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25 aprile 2020

Quando gli ANGELI dell'ospedale non ti assistono

Questa storia ha qualcosa di clamoroso, anzi, di INGIUSTO.

Un fotografo di nome Andrea, e piuttosto importante visto che lavora anche per il NY Times e Nat Geo, ha perso la mamma malata di Covid-19...

Una delle tante morti?

NO!

Come al solito, di mezzo c'è il CAPRAVIRUS.

Cosa intendo per capravirus?

Per capravirus intendo non certo sminuire il virus, quanto invece denigrare il comportamento di tanti italiani, in primis quelli che appartengono alle Istituzioni e al Sistema Sanitario Nazionale.

Questa storia ci parla di una donna di Milano che, nonostante l'età, continua a lavorare come receptionist e proprio nel luogo di lavoro si è ammalata a causa del via-vai incessante e quotidiano di persone proveniente da ogni parte d'Italia e del Mondo.

Come tante altre persone nel periodo che intercorre tra l'inverno e la primavera, non si sente molto bene, ma la febbre non è alta. Per cui non si preoccupa, proprio come vuole il suo carattere.

Il figlio, invece, che per lavoro e non solo legge molto a riguardo di questo nuovo virus, si preoccupa e le dice di contattare il 118, di non uscire, ecc.

Ma, cosa dicono i nostri "angeli"?

Le dicono che, non avendo una febbre alta, non deve essere visitata e portata in ospedale.

In piena emergenza, in Lombardia, se dici di stare male e di essere preoccupato/a di esserti preso il virus, DI TE SE NE FREGANO. Certo, c'è la scusante dei tanti malati e pazienti, ma loro, i nostri "angeli" sono lì apposta. E invece niente, la donna è costretta a RIMANERE A CASA nonostante una TOSSE che il figlio ricorda tutt'ora, una tosse molto forte, mai sentita prima.

Finalmente i sanitari si decidono qualche giorno dopo, a causa non della tosse ma della febbre che nel frattempo era schizzata a 40°, di portarla in ospedale.

Ma è troppo tardi. Non ha scampo. Muore ingiustamente, lo dico perché sono convinto un intervento precoce l'avrebbe fatta sopravvivere...

E questa, per oggi, è la SECONDA STORIA TRISTE DI MALASANITA' AI TEMPI DEL CORONAVIRUS.

Mi vergogno di essere ITALIANO!

Il Covid-19 lo prendi in ospedale

Migliaia di persone si sono ammalate di Covid-19 nelle case di riposo e negli ospedali.

Molte di esse sono purtroppo morte, come il padre di un ragazzo della provincia di Torino, che entrò in ospedale per un intervento chirurgico, perfettamente riuscito, ma che nonostante ciò, non si sa perché, si ammalò di Covid-19 dovendo rimanere decine di giorni lì, ovviamente in un altro reparto, per poi... MORIRE!

Immagina di entrare in un ospedale qualunque (nel civilizzato ed industrializzato NORD) per portare a termine un percorso di cure lungo, complesso, faticoso. Immagina che, nel frattempo, un virus qualunque, infetti, uccidendole, migliaia di persone: chiaro, molte di queste erano già deboli, malate, piene di acciacchi, non in perfetta salute; ma tu, se riesci, immagina che tra quelle potrebbe esserci un tuo caro. O tu stesso.

Ti fanno entrare nel reparto – eri in una lista programmata, mica cazzi – dopo averti misurato la febbre, controllato mascherina e gel nelle mani; saluti gli sventurati che ti hanno accompagnato senza poterli TOCCARE, senza baci né abbracci, solo un veloce saluto perché così non prendiamo infezioni in corridoio.Immagina di non poter toccare tua moglie, tuo figlio, tuo marito, tua figlia. Fatto? Ok, bene.

