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10 luglio 2010

Via il Bavaglio, avanti il Polipone

E io che pensavo che il giorno dopo lo sciopero dei giornalisti, si parlasse della legge vergogna pro crimine e invece...

Invece solo un quadratino.
Con questa mia grafica si capisce meglio:

9 luglio 2010

La Rassegna Stampa sempre sognata da Silvio

Ecco il risultato dello sciopero contro il ddl intercettazioni: edicole ricche di profluvi di elogi e sentenze a senso unico (e povere in fatto di pluralismo), anzichè una degna lotta fra chi si oppone e chi lecca il culo perché abituato da sempre a vivere così.

Niente Repubblica, Unità, Fatto, Stampa, Manifesto e neppure Corriere. Solo Giornale, Libero, Foglio, Padania, Tempo e Riformista (quest'ultimo parla di loggia P3).

Mai sciopero fu più amato da Silvio e dalle sue dubbie compagnie, guardate infatti quanti bei titoli che han cercato di realizzare il sogno di un'Italia a Sua immagine e somiglianza. Guardate che bei titoli tutti da una parte sola, con giornalisti fieri della loro faziosità, della loro lingua a disposizione sempre del più forte.

Libero (per la prima pagina clicca qui):

"Le intercettazioni sono un bavaglio alla giustizia" di Maurizio Belpietro (clicca qui);

"Fini ha 2000 badanti. I fedelissimi scarseggiano, ma si consola coi commessi: sempre di più e sempre più costosi" di Mario Giordano (clicca qui);

"Ma dove vuole andare
(Fini)?" di Franco Bechis;

"Il premier da ragione a Libero: Strumentalizzati i terremotati" di Miska Ruggeri (clicca qui);

"Le radici dell'odio contro Berlusconi. Cinque, stupide, ragioni" di Giampaolo Pansa (clicca qui);

"La Sinistra perde ancora: un giudice di MD in meno tra i togati del Csm" di Gianluigi Nuzzi (clicca qui).

Il Giornale (per la prima pagina clicca qui):

"Ma noi il bavaglio non ce lo mettiamo" di Vittorio Feltri (clicca qui);

"Berlusconi minaccia: Si vota. Senza alcun timore del terzo polo, un progetto destinato a fallire" di Alessandro Sallusti (clicca qui);

"Berlusconi mette i finiani con le spalle al muro" di Adalberto Signore (clicca qui);

"I golpisti mancanti del governissimo"
di Marcello Veneziani (clicca qui);

"Successi politici: Silvio straniero da noi, ma di casa all'estero" di Salvatore Tramontano (clicca qui);

"Bocchino: anima nera che si finge candida" di Giancarlo Perna (clicca qui);

"Gli altri terremotati: tutti a pagare le tasse. Gli aquilani sono scesi in piazza per ottenere le agevolazioni che il governo stava già concedendo" di Guido Mattioni (clicca qui);

"Così lavora la casta. Privilegi dei giudici: 1000 permessi in 6 mesi" di Anna Maria Greco (clicca qui);

"Il Csm va messo a dieta: ci costa 35 milioni" di Santo Versace (clicca qui)

"Più fondi per la polizia. Pagano le assicurazioni" di Gian Battista Bozzo (clicca qui);

"Fiat. A Melfi la Fiom fa prove di sabotaggio" di Pierluigi Bonora (clicca qui)

"Telecom. Ormai si sciopera per un mondo che non c'è più" di Nicola Porro (clicca qui).

Riassunto: Silvio è amato nel globo, Silvio può vincere benissimo anche senza Fini, i giudici sono degli spreconi e pieni di privilegi, i terremotati sono degli ingrati scostumati e chi sciopera non bada alle povere azienducole in rovina.

Il Riformista (per la prima pagina clicca qui):

"Opporsi alle leggi vuol dire saperle cambiare" di Antonio Polito (clicca qui);

"Finiti i pianti anti-finanziaria" di Fabrizio Goria (clicca qui);

"Lodo. Napolitano ha sbagliato. Il Fatto e Il Giornale non la smettono" di S.C. (clicca qui).
I giornali che hanno accusato il PD di aver proposto un emendamento salva Presidente della Repubblica, per Il Riformista non la smettono, quando invece han semplicemente replicato alle accuse del Quirinale;

"Aria di tregua sulle intercettazioni" di Alessandra Da Rold (clicca qui);

"Ecco quanto costano le mancate perforazioni. La Prestigiacomo vuole spostare due miglia più in là le estrazioni petrolifere, ma non cambia il rischio ecologico" di Marco Sarti (clicca qui).

