Nel suo sito, il National Geographic Italia spiega brevemente e molto bene che i Maya non previdero alcuna "fine del mondo" nel 2012, cari i miei Giacobbi Kazzengari:
"Meglio non chiedere ad Apolinario Chile Pixtun se la fine del mondo arriverà nel 2012: l'anziano indiano maya ha già dichiarato alle agenzie di stampa di "non poterne più" di queste storie.
Anche gli archeologi sono d'accordo con lui. Il calendario maya, affermano, non finisce nel 2012, perché gli antichi non hanno mai immaginato quella data come quella della fine del mondo.
Il 21 dicembre 2012 (giorno più o giorno meno) "coincide con la fine di un grande ciclo - composto da 1.872.000 giorni o 5.125.37 anni e con l'inizio di un altro", afferma l'archeoastronomo Anthony Aveni della Colgate University.
Al culmine della loro civiltà, i Maya inventarono il cosiddetto computo lungo, un lungo conteggio circolare che riportava le radici della loro cultura all'inizio stesso della creazione", spiega Aveni.
Nel solstizio d'inverno del 2012 finisce il tempo dell'era attuale del calendario del Computo Lungo, che comincia con la data della creazione secondo i maya, e cioè l'11 agosto del 3114 a.C. I Maya chiamavano quella data, che precede di un millennio la nascita della loro civiltà, il Giorno Zero, o 13,0,0,0,0.
Nel dicembre 2012 la lunga era finisce, e il complesso calendario ciclico ricomincia daccapo dal Giorno Zero, dando il via a un altro lungo ciclo.
"L'idea era che il tempo si rinnovasse, che il mondo si rinnovasse di nuovo, magari dopo un periodo difficile - un po' come facciamo noi con Capodanno o il lunedì mattina”, spiega Aveni."
Fonte: NGITALIA
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