancorata al cancelletto di partenza la parte di popolazione che prende treni, aerei e talvolta mezzi pubblici in città per scattare a lavoro.
Nel futuro, se il disegno di legge presentato alla Camera diverrà operativo, ci saranno regole più ferree, ad esempio i lavoratori di servizi pubblici essenziali, dovranno sempre essere disponibili sul posto di lavoro (trasporti, sanità); ci sarà lo sciopero virtuale in cui il lavoratore dovrà lavorare, ma senza prendere stipendio, il quale sarà versato in beneficenza; si dovranno ridurre le sigle sindacali (ad esempio nei trasporti aerei, vi può essere il sindacato dei piloti che non indice sciopero, a differenza del sindacato dei lavoratori di terra. Un buon esempio lo trovate nel sito ufficiale del Ministero dei Trasporti: http://www.infrastrutturetrasporti.it/page/NuovoSito/site.php?p=scioperi) e d'ora in poi servirà il 50% della rappresentanza (dei lavoratori di un sindacato o dei lavoratori di tutti i sindacati all'interno di un'azienda? Nel primo caso ci sarebbe l'impossibilità, in vari casi, di scioperare, basti pensare all'esempio di prima) o, in alternativa, i sindacati che hanno almeno il 20% possono ricorrere al referendum che, però, deve registratre un consenso di almento il 30% dei lavoratori.
Prossimamente vedremo come si evolve la cosa.
Le sicurezze però sono 3: la CGIL come sempre è contraria, Confindustria applaude e il PD è diviso fra contrari (ex DS) e favorevoli (ex Margherita).
In Italia, ogni anno, vi sono 1.000 scioperi fra nazionali e locali che, per questa seconda e molto diffusa caratteristica, non incidono molto sul nostro stile di vita, ma il numero risulta veramente importante.
Fra precari, insegnanti, aeroportuari, agricoltori, operai, ricercatori, ecc., sono molti gli italiani volenterosi di mostrare la loro voce contro il Governo, quindi, come ogni cosa, questo provvedimento assume due facce: la prima, che viene spontanea, è rallegrata per lo stop a chi sa solo lamentarsi con disordine; la seconda, più riflessiva, pensa che possa essere una mossa per mettere a tacere, per non mostrare alla massa che segue i tg, che i lavoratori di certi settori (tanti!) siano contro il Governo.
Non si vede soluzione alla crisi globale, le banche italiane saranno solide, ma le aziende licenziano a man bassa, fra pochi mesi ci sarà una quantità immane di operai ed impiegati imbufaliti senza più speranze e liquidi per il futuro.
Considerando il momento economico attuale, che viene visto con forte preoccupazione da team di esperti, come il Leap Europe 2020 (prevedette la crisi attuale già nel 2006) che prevede una guerra civile in USA, Europa (presumibilmente del Nord. "Sono americane o inglesi 8 banche delle 10 più grandi per scambio di valute che sono scomparse dal panorama economico, come Lehman Brothers, o che sono a un passo dalla bancarotta o dalla nazionalizzazione, come Citigroup o Royal Bank of Scotland" Fonte: http://www.criticamente.it/Article4128.html.) e Giappone, mandare meno volte possibile lavoratori incazzati in strada è una scelta ottima, ma siamo sicuri che così non li si infervorisca maggiormente?
Ovviamente, se i licenziamenti continueranno a moltiplicarsi, sarà una legge che potrà fare bene poco e si mostra quindi come il classico provvedimento di chi mette la polvere sotto il tappeto.
Di motivi per una rivolta ce ne sono parecchi:
1-Miriadi di licenziamenti;
2-Crisi che colpendo le grandi aziende nazionali ed internazionali, colpisce tutto l'enorme indotto;
3-Case prese dalle banche ai nuovi licenziati e precari che non riescono a far fronte ai mutui;
4-Banche che rifilano titoli tossici et similia;
5-Piccola e media delinquenza che, dati i bassi finanziamenti alle forze dell'ordine, la fa da padrona in zone periferiche e quindi disturberebbe i sogni già disturbati dei nuovi poveri;
6-Lavori precari e a tempi determinati in aumento;
7-Stipendi fermi a 7-8 anni fa, con prezzi sempre più alti.
