Vivere in anarchia significa vivere senza capi e leggi. Vuol dire vivere dicendo e facendo quel che più piace e pare.
Se una persona è brava, non userà questa sua libertà per andare contro la libertà altrui.
Se una persona è cattiva ed egoista, invece sì.
Ma il fantomatico ordine, che non è nient'altro che un potere oppressivo di pochi (Stato) su tanti (la massa composta da tanti poveri sfigati come noi), non elimina e non ha mai eliminato le persone cattive, ANZI.
Il potere, che è in realtà anarchico perchè fa quel che vuole, è il primo artefice della creazione di persone cattive.
VIVA L'ANARCHIA!
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22 agosto 2017
20 agosto 2017
ODIO FACEBOOK e tutti i SOCIAL NETWORK
Non so quanti anni abbiate voi miei cari seguaci o lettori giunti qui per caso grazie a papà Google o grazie a zio Bing o fratello Yahoo.
Non lo so ma aprite bene le orecchie: c'era vita su Internet prima dei Social Network.
Sì, quando tutti voi pigliavate per il culo quelli che passavano ore davanti al monitor, senza sapere bene che diavolo stessero facendo, per poi diventare peggio di noi, per poi attraversare la strada e guidare col telefonino sempre ben piantato davanti agli occhi. Non siete ridicoli, siete solamente degli imbecilli che meritate di morire male sotto un treno!
A parte gli scherzi, già nel 2000 (l'anno in cui entrò il PC e il web nella mia cameretta!) era possibile dialogare online con amici, conoscenti e con tantissimi sconosciuti da ogni parte del mondo grazie a siti di chat e a programmi tramite cui scar.. ehm condividere le proprie passioni (emmepitre, ops). Ricordo chattate con belgi, francesi, americani, ragazze, ragazzi, gente più grande, gente anche dall'India, dall'Argentina, gente senza un volto ma con cui si entrava subito in sintonia grazie alla MUSICA!
Ora ditemi voi con quanti stranieri parlate. Ditemi voi se riuscite a stabilire un contatto, un'amicizia seppur leggera, con una persona indipendentemente dal suo volto, lavoro, città.
Io ho notato che tramite i social network tipo quella merda di Facebook, le persone si rinchiudono nei propri gruppi, chattando e condividendo post e articoli con le persone che già conoscono o che condividono gli stessi interessi all'interno del proprio paese/città.
Prima dei social era possibile condividere tutto ciò che si voleva. Sapete come? Basta sapere l'email dei propri amici e nuovi amici virtuali, per inviare link, immagini, testi, ecc.
Poi c'erano siti dove ci si poteva registrare con un nickname, anziché col proprio nome e cognome + professione e altre stronzate simili, attraverso cui scoprire tutto ciò che ci poteva interessare, perché erano siti che vertevano su una singola tematica, ad esempio la musica o i viaggi, penso a VirtualTourist (esiste ancora, ma è cambiato). Tramite VT aveva conosciuto una bella ragazza dell'IOWA che si era poi trasferita a Chicago e lì a Chicago conoscevo, grazie a Napster, una ragazza più giovane anche lei molto carina.
Insomma, qualche anno fa bastava veramente poco, bastava un cavolo di MP3, per scambiare due parole con persone brave, oneste, interessanti, simpatiche, belle, provenienti da tutto il mondo.
Oggi cosa resta di tutto ciò? Niente.
Nei social vengono diffuse le bufale a scopo elettorale, per renderci ancora più cretini e creduloni. Viene seminato l'odio, non solo verso gli stranieri e i diversi, ma fra tutti quanti noi. Basta avere la camicia di un colore diverso dalla norma e si viene additati nei peggio modi, oppure basta indossare una tshirt anzichè una camicia. Esempi stupidi e forse non molto realistici, ma la realtà dei social non si discosta da queste mie invenzioni.
Perché tutto questo?
Semplice: una volta su Internet ci stava una minoranza, una minoranza assetata di conoscenza e di diffusione del sapere. Oggi invece la Rete viene usata e abusata dalla massa che non è mai stata educata, che non si è evoluta e che passa il tempo a vomitare le sue stronzate così come lo fa nella vita reale in casa, a lavoro, in spiaggia, per strada. Avete mai sentito quante stronzate dicono le persone per strada? Ecco, tutte queste stronzate sono state, negli ultimi 8-10 anni, riversate in quantità industriali sul web tramite i social.