Insomma, una giornata indimenticabile..e non ho elencato gli articoli del Foglio e La Padania. Per ora godetevi questi (io non li ho ancora letti tutti, ma lo farò).

Con questo caldo fra 48 ore muoio

Sarà il caldo, sarà la legge contro le intercettazioni e il diritto all'informazione e conseguente scioperi dei giornalisti, sarà che ogni giorni spuntano sempre nuovi casi con sempre i soliti noti del centro-destra con le mani in pasta dappertutto, ma oggi mi sento proprio così:

Ma in realtà questa maschera rappresenta certi giornalisti (della Rai soprattutto) che, anzichè parlare dei problemi in cui andranno incontro gli spettatori e loro stessi col ddl alfanesco, ghedinesco e piduista, han pensato bene di mandare in onda un'edizione limitata dei Tg, ovviamente senza mai fiatare, nei giorni e nei mesi scorsi, sulla gravità della sopra citata legge.

Oggi sciopero dei giornalisti e dei quotidiani e Tg in edizione ridotta, cosìcchè i pubblicitari, le aziende, saranno più felici perchè si venderà meglio a un pubblico anch'esso più felice.
Quotidiani in edicola? Zero? No-no, ce n'erano. Tutti i filo-berlusconiani come Il Foglio, Il Giornale, Libero, Il Tempo. Ah, pure la Padania che 12 anni fa chiedeva a Berlusconi se era un mafioso o meno. Quindi si aggiunga La Padania.
Finito? Ma va là. Pure Il Riformista che, vabbè, è degli Angelucci, amici di Silvio, quindi è assurdo che molti pensino sia un giornale di intellettuali vicino al PD.

Sono due le cose buffe:
chi non sciopera, afferma di aver fatto uscire il giornale perchè trova assurdo mettersi il bavaglio ancor prima della comparsa della "legge-Bavaglio" sul gazzettino;
chi sciopera lo fa per mostrare come potrà essere un futuro prossimo in cui le edicole saranno sprovviste, causa multe assurde, dei maggiori quotidiani che osano pubblicare notizie di indagini in corso. Sarebbe stato meglio invece far uscire i giornali, ma listati a lutto come proposto da Travaglio.

E i blogger che dovrebbero dire?
Io dico: "Attenzione, con questa legge rischiamo di dover pagare salatissime multe, nonostante per noi non sia una professione, se non rettifichiamo certe notizie entro 48 ore".
Questo è un attentato contro singoli ed inermi cittadini che, se è vero che a volte scrivono notizie non accertate, è anche vero che sono pochi i lettori che usano un singolo blog per informarsi, a differenza dei telespettatori piantati o sul TG1 o sul TG4 che, da quel che mi risulta, non hanno mai ricevuto multe per notizie censurate, date a metà, girate e rigirate come frittate e che, infatti, continuano imperterriti a disinformare facendo il gioco dei potenti.

Link:

Marco Messeri in "L'opinione", da Avanzi - Youtube

7 luglio 2010

Ma quali picchiatori fascisti!

Li abbiamo voluti sdoganare..e allora di che lamentarsi?

Oggi in Parlamento Barbato (IDV) è stato preso a pugni da due esponenti del PDL, ovvero Marsilio e Rampelli.

Si parla di aggressione fascista, infatti, come avevo pensato, sono proprio "ex" fascisti, entrambi ex di AN e con un passato nel Fronte della Gioventù (divenuta poi Azione Giovani).

Motivo?
Durante il voto della "legge Meloni" sulle comunità giovanili, Barbato ha insultato Barbara Saltamartini, anch'essa del PDL, accusandola di essere camorrista e invitandola ad andare e a coccolare il presidente Berlusconi, per la signorina una chiara allusione sessuale, anzichè stare in Aula.
Lei si è inviperita e in sua difesa sono accorsi i due di cui sopra che sono riusciti a raggiungere, calpestando cose e persone, l'onorevole dell'IDV, finito poi in ospedale per malori.
Zazzera dell'IDV, invece, afferma che sia stata lei ad insultare Barbato.
Dal blog di Massimo Donadi (IDV):
"
Barbato esprime un parere sul disegno di legge in questione, quello sulle nuove comunità giovanili del ministro Meloni, solo un’opinione, espressa con parole in alcun modo offensive; ma tanto basta a scatenare l’ira furente di alcuni deputati del Pdl, che non trattengono le mani e si lasciano andare a calci, spintoni, senza più capacità di controllo, mossi da una folle foga distruttiva, che invade i banchi dell’Italia dei Valori e arriva perfino a disintegrare il computer dell’onorevole Palagiano, che viene letteralmente calpestato. Una scena inaudita, indegna di un’aula parlamentare, ma in assoluto di una società civile. Pochi istanti bastano a provocare a Barbato un “trauma contusivo della regione zigomatica e all’occhio destro” e una “cefalea post-traumatica”, con il risultato di “15 giorni di prognosi”, dice il referto ospedaliero.