Per sfortuna dei governanti Sanremo e il suo canta che ti passa è finito, chissà se gli italiani si incavoleranno come successo in Grecia, Islanda e Lettonia?
A parte ciò, ovvero senza considerare il futuro apocalittico, una regolamentazione ed una semplificazione degli, per gli scioperi va fatta.
Link: legge sullo sciopero, http://www.abclavoro.it/html/legge_sciopero.html
L'Italia è la patria degli scioperi, in primis quelli che tengono ancorata al cancelletto di partenza la parte di popolazione che prende treni, aerei e talvolta mezzi pubblici in città per scattare a lavoro.
Nel futuro, se il disegno di legge presentato alla Camera diverrà operativo, ci saranno regole più ferree, ad esempio i lavoratori di servizi pubblici essenziali, dovranno sempre essere disponibili sul posto di lavoro (trasporti, sanità); ci sarà lo sciopero virtuale in cui il lavoratore dovrà lavorare, ma senza prendere stipendio, il quale sarà versato in beneficenza; si dovranno ridurre le sigle sindacali (ad esempio nei trasporti aerei, vi può essere il sindacato dei piloti che non indice sciopero, a differenza del sindacato dei lavoratori di terra. Un buon esempio lo trovate nel sito ufficiale del Ministero dei Trasporti: http://www.infrastrutturetrasporti.it/page/NuovoSito/site.php?p=scioperi) e d'ora in poi servirà il 50% della rappresentanza (dei lavoratori di un sindacato o dei lavoratori di tutti i sindacati all'interno di un'azienda? Nel primo caso ci sarebbe l'impossibilità, in vari casi, di scioperare, basti pensare all'esempio di prima) o, in alternativa, i sindacati che hanno almeno il 20% possono ricorrere al referendum che, però, deve registratre un consenso di almento il 30% dei lavoratori.
Prossimamente vedremo come si evolve la cosa.
Le sicurezze però sono 3: la CGIL come sempre è contraria, Confindustria applaude e il PD è diviso fra contrari (ex DS) e favorevoli (ex Margherita).
In Italia, ogni anno, vi sono 1.000 scioperi fra nazionali e locali che, per questa seconda e molto diffusa caratteristica, non incidono molto sul nostro stile di vita, ma il numero risulta veramente importante.
Fra precari, insegnanti, aeroportuari, agricoltori, operai, ricercatori, ecc., sono molti gli italiani volenterosi di mostrare la loro voce contro il Governo, quindi, come ogni cosa, questo provvedimento assume due facce: la prima, che viene spontanea, è rallegrata per lo stop a chi sa solo lamentarsi con disordine; la seconda, più riflessiva, pensa che possa essere una mossa per mettere a tacere, per non mostrare alla massa che segue i tg, che i lavoratori di certi settori (tanti!) siano contro il Governo.
Non si vede soluzione alla crisi globale, le banche italiane saranno solide, ma le aziende licenziano a man bassa, fra pochi mesi ci sarà una quantità immane di operai ed impiegati imbufaliti senza più speranze e liquidi per il futuro.
Considerando il momento economico attuale, che viene visto con forte preoccupazione da team di esperti, come il Leap Europe 2020 (prevedette la crisi attuale già nel 2006) che prevede una guerra civile in USA, Europa (presumibilmente del Nord. "Sono americane o inglesi 8 banche delle 10 più grandi per scambio di valute che sono scomparse dal panorama economico, come Lehman Brothers, o che sono a un passo dalla bancarotta o dalla nazionalizzazione, come Citigroup o Royal Bank of Scotland" Fonte: http://www.criticamente.it/Article4128.html.) e Giappone, mandare meno volte possibile lavoratori incazzati in strada è una scelta ottima, ma siamo sicuri che così non li si infervorisca maggiormente?
Ovviamente, se i licenziamenti continueranno a moltiplicarsi, sarà una legge che potrà fare bene poco e si mostra quindi come il classico provvedimento di chi mette la polvere sotto il tappeto.
Di motivi per una rivolta ce ne sono parecchi:
1-Miriadi di licenziamenti;
2-Crisi che colpendo le grandi aziende nazionali ed internazionali, colpisce tutto l'enorme indotto;
3-Case prese dalle banche ai nuovi licenziati e precari che non riescono a far fronte ai mutui;
4-Banche che rifilano titoli tossici et similia;
5-Piccola e media delinquenza che, dati i bassi finanziamenti alle forze dell'ordine, la fa da padrona in zone periferiche e quindi disturberebbe i sogni già disturbati dei nuovi poveri;
6-Lavori precari e a tempi determinati in aumento;
7-Stipendi fermi a 7-8 anni fa, con prezzi sempre più alti.