Quindi oggi è molto difficile trovare persone ragionevoli, belle dentro e fuori, con cui parlare e magari stringere amicizia. E non solo, ricordo infatti che anni fa giravano storie di persone che sono migrate da un continente all'altro per conoscere e sposare il/la loro fidanzato/a virtuale! Dall'Europa all'Asia, dall'America all'Oceania e via dicendo.
FANTASTICO!
Oggi, ripeto, costa resta di tutto ciò?
Niente! Restano mega multinazionali con ricavi più grandi dei maggiori Stati mondiali che vogliono rinchiuderci nelle loro 4 mura virtuali, perché non siamo più dei semplici utenti col cuore pieno di buoni sentimenti, desiderosi di trovare qualche altra persona intelligente e sensibile come noi, no, siamo semplicemente dei meri e schifosi consumatori le cui informazioni vengono vendute alle agenzie pubblicitarie per fare enormi profitti. E così i pochi giganteschi colossi pensano bene, come sta facendo Facebook, di acquistare tutti i vari concorrenti, penso a Instagram e Whatsapp, perché nessuno, proprio nessuno, deve rimanere fuori dal GRANDE FRATELLO!
Pensate che Marco Zuccone, quello che vuole una enorme privacy per sé, avendo acquistato un casino di palazzi intorno a casa sua per non avere persone intorno, vuole diffondere Internet attraverso dei satelliti terrestri e creare pure una TV. Ma perché mai Internet deve prendere le sembianze delle sue megaditte schifose? Lo sapete che nel duemila e.. 11, forse, il mio account su FB venne chiuso per sempre senza alcun motivo?
Assurdo. Nessuna spiegazione, niente scuse, niente di niente. Pensate a tutte le persone che riversano lì le loro vite, poi FB chiude (difficile, ma già successe per MSN Messenger che era una figata!) o gli chiude il profilo e loro? Boh, ma tanto con chi dialogavano? Col vicino di casa, come al solito.
Non c'è più l'INTERNET di una volta!
Provate, ora, subito, stasera, a contattare una persona totalmente sconosciuta proveniente da chissà dove. Vediamo se vi accetterà o no. E voi accettereste l'invito di uno sconosciuto del Sud America o dell'India? No! Ne sono convinto perché ora non si chatta più col nickname e basta, si chatta dentro i social con i nostri profili pieni della nostra vita.
Questa apertura verso il mondo ci ha in realtà resi più chiusi.
Non lo so ma aprite bene le orecchie: c'era vita su Internet prima dei Social Network.
Sì, quando tutti voi pigliavate per il culo quelli che passavano ore davanti al monitor, senza sapere bene che diavolo stessero facendo, per poi diventare peggio di noi, per poi attraversare la strada e guidare col telefonino sempre ben piantato davanti agli occhi. Non siete ridicoli, siete solamente degli imbecilli che meritate di morire male sotto un treno!
A parte gli scherzi, già nel 2000 (l'anno in cui entrò il PC e il web nella mia cameretta!) era possibile dialogare online con amici, conoscenti e con tantissimi sconosciuti da ogni parte del mondo grazie a siti di chat e a programmi tramite cui scar.. ehm condividere le proprie passioni (emmepitre, ops). Ricordo chattate con belgi, francesi, americani, ragazze, ragazzi, gente più grande, gente anche dall'India, dall'Argentina, gente senza un volto ma con cui si entrava subito in sintonia grazie alla MUSICA!
Ora ditemi voi con quanti stranieri parlate. Ditemi voi se riuscite a stabilire un contatto, un'amicizia seppur leggera, con una persona indipendentemente dal suo volto, lavoro, città.
Io ho notato che tramite i social network tipo quella merda di Facebook, le persone si rinchiudono nei propri gruppi, chattando e condividendo post e articoli con le persone che già conoscono o che condividono gli stessi interessi all'interno del proprio paese/città.
Prima dei social era possibile condividere tutto ciò che si voleva. Sapete come? Basta sapere l'email dei propri amici e nuovi amici virtuali, per inviare link, immagini, testi, ecc.
