Vota questo articolo su OKNotizie
La Società Geografica Italiana afferma con spavalderia che la Padania in quanto spazio etno-culturale omogeneo non esiste.
Vero, infatti ogni regione ha il suo dialetto così come anche le varie province; inoltre un cuneese si comporta in modo diametralmente opposto rispetto ad un bergamasco.
Però ciò non vuol dire che queste distanze non possano essere uno stimolo per avvicinarsi in nome di un ideale, che in questo caso sarebbe la creazione della Padania, nazione in cui gli abitanti originari di queste terre si uniscono grazie alle loro tradizioni (anche se provenienti, come la religione, dal Medio-Oriente) e con la paura degli stranieri (inclusi quindi gli italiani del Centro e Sud). D'altronde fra Celti, Romani, Longobardi, Franchi e Ostrogoti i padani hanno tutte le giustificazioni del caso per chiudersi a riccio, anche se è molto probabile che non ci sia più alcun ligure e veneto d.o.c., ma l'importante è il sentimento. Fa lo stesso se in realtà sono più barbari dei Mongoli, perchè ciò dipende sicuramente dall'impellente necessità del difendersi.
Geograficamente la Padania esiste, così come esiste l'Italia e, se questa ha confini più precisi, ciò non significa che debba primeggiare sulla prima, poichè i confini, fanciullescamente identificati con la geografia, sono molto spesso politici (a dimostrazione di ciò si pensi alla Corsica) e che dire del popolo italiano? Questi geografi lo ritengono omogeneo? Probabilmente la loro è una mossa atta a dare significato più intenso alle celebrazioni dell'Unità d'Italia che si terranno l'anno prossimo (2011), anche se nessuno osa dire che non si trattò di unione, ma di guerra di conquista..
Vota questo articolo su OKNotizie
2 commenti:
I druidi leghisti dimenticano di essere figli o nipoti del sud.
No, no, son figli delle invasioni barbariche
Posta un commento