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18 agosto 2010

Tutti commossi

Tutti che commemorano Cossiga, un profluvio di elogi per la sua vita politica da vero democratico amante/servitore della patria nel nome del popolo sovrano (mi sa che gli unici sovrani sono quelli che una volta preso il voto diventano dei professionisti della politica, tra l'altro senza dover superare degli esami specifici, nè senza doversi iscrivere ad un albo) e bla, bla, bla.

Ridicolo Giorgino del Tg1, presente in studio come politologo o cossitologo, che, dopo averci letto la commovente lettera di Cossiga scritta poco prima di morire in cui appunto parlava di patria, popolo, ha pensato di bene evidenziare tutte queste parole, come se la lettera fosse lunghissima e come se non le avessimo già sentite bene.

Ma che avrà mai fatto Cossiga?
Chi si ricorderà di lui nel futuro? Nessuno.
Non è Voltaire, non è Russell, è nessuno, è il nulla più assoluto.

Che ha fatto? Ha fatto parte di Gladio, ha aperto commissioni al cui interno c'erano piduisti, ha creato il terrore durante le manifestazioni studenteste del '77, è stato zitto sulle stragi come Ustica e Bologna, non ha salvato Aldo Moro e ha pure insultato il figlio di questo.

Per fortuna ora non c'è più, purtroppo però gli scheletri saranno per sempre presenti negli armadi di tutti i politici potenti.
Tutti i politici commossi per la sua dipartita e che ne tessono le lodi sono suoi complici, tutti i pidiellini e piddini vari mi fanno schifo!

«Cossiga è indegno di rappresentare i cittadini di uno stato democratico creato dalla resistenza e dall’antifascismo» (Luciano Lama)

PS: nelle famose lettere rilasciate alle più alte cariche dello Stato non dice nulla di che.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Gli italioti erano degni di Cossiga