Questa storia ha qualcosa di clamoroso, anzi, di INGIUSTO.
Un fotografo di nome Andrea, e piuttosto importante visto che lavora anche per il NY Times e Nat Geo, ha perso la mamma malata di Covid-19...
Una delle tante morti?
NO!
Come al solito, di mezzo c'è il CAPRAVIRUS.
Cosa intendo per capravirus?
Per capravirus intendo non certo sminuire il virus, quanto invece denigrare il comportamento di tanti italiani, in primis quelli che appartengono alle Istituzioni e al Sistema Sanitario Nazionale.
Questa storia ci parla di una donna di Milano che, nonostante l'età, continua a lavorare come receptionist e proprio nel luogo di lavoro si è ammalata a causa del via-vai incessante e quotidiano di persone proveniente da ogni parte d'Italia e del Mondo.
Come tante altre persone nel periodo che intercorre tra l'inverno e la primavera, non si sente molto bene, ma la febbre non è alta. Per cui non si preoccupa, proprio come vuole il suo carattere.
Il figlio, invece, che per lavoro e non solo legge molto a riguardo di questo nuovo virus, si preoccupa e le dice di contattare il 118, di non uscire, ecc.
Ma, cosa dicono i nostri "angeli"?
Le dicono che, non avendo una febbre alta, non deve essere visitata e portata in ospedale.
In piena emergenza, in Lombardia, se dici di stare male e di essere preoccupato/a di esserti preso il virus, DI TE SE NE FREGANO. Certo, c'è la scusante dei tanti malati e pazienti, ma loro, i nostri "angeli" sono lì apposta. E invece niente, la donna è costretta a RIMANERE A CASA nonostante una TOSSE che il figlio ricorda tutt'ora, una tosse molto forte, mai sentita prima.
Finalmente i sanitari si decidono qualche giorno dopo, a causa non della tosse ma della febbre che nel frattempo era schizzata a 40°, di portarla in ospedale.
Ma è troppo tardi. Non ha scampo. Muore ingiustamente, lo dico perché sono convinto un intervento precoce l'avrebbe fatta sopravvivere...
E questa, per oggi, è la SECONDA STORIA TRISTE DI MALASANITA' AI TEMPI DEL CORONAVIRUS.
Mi vergogno di essere ITALIANO!
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