Immagina di entrare in reparto: ti spogliano, ti mettono al sicuro gli effetti personali, ti esortano ad essere tranquillo – col cazzo che sei tranquillo, se poi te lo dicono così, nemmeno ci pensi – ti dicono “la operiamo alle 14, lo dica ai suoi”, poi ti operano, ti svegli 8 ore dopo e ti dicono “la intubiamo alcune ore, non respira molto bene”.
Suona il telefono all’una di notte, è quello di tua moglie: lei risponde: “sì signora sono il medico, suo marito sta bene è qui con me adesso glielo passo, l’operazione è un successo, lo intubiamo qualche ora ma lei STIA TRANQUILLA!! E’ SOLO PRECAUZIONE.

Immagina tua moglie ora, come possa sentirsi tranquilla, rilassata, piena di speranze ed allegria: peccato non possa andare a ballare, per dire…
Immagina di sentirti dire che l’operazione è perfettamente riuscita, che il fegato si sta incanalando, che è questione di giorni, tempo di andare in bagno, mangiare, riprendere le funzionalità generali e via, pronti per tornare a casa.

Invece un cazzo!!, toglitelo dalla testa: dopo due giorni di speranza ed illusioni al telefono con moglie figlio suocera amici, arriva la lieta novella: il secondo tampone è positivo. Il primo era negativo, ma questo è positivo, domani ti mettono nel reparto COVID19.

Ti senti ancora bene? Benissimo. Immagina di sentirti sperso, i medici che riconoscevi, IMPROVVISAMENTE, non li vedi più, gli infermieri – vestiti da astronauti, per loro stessa ammissione – non ti toccano, ti parlano da due metri di distanza (giustamente, ma tu non sai perché); Sicuramente, qualcuno dei medici di turno ti ha detto “guardi il suo secondo tampone è positivo, deve stare qui per curarsi”… Ma cazzo è un tampone? Io ero in un reparto in cui mi coccolavano, dovevo uscire al sabato di Pasqua, dove sono?
Immagina di sentirti così impaurito che ti agiti sempre di più, ti incazzi, ti strappi più volte i cateteri, il sondino gastrico, le flebo, urli e bestemmi come un turco. 

Chiami casa dici “qui mi legano alle sbarre, non mi fanno scendere dal letto nemmeno per pisciare, porco qui porco li; dall’altra parte della cornetta si agitano più di te, inizia un calvario condiviso in cui nessuno vede nulla, sente nulla, non ci sono dialoghi, colloqui con i medici, nessuno ti accarezza, ti rassicura. Passi i giorni nel letto, senza cure se non un antipiretico.

Bello vero? Dai che poi passa. Tu immagini…Nel frattempo, mentre sai di essere IMMUNODEPRESSO, muori di paura, urli e ti agiti ancora, così ti sedano come una bestia, ti tengono buono perché sennò è peggio, ti fai del male. Così dormi sempre, tanto l’unica cosa da fare è aspettare: in questo caso DI MORIRE.
Immagini ancora? o stai iniziando a pensare che potrebbe succederti davvero?

Continua così, immagina pure di perdere le forze, la speranza, la lucidità; non riesci più a telefonare a casa, NON CE LA FAI, NON SEI LUCIDO NON TROVI I TASTI DEL TELEFONO, i tuoi cari non ti sentono più, non ti vedono più, si attaccano alla telefonata dei medici che dicono più o meno sempre le stesse cose: “il signore non collabora, è agitato, non riusciamo a curarlo bene e poi sa, ha avuto tanti problemi prima di finire qui, era già un paziente molto difficile”…

Tu chiami al cellulare di tuo marito e quello squilla a vuoto tutti i giorni, nessuno risponde, così chiami il reparto 3 volte al giorno chiedi di metterglielo in carica, quel cazzo di cellulare, ti arrabbi con il malato dici “come è possibile che non chieda di chiamare casa? che non chieda di me, della moglie, del figlio?!?” Poi, in modo più o meno improvviso, ti dicono che il malato non è in grado di usare il telefono, che la saturazione dei polmoni è calata, che c’è la febbre alta, c’è la polmonite, che lui viene alimentato col sondino e non possono intubarlo per evitargli una prematura dipartita.

