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1 novembre 2021

Interpol schiava dei regimi autoritari

 Leggete questa inquietante storia:

la Russia vuole che l'Interpol arresti un suo cittadino (con l'aggettivo possessivo utilizzato non a caso!) e, senza che qualcuno osi indagare un minimo sul perché la Russia cerchi quella persona (che voleva denunciare la corruzione russa), ecco che il fuggitivo viene detenuto per 15 mesi in California.

Quindi USA amiconi della Russia "grazie" all'Interpol.

CHE SCHIFO!

https://www.internazionale.it/reportage/josh-jacobs/2021/11/01/interpol-regimi-autoritari

Nell'articolo si parla anche di Barhein e di Siria, e ancora di Russia:

"Un altro attivista politico perseguito all’estero attraverso l’avviso rosso dell’Interpol è Petr Silaev, ambientalista e antifascista russo accusato di “vandalismo” dopo aver manifestato nel 2010 contro il progetto di un’autostrada che avrebbe dovuto attraversare la foresta di Khimki, poco lontano da Mosca. Silaev ha lasciato il paese quando le autorità russe hanno iniziato ad arrestare altri manifestanti, e ha ottenuto asilo politico in Finlandia. Nel 2012, però, è stato arrestato in Spagna a causa di un’allerta dell’Interpol, e detenuto in un carcere di massima sicurezza. Per mesi ha lottato contro l’estradizione in Russia.

L’organizzazione per i diritti umani Fair Trials sottolinea che la decisione dell’Interpol ha esposto Silaev al rischio di un arresto in qualsiasi occasione in cui avesse attraversato un confine, e ha chiesto all’organizzazione di giustificare la propria decisione e di “chiarire se stia aiutando la Russia a perseguire altre persone sparse per il mondo con l’accusa di vandalismo”."

Anche la Turchia, ovviamente, non può esimersi dallo sfruttare l'Interpol per arrestare i dissidenti politici (presunti, tra l'altro, in quanto nel caso sotto riportato si tratta soltanto di un parente di un famoso predicatore turco fuggito negli USA):

https://twitter.com/turkishminutetm/status/1395176954576445441?lang=en

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