In Lombardia 5 volte i morti civili della guerra
Arcuri ha
anche ricordato il grado di mortalità del virus in alcune regioni
d’Italia.
«Tra l'11 giugno 1940 e il 1 maggio 1945 a Milano sono morti
sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale 2.000 civili, in 5
anni; in due mesi in Lombardia per il coronavirus sono morte 11.851
civili, 5 volte di più.
Un riferimento numerico clamoroso. Oltre alla
solidarietà che dobbiamo ai lombardi e alla consapevolezza della
gravità dell'emergenza in quelle terre, dobbiamo anche sapere che stiamo
vivendo una grande tragedia, non l'abbiamo ancora sconfitta».
Fonte: Il Sole 24 Ore
Ora mi appropinquo al 'debunkeraggio' .
Il sommo calcolatore Arcuri, dalla sfolgorante e ricca carriera, è caduto sull'uccello, come dire Mike Bongiorno.
I morti civili a Milano durante la 2^ G.M. furono 'solo' 2.000 per diversi motivi:
gli obiettivi non erano civili, ma stazioni come lo scalo di Lambrate e le fabbriche come Alfa Romeo, Ansaldo, Falck, Pirelli, ecc. Leggo su Wikipedia che fino al 1943 i bombardamenti vennero eseguiti di notte dai britannici con alterne fortune. C'era la contraerea e soprattutto c'erano i rifugi per i civili.
Ma soprattutto è un paragone poco appropriato. Serve per far capire al popolo la gravità della situazione, che non può pretendere grandi libertà visti i numeri, e serve per rimarcare quello stupido concetto che ho sentito spesso ripetere in questio giorni: "SIAMO IN GUERRA".
No, non è una guerra. Io infatti mi alzo e fuori non ci sono pericoli.
Esco e nessuno mi spara. Nessuno mi obbliga ad indossare una divisa e ad armeggiare un mitra, ecc. Tutto fila liscia, solo con più lentezza per via dell'assenza di lavoro, di negozi, di traffico, di rapporti umani.
Negli ospedali gli operatori lavorano come al solito, in certi ospedali forse più del dovuto e con maggiori preoccupazioni per paura di venire contagiati.
Ma i numeri lombardi quali sono?
12.213 morti.
Questi morti sono dovuti solo ed esclusivamente al SARS-COV-2?
No!
Sono dovuti all'imprudenza sia delle persone sia dei governanti (stadi aperti, feste e fiere idem, ecc.), sono dovuti alla mancanza delle protezioni (mascherine, guanti, gel, occhiali), ai pochi posti letto in terapia intensiva (posti tagliati nel corso degli anni in tutta Italia) e ai dimessi covid mandati nelle RSA dove sta avvenendo una strage di anziani!
Poi, sono dovuti anche all'età dei poveri morti e alle loro patologie:
l'età media dei morti è infatti di 79 anni che, abbinata alle 3 o più patologie del 61,6% delle vittime, fa capire come questo virus è sì pericoloso, ma abile nel sfruttare i problemi pregressi delle persone più deboli. Non è come una bomba o una serie di bombe che colpiscono tutti indiscriminatamente. Questo virus uccide principalmente anziani con gravi problemi di salute.
Facciamo un facile calcolo:
il 61,6% di 12.213 fa 7.523. Queste sono le persone venute a mancare che avevano minimo 3 patologie pregresse. Per cui tutte le altre sono 4.690.
Mi pare ci sia una bella differenza tra 12.200 e 4.700. O no?
E non sappiamo quanto virus hanno assorbito. Non sappiamo dove sono andate, chi hanno frequentato. Una persona prudente e riserva rischia di andare in ospedale e morire?
Quali sono i posti dove è più facile contagiarsi? Dovrebbero dirlo e chiudere questi posti, lasciando aperti gli altri. Che senso ha chiudere negozi e fabbriche dove non c'è ressa?
Ah, c'è da considerare un'altra cifra: quella dei morti in Italia in un anno.
Facile: circa 640.000, ovvero 53.333 al mese. E in Lombardia? Con le dovute proporzioni, in Lombardia in 2 mesi (ad es. da metà febbraio a metà aprile) muoiono 17.777 pesone.
Quasi 18.000 persone pre-Coronavirus. CAPITO???
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