Prova adesso, se riesci, ad immaginare come ci si sente, essendo parente di un disgraziato così. Anzi, immagina di essere lui.
Ore 15.49 “Buongiorno, sono la dottoressa tal dei tali, la chiamo dall’area critica, suo padre, come le hanno già detto i colleghi ieri è molto provato, molto malato, sarò sincera: non ci sono più speranze che riesca ad uscirne, purtroppo io temo che non superi la giornata”.
Cioè, quella di oggi?

Immaginati dall’altra parte del telefono. Provaci, dai…
Ore 16,27 “Signor Turchetto, sono sempre la dottoressa tal dei tali, purtroppo il papà è deceduto poco fa. Non ha sofferto, la morfina l’ha accompagnato dolcemente alla fine”.
Ah, è morto?
“Sì. Se riesce, l’aspettiamo entro le 19.30; venga in portineria, le consegnamo noi gli effetti personali del papà, li mettiamo in un sacco”. Certo, grazie dottoressa, ringrazi il personale medico, ci scusi, mio padre era tanto spaventato.
Da morire.

Dal 2 di aprile alle ore 7.50, nessuno – tranne il personale in servizio nei reparti ospedalieri – ha più visto mio padre. Dopo 19 giorni è morto, dopo altri 3 abbiamo visto una bara con il suo nome scritto sopra.

Il corpo, avvolto in un sudario, è stato inserito in un sacco di nylon, poi messo nella bara e sigillato. Come per Cristo, manca l’esposizione del corpo, nessuno l’ha visto, – né lui né gli altri amici del COVID – nessuno può confermare che quella bara lo contenga, tocca fidarsi della burocrazia. La stessa che perde le mail, quella che ci dice di non camminare in collina o al parco ma ci fa morire nei luoghi di cura. Prima o poi, qualcuno dovrà spiegare. Immagino. Ma voi, STATE A CASA».

Una quarantena di violenza


21 aprile 2020

La FASE2 sarà molto dura

Leggete cosa ho trovato su un giornale:

"L'idea è di procedere con prelievi sierologici dando priorità alle categorie più esposte al contagio".

"Progressivamente bisognerà fare un'indagine diffusa sulla popolazione, per SEPARARE chi ha sviluppato gli anticorpi da chi ha un rischio più elevato di contrarre l'infezione".

"Chi ha sviluppato gli anticorpi è più protetto ma potrebbe essere ancora positivo al virus e quindi contagiare gli altri. Queste persone andranno sottoposte anche al tampone e se necessario dovranno mettersi in isolamento, per evitare che i portatori sani asintomatici diventino veicolo di una nuova fiammata dell'epidemia".

La grave accusa di una RSA alla Sanità regionale e alle Protezione Civile

Su La Stampa di qualche giorno fa ho trovato un articolo dedicato ad una RSA piemontese, in cui la dirigente si scaglia contro la Sanità regionale rea di aver complicato le cose, di aver generato la tragedia.

Leggiamo i punti salienti:

"Siamo stati abbandonati in mezzo alla bufera".

"Noi delle RSA non siamo degli ospedali, non dobbiamo gestire le epidemie. Non è colpa nostra se si sono fatti pochi tamponi o se sono venuti a mancare i dispositivi di protezione".

"Assistenti e infermieri hanno protestato, denunciando carenze nella fornitura di materiale di protezione e problemi organizzativi nella gestione dell'emergenza".

"I primi tamponi a 8 degenti sono stati fatti il 9 aprile, al personale il 10 aprile. Il 10 marzo abbiamo fatto la prima richiesta di tamponi all'Unità di crisi regionale perchè un ospite presentava una sintomatologia sospetta, ma non è stato fatto nulla".

