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9 ottobre 2009

A pensar male

Da settembre ad oggi son successe cose, ed altre svelate e scoperte, clamorose.

L'altro giorno c'è stato il verdetto sull'incostituzionalità del "lodo" Alfano, ma qualche giorno prima la notiza era l'entrata in vigore dello "scudo" fiscale.

Come sappiamo ormai tutti, lo scudo serve per far rientrare in Italia, con un'aliquota scandalosa (5%), capitali evasi che stanno in c/c esteri, quando invece altri Paesi occidentali chiedono percentuali ben maggiori (circa il 50%) e la "pubblica gogna", qui invece per i furbetti miliardari c'è la più assoluta privacy.
Ma se la legge è passata il 2 ottobre 2009, come faceva la banca Medionalum (potere forte dei Berlusconi) ad affermare nel suo sito che i clienti ne avrebbero potuto usufruire dal 15 settembre 2009?

Mistero, che Ennio Doris dovrà spiegare, scoperto grazie al blog Odio Mastella (link).

Sempre in tema di intrallazzi, ecco le rivelazioni del mafioso Nino Giuffrè, che nei giorni scorsi disse quanto segue: "
Quando Dc e Psi si avviarono al tramonto, in Cosa nostra nacque un nuovo discorso politico. Un nuovo soggetto politico andava appoggiato: era Forza Italia" (link).
Nel 1993, Dell'Utri era il referente politico con cui trattare, per sistemare la posizione di alcuni mafiosi da lì a 10 anni. Dice sempre Giuffrè: "Provenzano trova il contatto di Dell'Utri, attraverso gli intermediari di tre costruttori, organizzatori delle stragi del 1993".
Dell'Utri, come ben sappiamo, non si trovava nei "paraggi" per caso, essendo amico del mafioso Mangano già dai primi anni '70, quando lo portò a Milano da Berlusconi, nella veste di stalliere.
A Milano, negli uffici della Edilnord di Berlusconi, non fu presentato solo Mangano, ma anche altri boss: Di Carlo, Teresi e Bontade
(questo secondo il pentito Di Carlo). Perchè nella Edilnord? Vien ad pensare che la Mafia cercasse sbocchi per riciclare il denaro sporco in qualche costruzione
(link).

Torniamo a Forza Italia: per sperare di stringere accordi con lo Stato, non restava che aiutare un nuovo partito, tramite ovviamente elezioni truccate, un partito che aiutasse i mafiosi contro le nuove dure leggi. Prima però, attentati per spingere ad un cambiamento per poi promettere di non compierne più ad accordi fatti.
Ecco cosa dicevano i giornali negli anni '90:
Corriere della Sera. Arlacchi: Forza Italia ha avuto voti mafiosi
(link);
Corriere della Sera. Il pentito: Berlusconi incontrò i boss (link)
E sperando che si tratti di...gossip, una clamorosa news, che riporta solo il Corriere della Sera ed il Giornale del Friuli Libero, sul padre di Angelino Alfano: Il pentito: "Il padre di Alfano ci chiedeva voti per il figlio" (link).

A che prezzo Forza Italia, o parte di essa, ci ha liberato dagli attentati?
E' giusto o non è giusto stringere accordi coi mafiosi? Certo, la mediazione ci vuole, perchè altrimenti si rischia una guerra continua che colpisce tantissimi innocenti, però...

Guarda caso Berlusconi, ai primi di settembre, se la prende con le procure antimafia di Palermo e Milano (link). Cosa succede in queste procure? Che un ex boss, Spatuzza, afferma che i fratelli Graviano hanno avuto rapporti con politici ed imprenditori del Nord Italia tra il 1992 ed il 1995, compreso Dell'Utri e i Graviano collaborarono alla strage di via Palestro a Milano con i fratelli Formoso, già condannati (link).
Per De Magistris (parlamentare europeo dell'IDV), l'attacco a chi indaga sulla mafia, è un messaggio preciso che arriva a chi deve.

Lo scudo fiscale menzionato prima, non può non essere uno dei tanti tasselli per mantenere la tranquillità?
Ma allora, perchè queste dichiarazioni dei pentiti?
Forse e per fortuna, non ci sono state tante leggi a favore dei mafiosi? Quante si, quante no?

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