Non sapevo che alle parole si rispondesse con le mani, in "Parla"-mento poi..

Pure Alessandra Mussolini avrebbe rischiato grosso, ricevendo minacce da questi due suoi colleghi di partito, ma Rampelli nega sia le minacce che l'aggressione a Barbato. Lei ha votato contro e come spesso accade s'è mostrata moltro aggressiva nei confronti delle scelte del governo e, per questo, redarguita da questi suoi "ex amici" perchè ragiona troppo con la sua testa.
.

Ma penso che pure Marsilio sia estraneo a questo vile attacco da squadraccia fascista, infatti il 22 giugno espresse solidarietà a due ragazzi romani di Giovane Italia aggrediti di notte da gente di estrema sinistra.
Quindi il caso è un mistero che solo Giacobbo potrà risolvere, ma anche no, siccome i misteri son belli fino a quando rimangono tali, e a noi la bellezza piace, eccome se ci piace.

Questa storia insegna che chiunque può sedere in Parlamento, basta pulirsi l'immagine cambiando logo, colore, entrando in un grande partito di massa dove ciò che conta è ubbidire (
molti italiani, da sempre, son molto bravi nell'ubbidire, per questo non penso che si debba parlare di "orgoglio italiano", e il caso della Mussolini insegna) e dove nessuno ti chiede del tuo passato.
Solitamente chi ubbidisce non è portato a ragionare, e i fatti odierni lo dimostrano.

Link:
"Botte alla Camera" Blitz Quotidiano
"Da Saltamarini insulti a Barbato" Virgilio
"Rampelli, un boxeur prestato alla politica" Blitz Quotidiano
"Rampelli: Nessun corpo a corpo e mai minacciato una donna" Iris Press

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Fenomenomale

Oggi, mentre gli aquilani han marciato a Roma per manifestare contro le tasse e i mutui che, nonostante la città ancora a pezzi (proprio come ad Aprile 2009), son ricomparsI, Silvio Berlusconi ha pensato bene di dedicare la giornata a discussioni con i suoi sgherri sul ddl intercettazioni.

E meno male che a Silvio stava tanto a cuore la sorte degli aquilani terremotati con le sue lacrime, il suo dispendio di energie per cercare dentiere, caschi.

Link:
"Iniziato vertice a Palazzo Grazioli" Reuters
"Protesta terremotati L'Aquila: scontri, botte e due feriti" Corriere della Sera
"Aquilani, terremotati e manganellati" Antonio Di Pietro
"Aquilani a Roma: Vergogna!" Leggo

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6 luglio 2010

Piccole considerazioni



Vedo gente senza gambe


Il week-end è un'aberrazione temporale

Le veline barely legal sono cosa buona e giusta


5 luglio 2010

Vorrei fare la politica

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Una ragazza appena uscita da un diplomific..ehm, da una fabbrica di disoccup..ehm, da una scuola dopo aver tenuto gli esami (penso orali) per la "maturità", è stata intervistata da una giornalista del Tg1 per sapere che intenzioni ha per il futuro.

Cosa ha risposto questo genio (del male)?
"Vorrei entrare in politica", sorrisone.

La giornalista, che dalla politica dipende come il suo "direttorissimo", non poteva non felicitarsi di questa scelta.

Peccato non averne spiegato i motivi di questa saggia scelta lavorativa in cui le figure professionali latitano (uh).
Forse le interessano i 12.000 Euro/mese di un consigliere regionale, o forse i 20.000 Euro/mese di un parlamentare? O forse, aspetta, la pensione dopo 2 anni e mezzo e le opportunità di ottenere qualche altra poltrona tramite aziende comunali, etc.?

Ma che se ne faranno mai di tutti questi soldi?
La gente crede davvero che un politico ricco non possa cadere vittima della corruzione?

Se il popolo lo crede veramente, c'è da bastonarlo forte in testa per farlo rinsavire: chi si cerca un lavoro altamente remunerativo è perché è schiavo dei soldi e del possesso (in realtà è lui che viene posseduto dalle cose, dalla roba che gli negano una vera vita) e ogni opportunità per arricchirsi verrà presa al volo. Non c'è limite al desiderio d'incrementare il proprio patrimonio, siccome in questa società è l'unica cosa ritenuta seria ed importante che si lascerà ai figli e attraverso la quale si viene giudicati.

Come ho detto altre volte, i politici devono essere poveri e costantemente spiati, siccome governano le "cose pubbliche" del NOSTRO Paese.