Alla fine è venuto fuori che degli 8 degenti sospetti, ben 7 erano/sono positivi!

"La Protezione Civile ci ha fatto 2 consegne di mascherine il 2 e il 10 aprile per un totale di 402 pezzi. Ma molte delle nostre forniture di Dpi di alta qualità, sono state requisite proprio dalla Prot. Civ. nelle settimane scorse. Non è un controsenso? Così ci espongono a denunce per mancanza di protezioni. Ecco perchè il 9 aprile ho diffidato formalmente la Prot. Civ. perchè impedisce le buone pratiche".

Mi sono segnato altri 2 articoli.

Nel primo si parla dei medici di famiglia che hanno denunciato la scomparsa di centinana e centinaia di email inviate da loro al Servizio di igiene dell'ASL Città di Torino. All'interno c'erano le segnalazioni riguardanti pazienti con sintomi da Covid-19 e le richieste di tamponi.

Un modo per lavarsene le mani da parte della Sanità? O si trattò davvero di un problema di server e cose simili? Non si può sminuire la cosa, si parla infatti di ben 500 email al giorno. E a quanto pare il problema è durato settimane.

Il Codacons ha chiesto alla Procura di procedere penalmente nei confronti dei responsabili.

Anche perchè adesso ci sono persone costrette a stare chiuse in casa perchè non sanno se sono ancora positive o meno, dato che nessuno si è palesato per effettuare i test.
Questi ritardi e mancanze possono aver contribuito, secondo il Codacons, all'estensione del contagio, perchè ha chiesto di valutare l'ipotesi di reato di concorso in epidemia colposa.

Nel secondo il caso di un signore di 67 anni che si è ammalato ai primi di marzo a Sauze d'Oulx, in montagna, dove lavorava in un hotel, ma che solo il 18 marzo è andato in ospedale, perchè, ai famigliari, dicevano che solo in presenza di febbre alta o di difficoltà respiratoria qualcuno sarebbe intervenuto. Questo, nonostante il signor Bruno Bruschi fosse diabetico e avesse avuto 2 infarti!

E, a proposito di questo paese, complimenti al sindaco che ai primi di marzo invitava i turisti e gli sciatori a recarsi presso questa ridente località alpina perchè non c'erano casi di coronavirus, per poi cambiare idea invocando addirittura l'intervento dell'esercito.

Chi passa da un eccesso all'altro merita solo di sentirsi dire questo: VERGOGNA!

Attenzione, non finisce qui: ho trovato i casi di 2 lettori che si lamentano il primo di non aver ricevuto risposte per 1 settimana alla sua richiesta di ottenere un tampone di controllo, ma soprattutto di essersi sentito dire che ci sarebbe una direttiva (?) in base alla quale agli asintomatici (ma in questo caso si tratta di un dimesso...) non spetta più questo servizio.

Il secondo, invece, dice di essere in quarantena perchè la moglie, infermiera, è risultata positiva.
Si è isolato per 15 giorni e il 16° l'ASL gli fa sapere che può uscire di casa e alla richiesta di ottenere un tampone, gli dicono che in Piemonte il tampone non viene fatto ai famigliari dei positivi.

COMPLIMENTI!

20 aprile 2020

La Regione Piemonte tarocca IL NUMERO DEGLI ANZIANI MORTI?

La SPI CGIL PIEMONTE fa una gravissima denuncia: la Regione Piemonte avrebbe taroccato i numeri degli anziani morti nei primi 3 mesi del 2020.

Ciò è stato scoperto grazie al numero delle pensioni:

se nel mese di marzo del 2019, in Piemonte, erano state eliminate per decesso 623 pensioni con quota destinata allo SPI (trattenute destinate al sindacato su delega dell'iscritto), quest'anno la cifra è di 1.102.
Secondo la Regione, i decessi per Covid-19 sono 252, come mai? A quanto pare, la Regione avrebbe spalmato su 3 mesi i numeri di morti che sono concentrati prevalentemente in marzo, perchè a gennaio e febbraio, grazie alla mitezza del clima e dell'influenza stagionale, la mortalità ordinaria è stata bassa.