Per sfortuna dei governanti Sanremo e il suo canta che ti passa è finito, chissà se gli italiani si incavoleranno come successo in Grecia, Islanda e Lettonia?
A parte ciò, ovvero senza considerare il futuro apocalittico, una regolamentazione ed una semplificazione degli, per gli scioperi va fatta.
Link: legge sullo sciopero, http://www.abclavoro.it/html/legge_sciopero.html
1 marzo 2009
Silvio come Saddam?
Antonio Di Pietro, il leader di Italia dei Valori, ha nuovamente attaccato in modo deciso il capo del Governo Silvio Berlusconi, chiamandolo Saddam Hussein. (Qui: http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2009/02_febbraio/25/governo_di_pietro_berlusconi_come_saddam_idv_al_fronte,18133911.html, potete leggere la notizia)
Alla maggioranza degli italiani può risultare eccessivo e penso che, non spiegando il perchè, possa l'IDV perdere simpatia e voti.
In realtà analizzando ciò che ha fatto e vuole fare Berlusconi, l'accostamento ad un dittatore non è tanto ardito, infatti, ad esclusione di guerre d'aggressione e impiccagioni pubbliche:
Alla maggioranza degli italiani può risultare eccessivo e penso che, non spiegando il perchè, possa l'IDV perdere simpatia e voti.
In realtà analizzando ciò che ha fatto e vuole fare Berlusconi, l'accostamento ad un dittatore non è tanto ardito, infatti, ad esclusione di guerre d'aggressione e impiccagioni pubbliche:
- E' al di sopra della legge grazie allo scudo del Lodo Alfano (dal 22 luglio è una legge che garantisce l'immunità alle quattro più alte cariche dello Stato, motivo per cui è stato firmato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a differenza del vecchio Lodo Schifani che l'avrebbe garantita solo al premiere);
- possiede quasi il monopolio dell'informazione televisiva (3 reti nazionali private sono di sua proprietà, più la Rai che cade sotto il Governo, al momento suo) e possiede un buon numero di quotidiani, case editrici, riviste di informazione (Il Giornale, Libero, Il Foglio, Mondadori, Panorama, ecc.);
- ha previsto il carcere per i giornalisti che diffonderanno intercettazioni (ovviamente la Corte europea di Strasburgo ha condannato questo provvedimento e, guarda caso, molte volte sue telefonate sono diventate di dominio pubblico. Vendetta?), multe salate per i loro editori e, quindi, diffusione delle notizie solo dopo i processi;
- segretezza dei nomi dei magistrati impegnati in indagini, in modo tale che l'opinione pubblica non si formi una coscienza e prenda posizione. Inoltre, è inutile dirlo, i magistrati saranno facilmente eliminabili;
- militarizzazione del territorio con la scusa della sicurezza (nonostante le denuncie per rapine, estorsioni e sequestri siano calate dal 1990 di 14 punti percentuale e poi, perchè non dare più soldi a Vigili e Polizia?), divieto, con militari a sorvegliare, per i cittadini italiani di recarsi presso luoghi definiti sensibili come ad esempio discariche (Caiano, Napoli) costituite tout court senza alcuna mediazione;
- prevede il reato di clandestinità per gli immigrati irregolari che diventerebbero criminali solo per essere entrati, spinti dalla fame, da persecuzioni e guerre, in Europa. E' una discriminazione perchè non bada al reato quale può essere una rapina o uno stupro, ma bada solo alla provenienza;
- no al testamento biologico. E' una barbarie istituzionalizzata come infatti molti dicono, verso chi si trova in stato vegetativo, andando contro la libertà personale di ogni cittadino italiano protetto dall'articolo 13 della Costituzione;
- il PM, per iniziare le indagini, dovrà aspettare l'ok da parte della Polizia, che lavora sotto il comando del Governo (articolo di Bruno Tinti: http://www.agoravox.it/Intervista-a-Bruno-Tinti-Obiettivo.html).
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