Poi c'erano siti dove ci si poteva registrare con un nickname, anziché col proprio nome e cognome + professione e altre stronzate simili, attraverso cui scoprire tutto ciò che ci poteva interessare, perché erano siti che vertevano su una singola tematica, ad esempio la musica o i viaggi, penso a VirtualTourist (esiste ancora, ma è cambiato). Tramite VT aveva conosciuto una bella ragazza dell'IOWA che si era poi trasferita a Chicago e lì a Chicago conoscevo, grazie a Napster, una ragazza più giovane anche lei molto carina.
Insomma, qualche anno fa bastava veramente poco, bastava un cavolo di MP3, per scambiare due parole con persone brave, oneste, interessanti, simpatiche, belle, provenienti da tutto il mondo.
Oggi cosa resta di tutto ciò? Niente.
Nei social vengono diffuse le bufale a scopo elettorale, per renderci ancora più cretini e creduloni. Viene seminato l'odio, non solo verso gli stranieri e i diversi, ma fra tutti quanti noi. Basta avere la camicia di un colore diverso dalla norma e si viene additati nei peggio modi, oppure basta indossare una tshirt anzichè una camicia. Esempi stupidi e forse non molto realistici, ma la realtà dei social non si discosta da queste mie invenzioni.
Perché tutto questo?
Semplice: una volta su Internet ci stava una minoranza, una minoranza assetata di conoscenza e di diffusione del sapere. Oggi invece la Rete viene usata e abusata dalla massa che non è mai stata educata, che non si è evoluta e che passa il tempo a vomitare le sue stronzate così come lo fa nella vita reale in casa, a lavoro, in spiaggia, per strada. Avete mai sentito quante stronzate dicono le persone per strada? Ecco, tutte queste stronzate sono state, negli ultimi 8-10 anni, riversate in quantità industriali sul web tramite i social.
Quindi oggi è molto difficile trovare persone ragionevoli, belle dentro e fuori, con cui parlare e magari stringere amicizia. E non solo, ricordo infatti che anni fa giravano storie di persone che sono migrate da un continente all'altro per conoscere e sposare il/la loro fidanzato/a virtuale! Dall'Europa all'Asia, dall'America all'Oceania e via dicendo.
FANTASTICO!
Oggi, ripeto, costa resta di tutto ciò?
Niente! Restano mega multinazionali con ricavi più grandi dei maggiori Stati mondiali che vogliono rinchiuderci nelle loro 4 mura virtuali, perché non siamo più dei semplici utenti col cuore pieno di buoni sentimenti, desiderosi di trovare qualche altra persona intelligente e sensibile come noi, no, siamo semplicemente dei meri e schifosi consumatori le cui informazioni vengono vendute alle agenzie pubblicitarie per fare enormi profitti. E così i pochi giganteschi colossi pensano bene, come sta facendo Facebook, di acquistare tutti i vari concorrenti, penso a Instagram e Whatsapp, perché nessuno, proprio nessuno, deve rimanere fuori dal GRANDE FRATELLO!
Pensate che Marco Zuccone, quello che vuole una enorme privacy per sé, avendo acquistato un casino di palazzi intorno a casa sua per non avere persone intorno, vuole diffondere Internet attraverso dei satelliti terrestri e creare pure una TV. Ma perché mai Internet deve prendere le sembianze delle sue megaditte schifose? Lo sapete che nel duemila e.. 11, forse, il mio account su FB venne chiuso per sempre senza alcun motivo?
Assurdo. Nessuna spiegazione, niente scuse, niente di niente. Pensate a tutte le persone che riversano lì le loro vite, poi FB chiude (difficile, ma già successe per MSN Messenger che era una figata!) o gli chiude il profilo e loro? Boh, ma tanto con chi dialogavano? Col vicino di casa, come al solito.
Non c'è più l'INTERNET di una volta!
Provate, ora, subito, stasera, a contattare una persona totalmente sconosciuta proveniente da chissà dove. Vediamo se vi accetterà o no. E voi accettereste l'invito di uno sconosciuto del Sud America o dell'India? No! Ne sono convinto perché ora non si chatta più col nickname e basta, si chatta dentro i social con i nostri profili pieni della nostra vita.
Questa apertura verso il mondo ci ha in realtà resi più chiusi.
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