"LA REGIONE HA FATTO UNA SPALMATURA INGANNEVOLE", denuncia la CGIL.

Non finisce qui, infatti i sindacalisti avevano chiesto cosa era stato previsto di fare in queste strutture dove vivono 25.000 anziani, nella maggioranza dei casi pluripatologici. Risposta: NIENTE, perchè sono quasi tutte private. Non c'è stato dunque alcun supporto dei dispositivi di protezione per il personale e, non rispondendo alle richieste di tamponi, si è favorita la creazione di grandi focolai.

GRAZIE CIRIO, GRAZIE FORZA ITALIA (il suo partito)!

MORTI del 2020 inferiori rispetto al 2019 VERO O FALSO?

FALSO!

"I numeri riportati nell’articolo sono sbagliati perché l’Istat ancora non sa qual è il numero complessivo di morti che si sono avuti in Italia dall’inizio dell’anno!
I dati pubblicati dall’Istat in questi giorni sono quelli ricevuti da una parte dei comuni che rientrano nell’Anpr (Anagrafe nazionale della popolazione residente).
I comuni Anpr sono quelli che trasmettono i dati all’Istat quasi in tempo reale e sono i 3/4 del totale. Gli altri comuni forniscono i dati all’Istat in modo più lento e ci vogliono 4 mesi per averli elaborati e inseriti nelle tabelle."

"Il dato VERO che emerge è che, in quei 1.689 comuni fino al 3 aprile 2020 ci sono stati 18.337 morti in più rispetto al 2019 (78.555 vs 60.218) e poco di più rispetto alla media 2015-2019 (59.917).
Altro che meno morti del 2019…"

Link: LEFT

19 aprile 2020

LA FORNERO ALLA CENA BILDERBERG

Filmatino di Servizio Pubblico (Innocenti / Santoro) di qualche anno fa, ma secondo me sempre attuale:

https://attivo.tv/watch/politici-italiani-beccati-a-cena-con-membri-del-bilderberg-guardate-la-reazione_6a7ZIUFM6wNX1Lb.html

Zagrebelsky contro von der Leyen

Qualche giorno fa, Ursula von der Leyen aveva 'minacciato' gli anziani, ipotizzando una quarantena lunghissima fino al 31 dicembre.

Zagrebelsky non ci sta e su La Stampa scrive:

"Segregare gli anziani è un abuso.

Ogni scelta per la Fase 2 che faranno le autorità pubbliche dovrà rispondere a criteri di ragionevolezza e proporzione, considerando che le libertà dei cittadini possono essere ristrette nella sola misura del necessario. Limitazioni irragionevoli si tradurrebbero in abusi discriminatori, inamissibili nel regime delle garanzie liberali disegnato dalla Costituzione.

Si è affacciata la possibilità che ai cittadini anziani sia imposto di rimanere a casa anche dopo che per tutti gli altri sia nuovamente iniziata la consueta vita sociale.
Le ragioni si fondano sulla constatazione della maggior letalità del virus quando il paziente sia anziano.

Il maggior rischio per la vita non è però prodotto dall'età in sè.
La causa ne è invece la vulnerabilità. ... E specifiche ragioni di particolare debolezza ed esposizione al rischio esistono anche in soggetti più giovani.

La categoria degli anziani è estremamente eterogenea: non tutti gli anziani sono particolarmente fragili e non tutti i più giovani sono invece forti di fronte al virus.

Sarebbe più ragionevole semmai considerare altre categorie: gli ipertesi o i diabetici, per esempio.

