Il caso Brancher (la sua nomina a ministro per salvarlo senza alcuna vergogna da un importante processo, a cui invece ora dovrà partecipare perchè finalmente ha avuto la dignità di dimettersi, ma solo perchè si è sentito sulla "graticola", mica perché è ignobile richiedere uno scudo) mi ricorda qualcosa a cui Berlusconi in veste di premier ci ha ben abituati.
Mi ricorda una tecnica a cui devo ancora affibiare un nome adatto, ma che pressappoco è descrivibile come il proponimento non di leggi ad personam e ad aziendam che passano tranquillamente, ma di leggi vergogna (dure misure repressive o dure misure economiche per sfollati, fasce più deboli e così via - che in questo momento però esistono -, o sanzioni illiberali contro giornalisti - anche queste ora esistono davvero -), la pubblicità di queste come giuste e necessarie e il seguente, dopo sconcertati commenti di altri politici, giornalisti e opinione pubblica, ritiro compiuto assieme alla fatidica frase: "Non ho mai detto nulla di simile, siete voi giornalisti che travisate".
Si propone, senza vergogna, una legge ingiusta per poi ritirarla, ma senza ammettere di aver davvero pensato certe cose, certe misure che si sarebbero tramutate in azioni ignobili.
E' un mix di menzogne, opportunismo, egoismo e soprattutto di cinismo moderno e di viltà, cioè di mancanza di coraggio nell'ammettere ciò che si è realmente (non a caso Berlusconi è il re delle televisioni, ovvero dell'immagine, delle maschere, delle menzogne), infatti quest'ultimo (il coraggio) non è presente e la sua assenza nega la possibilità al capo e/o ai suoi sgherri di ammettere di essere vittima/e di una malattia mentale che li rende assetati di potere e di giustizialismo contro innocenti, la cui unica colpa è di non essere malati come loro.
E' chiaro che la somma di tutte le leggi vergogna presenti e di tutte le idee che non hanno trovato per fortuna sbocco (grazie all'opinione pubblica, grazie alla Costituzione e a chi se ne fa garante), dia come risultato un quindicennio pregno di vomitevole odore di stalla in cui non è mai entrato un filo d'aria.
Il caso Brancher mi ricorda quindi una tecnica da sempre usata da Berlusconi che consiste nel proporre misure scandalose per poi ritirarle, smentendo ciò che affermano i giornali (in realtà smentendo ciò che da sempre bazzica nella sua mente), in modo da accusare giornalisti e politici e fare l'ennesima buonista figura da vittima.
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