Quant'è banale il mondo e quanto sono prevedibili i giornalisti che realizzano servizi per farci notare quanto la politicia sia ben vista e benvoluta dai giovani!


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Come sono umani

Il caso Brancher (la sua nomina a ministro per salvarlo senza alcuna vergogna da un importante processo, a cui invece ora dovrà partecipare perchè finalmente ha avuto la dignità di dimettersi, ma solo perchè si è sentito sulla "graticola", mica perché è ignobile richiedere uno scudo) mi ricorda qualcosa a cui Berlusconi in veste di premier ci ha ben abituati.

Mi ricorda una tecnica a cui devo ancora affibiare un nome adatto, ma che pressappoco è descrivibile come il proponimento non di leggi ad personam e ad aziendam che passano tranquillamente, ma di leggi vergogna (dure misure repressive o dure misure economiche per sfollati, fasce più deboli e così via - che in questo momento però esistono -, o sanzioni illiberali contro giornalisti - anche queste ora esistono davvero -), la pubblicità di queste come giuste e necessarie e il seguente, dopo sconcertati commenti di altri politici, giornalisti e opinione pubblica, ritiro compiuto assieme alla fatidica frase: "Non ho mai detto nulla di simile, siete voi giornalisti che travisate".

Si propone, senza vergogna, una legge ingiusta per poi ritirarla, ma senza ammettere di aver davvero pensato certe cose, certe misure che si sarebbero tramutate in azioni ignobili.
E' un mix di menzogne, opportunismo, egoismo e soprattutto di cinismo moderno e di viltà, cioè di mancanza di coraggio nell'ammettere ciò che si è realmente (non a caso Berlusconi è il re delle televisioni, ovvero dell'immagine, delle maschere, delle menzogne), infatti quest'ultimo (il coraggio) non è presente e la sua assenza nega la possibilità al capo e/o ai suoi sgherri di ammettere di essere vittima/e di una malattia mentale che li rende assetati di potere e di giustizialismo contro innocenti, la cui unica colpa è di non essere malati come loro.

E' chiaro che la somma di tutte le leggi vergogna presenti e di tutte le idee che non hanno trovato per fortuna sbocco (grazie all'opinione pubblica, grazie alla Costituzione e a chi se ne fa garante), dia come risultato un quindicennio pregno di vomitevole odore di stalla in cui non è mai entrato un filo d'aria.

Il caso Brancher mi ricorda quindi una tecnica da sempre usata da Berlusconi che consiste nel proporre misure scandalose per poi ritirarle, smentendo ciò che affermano i giornali (in realtà smentendo ciò che da sempre bazzica nella sua mente), in modo da accusare giornalisti e politici e fare l'ennesima buonista figura da vittima.

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4 luglio 2010

Leccate invisibili

Se stasera avete visto il TG1 sarete venuti a conoscenza dell'autostrada Pedemontana lombarda (c'è pure quella veneta che con le conseguenti bretelle e tangenziali si avvicinerà pericolosamente e ignobilmente a molte ville palladiane o pre-palladiane e ad altri edifici di pregio storico-archiettetonico, alla faccia del Bel Paese e dei turisti che inspiegabilmente non vengono più in Italì), finalmente oserei dire.

La notiza è buona, infatti parla di un'antica quercia, che verrà salvata, al cui posto il progetto iniziale prevedeva una vasca per le piogge.
I bambini della Brianza si sono uniti e il malcontento s'è diffuso ed ha raggiunto i grigi cuori dei burocrati dello "sviluppo" (sì, di quello industriale e vecchio più di un secolo dell'automobile e delle lingue d'asfalto, che da più di un secolo ci oppressa e ci ammazza) che hanno optato per un cambiamento.


Ci dovremo rallegrare per questa notizia?
Certo, ma considerando che non hanno mai parlato in modo approfondito (a quanto mi risulta) di questa opera pubblica, così come di tutte le altre impattanti (le varie TAV - parlano di trasporti su binari e poi le nuove autostradre abbondano - , Bre-Ber-Mi, pedemontana veneta, autostrada E80/A12 che passerà per Orbetello e fortemente voluta da Matteoli, ministro delle infrastrutture e pure sindaco di questo paese, gnam gnam, etc.), è facile pensare che sia l'ennesimo "contentino" verso politici e imprenditori che campano di asfalto, dato che in questo servizio ci han mostrato la loro bontà.

Attenzione, dunque, a non "supinarizzarvi" per ringraziare questi giornalisti che danno una buona notizia, nascondendone 100 cattive collegata a questa.
Dei giornalisti fantozziani, direi.

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