Secondo la Costituzione, la legge può limitare la libertà di circolazione per motivi di sanità.
Invece ora si vorrebbe imporre a un gruppo di persone un comportamento prudente per se stesse, non rispetto alla sanità pubblica.
Si faccia opera di informazione sui rischi e si offra sostegno, non si violi la libertà di cittadini adulti, capaci di scegliere per sè cosa fare e cosa rischiare, magari sentendo il proprio medico curante.

GLI ERRORI MATEMATICI DI ARCURI (PROTEZIONE CIVILE)

In Lombardia 5 volte i morti civili della guerra
 
Arcuri ha anche ricordato il grado di mortalità del virus in alcune regioni d’Italia.

«Tra l'11 giugno 1940 e il 1 maggio 1945 a Milano sono morti sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale 2.000 civili, in 5 anni; in due mesi in Lombardia per il coronavirus sono morte 11.851 civili, 5 volte di più

Un riferimento numerico clamoroso. Oltre alla solidarietà che dobbiamo ai lombardi e alla consapevolezza della gravità dell'emergenza in quelle terre, dobbiamo anche sapere che stiamo vivendo una grande tragedia, non l'abbiamo ancora sconfitta».

Fonte: Il Sole 24 Ore


Ora mi appropinquo al 'debunkeraggio' .

Il sommo calcolatore Arcuri, dalla sfolgorante e ricca carriera, è caduto sull'uccello, come dire Mike Bongiorno.

I morti civili a Milano durante la 2^ G.M. furono 'solo' 2.000 per diversi motivi:

gli obiettivi non erano civili, ma stazioni come lo scalo di Lambrate e le fabbriche come Alfa Romeo, Ansaldo, Falck, Pirelli, ecc. Leggo su Wikipedia che fino al 1943 i bombardamenti vennero eseguiti di notte dai britannici con alterne fortune. C'era la contraerea e soprattutto c'erano i rifugi per i civili.

Ma soprattutto è un paragone poco appropriato. Serve per far capire al popolo la gravità della situazione, che non può pretendere grandi libertà visti i numeri, e serve per rimarcare quello stupido concetto che ho sentito spesso ripetere in questio giorni: "SIAMO IN GUERRA".

No, non è una guerra. Io infatti mi alzo e fuori non ci sono pericoli.
Esco e nessuno mi spara. Nessuno mi obbliga ad indossare una divisa e ad armeggiare un mitra, ecc. Tutto fila liscia, solo con più lentezza per via dell'assenza di lavoro, di negozi, di traffico, di rapporti umani.
Negli ospedali gli operatori lavorano come al solito, in certi ospedali forse più del dovuto e con maggiori preoccupazioni per paura di venire contagiati.


Ma i numeri lombardi quali sono?
12.213 morti.

Questi morti sono dovuti solo ed esclusivamente al SARS-COV-2?

No!

Sono dovuti all'imprudenza sia delle persone sia dei governanti (stadi aperti, feste e fiere idem, ecc.), sono dovuti alla mancanza delle protezioni (mascherine, guanti, gel, occhiali), ai pochi posti letto in terapia intensiva (posti tagliati nel corso degli anni in tutta Italia) e ai dimessi covid mandati nelle RSA dove sta avvenendo una strage di anziani!

Poi, sono dovuti anche all'età dei poveri morti e alle loro patologie:

l'età media dei morti è infatti di 79 anni che, abbinata alle 3 o più patologie del 61,6% delle vittime, fa capire come questo virus è sì pericoloso, ma abile nel sfruttare i problemi pregressi delle persone più deboli. Non è come una bomba o una serie di bombe che colpiscono tutti indiscriminatamente. Questo virus uccide principalmente anziani con gravi problemi di salute.

Facciamo un facile calcolo:

il 61,6% di 12.213 fa 7.523. Queste sono le persone venute a mancare che avevano minimo 3 patologie pregresse. Per cui tutte le altre sono 4.690.

Mi pare ci sia una bella differenza tra 12.200 e 4.700. O no?

E non sappiamo quanto virus hanno assorbito. Non sappiamo dove sono andate, chi hanno frequentato. Una persona prudente e riserva rischia di andare in ospedale e morire?
Quali sono i posti dove è più facile contagiarsi? Dovrebbero dirlo e chiudere questi posti, lasciando aperti gli altri. Che senso ha chiudere negozi e fabbriche dove non c'è ressa?

Ah, c'è da considerare un'altra cifra: quella dei morti in Italia in un anno.
Facile: circa 640.000, ovvero 53.333 al mese. E in Lombardia? Con le dovute proporzioni, in Lombardia in 2 mesi (ad es. da metà febbraio a metà aprile) muoiono 17.777 pesone.

Quasi 18.000 persone pre-Coronavirus. CAPITO???

STATE A CASA: ma all'estero stanno fuori!

In Italia tutti a casa e, anche se sei da solo in spiaggia, ecco arrivare droni, elicotteri e quad della polizia e dei carabinieri pronti a stanarti come uno stronzo mafioso!

E all'estero?

Beh, all'estero c'è anche chi esce senza problemi. Guardate le webcam qui sotto durante il pomeriggio.

Stoccolma:
http://www.webbkameror.se/webbkameror/stureplan/index.php

Monaco di Baviera:
https://www.webcam-4insiders.com/it/M%C3%BCnchen/1398-M%C3%BCnchen.php

Vienna:
https://www.wien.info/it/special/webcam

DISTRAZIONE DI MASSA PRO-QUARANTENA

Distrazione di massa totale:

prima i VIP italioti che, su 'invito' dello Stato, si sono messi ad edulcorare la bellezza dello stare a casa, con alcuni di essi fervidi critici dei... critici: "I nostri nonni erano obbligati ad andare in guerra, mentre noi siamo obbligati soltanto a rimanere a casa" E ci mancherebbe altro!

Poi ecco gli SPOT improntati al sentirsi uniti per poi abbracciuarciuiiii domani, cioè quando non si sa... oppure la storia del "DISTANTI MA UNITI", "Andrà tutto bene", ecc.

E tra ieri e stasera ecco le POPSTAR internazionali che dall'alto delle loro penthouse extralusso cantano dinnanzi alle loro webcam in ultra HD belli felici, ma soprattutto ecco il concertone di Laura Pausini con le sue lagne da bimbetta

BRRRRRRRRRRRRRRR

Senza relazioni non c'è libertà

Nel sito del Fatto Quotidiano ho trovato un blogger molto interessante: Lello Voce, che si definisce poeta.

Per fortuna in questo articolo non troviamo dei versi, ma dei concetti molto interessanti, come quelli relativi a libertà e democrazia.

Ad esempio scrive che il prezzo che non siamo disposti a pagare per la nostra libertà e il mettere in pericolo di vita noi e i nostri, e questa è una pessima notizia. Perché la nostra società, in quanto globalizzata, è intrinsecamente pandemica e se c'è un costante pericolo che annulla la nostra vita sociale e politica, allora le nostre democrazie smettono di essere tali se non si adoperano per combattere le epidemie senza conseguenze nelle relazioni interpersonali.

"Nel momento in cui ogni relazione interpersonale diviene sinonimo di contagio, non c'è più alcuna libertà".

Per fortuna, oggi, la libertà ci viene tolta dalla scienza, ma in giro per il mondo troviamo politici come Orban che stanno approfittando della situazione, assumendo pieni poteri con un controllo di massa utile non solo a fini medici, ma anche politici.

Menziona Walter Benjamin, scrivendo che la vita umana è l'unione della sfera biologica con quella politica.

Assieme ad Agamben, non si stupisce più di tanto del fatto che la massa non si sia ribellata a queste misure restrittive perchè, in fondo, viveva già così.